688 resultados para Conto de fadas


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Tema di questo lavoro sono i cedimenti indotti dallo scavo di gallerie superficiali in terreni coesivi sotto falda. In questi casi la velocità di avanzamento dello scavo v e la permeabilità del mezzo k influenzano molto l'evoluzione della consolidazione. Le ipotesi di risposta non drenata o drenata del mezzo saturo, comunemente adottate, sono valide solo per rapporto v/k estremamente alto o basso. Nei casi intermedi, analisi numeriche accoppiate che tengano conto del processo di consolidazione durante lo scavo sono indispensabili. Ciò nonostante, queste sono molto rare in letteratura viste le notevoli difficoltà teoriche e numeriche ad esse associate. Proprio per non incrementare ulteriormente tali difficoltà, si è deciso di adottare modelli costitutivi semplici quali: il modello elastico perfettamente plastico con criterio di resistenza alla Mohr Coulomb e il Modified Cam Clay. Dopo un' introduzione sulla risposta del terreno nell'intorno dello scavo al variare del modello costitutivo, è stato svolto uno studio parametrico del processo di consolidazione. Ci si è, successivamente, concentrati sulla capacità dei tre modelli costitutivi di predire l'andamento dei cedimenti, mediante confronto con le soluzioni empiriche proposte in letteratura. Infine, sono state effettuate una serie di simulazioni 3D accoppiate passo-passo con il programma agli elementi finiti Abaqus al variare della permeabilità del mezzo e del rivestimento installato, supposto infinitamente permeabile o impermeabile. È emerso che per v/k<100 o v/k>100000 non è necessario esaminare nel dettaglio la dipendenza dal tempo della risposta del suolo e si possono ottenere risultati affidabili assumendo condizioni drenate o non drenate, rispettivamente. Nei casi intermedi, invece, le condizioni sono da ritenersi transienti e l'unico modo per effettuare correttamente le analisi dei cedimenti e lo studio della stabilità del fronte è mediante analisi numeriche 3D idromeccaniche accoppiate.

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L’uso di particelle cariche pesanti in radioterapia prende il nome di adroterapia. L’adroterapia permette l’irraggiamento di un volume bersaglio minimizzando il danno ai tessuti sani circostanti rispetto alla radioterapia tradizionale a raggi X. Le proprietà radiobiologiche degli ioni carbonio rappresentano un problema per i modelli radiobiologici a causa della non linearità della loro efficacia biologica. In questa tesi presenteremo gli algoritmi che possono essere usati per calcolare la dose fisica e biologica per un piano di trattamento del CNAO (Centro Nazionale Adroterapia Oncologica). Un caso di particolare interesse è l’eventualità che un piano di trattamento venga interrotto prima del dovuto. A causa della non linearità della sopravvivenza cellulare al variare della quantità di dose ricevuta giornalmente, è necessario studiare gli effetti degli irraggiamenti parziali utilizzando algoritmi che tengano conto delle tante variabili che caratterizzano sia i fasci di ioni che i tessuti irraggiati. Nell'ambito di questa tesi, appositi algoritmi in MATLAB sono stati sviluppati e implementati per confrontare la dose biologica e fisica assorbita nei casi di trattamento parziale.

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La tesi ha lo scopo di determinare una correlazione tra lo spostamento laterale e la riduzione di resistenza a trazione per le connessioni di tipo holdown per pareti in legno massiccio XLam. Per raggiungere questo obiettivo è stata condotta un’indagine sperimentale, nella quale sono state eseguite prove cicliche a trazione in controllo di spostamento assiale, con imposizione di uno spostamento a taglio iniziale. Sono state eseguite inoltre prove monotone combinate, caratterizzate da contemporaneo spostamento a taglio e assiale legati da rapporto diverso per ogni tipologia di prova. Si è ricavata una legge di danno che correla lo spostamento laterale alla riduzione di resistenza assiale: per scorrimenti entro 15 mm il danno è contenuto (10%), ma arrivando a 30-45mm la riduzione di resistenza è del 20%. Mettendo insieme invece le monotone ottenute variando il suddetto rapporto di velocità si è definito un dominio di resistenza. La seconda parte verte sulla modellazione numerica in OpenSEES delle connessioni come molle di un materiale isteretico, tarate sulla base delle curve sperimentali cicliche ottenute. Queste sono state poi utilizzate per la modellazione di una parete a molle disaccoppiate, che considera solo la resistenza a trazione per hold-down e a taglio per angolari (sottostima resistenza reale). Una seconda modellazione a molle accoppiate considera la resistenza in entrambe le direzioni: questo sovrastima la resistenza globale reale, poiché non tiene conto della contemporanea applicazione del carico nelle due direzioni. E’ stata quindi applicata la suddetta legge di danno attraverso un procedimento iterativo che in base agli spostamenti laterali riduce la resistenza assiale e riesegue l’analisi con i parametri corretti, per rivalutare spostamenti e resistenze: la progettazione attuale sovradimensiona gli angolari, il collasso della struttura avviene per rottura non bilanciata, con hold-down plasticizzati e angolari in campo elastico (meccanismo di rocking).

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Ogni giorno, l'utente di smartphon e tablet, spesso senza rendersene conto, condivide, tramite varie applicazioni, un'enorme quantità di informazioni. Negli attuali sistemi operativi, l'assenza di meccanismi utili a garantire adeguatamente l'utente, ha spinto questo lavoro di ricerca verso lo sviluppo di un inedito framework.È stato necessario uno studio approfondito dello stato dell'arte di soluzioni con gli stessi obiettivi. Sono stati esaminati sia modelli teorici che pratici, con l'analisi accurata del relativo codice. Il lavoro, in stretto contatto con i colleghi dell'Università Centrale della Florida e la condivisione delle conoscenze con gli stessi, ha portato ad importanti risultati. Questo lavoro ha prodotto un framework personalizzato per gestire la privacy nelle applicazioni mobili che, nello specifico, è stato sviluppato per Android OS e necessita dei permessi di root per poter realizzare il suo funzionamento. Il framework in questione sfrutta le funzionalità offerte dal Xposed Framework, con il risultato di implementare modifiche al sistema operativo, senza dover cambiare il codice di Android o delle applicazioni che eseguono su quest’ultimo. Il framework sviluppato controlla l’accesso da parte delle varie applicazioni in esecuzione verso le informazioni sensibili dell’utente e stima l’importanza che queste informazioni hanno per l’utente medesimo. Le informazioni raccolte dal framework sulle preferenze e sulle valutazioni dell’utente vengono usate per costruire un modello decisionale che viene sfruttato da un algoritmo di machine-learning per migliorare l’interazione del sistema con l’utente e prevedere quelle che possono essere le decisioni dell'utente stesso, circa la propria privacy. Questo lavoro di tesi realizza gli obbiettivi sopra citati e pone un'attenzione particolare nel limitare la pervasività del sistema per la gestione della privacy, nella quotidiana esperienza dell'utente con i dispositivi mobili.

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Quest' ultimo ventennio ha visto una vera e propria rivoluzione dei dispositivi, partendo dal computer desktop, passando ai laptop fino ad arrivare agli smartphone. Oggi giorno invece si parla di computer indossabili, i dispositivi stanno diventando sempre più piccoli e integrati in oggetti di moda come possono essere degli orologi, occhiali e orecchini.Questi sono connessi in rete con migliaia di dispositivi e con computer più grandi, con i quali, gli utenti nel corso della giornata interagiscono continuamente senza nemmeno rendersene conto scambiandosi migliaia di piccole informazioni: quando si cammina per strada, in centro città quando si fanno compere, quando si è in casa a guardare la TV. Questo ha portato quindi alla nascita di una nuova tipologia di sistemi, in risposta ai cambiamenti portati da questa rivoluzione, i così detti "Sistemi Context-Aware".Il context di un utente può essere descritto come la relazione che vi è tra i suoi dispositivi elettronici, e l' ambiente che lo circonda, a seconda di dove si trova esso dovrà dare delle risposte opportune, e compiere quindi autonomamente certe azioni, tal volta ad insaputa dell' utente. Le applicazioni che usano quindi questo sistema, vengono continuamente messe a conoscenza dei cambiamenti che vengono apportati all' ambiente circostante, regolandosi e reagendo di conseguenza in autonomia. Ad esempio, il nostro dispositivo scopre tramite la rete, la presenza di un amico nelle vicinanze, mentre stiamo passeggiano per strada, allora potrebbe inviarci un messaggio mostrandoci chi è, e dove si trova, con il tragitto da percorrere per raggiungerlo. Le migliaia di informazioni che vengono quindi scambiate in rete andranno a creare “un ambiente intelligente”, con il quale gli utenti interagiscono inviando informazioni sul proprio conto, senza nemmeno accorgersene, in modo da avere una risposta personalizzata, da parte dell' ambiente.

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Il metodo Hartree-Fock permette di determinare approssimativamente la funzione d'onda e l'energia per atomi a più elettroni in uno stato stazionario. Più in generale, si applica a sistemi quantistici a N-corpi, per studiare, ad esempio, gli elettroni nelle molecole e nei solidi. Il punto di partenza di questo metodo è il modello della particella indipendente; sotto questa ipotesi, ogni elettrone del sistema è descritto dalla propria funzione d'onda. Il contributo di D. R. Hartree allo studio della struttura di atomi complessi consiste nell'aver formulato le equazioni per le funzioni d'onda dei singoli elettroni usando argomentazioni intuitive e nell'avere inoltre proposto, per la loro risoluzione, una procedura iterativa basata sul requisito di autoconsistenza. La generalizzazione del suo metodo, che tiene conto del requisito di antisimmetria imposto dal principio di esclusione di Pauli, fu formulata da V. A. Fock e J. C. Slater. Con tale tecnica si assume che la funzione d'onda totale a N-elettroni sia un determinante di Slater, ovvero un prodotto antisimmetrico di orbitali relativi a singoli elettroni. Il determinante di Slater ottimale si ottiene usando il metodo variazionale per individuare i migliori spin-orbitali.

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In this study, the hypothesis was tested that the size of gastrointestinal tract (GIT) mucosal components and rates of epithelial cell proliferation and apoptosis change with increasing age. The aims were to quantitatively examine GIT histomorphology and to determine mucosal epithelial cell proliferation and apoptosis rates in neonatal (<48 h old) and adult (8 to 11.5 yr old) dogs. Morphometrical analyses were performed by light microscopy with a video-based, computer-linked system. Cell proliferation and apoptosis of the GIT epithelium were evaluated by counting the number of Ki-67 and caspase-3-positive cells, respectively, using immunohistochemical methods. Thickness of mucosal, glandular, subglandular, submucosal and muscular layers, crypt depths, villus heights, and villus widths were consistently greater (P < 0.05 to P < 0.001), whereas villus height/crypt depth ratios were smaller (P < 0.001) in adult than in neonatal dogs. The number of Ki-67-positive cells in stomach, small intestine, and colon crypts, but not in villi, was consistently greater (P < 0.01) in neonatal than in adult dogs. In contrast, the number of caspase-3-positive cells in crypts of the stomach, small intestine, and colon and in villi was not significantly influenced by age. In conclusion, canine GIT mucosal morphology and epithelial cell proliferation rates, but not apoptosis rates, change markedly from birth until adulthood is reached.

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Much of biomedical research is observational. The reporting of such research is often inadequate, which hampers the assessment of its strengths and weaknesses and of a study’s generalizability. The Strengthening the Reporting of Observational Studies in Epidemiology (STROBE) Initiative developed recommendations on what should be included in an accurate and complete report of an observational study. We defined the scope of the recommendations to cover three main study designs: cohort, casecontrol, and cross-sectional studies. We convened a 2-day workshop in September 2004, with methodologists, researchers, and journal editors to draft a checklist of items. This list was subsequently revised during several meetings of the coordinating group and in e-mail discussions with the larger group of STROBE contributors, taking into account empirical evidence and methodological considerations. The workshop and the subsequent iterative process of consultation and revision resulted in a checklist of 22 items (the STROBE Statement) that relate to the title, abstract, introduction, methods, results, and discussion sections of articles. Eighteen items are common to all three study designs and four are specific for cohort, case-control, or cross-sectional studies. A detailed “Explanation and Elaboration” document is published separately and is freely available on the web sites of PLoS Medicine, Annals of Internal Medicine, and Epidemiology. We hope that the STROBE Statement will contribute to improving the quality of reporting of observational studies.

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Partendo dal concetto di 'regionalismo' oppure d' identità regionale nell'interpretazione che ne ha dato Fernand Braudel ci rendiamo conto che il modo di guardare Venezia e l'arte veneziana con una certa ottica si forma a partire del romanticismo. Sono autori quali John Ruskin e Hippolyte Taine che sulla base della teoria del 'milieu' hanno dato inizio a un metodo della storia dell'arte ottocentesca che identifica il carattere del luogo e della sua gente con l'arte che vi viene prodotta. Il concetto teorico che sta alla base di questo modo di interpretare la pittura, deriva però dal Vasari e si riferiva all'opposizione artistica tra Venezia e Firenze, e al loro antagonismo che secondo Vasari vedeva vincitore il disegno. Dopo Vasari questo concetto viene ripreso da altri teorici italiani, ma all'inizio del Settecento il dibattito si sposta in Francia dove de Piles sulla scia del 'debat des anciens et modernes' dando la palma a Rubens invece di Poussin, prende la parte del colore. Grazie alla diffusione del nuovo gusto per il colore che si diffonde dalla Francia per tutta l'Europa, l'arte veneziana acquista una grandissima riputazione dalla quale approfittano soprattutto i pittori moderni veneziani attivi all'estero, durante il Settecento. Davanti questo sfondo viene sottolineata l'importanza di Venezia per il giovane Mengs che deve il suo primo successo al 'ritratto a pastelli', seguendo il gusto del sovrano sassone Augusto III. A causa dell'incarico per il quadro della chiesa cattolica di Dresda il pittore si porta a Venezia dove studia l'Assunta di Tiziano che si rispecchia nel quadro per Dresda. Dall'incontro con l'arte di Tiziano nasce un intenso dialogo teorico con la sua pittura di modo che Tiziano viene incluso da Mengs nella 'trias' dei tre primi pittori della storia della pittura per la perfezione del suo colore. Tale rivalutazione di Tiziano, pubblicata nei suoi scritti, porta alla revisione generale dei pregiudizi accademici verso la scuola veneziana sul livello teorico e pratico. A Venezia è Andrea Memmo, basandosi sui scritti di Mengs, a dare con la sua 'Orazione' davanti l'Accademia nel 1787 una nuova visione quando abbandona la tradizionale gerarchia 'disegno, colore e chiaroscuro' e con essa anche la tradizionale classifica delle scuole. Angelika Kauffmann che ritrae Memmo durante il suo soggiorno veneziano rappresenta forse il tipo di pittura che Memmo intese come ideale ed è una pittura che riunisce le qualità dei grandi maestri del passato facendolo confluire in un gusto universale. Spetterà poi al Lanzi di introdurre l'idea di una nuova pittura di carattere nazionale che si verifica durante l'Ottocento con i 'Macchiaioli' che danno la prevalenza al colore e non al disegno.

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Debido a su carácter en cierta medida descentrado con respecto al canon del XIX hispánico, las novelas de Rosalía de Castro permiten problematizar categorías críticas fundacionales de la historiografía decimonónica tales como "romanticismo", "realismo", "costumbrismo" o, en el plano de los géneros literarios, "novela sentimental" y "folletín". Más conocida como poeta, la dedicación de la autora a la narrativa no fue un empeño marginal. Así lo demuestran obras como La hija del mar (1859), Flavio (1861), Ruinas (1866), El caballero de las botas azules (1867) y El primer loco (1880), estampas costumbristas como El cadiceño (1866), relatos breves como Conto gallego (1903) y otras incursiones prosísticas, a veces no ajenas al marco ficcional del relato epistolar como Las literatas (1865). Resulta innegable que la narrativa de Castro participa de algunas de las principales convenciones de la literatura decimonónica. Se acogió claramente al molde genérico del folletín en sus novelas Flavio y Ruinas, y trató en su obra el modo en que las nuevas condiciones de producción editorial transformaron la circulación de los libros de ficción en la segunda mitad del siglo XIX. Sin embargo, el tratamiento que la autora confiere a las emociones en su novelística difiere notablemente del canon sentimental propio de la novela por entregas. No es de extrañar, a esta luz, que a menudo en sus novelas se establezca una correlación explícita entre quienes sienten y quienes escriben. Esta correlación entre sentimiento y creación verbal permite establecer una compleja teoría literaria del sentir de la que, a su vez, surgen nuevas implicaciones políticas. El vínculo entre historia de las emociones y teoría de la ficción, como fundamento de una nueva "comunidad del sentir", podría arrojar nuevas perspectivas en el estudio de la novelística de Rosalía de Castro.

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"A terceira margem do rio", conto de Joao Guimaraes Rosa, é objeto de análise deste trabalho, que se utiliza do referencial teórico da semiótica francesa que, desde os anos 1980, constrói uma semântica da dimensao passional dos discursos e passa a considerar a paixao "como efeito de sentido inscrito e codificado na linguagem". Nosso texto focaliza os estados de alma do sujeito da história, que, projetado no presente da enunciaçao, ao rememorar o passado, já entrado em anos, toma consciência da anulaçao de sua existência, que foi marcada pela ausência do pai. Focalizamos o percurso patêmico do "eu" narrador, como sujeito do enunciado, em cenas enunciativas do texto nas quais se manifestam variantes da paixao da cólera , tendo em vista o modo como Jacques Fontanille (2005) a descreve em Dictionnaire de passsions Littéraires. Nossa hipótese é que o eu nao teve consciencia da raiva e da revolta que sentiu em relaçao ao distanciamento do pai e, nesse sentido, observamos como essa revolta, ao final, provoca-lhe o sentimento de culpa e de medo. Logo, o estado afetivo de medo o impede de seguir o percurso do pai ao final da história

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En el mito de Psique, narrado por Apuleyo en El Asno de Oro, encontramos el origen de diversos motivos narrativos, presentes en los cuentos de hadas. Estas historias tienen personajes que pasan por una especie de rito de iniciación y deben demostrar que son dignas de una recompensa muy deseada: un matrimonio feliz. Para alcanzar la felicidad, las heroínas necesitan superar desafíos. Quienes imponen obstáculos a esas princesas son las villanas de las historias. Las dos imágenes femininas representan una lucha entre el bien y el mal. Buscamos en nuestro trabajo hacer una conexión entre el mito de Psique y los cuentos de hadas de Blancanieves, Cenicienta y la Bella Durmiente, para demostrar que las heroínas de estas historias, para ser dignas de un final feliz, necesitan superar desafíos, que sirven para sacralizar el sentimiento amoroso y mejorar la imagen de la buena esposa

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Debido a su carácter en cierta medida descentrado con respecto al canon del XIX hispánico, las novelas de Rosalía de Castro permiten problematizar categorías críticas fundacionales de la historiografía decimonónica tales como "romanticismo", "realismo", "costumbrismo" o, en el plano de los géneros literarios, "novela sentimental" y "folletín". Más conocida como poeta, la dedicación de la autora a la narrativa no fue un empeño marginal. Así lo demuestran obras como La hija del mar (1859), Flavio (1861), Ruinas (1866), El caballero de las botas azules (1867) y El primer loco (1880), estampas costumbristas como El cadiceño (1866), relatos breves como Conto gallego (1903) y otras incursiones prosísticas, a veces no ajenas al marco ficcional del relato epistolar como Las literatas (1865). Resulta innegable que la narrativa de Castro participa de algunas de las principales convenciones de la literatura decimonónica. Se acogió claramente al molde genérico del folletín en sus novelas Flavio y Ruinas, y trató en su obra el modo en que las nuevas condiciones de producción editorial transformaron la circulación de los libros de ficción en la segunda mitad del siglo XIX. Sin embargo, el tratamiento que la autora confiere a las emociones en su novelística difiere notablemente del canon sentimental propio de la novela por entregas. No es de extrañar, a esta luz, que a menudo en sus novelas se establezca una correlación explícita entre quienes sienten y quienes escriben. Esta correlación entre sentimiento y creación verbal permite establecer una compleja teoría literaria del sentir de la que, a su vez, surgen nuevas implicaciones políticas. El vínculo entre historia de las emociones y teoría de la ficción, como fundamento de una nueva "comunidad del sentir", podría arrojar nuevas perspectivas en el estudio de la novelística de Rosalía de Castro.

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"A terceira margem do rio", conto de Joao Guimaraes Rosa, é objeto de análise deste trabalho, que se utiliza do referencial teórico da semiótica francesa que, desde os anos 1980, constrói uma semântica da dimensao passional dos discursos e passa a considerar a paixao "como efeito de sentido inscrito e codificado na linguagem". Nosso texto focaliza os estados de alma do sujeito da história, que, projetado no presente da enunciaçao, ao rememorar o passado, já entrado em anos, toma consciência da anulaçao de sua existência, que foi marcada pela ausência do pai. Focalizamos o percurso patêmico do "eu" narrador, como sujeito do enunciado, em cenas enunciativas do texto nas quais se manifestam variantes da paixao da cólera , tendo em vista o modo como Jacques Fontanille (2005) a descreve em Dictionnaire de passsions Littéraires. Nossa hipótese é que o eu nao teve consciencia da raiva e da revolta que sentiu em relaçao ao distanciamento do pai e, nesse sentido, observamos como essa revolta, ao final, provoca-lhe o sentimento de culpa e de medo. Logo, o estado afetivo de medo o impede de seguir o percurso do pai ao final da história

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En el mito de Psique, narrado por Apuleyo en El Asno de Oro, encontramos el origen de diversos motivos narrativos, presentes en los cuentos de hadas. Estas historias tienen personajes que pasan por una especie de rito de iniciación y deben demostrar que son dignas de una recompensa muy deseada: un matrimonio feliz. Para alcanzar la felicidad, las heroínas necesitan superar desafíos. Quienes imponen obstáculos a esas princesas son las villanas de las historias. Las dos imágenes femininas representan una lucha entre el bien y el mal. Buscamos en nuestro trabajo hacer una conexión entre el mito de Psique y los cuentos de hadas de Blancanieves, Cenicienta y la Bella Durmiente, para demostrar que las heroínas de estas historias, para ser dignas de un final feliz, necesitan superar desafíos, que sirven para sacralizar el sentimiento amoroso y mejorar la imagen de la buena esposa