579 resultados para Angelica keiskei
Resumo:
En este documento se encontrarán los resultados de una revisión literaria realizada a una variedad de artículos que en conjunto permiten reconocer las temáticas principales que influyen en la creación de empresa. Lo anterior, con el fin de conocer el rol que tienen las instituciones educativas en la formación de estudiantes emprendedores.
Resumo:
El propósito de este estudio es realizar un estado del arte sobre estrés laboral entre los años 2005 y 2016 utilizando artículos publicados en las bases de datos Ebsco, Apa-Psychnet, Proquest, Psycodoc, Pubmed, Redalyc y Scielo las cuales están abaladas por la Universidad del Rosario. Se hallaron en total 2674 artículos utilizando 6 palabras claves como criterios de búsqueda los cuales fueron Estrés Laboral, Estrés ocupacional, Estrés en el Trabajo, Job Stress, Work Stress y Occupational Stress. El instrumento de recolección de información fue una ficha bibliográfica modificada la cual permitió sistematizar los datos de los artículos encontrados en diferentes dimensiones para así poder utilizar los artículos encontrados como unidades de análisis para la investigación. El análisis de los artículos arrojó una diferencia significativa entre el volumen de publicaciones hechas en español versus las hechas en inglés tanto de artículos empíricos como teóricos. También se encontraron indicadores que permiten ver como el estudio del estrés laboral ha aumentado desde el año 2012 hasta la actualidad, siendo este el lapso en el cual el 59% de los artículos han sido arbitrados y subidos a las diferentes bases de datos.
Resumo:
A aceroleira é uma das principais culturas produzidas no Submédio do Vale do São Francisco, sendo importante fonte de renda na região. O fruto é rico em vitamina C e muito utilizado na indústria de sucos. As podridões resultantes da atividade de patógenos ocasionam graves perdas na pós-colheita de acerolas. Desta forma, o objetivo deste trabalho foi isolar e identificar os fungos associados às podridões em acerola em diferentes cultivares e estádios de maturação. Os frutos foram coletadas das cultivares Flor Branca e Junco, em quatro estádios de maturação (0%, 1-25%, 25-75% e 75%-100% de coloração vermelha da casca). Posteriormente, os mesmos foram colocados em câmara úmida por 48 horas, em temperatura de 25o C e avaliados quanto à incidência de fungos causadores de podridões pós-colheita. Os fungos Aspergillus e Mucor predominaram com 96% e 100% para as cultivares Junco e Flor Branca, respectivamente. Alguns fungos só se desenvolvem quando os frutos atingem 75% de maturação, tais como Alternaria, Fusarium e Lasiodiplodia. Aspergillus e Mucor são encontrados independentemente do estádio de maturação do fruto.
Resumo:
Diferentes patógenos infectam a mangueira, ocasionando vários tipos de sintomas. Entre os agentes causais de doenças da mangueira, os fungos causadores de podridão-peduncular se destacam por causa dos prejuízos ocasionados na pós-colheita. Com o objetivo de determinar a relação entre infecções em gemas florais e podridão-peduncular, em manga, foram realizados monitoramentos e avaliações de gemas florais e frutos na pós-colheita. A amostragem foi realizada em dez plantas escolhidas de forma aleatória e devidamente marcadas. Nessas plantas, foram colhidas 15 gemas/planta. Amostras de manga, durante a colheita, também foram coletadas e enviadas ao laboratório para observação de sintomas durante 10 dias. Conforme os resultados, a média geral de infecção em gemas florais foi de 32%, enquanto de podridão-peduncular foi de 51,67%. Análise de correlação de Pearson foi significativa e positiva (66,73%) para a relação entre infecção em gemas e podridão-peduncular.
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Na cultura da mangueira, é prática comum o uso intensivo de podas para formação, condução, arejamento e produção. O ferimento ocasionado durante a poda, geralmente, serve como porta de entrada para Neofusicoccum parvum, causador da morte-descendente e podridão-peduncular. Com o objetivo de selecionar fungicidas para prevenção de infecções de N. parvum em ferimentos ocasionados por podas, avaliaram-se os seguintes tratamentos: oxicloreto de cobre, hidróxido de cobre, tebuconazol, tetraconazol, difenoconazol, piraclostrobina, tiabendazol e testemunha inoculada. A morte-descendente foi reduzida com uso dos fungicidas piraclostrobina, tiabendazol e difenoconazol, diferindo significativamente da testemunha.
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2016
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La presente ricerca ha avuto come obbietivo studiare come stia avvenendo l'adattamento dei tradizionali laboratori fotochimici di film alle tecniche digitali attraverso l'analisi delle politiche di preservazione, del restauro, dei costi relativi all’acquisto di nuove apparecchiature e della migrazione ai nuovi media presso il British Film Institute (BFI), lo Svenska Filminstitutet (SFI), l’Eye Filmmuseum, L'Immagine Ritrovata e ANIM - Cinemateca Portuguesa. A questo scopo è stato utilizzato il metodo dello studio di caso, in cui sono state effettuate interviste con gestori e tecnici delle istituzioni citate al fine di rispondere al quesito della presente ricerca: quali sono l’impatto e le implicazioni di questo adattamento? Quali sono i risultati raggiunti con le nuove attrezzature e metodi di restauro e preservazione? Per arrivare a rispondere a queste domande lo studio è stato diviso in due sezioni. Nella prima parte, sono riportate le interviste svolte presso SFI, BFI, Eye e L'Immagine Ritrovata, realizzate al fine di ottenere dati che permettessero di formulare un'intervista più completa e approfondita. Successivamente, questa intervista più dettagliata è stata condotta con una sola istituzione, la Cinemateca Portuguesa. Pertanto, nella seconda parte dello studio di caso, sono state realizzate interviste a tecnici e dirigenti di ANIM - Cinemateca Portuguesa e dei suoi laboratori partner. L'analisi dei risultati comprende tutte le informazioni provenienti dalle cinque istituzioni intervistate. È stato notato che l'adattamento al digitale ha effettivamente apportato miglioramenti nella preservazione e nel recupero del materiale fotochimico, ma ciò ha anche fatto sorgere alcuni dilemmi nei laboratori. C'è apprensione per la scarsità di materiale della filiera fotochimica e per una sua ipotetica fine nel prossimo futuro, poiché non ci sono ancora sufficienti conoscenze sulla filiera digitale e sul comportamento di questi media con il passare del tempo. Gli intervistati hanno altresì dimostrato positività riguardo alle tecnologie digitali.
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Background: La lussazione traumatica della rotula rappresenta il 2-3% delle lesioni riguardanti il ginocchio. È una condizione comune negli adolescenti e colpisce maggiormente il sesso femminile. Si associa spesso ad instabilità rotulea, alti tassi di ridislocazione, dolore, difficoltà nel ritorno alle attività di vita quotidiana e allo sport e artrosi dell’articolazione femoro-rotulea. Obiettivo: Lo scopo di questa Revisione Sistematica è confrontare i risultati di studi randomizzati controllati che esaminano l’efficacia di due tipi di trattamento, chirurgico e conservativo, rispetto a: funzionalità del ginocchio, tasso di ridislocazione, qualità di vita e ritorno allo sport nei pazienti affetti da un primo episodio di lussazione rotulea. Metodi: La ricerca è stata condotta sulle banche dati PubMed, Cochrane Library e PEDro. Sono stati selezionati RCT in lingua inglese senza imporre limiti temporali, che presentavano entrambi i trattamenti, chirurgico e conservativo, e un follow up di almeno due anni. I partecipanti dovevano essere affetti unicamente da un primo episodio di lussazione. La qualità metodologica degli articoli è stata valutata tramite la PEDro scale. Risultati: Otto articoli hanno soddisfatto i criteri di eleggibilità e sono stati inclusi nella Revisione. Il punteggio medio alla PEDro scale di 3.6/10 ha rivelato una scarsa qualità metodologica degli articoli. La gran parte degli studi ha rilevato una riduzione del tasso di ridislocazione con il trattamento chirurgico, mentre non c’è concordanza nell’affermare la sua superiorità per migliorare la funzionalità del ginocchio. Conclusioni: Gli studi inclusi non hanno mostrato una chiara efficacia di un trattamento rispetto all’altro, se non riguardo al tasso di ridislocazione, ma la loro scarsa qualità metodologica rende tali risultati inaffidabili. Pertanto, sono necessari studi di qualità superiore per determinare con maggior precisione l’efficacia comparativa dei due interventi.
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La valutazione del segnale elettroencefalografico acquisito durante compiti di Working Memory è utile per indagare regioni e meccanismi cerebrali alla base della capacità di immagazzinare le informazioni provenienti dall’ambiente rilevanti per il task da svolgere e di inibire stimoli irrilevanti/distraenti. In questo lavoro di Tesi è stato condotto uno studio su 13 volontari che hanno svolto un compito di memoria di lavoro visiva, consistente di prove ripetute (trial) ognuna composta di diverse fasi: Encoding (memorizzazione del memory set), Retention (mantenimento in memoria) in cui si mostra un distrattore, che può essere weak (poco interferente) o strong (maggiormente interferente). Ciascun trial termina con la comparsa della Probe, a cui il soggetto deve rispondere indicando se apparteneva o meno al memory set. Durante il task è stato acquisito il segnale EEG da 64 elettrodi, ed analizzato per indagare i potenziali evocati (ERPs) e la sincronizzazione/desincronizzazione in banda alpha (8-12 Hz) e theta (4-8 Hz) correlata agli stimoli visivi; è stata svolta anche un’analisi preliminare ricostruendo l’attività delle sorgenti corticali dal segnale EEG. Dalle analisi emerge che gli ERPs sono visibili principalmente nelle fasi di Encoding e Distractor, e nelle regioni fronto-centrali e parieto-occipitali, e che nella fase di Distractor sono maggiori per distrattore weak rispetto a strong. Si conferma la natura inibitoria del ritmo alpha e il ruolo del ritmo theta nei processi cognitivi; infatti la potenza in banda alpha aumenta nella fase pre-distrattore (sia weak che strong) e la potenza in banda theta è sostenuta durante l’intero task. Non si osservano differenze in banda alpha e theta tra i due distrattori nella fase pre-distrattore, mentre si osserva una modulazione durante la presentazione del distrattore.