989 resultados para Lacoste, Luis Oscar


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La tesi di Marco Perez intitolata “Luis Arana e i veterani di Euzkeldun Batzokija: la corrente ortodossa del nazionalismo basco”, può essere considerata come la biografia politica di uno dei personaggi più importanti del nazionalismo basco. Il lavoro di ricerca si centra fondamentalmente sull'ispiratore del nazionalismo euskaldun (e cofondatore del Partido Nacionalista Vasco) e della corrente che ne accompagnò e sostenne l'azione politica. Euzkeldun Batzokija fu il nome dato al primo circolo del PNV, fondato da Luis e Sabino Arana nel 1894. Successivamente, gli statuti del circolo e i suoi membri veterani furono presi come modello del nazionalismo primordiale (che si pretendeva definire sull'esempio dell'Ordine gesuita). Sul piano organizzativo la tesi si divide in sette capitoli che ricostruiscono il percorso politico di Luis Arana, dai primi documenti del 1879 fino alle ultime lettere inviate negli anni quaranta. Si tratta di un lungo periodo, che comprende momenti diversi della storia spagnola (dalle guerre carliste alla Guerra Civile spagnola) e del movimento aranista. In questo senso, sulla base di una generale e comparata riflessione sul nazionalismo, si analizza il movimento basco nei suoi rapporti con la modernità. Una realazione costruita attraverso concetti “diacronicamente” legati a un passato mitico e leggendario e comunque subalterna ai rapporti di forza tra le correnti del PNV. La corrente ortodossa fece sempre riferimento al nazionalismo “originario” (definito dai fratelli Arana nei primi anni del movimento) che fu un'espressione regionale del nazionalcattolicesimo spagnolo. Fu proprio Luis Arana a ricordare la finalità religiosa ed etnica del nazionalismo basco, respingendo qualsiasi aggiornamento teorico e organizzativo del PNV, intesi come una grave violazione dell'ortodossia aranista.

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Le traduzioni di Luis Cernuda, poeta spagnolo della Generazione del '27, da testi poetici di autori francesi, tedeschi ed inglesi, la cui scelta è dettata da ragioni di coerenza artistica, non hanno valore secondario rispetto alla produzione poetica autoriale. Nel presente studio si delinea l'uniformità del percorso creativo di Luis Cernuda nel ruolo duplice ed apparentemente contraddittorio di poeta-traduttore, attraverso un tracciato spazio-temporale, al contempo realistico e metaforico, che si svolge lungo gran parte della vita del misconosciuto poeta sivigliano. Ad una preliminare presentazione analitica del concetto di traduzione, della funzione che la stessa riveste nel genere letterario specifico della poesia e nell'attività creativa di Cernuda, segue l'analisi comparativa delle traduzioni cernudiane con le rispettive fonti straniere. L'argomento si svolge in tre capitoli successivi, organizzati rispettando lo svolgimento cronologico del percorso traduttorio cernudiano, svolto in parallelo alla produzione poetica personale. Il secondo capitolo verte sulla traduzione da testi poetici in francese. Il terzo capitolo, sul periodo immediatamente successivo agli anni della sperimentazione francese, analizza lo studio della poesia tedesca e della sperimentazione in traduzione. Tale incontro si propone anche come momento di scissione definitiva dalla lirica romanza, piuttosto esornativa, e di accostamento alla più essenziale lirica germanica. Il quarto capitolo raccoglie le versioni poetiche da autori inglesi, che si contraddistinguono per la grande somiglianza alla poesia di Cernuda nelle scelte contenutistico-formali. Le conclusioni vertono sulla coesione perseguita nel tradurre, per cui contenuto e forma acquisiscono pari importanza nella “ricreazione poetica” realizzata da Cernuda.

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La presente ricerca, L’architettura religiosa di Luis Moya Blanco. La costruzione come principio compositivo, tratta i temi inerenti l’edificazione di spazi per il culto della religione cristiana che l’architetto spagnolo progetta e realizza a Madrid dal 1945 al 1970. La tesi è volta ad indagare quali siano i principi alla base della composizione architettonica che si possano considerare immutati, nel lungo arco temporale in cui l’autore si trova ad operare. Tale indagine, partendo da una prima analisi riguardante gli anni della formazione e gli scritti da lui prodotti, verte in particolare sullo studio dei progetti più recenti e ancora poco trattati dalla critica. L’obbiettivo della presente tesi è dunque quello di apportare un contributo originale sull’aspetto compositivo della sua architettura. Ma analizzare la composizione significa, in Moya, analizzare la costruzione che, a dispetto del susseguirsi dei linguaggi, rimarrà l’aspetto principale delle sue opere. Lo studio dei manufatti mediante categorie estrapolate dai suoi stessi scritti – la matematica, il numero, la geometria e i tracciati regolatori - permette di evidenziare punti di contatto e di continuità tra le prime chiese, fortemente caratterizzate da un impianto barocco, e gli ultimi progetti che sembrano cercare invece un confronto con forme decisamente moderne. Queste riflessioni, parallelamente contestualizzate nell’ambito della sua consistente produzione saggistica, andranno a confluire nell’idea finale per cui la costruzione diventi per Luis Moya Blanco il principio compositivo da cui non si può prescindere, la regola che sostanzia nella materia il numero e la geometria. Se la costruzione è dunque la pietrificazione di leggi geometrico-matematiche che sottendono schemi planimetrici; il ricorso allo spazio di origine centrale non risponde all’intenzione di migliorare la liturgia, ma a questioni di tipo filosofico-idealista, che fanno corrispondere alla somma naturalezza della perfezione divina, la somma perfezione della forma circolare o di uno dei suoi derivati come l’ellisse.

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Il presente elaborato ha come obiettivo l’analisi dei discorsi di ringraziamento pronunciati nelle cerimonie dei premi Oscar dal 1990 al 2015 da attori e attrici, protagonisti e non protagonisti, premiati con la statuetta dorata per le loro performance recitative. L’elaborato si articola in tre capitoli: nel primo, si delinea la storia dei premi Oscar, considerati la cerimonia di premiazione cinematografica per antonomasia, con particolare attenzione ai metodi di selezione di premiati e vincitori da parte dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences. Ci si concentra anche sul significato, letterale e simbolico, dei discorsi di ringraziamento, e sulla rilevanza che essi hanno all’interno della cerimonia. Nel secondo capitolo, si analizzano i discorsi di ringraziamento dei vincitori da un punto di vista linguistico, con particolare attenzione a prosodia, prossemica, retorica e deissi. Nel terzo e ultimo capitolo, infine, l’analisi assume toni più prettamente culturali, focalizzando l’attenzione sugli aspetti pragmatici e contenutistici dei discorsi, nonché nel tentativo di confrontare gli atteggiamenti delle due categorie nazionali più premiate agli Oscar: gli americani e i britannici.

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Fractures in men are a major health issue, and data on the antifracture efficacy of therapies for osteoporosis in men are limited. We studied the effect of zoledronic acid on fracture risk among men with osteoporosis.

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Here we present the Transcription Factor Encyclopedia (TFe), a new web-based compendium of mini review articles on transcription factors (TFs) that is founded on the principles of open access and collaboration. Our consortium of over 100 researchers has collectively contributed over 130 mini review articles on pertinent human, mouse and rat TFs. Notable features of the TFe website include a high-quality PDF generator and web API for programmatic data retrieval. TFe aims to rapidly educate scientists about the TFs they encounter through the delivery of succinct summaries written and vetted by experts in the field.

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OBJECT: Brain tissue acidosis is known to mediate neuronal death. Therefore the authors measured the main parameters of cerebral acid-base homeostasis, as well as their interrelations, shortly after severe traumatic brain injury (TBI) in humans. METHODS: Brain tissue pH, PCO2, PO2, and/or lactate were measured in 151 patients with severe head injuries, by using a Neurotrend sensor and/or a microdialysis probe. Monitoring was started as soon as possible after the injury and continued for up to 4 days. During the 1st day following the trauma, the brain tissue pH was significantly lower, compared with later time points, in patients who died or remained in a persistent vegetative state. Six hours after the injury, brain tissue PCO2 was significantly higher in patients with a poor outcome compared with patients with a good outcome. Furthermore, significant elevations in cerebral concentrations of lactate were found during the 1st day after the injury, compared with later time points. These increases in lactate were typically more pronounced in patients with a poor outcome. Similar biochemical changes were observed during later hypoxic events. CONCLUSIONS: Severe human TBI profoundly disturbs cerebral acid-base homeostasis. The observed pH changes persist for the first 24 hours after the trauma. Brain tissue acidosis is associated with increased tissue PCO2 and lactate concentration; these pathobiochemical changes are more severe in patients who remain in a persistent vegetative state or die. Furthermore, increased brain tissue PCO2 (> 60 mm Hg) appears to be a useful clinical indicator of critical cerebral ischemia, especially when accompanied by increased lactate concentrations.

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OBJECT: Glycerol is considered to be a marker of cell membrane degradation and thus cellular lysis. Recently, it has become feasible to measure via microdialysis cerebral extracellular fluid (ECF) glycerol concentrations at the patient's bedside. Therefore the aim of this study was to investigate the ECF concentration and time course of glycerol after severe traumatic brain injury (TBI) and its relationship to patient outcome and other monitoring parameters. METHODS: As soon as possible after injury for up to 4 days, 76 severely head-injured patients were monitored using a microdialysis probe (cerebral glycerol) and a Neurotrend sensor (brain tissue PO2) in uninjured brain tissue confirmed by computerized tomography scanning. The mean brain tissue glycerol concentration in all monitored patients decreased significantly from 206 +/- 31 micromol/L on Day 1 to 9 +/- 3 micromol/L on Day 4 after injury (p < 0.0001). Note, however, that there was no significant difference in the time course between patients with a favorable outcome (Glasgow Outcome Scale [GOS] Scores 4 and 5) and those with an unfavorable outcome (GOS Scores 1-3). Significantly increased glycerol concentrations were observed when brain tissue PO2 was less than 10 mm Hg or when cerebral perfusion pressure was less than 70 mm Hg. CONCLUSIONS: Based on results in the present study one can infer that microdialysate glycerol is a marker of severe tissue damage, as seen immediately after brain injury or during profound tissue hypoxia. Given that brain tissue glycerol levels do not yet add new clinically significant information, however, routine monitoring of this parameter following traumatic brain injury needs further validation.