627 resultados para NGNitroarginina Metil Éster
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Doctorado en Sanidad Animal y Seguridad Alimentaria. Instituto Universitario de Sanidad Animal y Seguridad Alimentaria.
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Programa de doctorado en Sanidad Animal y Seguridad Alimentaria. Instituto de Investigaciones Biomédicas y Sanitarias (IUIBS)
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Universidad de La Laguna, Doctorado en Educación de la ULL.
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Doctorado en Cibernética y Telecomunicación. IdeTIC.
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Programa de doctorado en Turismo, Economía y Gestión. Tides.
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Programa de doctorado: Turismo, Economía y Gestión. Tides. Investigación en Turismo y Transportes.
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Programa de doctorado: Física, Matemáticas, Geología y Clima. La fecha de publicación es la fecha de lectura
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The present work is part of a larger project aimed at obtaining compounds of industrial interest from renewable sources. The work is particularly aimed to investigate the reactivity of 2,5-bis-hydroxymethylfuran (BHMF), an important building block of organic nature easily obtainable from biomass, with acid catalysis. Through the study of the reactivity of BHMF in water, in the presence of an heterogeneous acid catalyst (Amberlyst 15), has been developed a new synthetic method for the preparation of α-6-hydroxy-6-methyl-4-enyl-2H-pyran-3-one a derivative whose molecular skeleton is similar to that of natural products which are used in pharmaceutical chemistry. The product is obtained in milder conditions and with better selectivity with respect to the strongly oxidizing conditions with which it is prepared in the literature starting from different precursors containing furan ring.
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Gli argomenti trattati all’interno di questa tesi di dottorato riguardano la sintesi e la modifica di polimeri ottenuti a partire da fonti rinnovabili. L’acido polilattico (PLA) è stato modificato per ottenere film estensibili per uso alimentare. La scelta del materiale si è basata sull’analisi del suo ciclo di vita e perché è riconosciuto come sicuro per l’utilizzo nel campo alimentare. Le formulazioni testate, a base di PLA, sono state preparate con l’aggiunta di una serie di additivi utilizzati per migliorare le proprietà meccaniche del materiale. La lavorazione è stata eseguita mediante estrusione, ottenendo dei pellet a composizione omogenea successivamente lavorati nell’estrusore a bolla, modalità industriale di produzione dei film estensibili. È stata poi effettuata la sintesi diretta di nuovi poliesteri insaturi a base di dimetil succinato e 1,6-esandiolo. L’insaturazione della catena è stata ottenuta mediante l’uso, durante la sintesi, di derivati dell’olio di ricino, l’acido ricinoleico e il suo derivato insaturo metil undecenoato. Un’altra molecola insatura utilizzata è stata il citronellolo, scelto tra i terpeni. I polimeri così ottenuti sono stati modificati tramite reazioni radicaliche indotte con radiazioni UV utilizzando sostanze antibatteriche (sale 3-esadecil-1-vinilimidazolo bromuro) al fine di ottenere materiali con attività biocida a lungo termine e senza rilascio. Si è proceduto inoltre alla polimerizzazione reversibile di monomeri furanici con oli vegetali utilizzando una strategia di tipo double click. Si è partiti dalla sintesi di monomeri derivanti da oli vegetali contenenti eterocicli furanici attaccati mediante addizione tiol-enica (prima reazione click chemistry) e si è proseguito con la loro successiva polimerizzazione attraverso una reazione di tipo Diels-Alder con molecole con gruppi maleimmidici (seconda reazione click chemistry). I polimeri così ottenuti sono materiali potenzialmente auto-riparanti, grazie alla possibilità di spostare l’equilibrio verso i prodotti o i reagenti semplicemente variando le condizioni di temperatura.
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Il contributo all’innalzamento del riscaldamento globale, prodotto dai combustibili fossili è un dei principali problemi ambientali. Le bioenergie potrebbero contribuire enormemente alla riduzione di questo fenomeno, sostituendo in parte i combustibili tradizionali di origine fossile. In questo contesto, può collocarsi il biodiesel prodotto a partire da oli vegetali, rappresentando una valida e strategica alternativa. Il biodiesel è una miscela di metil esteri di acidi grassi, [fatty acids methyl esters (FAME)], normalmente ottenuta tramite reazione di transesterificazione tra oli vegetali e alcol a catena corta in presenza di un catalizzatore acido o basico in catalisi sia omogena che eterogenea. Il biodiesel si colloca tra le materie prime di seconda generazione e può risultare una buona base di partenza per ottenere un biodiesel performante e con un basso costo finale.
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I lantibiotici sono molecole peptidiche prodotte da un gran numero di batteri Gram-positivi, posseggono attività antibatterica contro un ampio spettro di germi, e rappresentano una potenziale soluzione alla crescente problematica dei patogeni multi-resistenti. La loro attività consiste nel legame alla membrana del bersaglio, che viene quindi destabilizzata mediante l’induzione di pori che determinano la morte del patogeno. Tipicamente i lantibiotici sono formati da un “leader-peptide” e da un “core-peptide”. Il primo è necessario per il riconoscimento della molecola da parte di enzimi che effettuano modifiche post-traduzionali del secondo - che sarà la regione con attività battericida una volta scissa dal “leader-peptide”. Le modifiche post-traduzionali anticipate determinano il contenuto di amminoacidi lantionina (Lan) e metil-lantionina (MeLan), caratterizzati dalla presenza di ponti-tioetere che conferiscono maggior resistenza contro le proteasi, e permettono di aggirare la principale limitazione all’uso dei peptidi in ambito terapeutico. La nisina è il lantibiotico più studiato e caratterizzato, prodotto dal batterio L. lactis che è stato utilizzato per oltre venti anni nell’industria alimentare. La nisina è un peptide lungo 34 amminoacidi, che contiene anelli di lantionina e metil-lantionina, introdotti dall’azione degli enzimi nisB e nisC, mentre il taglio del “leader-peptide” è svolto dall’enzima nisP. Questo elaborato affronta l’ingegnerizzazione della sintesi e della modifica di lantibiotici nel batterio E.coli. In particolare si affronta l’implementazione dell’espressione eterologa in E.coli del lantibiotico cinnamicina, prodotto in natura dal batterio Streptomyces cinnamoneus. Questo particolare lantibiotico, lungo diciannove amminoacidi dopo il taglio del leader, subisce modifiche da parte dell’enzima CinM, responsabile dell’introduzione degli aminoacidi Lan e MeLan, dell’enzima CinX responsabile dell’idrossilazione dell’acido aspartico (Asp), e infine dell’enzima cinorf7 deputato all’introduzione del ponte di lisinoalanina (Lal). Una volta confermata l’attività della cinnamicina e di conseguenza quella dell’enzima CinM, si è deciso di tentare la modifica della nisina da parte di CinM. A tal proposito è stato necessario progettare un gene sintetico che codifica nisina con un leader chimerico, formato cioè dalla fusione del leader della cinnamicina e del leader della nisina. Il prodotto finale, dopo il taglio del leader da parte di nisP, è una nisina completamente modificata. Questo risultato ne permette però la modifica utilizzando un solo enzima invece di due, riducendo il carico metabolico sul batterio che la produce, e inoltre apre la strada all’utilizzo di CinM per la modifica di altri lantibiotici seguendo lo stesso approccio, nonché all’introduzione del ponte di lisinoalanina, in quanto l’enzima cinorf7 necessita della presenza di CinM per svolgere la sua funzione.
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Saccular intracranial aneurysms are balloon-like dilations of the intracranial arterial wall; their hemorrhage commonly results in severe neurologic impairment and death. We report a second genome-wide association study with discovery and replication cohorts from Europe and Japan comprising 5,891 cases and 14,181 controls with approximately 832,000 genotyped and imputed SNPs across discovery cohorts. We identified three new loci showing strong evidence for association with intracranial aneurysms in the combined dataset, including intervals near RBBP8 on 18q11.2 (odds ratio (OR) = 1.22, P = 1.1 x 10(-12)), STARD13-KL on 13q13.1 (OR = 1.20, P = 2.5 x 10(-9)) and a gene-rich region on 10q24.32 (OR = 1.29, P = 1.2 x 10(-9)). We also confirmed prior associations near SOX17 (8q11.23-q12.1; OR = 1.28, P = 1.3 x 10(-12)) and CDKN2A-CDKN2B (9p21.3; OR = 1.31, P = 1.5 x 10(-22)). It is noteworthy that several putative risk genes play a role in cell-cycle progression, potentially affecting the proliferation and senescence of progenitor-cell populations that are responsible for vascular formation and repair.
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dargest. von J. Ster
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Doubled haploid onion (Allium cepa L.) plants allow the production of completely homozygous lines for a later production of hybrids. The haploid plants are normally produced using in vitro gynogenesis. The obtained haploid plantlets must be treated with different agents for doubling chromosomes. It is necessary to adjust the concentration and the length of treatment of the doubling agent. In this case, the effect of 250 and 500 mg.L-1 colchicine and 15.2; 30 and 60 mg.L- 1 amiprophos-methyl during 24 and 48 h was assessed over the rate of onion haploid plantlets chromosome doubling. The best duplication treatment was 250 mg.L-1 colchicine for 48 h, which yielded 100% of doubled haploid plants. On the other hand, a positive correlation resulted from the ploidy level and stomatal size, and a negative correlation between the level of ploidy and stomatal density. Significant differences between the stomatal length, width and density in haploid and doubled haploid plantlets were observed. An economical and quick method to test ploidy level in onion plantlets is proposed through the measurement of stomatal size and density.