L'Architettura religiosa di Luis Moya Blanco. La costruzione come principio compositivo

La presente ricerca, L’architettura religiosa di Luis Moya Blanco. La costruzione come principio compositivo, tratta i temi inerenti l’edificazione di spazi per il culto della religione cristiana che l’architetto spagnolo progetta e realizza a Madrid dal 1945 al 1970. La tesi è volta ad indagare quali siano i principi alla base della composizione architettonica che si possano considerare immutati, nel lungo arco temporale in cui l’autore si trova ad operare. Tale indagine, partendo da una prima analisi riguardante gli anni della formazione e gli scritti da lui prodotti, verte in particolare sullo studio dei progetti più recenti e ancora poco trattati dalla critica. L’obbiettivo della presente tesi è dunque quello di apportare un contributo originale sull’aspetto compositivo della sua architettura. Ma analizzare la composizione significa, in Moya, analizzare la costruzione che, a dispetto del susseguirsi dei linguaggi, rimarrà l’aspetto principale delle sue opere. Lo studio dei manufatti mediante categorie estrapolate dai suoi stessi scritti – la matematica, il numero, la geometria e i tracciati regolatori - permette di evidenziare punti di contatto e di continuità tra le prime chiese, fortemente caratterizzate da un impianto barocco, e gli ultimi progetti che sembrano cercare invece un confronto con forme decisamente moderne. Queste riflessioni, parallelamente contestualizzate nell’ambito della sua consistente produzione saggistica, andranno a confluire nell’idea finale per cui la costruzione diventi per Luis Moya Blanco il principio compositivo da cui non si può prescindere, la regola che sostanzia nella materia il numero e la geometria. Se la costruzione è dunque la pietrificazione di leggi geometrico-matematiche che sottendono schemi planimetrici; il ricorso allo spazio di origine centrale non risponde all’intenzione di migliorare la liturgia, ma a questioni di tipo filosofico-idealista, che fanno corrispondere alla somma naturalezza della perfezione divina, la somma perfezione della forma circolare o di uno dei suoi derivati come l’ellisse.

Victoria en Germania. Tomás Luis de Victoria y la historiografía alemana hasta principios del siglo XX

Es war bisher unbekannt, dass die deutschsprachige Musikhistoriographie dem Komponisten Tomás Luis de Victoria relativ viel Beachtung geschenkt hat. Als iberischer Counterpart des Heroen Palestrina spielt er bei der Gestaltung eines Geschichtsbildes der musikalischen Renaissance daher eine viel wichtigere Rolle als bisher vermutet. Die Auseinandersetzung deutscher Musikwissenschaftler mit Victoria spielte eine zentrale Rolle bei der Würdigung des Komponisten durch die spanische Historiographie.

Open issues in transcatheter aortic valve implantation. Part 2: procedural issues and outcomes after transcatheter aortic valve implantation.

This article provides an overview on procedure-related issues and uncertainties in outcomes after transcatheter aortic valve implantation (TAVI). The different access sites and how to select them in an individual patient are discussed. Also, the occurrence and potential predictors of aortic regurgitation (AR) after TAVI are addressed. The different methods to quantify AR are reviewed, and it appears that accurate and reproducible quantification is suboptimal. Complications such as prosthesis-patient mismatch and conduction abnormalities (and need for permanent pacemaker) are discussed, as well as cerebrovascular events, which emphasize the development of optimal anti-coagulative strategies. Finally, recent registries have shown the adoption of TAVI in the real world, but longer follow-up studies are needed to evaluate the outcome (but also prosthesis durability). Additionally, future studies are briefly discussed, which will address the use of TAVI in pure AR and lower-risk patients.

Open issues in transcatheter aortic valve implantation. Part 1: patient selection and treatment strategy for transcatheter aortic valve implantation.

An exponential increase in the use of transcatheter aortic valve implantation (TAVI) in patients with severe aortic stenosis has been witnessed over the recent years. The current article reviews different areas of uncertainty related to patient selection. The use and limitations of risk scores are addressed, followed by an extensive discussion on the value of three-dimensional imaging for prosthesis sizing and the assessment of complex valve anatomy such as degenerated bicuspid valves. The uncertainty about valvular stenosis severity in patients with a mismatch between the transvalvular gradient and the aortic valve area, and how integrated use of echocardiography and computed tomographic imaging may help, is also addressed. Finally, patients referred for TAVI may have concomitant mitral regurgitation and/or coronary artery disease and the management of these patients is discussed.