975 resultados para API (Application Programming Interface)
Resumo:
Le persone che soffrono di insufficienza renale terminale hanno due possibili trattamenti da affrontare: la dialisi oppure il trapianto di organo. Nel caso volessero seguire la seconda strada, oltre che essere inseriti nella lista d'attesa dei donatori deceduti, possono trovare una persona, come il coniuge, un parente o un amico, disposta a donare il proprio rene. Tuttavia, non sempre il trapianto è fattibile: donatore e ricevente possono, infatti, presentare delle incompatibilità a livello di gruppo sanguigno o di tessuto organico. Come risposta a questo tipo di problema nasce il KEP (Kidney Exchange Program), un programma, ampiamente avviato in diverse realtà europee e mondiali, che si occupa di raggruppare in un unico insieme le coppie donatore/ricevente in questa stessa situazione al fine di operare e massimizzare scambi incrociati di reni fra coppie compatibili. Questa tesi approffondisce tale questione andando a valutare la possibilità di unire in un unico insieme internazionale coppie donatore/ricevente provenienti da più paesi. Lo scopo, naturalmente, è quello di poter ottenere un numero sempre maggiore di trapianti effettuati. Lo studio affronta dal punto di vista matematico problematiche legate a tale collaborazione: i paesi che eventualmente accettassero di partecipare a un simile programma, infatti, devono avere la garanzia non solo di ricavarne un vantaggio, ma anche che tale vantaggio sia equamente distribuito fra tutti i paesi partecipanti.
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La stima della frequenza di accadimento di eventi incidentali di tipo random da linee e apparecchiature è in generale effettuata sulla base delle informazioni presenti in banche dati specializzate. I dati presenti in tali banche contengono informazioni relative ad eventi incidentali avvenuti in varie tipologie di installazioni, che spaziano dagli impianti chimici a quelli petrolchimici. Alcune di queste banche dati risultano anche piuttosto datate, poiché fanno riferimento ad incidenti verificatisi ormai molto addietro negli anni. Ne segue che i valori relativi alle frequenze di perdita forniti dalle banche dati risultano molto conservativi. Per ovviare a tale limite e tenere in conto il progresso tecnico, la linea guida API Recommended Pratice 581, pubblicata nel 2000 e successivamente aggiornata nel 2008, ha introdotto un criterio per determinare frequenze di perdita specializzate alla realtà propria impiantistica, mediante l’ausilio di coefficienti correttivi che considerano il meccanismo di guasto del componente, il sistema di gestione della sicurezza e l’efficacia dell’attività ispettiva. Il presente lavoro di tesi ha lo scopo di mettere in evidenza l’evoluzione dell’approccio di valutazione delle frequenze di perdita da tubazione. Esso è articolato come descritto nel seguito. Il Capitolo 1 ha carattere introduttivo. Nel Capitolo 2 è affrontato lo studio delle frequenze di perdita reperibili nelle banche dati generaliste. Nel Capitolo 3 sono illustrati due approcci, uno qualitativo ed uno quantitativo, che permettono di determinare le linee che presentano priorità più alta per essere sottoposte all’attività ispettiva. Il Capitolo 4 è dedicato alla descrizione della guida API Recomended Practice 581. L’applicazione ad un caso di studio dei criteri di selezione delle linee illustrati nel Capitolo 3 e la definizione delle caratteristiche dell’attività ispettiva secondo la linea guida API Recomended Practice 581 sono illustrati nel Capitolo 5. Infine nel Capitolo 6 sono rese esplicite le considerazioni conclusive dello studio effettuato.
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La tesi tratta la tematica delle web API implementate secondo i vincoli dello stile architetturale ReST e ne propone un esempio concreto riportando la progettazione delle API di un sistema di marcature realizzato in ambito aziendale.
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La brain computer interface sono state create per sopperire ai problemi motori e di linguistica nei pazienti che, a causa di malattie neurodegenerative o in seguito a traumi, sono paralizzate o non riescono a parlare. Vengono prese in questione le caratteristiche di un sistema per le BCI analizzando ogni blocco funzionale del sistema. Si fa visione delle applicazioni tra le quali la possibilità di far muovere un arto bionico a una donna tetraplegica e la possibilità di far scrivere una parola su uno schermo a un paziente non in grado di comunicare verbalmente. Si mettono in luce i problemi annessi a questo campo e i possibili sviluppi.
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Con Brain-Computer Interface si intende un collegamento diretto tra cervello e macchina, che essa sia un computer o un qualsiasi dispositivo esterno, senza l’utilizzo di muscoli. Grazie a sensori applicati alla cute del cranio i segnali cerebrali del paziente vengono rilevati, elaborati, classificati (per mezzo di un calcolatore) e infine inviati come output a un device esterno. Grazie all'utilizzo delle BCI, persone con gravi disabilità motorie o comunicative (per esempio malati di SLA o persone colpite dalla sindrome del chiavistello) hanno la possibilità di migliorare la propria qualità di vita. L'obiettivo di questa tesi è quello di fornire una panoramica nell'ambito dell'interfaccia cervello-computer, mostrando le tipologie esistenti, cercando di farne un'analisi critica sui pro e i contro di ogni applicazione, ponendo maggior attenzione sull'uso dell’elettroencefalografia come strumento per l’acquisizione dei segnali in ingresso all'interfaccia.
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Questa tesi esamina la progettazione e lo sviluppo di un'applicazione mobile Android che è in grado di gestire l'attività sportiva di un utente. L'applicazione offre numerose funzionalità, che permettono all'utente di eseguire allenamenti per il fitness e allenamenti per la corsa, tenendo sempre sotto controllo i risultati ottenuti e tutte le informazioni necessarie. Oltre ad eseguire allenamenti l'utente può crearne di propri e modificarli a suo piacimento, in più nell'App è inserito lo shop dove l'utilizzatore può comprare allenamenti messi a disposizione direttamente da FitBody. Gli aspetti visti sopra saranno descritti attraverso un'analisi del problema e un'analisi sulla progettazione architetturale. In particolare verranno sottolineati aspetti riguardanti l'interazione tra utenti e l'utilizzo di API che permetteranno all'utilizzatore di condividere le proprie esperienze sul social network Facebook e di avere un'esperienza completa con l'app. In questo scritto si parlerà anche della comunicazione tra applicazione e server, che avviene grazie a chiamate HTTP con metodo POST. Attraverso queste chiamate l'applicazione leggerà e scriverà informazioni sul database online, 'hostato' sulla piattaforma Altervista. L'applicazione web, di cui sarà data solamente un'infarinatura, è stata sviluppata utilizzando il linguaggio di programmazione PHP. Ogni 'response' inviata dal server al client è composta da uno o più oggetti JSON.
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In questa tesi sono stati introdotti e studiati i Big Data, dando particolare importanza al mondo NoSQL, approfondendo MongoDB, e al mondo del Machine Learning, approfondendo PredictionIO. Successivamente è stata sviluppata un'applicazione attraverso l'utilizzo di tecnologie web, nodejs, node-webkit e le tecnologie approfondite prima. L'applicazione utilizza l'interpolazione polinomiale per predirre il prezzo di un bene salvato nello storico presente su MongoDB. Attraverso PredictionIO, essa analizza il comportamento degli altri utenti consigliando dei prodotti per l'acquisto. Infine è stata effetuata un'analisi dei risultati dell'errore prodotto dall'interpolazione.
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C’è un crescente interesse nella comunità scientifica per l’applicazione delle tecniche della bioingegneria nel campo delle interfacce fra cervello e computer. Questo interesse nasce dal fatto che in Europa ci sono almeno 300.000 persone con paralisi agli arti inferiori, con una età media piuttosto bassa (31 anni), registrandosi circa 5.000 nuovi casi ogni anno, in maggioranza dovuti ad incidenti automobilistici. Tali lesioni traumatiche spinali inducono delle disfunzioni sensoriali a causa dell’interruzione tra gli arti e i centri sopraspinali. Per far fronte a questi problemi gli scienziati si sono sempre più proiettati verso un nuovo settore: il Brain Computer Interaction, ossia un ambito della ricerca volto alla costruzione di interfacce in grado di collegare direttamente il cervello umano ad un dispositivo elettrico come un computer.
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Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una graduale evoluzione delle interfacce utente e della tecnologia. Sono stati introdotti nuovi dispositivi mobile e wearable che negli ultimi anni hanno subito un incremento tecnologico esponenziale arrivando a fondersi con la vita di tutti i giorni. Le classiche interfacce grafiche WIMP, la metafora del desktop e le linee guida di progettazione fino ad ora sviluppate non risultano ideali per la nuova tecnologia di wearable computing. Il proposito che la tesi vuole andare ad affrontare è proprio quello di indagare lo sviluppo di nuove user inteface basate sulla tecnologia wearable ed in particolare per smart glasses.
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L'obiettivo di questa tesi è analizzare e testare la programmazione reattiva, paradigma di programmazione particolarmente adatto per lo sviluppo di applicazioni altamente interattive. La progettazione di sistemi reattivi implica necessariamente l'utilizzo di codice asincrono e la programmazione reattiva (RP) offre al programmatore semplici meccanismi per gestirlo. In questa tesi, la programmazione reattiva è stata utilizzata e valutata mediante la realizzazione di un progetto real-world chiamato AvvocaTimer. Verrà affrontata la progettazione, implementazione e collaudo di una parte del sistema attraverso l'approccio reattivo e, successivamente, confrontata con la prima versione, realizzata con i metodi attualmente usati per gestire codice asincrono, per analizzare vantaggi e/o svantaggi derivanti dall'utilizzo del nuovo paradigma.
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La tesi è calata nell'ambito dell'Aggregate Programming e costituita da una prima parte introduttiva su questo ambito, per poi concentrarsi sulla descrizione degli elaborati prodotti e infine qualche nota conclusiva unitamente a qualche possibile sviluppo futuro. La parte progettuale consiste nell'integrazione del framework Scafi con il simulatore Alchemist e con una piattaforma di creazione e di esecuzione di sistemi in ambito Spatial Computin, con lo scopo di potenziare la toolchain esistente per Aggregate Programming. Inoltre si riporta anche un breve capitolo per l'esecuzione del framework scafi sviluppato in scala sulla piattaforma Android.
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OBJECTIVE: To evaluate the ease of application of two-piece, graduated, compression systems for the treatment of venous ulcers. METHODS: Four kits used to provide limb compression in the management of venous ulcers were evaluated. These have been proven to be non-inferior to various types of bandages in clinical trials. The interface pressure exerted above the ankle by the under-stocking and the complete compression system and the force required to pull the over-stocking off were assessed in vitro. Ease of application of the four kits was evaluated in four sessions by five nurses who put stockings on their own legs in a blinded manner. They expressed their assessment of the stockings using a series of visual analogue scales (VASs). RESULTS: The Sigvaris Ulcer X((R)) kit provided a mean interface pressure of 46 mmHg and required a force in the range of 60-90 N to remove it. The Mediven((R)) ulcer kit exerted the same pressure but required force in the range of 150-190 N to remove it. Two kits (SurePress((R)) Comfort and VenoTrain((R)) Ulcertec) exerted a mean pressure of only 25 mmHg and needed a force in the range of 100-160 N to remove them. Nurses judged the Ulcer X and SurePress kits easiest to apply. Application of the VenoTrain kit was found slightly more difficult. The Mediven kit was judged to be difficult to use. CONCLUSIONS: Comparison of ease of application of compression-stocking kits in normal legs revealed marked differences between them. Only one system exerted a high pressure and was easy to apply. Direct comparison of these compression kits in leg-ulcer patients is required to assess whether our laboratory findings correlate with patient compliance and ulcer healing.
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Recent research with several species of nonhuman primates suggests sophisticated motor-planning abilities observed in human adults may be ubiquitous among primates. However, there is considerable variability in the extent to which these abilities are expressed across primate species. In the present experiment, we explore whether the variability in the expression of anticipatory motor-planning abilities may be attributed to cognitive differences (such as tool use abilities) or whether they may be due to the consequences of morphological differences (such as being able to deploy a precision grasp). We compared two species of New World monkeys that differ in their tool use abilities and manual dexterity: squirrel monkeys, Saimiri sciureus (less dexterous with little evidence for tool use) and tufted capuchins, Sapajus apella (more dexterous and known tool users). The monkeys were presented with baited cups in an untrained food extraction task. Consistent with the morphological constraint hypothesis, squirrel monkeys frequently showed second-order motor planning by inverting their grasp when picking up an inverted cup, while capuchins frequently deployed canonical upright grasping postures. Findings suggest that the lack of ability for precision grasping may elicit more consistent second-order motor planning, as the squirrel monkeys (and other species that have shown a high rate of second-order planning) have fewer means of compensating for inefficient initial postures. Thus, the interface between morphology and motor planning likely represents an important factor for understanding both the ontogenetic and phylogenetic origins of sophisticated motor-planning abilities.
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Wie viele andere GIS-Dienstleister der Öffentlichen Verwaltung auch, ist die Abteilung Geoinformation und Vermessung des Kantons Luzern (geo) mit der wachsenden Nachfrage nach flexiblen Webmapping-Applikationen konfrontiert. Neben klassischen Stand-Alone-Anwendungen unterschiedlicher Komplexität werden zunehmend integrierte Lösungen aktuell. Drittanbieter-Applikationen sollen mit Mapping- und GIS-Funktionalitäten erweitert werden. Um den vielfältigen Ansprüchen gerecht zu werden, hat geo zu diesem Zweck einen Viewer (MapViewer LU 4.0) und ein eigenes API (geo.api LU) inklusive Print-Service entwickelt. Das API baut als Erweiterung auf dem bestehenden Esri JavaScript API auf. In der Präsentation werden Anforderungen, Lösungsansätze sowie die konkrete Umsetzung mittels Anwendungs-Demo vorgestellt.
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This project addresses the unreliability of operating system code, in particular in device drivers. Device driver software is the interface between the operating system and the device's hardware. Device drivers are written in low level code, making them difficult to understand. Almost all device drivers are written in the programming language C which allows for direct manipulation of memory. Due to the complexity of manual movement of data, most mistakes in operating systems occur in device driver code. The programming language Clay can be used to check device driver code at compile-time. Clay does most of its error checking statically to minimize the overhead of run-time checks in order to stay competitive with C's performance time. The Clay compiler can detect a lot more types of errors than the C compiler like buffer overflows, kernel stack overflows, NULL pointer uses, freed memory uses, and aliasing errors. Clay code that successfully compiles is guaranteed to run without failing on errors that Clay can detect. Even though C is unsafe, currently most device drivers are written in it. Not only are device drivers the part of the operating system most likely to fail, they also are the largest part of the operating system. As rewriting every existing device driver in Clay by hand would be impractical, this thesis is part of a project to automate translation of existing drivers from C to Clay. Although C and Clay both allow low level manipulation of data and fill the same niche for developing low level code, they have different syntax, type systems, and paradigms. This paper explores how C can be translated into Clay. It identifies what part of C device drivers cannot be translated into Clay and what information drivers in Clay will require that C cannot provide. It also explains how these translations will occur by explaining how each C structure is represented in the compiler and how these structures are changed to represent a Clay structure.