978 resultados para FIGURA COMPLEXA DE REY
Resumo:
La Skopos Theory è una teoria introdotta nel mondo della traduzione dal linguista tedesco Hans Joseph Vermeer. Skopos è una parola di derivazione greca che significa “fine” o “scopo”. La teoria elaborata da Vermeer si basa sull’idea che ogni testo abbia uno skopos che determina i metodi e le strategie secondo le quali esso debba essere tradotto. Oltre alla Skopos Theory, che sarà la base della tesi, i testi a seguire verranno analizzati seguendo altri autori, quali Mona Baker e Laurence Venuti, che si rifanno all’idea di skopos e analizzano molto dettagliatamente la figura del traduttore come de-coder e re-encoder del testo.
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L'elaborato si incentra sulla figura di Wilfred Von Oven (1912-2008), addetto stampa personale di Joseph Goebbels che, a guerra finita, si trasferì in Argentina, dove lavorò come giornalista e visse fino alla morte. Il ritratto di Von Oven che viene presentato si basa su due principali documenti: un'intervista in lingua spagnola realizzata per la televisione argentina e conservata nell'Archivio Storico dell'Istituto Luce Cinecittà a Roma e la sua autobiografia in lingua tedesca, consultata presso la sede di Francoforte della Biblioteca Nazionale Tedesca. A partire da queste fonti, e da altri documenti, l'elaborato ricostruisce la biografia di Von Oven e analizza tratti della sua personalità e mentalità, con particolare riferimento alle posizioni nazionalsocialiste e revisioniste del suo pensiero. L'elaborato, in mancanza di documentazione in lingua italiana su Wilfred Von Oven, si propone di presentare i primi risultati di una ricerca su questo personaggio storico, ricerca che non può dirsi conclusa dati i molti punti interrogativi che rimangono intorno ad alcuni aspetti della vita e della mentalità di Von Oven.
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Lo scopo di questo lavoro è capire come funzionasse la mediazione linguistica tra popoli di continenti diversi e lontani. L’elaborato finale si sviluppa in quattro macrocapitoli. Nel primo parlerò della comunicazione e della mediazione in senso generale e cercherò di fornirne una panoramica a tinte storiche e sociali. Nel secondo accennerò alla figura del mediatore culturale dal punto di vista storico e la analizzerò in un contesto preciso: la colonizzazione delle Americhe da parte degli europei, nei secoli XVI e XVII. Il terzo macrocapitolo introduce due personaggi chiave (Gerónimo de Aguilar e Gonzalo Guerrero) che legano la mediazione di epoca coloniale alla figura de La Malinche e pertanto questo funge da ponte tra il secondo ed il quarto. Nell'ultimo macrocapitolo proverò a raccontare la storia de La Malinche, l'interprete personale del conquistador spagnolo Hernán Cortés, durante la colonizzazione della penisola dello Yucatán, in Messico. Le conclusioni alle quali sono giunto coincidono con le risposte concrete al mio quesito su come funzionasse la mediazione linguistica nel mondo antico. In particolare ho individuato alcune vie principali attraverso le quali è nata la figura del mediatore-interprete. Nello specifico, queste vie sono: l'intreccio amoroso tra conquistatori e donne indigene; lo studio delle lingue native da parte degli ecclesiasti; il rapimento di giovani indigeni o lo scambio di giovani tra europei e nativi così che apprendessero la lingua degli altri e viceversa; lo sfruttamento di schiavi o servi che avevano appreso la lingua tramite la cosiddetta “immersione”; l'inserimento in tribù indigene di giovani avventurieri europei i quali imparavano la lingua per immersione; il caso.
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L'elaborato tratta del presidente russo Vladimir Putin, di come è salito al potere e della sua vita.
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En las sociedades actuales, marcadas por la movilidad, la migración, la desigualdad y una compleja red de relaciones sociales, el discurso cum- ple una función esencial como pieza fundamental en la constitución de prácticas sociales y en nuestra interacción diaria, en la que, entre mu- chas otras cosas, expresamos nuestra identidad o rechazo social. Justamente lo que me interesa en esta contribución es estudiar de qué manera las diferentes prácticas discursivas contribuyen a construir, reanalizar o subvertir estereotipos sociales y con qué funciones. Me val- dré para ello del estereotipo del naco y su representación en la sociedad mexicana actual. La figura del naco se presta perfectamente para estu- diar la importancia del estereotipo en la sociedad porque es controver- sial y ambivalente, pues suscita tanto rechazo como identificación. Es objeto de parodia y de risa, actuando a su vez como símbolo del genui- nísimo proletariado a la mexicana.
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"Pochi autori come il Tasso hanno suscitato interpretazioni tanto differenziate e, in molti casi, discordanti. Posto di volta in volta a chiusura di un'epoca, quella manieristica, o come anticipatore della successiva temperie barocca, egli pare aver scontato il prezzo di un'esemplarità sin troppo manifesta rispetto al proprio Zeitgeist, una stagione che vede, nella vulgata storiografica, la regola prevalere sull'afflato creativo. 'Era già critico prima di esser poeta', sentenziò il De Sanctis, che arrivava a circoscriverne pure l'esperienza biografica nel perimetro di un implacabile autodafé, definendolo 'più crudele inquisitore di sé che il tribunale dell'Inquisizione'. A ciò poi si aggiungeva l'estrinsecità della corte quale destinataria e quasi principio informativo del mondo tassiano, che sembrava legittimare, da Croce in avanti, tutta una serie di giudizi limitativi sulla sua poesia, orientati ad accentuarne la natura encomiastica, aneddotica, addirittura frivola. La critica più recente ha compiuto un'imponente e fondamentale opera di scavo all'interno della cultura tassiana, delle sue letture, della sua poetica, ma il tentativo di rettificare il profilo complessivo dell'autore mostra esiti ancora incerti. In risposta alla vecchia immagine di un Tasso sconfitto dalla cultura controriformistica e alla fine assoggettato alle sue leggi, se ne sono di recente aggiunte altre..." (Dall'introduzione)
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[Salomo filius Virgae]. De Hebræo in Latinum versa A Georgio Gentio
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Vorbesitzer: Peter (Petrus) Heidenreich (Heiderich, Heyderich, Heydenrich) (Vorsatzblatt); Dominikanerkloster Frankfurt am Main (Standortnummer des 18. Jh. auf dem Vorsatzblatt);
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Signatur des Originals: S 36/F02228
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Die im Katalog angegebene Blattzahl weicht von der vorhandenen ab; der Band wurde für die Digitalisierung neu foliiert.
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En Maluco, la novela de los descubridores de Napoleón Baccino Ponce de León, el serio asunto de contar la Historia queda a cargo de Juanillo Ponce, el bufón de la expedición, quien desde su singular visión del mundo focalizará su mirada, en tanto narrador testigo de los hechos, en la diégesis del descubrimiento del estrecho de Magallanes. La infausta expedición que hace posible tan importante evento geopolítico comprende los años 1519-1520. El texto propone un debate intertextual, en particular a partir de los registros anteriores, de la impugnación de los mismos efectuada por el personaje narrador y, también, desde los juegos que se formalizan para desprestigiar un supuesto discurso histórico hegemónico. El signo dominante de estas reescrituras es su formulación paródica. Se escribe no desde la centralidad y las certezas que otorga la razón, sino desde los bordes, para dar voz a aquellos que durante siglos no la tuvieron o fueron silenciados.