833 resultados para internet of Things
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In the era of the Internet of Everything, a user with a handheld or wearable device equipped with sensing capability has become a producer as well as a consumer of information and services. The more powerful these devices get, the more likely it is that they will generate and share content locally, leading to the presence of distributed information sources and the diminishing role of centralized servers. As of current practice, we rely on infrastructure acting as an intermediary, providing access to the data. However, infrastructure-based connectivity might not always be available or the best alternative. Moreover, it is often the case where the data and the processes acting upon them are of local scopus. Answers to a query about a nearby object, an information source, a process, an experience, an ability, etc. could be answered locally without reliance on infrastructure-based platforms. The data might have temporal validity limited to or bounded to a geographical area and/or the social context where the user is immersed in. In this envisioned scenario users could interact locally without the need for a central authority, hence, the claim of an infrastructure-less, provider-less platform. The data is owned by the users and consulted locally as opposed to the current approach of making them available globally and stay on forever. From a technical viewpoint, this network resembles a Delay/Disruption Tolerant Network where consumers and producers might be spatially and temporally decoupled exchanging information with each other in an adhoc fashion. To this end, we propose some novel data gathering and dissemination strategies for use in urban-wide environments which do not rely on strict infrastructure mediation. While preserving the general aspects of our study and without loss of generality, we focus our attention toward practical applicative scenarios which help us capture the characteristics of opportunistic communication networks.
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Internet of Energy è un progetto di ricerca europeo nato con lo scopo di sviluppare infrastrutture hardware e software volte a introdurre la mobilità elettrica veicolare nei moderni contesti urbani. È stato oggetto di tesi di Federco Montori il quale ha sviluppato un primo prototipo di piattaforma comprendente un servizio cittadino di gestione delle ricariche, un’applicazione mobile che vi interagiva e infine un simulatore necessario al test della piattaforma. Nel corso di oltre un anno di sviluppo ho riscritto tutte le componenti software che costituivano il progetto ampliandone notevolmente le funzionalità, rendendole modulari e ben ingegnerizzate. Del progetto originario è stata ereditata l’architettura ontology-based basata sullo scambio di informazioni tramite il Semantic Information Broker (SIB). Il mio contributo è iniziato nel 2012 con la riscrittura dell’applicazione mobile che inizialmente funzionava solo in presenza del simulatore. Attualmente permette di interfacciarsi a un veicolo reale tramite la tecnologia Blue&Me di Fiat. Questo approccio è stato reso possibile grazie all’opportunità offerta dal Centro Ricerche Fiat, che ci ha permesso di testare presso loro sede l’applicazione mobile su un prototipo di Daily elettrico. Ho inoltre introdotto lo studio del profilo altimetrico e consumo energetico che separa il possessore dello smartphone da una determinata destinazione. Nel 2013 ho deciso di riscrivere il Servizio Cittadino per renderlo conforme a un nuovo protocollo di prenotazione. Ho colto l’occasione per rendere il servizio altamente performante grazie a tecniche quali: pool di thread, pool di oggetti e caching. Infine a cavallo tra il 2013 e il 2014 ho riscritto il simulatore al fine di ottimizzare il consumo di risorse, velocizzare il setup delle simulazioni e sopratutto renderlo più conforme alla realtà. Questo lavoro ha permesso di avere una piattaforma software che permette di valutare realisticamente gli scenari di mobilità elettrica veicolare.
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Internet of Energy for Electric Mobility è un progetto di ricerca europeo il cui scopo consiste nello sviluppo di infrastrutture di comunicazione, siano esse sia hardware che software, volte alla facilitazione, supporto e miglioramento di tutte quelle operazioni legate al processo di ricarica di auto elettriche. A tale progetto vi ha aderito anche l’Università di Bologna ed è stato oggetto di studio di Federico Montori e Simone Rondelli. Il primo ha dato il là allo sviluppo del progetto realizzandovi, in una fase embrionale, una piattaforma legata alla gestione di un servizio cittadino (bolognese) per la gestione di ricariche elettriche, un’applicazione mobile in grado di interagire con tale servizio ed un simulatore per la piattaforma. In un lavoro durato oltre un anno, Simone Rondelli ha ripreso il progetto di Federico Montori riscrivendone le componenti in maniera tale da migliorarne le funzionalità ed aggiungerne anche di nuove; in particolare ha realizzato in maniera efficiente un’applicazione mobile la quale si occupa di gestire la prenotazione di colonnine elettriche di ricarica e di monitorare lo stato attuale di un’auto peso, livello batteria, ecc... ). Nel marzo del 2014 è cominciato il mio contributo nel contesto di Internet of Energy di cui ne ho ereditato tutta l’architettura derivante dai due sviluppi precedenti. Il mio compito è stato quello di realizzare (cioè emulare) una colonnina di ricarica auto elettrica, tramite la piattaforma elettronica Arduino, la quale al suo primo avvio informa il database semantico del sistema (SIB) della sua presenza in maniera tale che il simulatore sia in grado di poter far ricaricare un’auto anche a questa nuova colonnina. Di conseguenza ho fatto in modo di instaurare (tramite socket) una comunicazione tra il simulatore e la colonnina così che il simulatore informi la colonnina che è stata raggiunta da un’auto e, viceversa, la colonnina informi il simulatore sullo stato di ricarica dell’auto in modo che quest’ultima possa ripartire al termine della ricarica. Ho anche realizzato un’applicazione mobile in grado di comunicare con la colonnina, il cui scopo è quello di ottenere un codice di ricarica che poi l’utente deve digitare per autenticarsi presso di essa. Realizzando tale tipo di contributo si è data dunque la possibilità di integrare una componente ”reale” con componenti simulate quali le auto del simulatore di Internet of Energy e si sono poste le basi per estensioni future, le quali permettano di integrare anche più componenti che si registrano nel sistema e danno dunque la possibilità di essere utilizzate dalle auto elettriche.
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In questo lavoro verrà presentato ExoTCP, uno stack di rete minimale e userspace specializzato per il protocollo HTTP. Verrà inoltre presentato Eth, un server web zerocopy che utilizza ExoTCP per servire contenuti statici. L'obiettivo del lavoro è riuscire ad ottenere prestazioni migliori di quelle di un server web tradizionale che si appoggia ai servizi offerti dal sistema operativo per accedere alla rete.
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La sempre minore disponibilità di combustibili fossili e il crescente inquinamento ambientale, hanno incentivato non solo la ricerca di fonti alternative di energia, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie che ci permettessero di sfruttarle. Non solo sono stati sviluppati pannelli solari e paleoliche, che ci permettono di ottenere energia rinnovabile; ma anche i "comuni" strumenti sono stati modificati per far fronte a queste esigenze. Tra le più importanti innovazioni, lo sviluppo delle auto elettriche è quella che ha riscosso più interesse. Nonostante gli ingenti investimenti iniziali però, l'immissione nel mercato non sta riscuotendo il successo sperato. Uno dei maggiori limiti riscontrati è quello che viene definito Range Anxiety, ovvero la paura che il veicolo elettrico (EV) non abbia abbastanza autonomia per garantire al conducente il raggiungimento della meta. Inoltre il tutto viene amplificato dai lunghi tempi di ricarica delle batterie e l'elevato costo degli EV. Per arginare questi problemi, in questo documento viene descritto lo sviluppo di un applicazione Android (WhatIfApp - WIA) per la valutazione della sostenibilità di un viaggio, facendo visualizzare all'utente i tempi di percorrenza (ottimizzati) e i consumi, che un EV dovrebbe affrontare in determinati percorsi. In particolare, ne viene spiegato l'utilizzo, le funzionalità, le scelte implementative e le future estensioni.
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Soluzione usando Stunnel per la confidenzialità e autenticazione degli utenti nel Mobile Remote Monitor sviluppato all'interno del progetto euroepeo Internet Of Energy. Essa è utilizzabile anche per la sola piattaforma Smart-M3 sulla quale il progetto risulta fondato.
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I work in the field of Armenian historiography. This means I get to play with medieval manuscripts. The things I'm doing with the manuscripts are theoretically interesting, but pretty boring in practice, so I'm using Perl to program away the most boring bits. I will talk about the problems of text criticism in general, what sorts of things can and can't be done by the computer, my initial aversion to XML, how I was shown (some of) the error of my ways, and how I'm combining a bunch of isolated pieces of technology that were mostly already in use to achieve fame and fortune in the world of Armenian studies.
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Cross-sectional research implies a close relation of vocation interests, goals, and traits, yet little is known about their reciprocal development over time. This longitudinal study examined development of Things/People (T/P) and Data/Ideas (D/I) vocational interests and career goals in relation to Big Five personality traits among 292 Swiss adolescents with a cross-lagged panel design with two measurement points over 1 year from seventh to eighth grade. Interests and goals were significantly related within time and showed significant interactions across time. Traits related significantly and equally to interests and goals within time and predicted their development across time except for T/P goals. Goals and interests possessed incremental validity above traits in affecting each other. Implications include the need to account for dynamic processes in the development of goals and interests and their systematic relation to traits in theory and practice.
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En el horizonte del pensamiento contemporáneo, Martín Heidegger subrayó la necesidad de una reflexión fundamental acerca del hombre, fundamentación que, sin embargo, él mismo no llegó a desplegar completamente. No obstante ha puesto de relieve la necesidad de una interpretación del hombre que llegue hasta sus estructuras ontológicas fundamentales, relacionadas al problema del ser, que, en su caso, reviste una modalidad distinta al ser de las demás cosas, aún, de los demás vivientes, motivo por el cual la pregunta acerca del hombre es también metafísica. No pretenderemos dar una respuesta acabada a estos puntos de vista, ni los abordaremos desde su propia comprensión de la ontología, del hombre y del ser. En su lugar nos propondremos recoger algunas perspectivas ya presentes en el pensamiento medieval que puedan aportar, al menos en principio, una orientación hacia su desarrollo. La comunicación quedará configurada por dos características: abordará la problemática de la relación entre naturaleza y persona desde una perspectiva preferentemente metafísica a partir del Comentario a las Sentencias de Pedro Lombardo de Tomás de Aquino; y sugerirá algunas tendencias en este campo que ponen de relieve la preeminencia de la persona en el conjunto de su pensamiento filosófico.
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La concepción de la notitia intuitiva, tal como la entienden los filósofos del siglo XIV, constituye un modo de acceso a la realidad de cuño agustiniano que subsiste a pesar del progresivo avance de la teoría aristotélica de la abstracción. Tomando como punto de partida la notitia intuitiva, Ockham propone una construcción del conocimiento y de la ciencia que procura una interpretación más delimitada y precisa del pensamiento de Duns Escoto. Esta doctrina ockhamista va a ser puesta a prueba por un desarrollo paradojal vinculado al conocimiento de lo no-existente. La importancia del ejemplo ha sido clave a la hora de la valoración de su gnoseología. En particular, el tema es expuesto, con algunos matices de diferenciación, en tres obras: en la quaestio primera del Prólogo del Commentarium in Sententiis; en las quaestiones 12-13 de la Reportatio II y en las Quaestiones Quodlibetales V y VI, a las que también se suman precisiones puntualizadas en el marco de sus composiciones físicas, en particular, en las Quaestiones Physicorum. Constituye nuestro propósito el análisis de estas fuentes en orden a discernir la importancia que el controvertido paso asume en el marco de la gnoseología ockhamista. El ejemplo ha sido interpretado de modo contrastante: para algunos introduce claramente una concepción escéptica de la doctrina del conocimiento, en el sentido que, una vez admitida la posibilidad de una intuición de cosas que no existen, no tenemos ningún criterio para establecer cuándo nuestro conocimiento es objetivo o subjetivo. Para otros, en cambio, debe ser entendido como una hipótesis que no interfiere sobre el plano natural del conocimiento. El recurso a las fuentes nos permitirá comparar los planos de explicitación del ejemplo aludido y determinar su contexto y alcance en orden a un examen del problema en el doble ámbito de lo natural y de lo sobrenatural, aportando nuestras propias conclusiones al caso.
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El principio de contradicción tiene su lugar propio en la filosofía griega, concretamente en la Filosofía Primera o Teología de Aristóteles. No es ni un precepto ni una prohibición sobre el ente, abstraído de diversos estados de cosas, sino él mismo un estado de cosas, mejor dicho: el estado de cosas primero para todo el que quiera conocer algo. Su universalidad consiste en que presenta el estado de cosas en cuanto estado de cosas y se expresa en la decisividad de lo que constata: es imposible – que lo es el caso no sea el caso.
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En tanto "mapa" es toda "representación gráfica que facilita el conocimiento espacial de cosas, conceptos, condiciones, procesos o eventos que conciernen al mundo humano", el término "mapa" refiere a muchas imágenes muy diferentes, que usan diversas técnicas y soportes, apelan a lenguajes visuales muy heterogéneos, convenciones gráficas que han variado a lo largo del tiempo, etcétera. Este trabajo propone dos categorías metodológicas para abordar la pluralidad de la imagen cartográfica sin renunciar a esa definición amplia e inclusiva. La primera es la noción de género cartográfico, que permite agrupar y clasificar mapas que comparten claves temáticas, estilísticas, técnicas y/o composicionales. La segunda es la noción de serie, porque el armado de una serie crea claves de lectura y de interpretación y, consecuentemente, un mismo mapa no comunica lo mismo en dos series diferentes. Con ejemplos se discutirán las potencialidades y las limitaciones de estas propuestas metodológicas.
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Secret and power constitute two fundamental instances of the social world. Secret takes care of the concealment of things and of social processes. Secret is also a power device. Power is the social capacity to do, create, not doing and stop from doing. Secret and power get mutual feedback. Power uses the secret to protect his potential, be it what may, to increment its operative strength. Secret uses the power to achieve its aims and proposals. Social sciences seem to ignore the huge explanatory capacity of these two interrelated concepts, and even more, their powerful intervention in societies.
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En tanto "mapa" es toda "representación gráfica que facilita el conocimiento espacial de cosas, conceptos, condiciones, procesos o eventos que conciernen al mundo humano", el término "mapa" refiere a muchas imágenes muy diferentes, que usan diversas técnicas y soportes, apelan a lenguajes visuales muy heterogéneos, convenciones gráficas que han variado a lo largo del tiempo, etcétera. Este trabajo propone dos categorías metodológicas para abordar la pluralidad de la imagen cartográfica sin renunciar a esa definición amplia e inclusiva. La primera es la noción de género cartográfico, que permite agrupar y clasificar mapas que comparten claves temáticas, estilísticas, técnicas y/o composicionales. La segunda es la noción de serie, porque el armado de una serie crea claves de lectura y de interpretación y, consecuentemente, un mismo mapa no comunica lo mismo en dos series diferentes. Con ejemplos se discutirán las potencialidades y las limitaciones de estas propuestas metodológicas.