773 resultados para Subjective Well-Being
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This study assesses adolescent's health issues in Comal County, TX. Adolescents are defined as youth between the ages of 12 to 17 years of age, who resided in Comal County during the time period of 2000 to 2007. The analysis focused on high risk behaviors including use of gateway drugs—tobacco and alcohol; illegal substance use; and reproductive health related indicators, including sexual activity, sexually transmitted diseases, and pregnancy. This study is based on the primary and secondary data collected as part of the 2008 Comal County Community Assessment. It compares findings from the primary data sources to extant data from four secondary data sources including: (1) The Centers for Disease Control & Prevention (national) Healthy People 2010; (2) The Centers for Disease Control & Prevention, Youth Risk Behavior Surveillance Survey, 2007; (3) The Texas Department of State Health Services, 2000 to 2007; and The Pride Survey (Local and Statewide). The methods are drawn from the literature on "rapid epidemiologic appraisal" (Annett H. & Rifkin S. B., 1988). The study focus on corroborating the perceptions, subjective concerns, opinions and beliefs of the Comal County key stakeholders and community participants with qualitative and quantitative indicators of health and well being. The value of this approach is to inform community leaders using a public health perspective and evidence in their decisions about priority setting and resources allocation activities for prevention of high risk behaviors and promotion of adolescent health and well being. ^
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Background: sulla base delle evidenze emerse dalle rassegne sistematiche in materia (Johnstone, 1994; Cohen et al.,1998; Robson et al., 2012; Burke et al., 2006; Ricci et al., 2015) si è ipotizzato che la formazione alla salute e sicurezza sul lavoro sia maggiormente efficace quando non è presentata come obbligatoria e venga articolata su più livelli di apprendimento, attraverso metodologie adeguate per ogni livello, con docenti che abbiano caratteristiche corrispondenti allo specifico obiettivo di apprendimento e la cui durata sia parametrata all’obiettivo stesso. Obiettivo di questa ricerca è valutare se esista e quanto sia intensa la relazione causale tra la formazione alla sicurezza sul lavoro e i suoi effetti sul miglioramento delle conoscenze, degli atteggiamenti, dei comportamenti, degli esiti per la salute, del clima di sicurezza aziendale, del controllo comportamentale percepito dai lavoratori, delle condizioni operative e procedure interne, oltre l’eventuale effetto di moderazione determinato da caratteristiche socio-demografiche dei partecipanti e dal gradimento della formazione. Metodo: la variabile indipendente è costituita dell’intervento formativo erogato, articolato in tre condizioni: formazione obbligatoria, formazione non obbligatoria, gruppo di controllo: sono stati posti a confronto due interventi di pari durata (16 settimane, per 10h complessive), realizzati con identiche modalità (step1 audio-visivo; step2 affiancamento su lavoro da parte del preposto; step3 discussione di auto-casi), ma differenziati rispetto all’essere presentati uno come formazione obbligatoria, l’altro come non obbligatoria. I due gruppi sono anche stati confrontati con un gruppo di controllo per il quale la formazione è prevista successivamente. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo con obbligo formativo, senza obbligo formativo, di controllo. Sono stati presi come indicatori (variabili dipendenti) per valutare l’effetto della formazione: I livello – conoscenze: riconoscimento o produzione di un maggior numero di risposte corrette. II livello – atteggiamenti e credenze: maggiore propensione a mettere in atto comportamenti auto ed etero protettivi. III livello – comportamenti: comportamenti osservati più adeguati per la tutela della salute propria e altrui. IV livello – salute: maggior grado di benessere bio-psico-sociale auto-riferito. Le misure di esito consistono nella variazione tra la rilevazione iniziale e ogni rilevazione successiva, sulla base delle diverse misure registrate per ognuno dei quattro livelli dell’intervento formativo. Lo stesso confronto del tempo è stato realizzato per le misure del clima di sicurezza aziendale, del controllo comportamentale percepito dai lavoratori, delle condizioni operative e procedure interne, oltre l’eventuale effetto di moderazione determinato da caratteristiche socio-demografiche dei partecipanti e dal gradimento della formazione, quest’ultimo misurato solo immediatamente al termine dell’intervento. Risultati: le condizioni di intervento non differiscono in termini di efficacia, la formazione determina infatti gli stessi risultati per i partecipanti del gruppo obbligo formativo e di quello non obbligo, con una significativa differenza post-intervento rispetto al gruppo di controllo. La formazione ha un effetto forte nel miglioramento delle conoscenze che solo parzialmente decade nel tempo, ma comunque mantenendo un livello maggiore rispetto ai valori iniziali. In relazione al miglioramento di atteggiamenti e comportamenti sicuri nel lavoro al Videoterminale, l’effetto della formazione è modesto: per gli atteggiamenti si registra solo un miglioramento verso l’applicazione delle procedure come utili realmente e non come mero adempimento, ma tale effetto decade entro quattro mesi riportando i partecipanti su valori iniziali; i comportamenti invece migliorano nel tempo, ma con deboli differenze tra partecipanti alla formazione e gruppo di controllo, tuttavia tale miglioramento non decade in seguito. Non si registrano invece effetti della formazione nella direzione attesa in termini di esiti per la salute, per il miglioramento del clima di sicurezza e come maggior controllo comportamentale percepito, non risultano nemmeno dati evidenti di moderazione degli effetti dovuti a caratteristiche socio-demografiche dei partecipanti. Inoltre emerge che il gradimento per la formazione è correlato con migliori atteggiamenti (strumento audio-visivo), il miglioramento del clima di sicurezza e un maggior controllo comportamentale percepito (studio di auto-casi), ovvero gli step che hanno visto l’intervento di formatori qualificati. Infine, la formazione ha determinato migliori condizioni operative e l’adeguamento delle procedure interne. Conclusioni: la presente ricerca ci consente di affermare che la formazione erogata è stata efficace, oltre che molto gradita dai partecipanti, in particolare quando il formatore è qualificato per questa attività (step1 e 3). L’apprendimento prodotto è tanto più stabile nel tempo quanto più i contenuti sono in stretta relazione con l’esperienza lavorativa quotidiana dei partecipanti, mentre negli altri casi il decremento degli effetti è alquanto rapido, di conseguenza ribadiamo la necessità di erogare la formazione con continuità nel tempo. E’ risultato comunque modesto l’effetto della formazione per migliorare gli atteggiamenti e i comportamenti nel lavoro al VDT, ma, al di là di alcuni limiti metodologici, sono obiettivi ambiziosi che richiedono più tempo di quanto abbiamo potuto disporre in questa occasione e il cui conseguimento risente molto delle prassi reali adottate nel contesto lavorativo dopo il termine della formazione. Le evidenze finora prodotte non hanno poi chiarito in modo definitivo se attraverso la formazione si possano determinare effetti significativi nel miglioramento di esiti per la salute, anche eventualmente attraverso interventi di supporto individuale. Inoltre l’assenza di differenze significative negli effetti tra i partecipanti assegnati alla condizione di obbligo e quelli di non obbligo, eccezion fatta in direzione opposta alle attese per la misura del danno da lavoro, suggeriscono che nell’erogare la formazione, occorre sottolineare in misura molto rilevante l’importanza dell’intervento che viene realizzato, anche qualora esistesse una prescrizione normativa cogente. Infine, la ricerca ci ha fornito anche indicazioni metodologiche e misure valide che invitano ad estendere questa formazione, e la sua valutazione di efficacia, a diversi comparti economici e svariate mansioni. Nel fare questo è possibile fare riferimento, e testare nuovamente, un modello che indica la corretta percezione del rischio (conoscenza) come fattore necessario, ma non sufficiente per ottenere, con la mediazione di atteggiamenti favorevoli allo specifico comportamento, azioni sicure, attraverso le quali si rinforza l’atteggiamento e migliorano le conoscenze. La formazione, per raggiungere i propri obiettivi, deve tuttavia agire anche sui meccanismi di conformismo sociale favorevoli alla safety, questi originano da conoscenze e azioni sicure e reciprocamente le rinforzano.
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Tendo por base a teoria da autodeterminação, este estudo objetiva a análise do papel mediador da perceção de satisfação das necessidades psicológicas básicas na relação entre a perceção de suporte de autonomia dado pelo instrutor de fitness e indicadores de bem-estar psicológico, em praticantes de exercício. Participaram neste estudo 984 praticantes de fitness em ginásios, de ambos os géneros (531 femininos; 453 masculinos), com idades compreendidas entre os 16 e os 70 anos (M= 31.7; SD= 11.2). Todos os praticantes foram avaliados ao nível da sua perceção de suporte de autonomia dado pelo instrutor de fitness, perceção de satisfação das necessidades psicológicas básicas (competência, autonomia e relação) e bem-estar psicológico (vitalidade subjetiva, satisfação com a vida e autoestima global). Os resultados obtidos, com recurso à análise de equações estruturais, corroboram o papel mediador das necessidades psicológicas básicas na relação entre a perceção de suporte de autonomia e o bem-estar psicológico. Estes resultados clarificam o mecanismo de promoção do bem-estar psicológico em praticantes de exercício, auxiliando no processo de delineamento de intervenções futuras no contexto do fitness com este propósito.
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Thesis (Ph.D.)--University of Washington, 2016-06
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Few organizational change studies identify the aspects of change that are salient to individuals and that influence well-being. The authors identified three distinct change characteristics: the frequency, impact and planning of change. R. S. Lazarus and S. Folkman's (1984) cognitive phenomenological model of stress and coping was used to propose ways that these change characteristics influence individuals' appraisal of the uncertainty associated with change, and, ultimately, job satisfaction and turnover intentions. Results of a repeated cross-sectional study that collected individuals' perceptions of change one month prior to employee attitudes in consecutive years indicated that while the three change perceptions were moderately to strongly intercorrelated, the change perceptions displayed differential relationships with outcomes. Discussion focuses on the importance of systematically considering individuals' subjective experience of change.
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Este estudo verifica a eficácia de intervenções lúdicas junto a crianças abrigadas com problemas de aprendizagem e quadros de depressão, analisando a influência do brincar em seu bem-estar e qualidade de vida. Realiza-se através de metodologia clínica-interventiva, junto a oito crianças de ambos os sexos, de 8 anos, de classe de baixa renda, abrigadas há dois anos, cursando a 1ª. série de escola pública, com queixa escolar. Após caracterização da instituição, avalia-se individualmente o nível cognitivo das crianças através das Matrizes Progressivas Coloridas de Raven, das Provas Piagetianas de conservação, classificação e seriação e verifica o material escolar. Aplica a seguir o Inventário de Depressão Infantil CDI, normatizado para o Brasil. Com base nesses dados, realiza oito sessões lúdicas grupais, semanais, de noventa minutos cada, através de estratégias sensório-motoras, simbólicas e sociais, com espaço para atividades espontâneas. Após as intervenções lúdicas, reavalia as crianças com os mesmos instrumentos da avaliação anterior. Os resultados indicam melhora no desempenho escolar e diminuição dos sintomas depressivos, com aumento da auto-estima e da segurança emocional, com reflexos em sua vida em geral, inclusive na escolar. As experiências vivenciadas nas situações lúdicas contribuíram para uma auto-avaliação subjetiva mais positiva pelas crianças, assim como para uma avaliação escolar melhor, em seus aspectos cognitivos e afetivo-emocionais integrados. Os dados apontam a importância da equipe técnica ao reconhecer precocemente os sintomas depressivos para realização de programas interventivos, utilizando o lúdico como facilitador para superação das dificuldades cognitivas e afetivas das crianças abrigadas
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Este estudo teve como intuito investigar o impacto do contexto de trabalho e da resiliência sobre o bem-estar no trabalho em profissionais dos Centros de Atenção Psicossocial (CAPS). Os CAPS são serviços públicos substitutivos ao modelo asilar para tratamento de pessoas em sofrimento psíquico, preconizado e fundamentado na Política Nacional de Saúde Mental (PNSM). Para medir o contexto de trabalho utilizou-se a Escala de Avaliação do Contexto de Trabalho (EACT) que investiga as condições de trabalho, a organização do trabalho e as relações sócio profissionais. Já o instrumento utilizado para medir a capacidade dos trabalhadores em manter o nível de desempenho no trabalho mesmo em situações complexas e desgastantes foi a Escala de Avaliação de Resiliência no Trabalho (EART). Por último, investigou-se o nível de bem-estar do público pesquisado através do Inventário de Bem- Estar no Trabalho (IBET-13). O bem-estar no trabalho tem sido considerado como um construto psicológico resultado de vínculos positivos com o trabalho e com a organização. Participaram 81 profissionais dos CAPS das cidades de Petrolina PE e São Bernardo do Campo SP, com idade média de 37 anos (DP= 10,45), em sua maioria do sexo feminino (65,4%), com níveis de escolaridade acima do ensino superior e pós-graduação completa (ambos com 29%), que se declararam casados ou em união estável (39%). Neste estudo, considerou-se bem-estar no trabalho como variável critério e resiliência no trabalho e contexto de trabalho como preditores. Foram realizadas análises estatísticas exploratórias e descritivas, análises de regressão e análises de variância (ANOVA) para descrever participantes, variáveis e testar o modelo. Os resultados apoiaram parcialmente o modelo de predição, pois apenas o fator relações sócio profissionais se confirmou como preditor significativo de Bem-estar no Trabalho, e não houve predição significativa com as demais variáveis (Condições de Trabalho, Organização do Trabalho e Resiliência no Trabalho). Estes dados podem revelar que boas relações sócio profissionais tendem a aumentar o nível de satisfação e comprometimento organizacional afetivo com a instituição, bem como o aumento do nível de envolvimento desses profissionais com seu trabalho.
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This qualitative study used grounded theory methods and purposeful sampling to explore perceptions on caring and being cared-for. Twenty-four adolescent male participants, identified as at-risk for school failure, completed a two phase interview process exploring these phenomena within three relationships; the relationship with the friend, with the most caring person they knew and with the teacher they felt cared for them. ^ Each participant was asked a predetermined set of open questions in an initial semi-structured interview. In addition each participant was encouraged to explore his own reflections on caring. A second interview allowed for member checking and for the participant to continue sharing his meaning of caring and being cared-for. ^ Line by line analysis with open, axial and selective coding was applied to interview transcripts along with a constant comparative method. Results indicated that the core category integrating all other categories was attachment bonding. Participants' stories manifested characteristics of proximity seeking, secure base, safe haven and distress upon involuntary separation from an attachment figure. ^ Strategies facilitating attachment bonding were influenced by the power positions of the relational players. Participants responded positively to the one-caring when they felt cared-for. Results further indicated that participants did not need to feel a sense of belonging in order to feel cared-for. Teacher behaviors indicating openness for authentic connections with students were specific to teacher's friendliness and professional competence. Teachers who nurtured feelings of being cared-for were uncommon in the participants' educational experience. ^ The number of adolescent males leaving high school prematurely is both a personal problem and a social problem. Despite a “mask” of indifference often exhibited by adolescent males at-risk for school failure, teachers might consider the social/emotional needs of these students when implementing the curriculum. In addition, policy makers might consider the social/emotional needs of this vulnerable population when developing programs meant to foster psychological well-being and connectedness for adolescent males at-risk for school failure. ^
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The current study includes theoretical and methodological reflections on the quality of life in the city of Uberlândia, Minas Gerais. It started from the thought that the quality of life is multifactorial and is permanently under construction and the main objective of analyzing it as one of the componets of Healthy Cities's moviment. The theoretical research focused on the concepts of healthy cities, quality of life, health, sustainability, well-being, happiness, indexes and indicators. From the use of multiple search strategies, documentary and on field of quantitative and qualitative character, this research of exploratory descriptive nature can offers a contribution to the studies on the quality of life in cities. It is proposed that the studies startes to work with some concept, like some notions os life quality adequated for some paticular reality, whose notions can approach concepts already established as health. This step is important on the exploratory researches. The studies may include aspects of objective analysis, subjective or both. The objective dimension, which is most common approach, are traditionally considered variables and indicators related to: the urban infrastructure (health, education, leisure, security, mobility), dwelling (quantitative and qualitative dwlling deficit), the urban structure (density and mix uses), socioeconomic characteristics (age, income, education), urban infrastructure (sanitation, communication), governance (social mobilization and participation). To focus on the subjective dimension, most recent and unusual, it is proposed to consider the (dis)satisfaction, the personal assessment in relation to the objective aspects. In conclusion, being intrinsically related to the health, the quality of life also has a number of determinants, and the ideal of the reach of quality of life depends on the action of all citizens based on the recognition of networks and territories, in a interescalar perspective and intersectoral. Therefore, emphasis in given on the potential of tools, such as the observatories, to monitor and intervent in reality, aiming in a building process of healthy cities.
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Although many perspectives suggest that authenticity is important for well-being, people do not always have direct access to the psychological processes that produce their behaviors and, thus, are not able to judge whether they are behaving consistently with their personality, attitudes, values, motives, and goals. Even so, people experience subjective feelings of authenticity and inauthenticity, raising the question of factors that influence people’s judgments of whether they are being authentic. The present studies used descriptive, correlational, experimental, and experience sampling designs to examine possible influences on self-judgments of authenticity, including the congruence between people’s behavior and inner dispositions, the positivity of the behavior, their personal beliefs about authenticity, features of the interaction, and trait authenticity. Studies 1A and 1B examined the role of people’s beliefs about authenticity in self-judgments of authenticity. Studies 2A and 2B investigated the criteria that people use to judge their behavior as authentic versus inauthentic and challenged those criteria to see whether self-perceived authenticity was affected. And, Study 3 used an experience sampling design to study people’s experiences of state authenticity in daily life. Together the studies offer insights into the determinants of self-perceived authenticity and show that many factors that influence people’s feelings of authenticity are peripheral, if not irrelevant, to actual authenticity.
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Time use surveys -despite having represented a turning point in the study of inequalities between women and men- continue hiding care times and subtracting relevance to the qualitative dimensions of time. This due both, to the ideological conception that lies behind this type of studies that consider more relevant market process as to surveys methodology. This article analyzes the theoretical model that lies behind time use surveys and, consequently, the study of the conceptual aspects, the methodology and the potential of these surveys as an analytical instrument. The aim is to unraveling the limitations presented by the surveys to take in account the subjective dimensions of time related to the wellbeing of people.
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La música puede afectar al individuo en todos sus niveles –físico, mental y espiritual–. El presente artículo se centra en el papel que ésta desempeña en el desarrollo de la vida espiritual y trascendental. Para ello, realizaremos un repaso histórico de su evolución estética y social, abordaremos dicho fenómeno a nivel fisiológico y presentaremos sus aplicaciones clínicas y sociales. Seguidamente y a modo de ejemplo de las concepciones de pensamiento occidental y oriental, trataremos la forma en que el cristianismo y el budismo conciben la música dentro de su doctrina. Finalizaremos con algunas reflexiones sobre el tema.
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Les théories sous-tendant le leadership transformationnel suggèrent que la congruence des valeurs personnelles et organisationnelles est au cœur du fonctionnement du leadership transformationnel. Or, l’examen de cette proposition soulève certaines questions. Par exemple, il y a lieu de s’interroger quant à l’importance du type (subjective ou objective) et de la cible (équipe, organisation) de congruence considérés, du contenu des valeurs utilisées pour juger de la congruence, des contingences situationnelles modulant l’importance de la congruence, et du rôle de la congruence des valeurs des leaders eux-mêmes. Ainsi, afin d’enrichir les connaissances sur le rôle des valeurs en regard du leadership transformationnel, cette thèse propose trois articles dans lesquels ce rôle des valeurs et de leur congruence est abordé sous trois angles. Les données utilisées dans cette thèse proviennent d’une grande organisation canadienne, et des sous-ensembles de données sont créés pour répondre aux objectifs de chaque article. Le premier article s’intéresse aux liens qu’ont a) les valeurs personnelles des gestionnaires, b) les valeurs qu’ils perçoivent dans leur organisation et c) la congruence de ces deux ensemble de valeurs avec l’émission de comportements de leadership transformationnel tel que perçus par leurs subordonnés. Les résultats suggèrent que la congruence des valeurs n’a pas de lien avec le leadership transformationnel, mais que c’est le cas pour certaines valeurs au niveau personnel et organisationnel qui présentent effectivement un lien. Le deuxième article porte sur le potentiel rôle modérateur de la congruence des valeurs personne-organisation des subordonnés dans la relation entre le leadership transformationnel et les comportements d’habilitation. Les résultats montrent que la congruence des valeurs peut effectivement modérer cette relation, et que la forme de la modération peut dépendre de l’ancienneté des employés. Le troisième article traite du rôle modérateur de la présence de valeurs et de leur congruence au niveau de l’équipe dans la relation entre le leadership transformationnel et les comportements d’habilitation. Les résultats suggèrent que les valeurs et leur congruence dans les équipes peuvent modérer l’efficacité du leadership transformationnel en regard des comportements d’habilitation. De façon générale, la présence et la congruence de cinq valeurs, parmi les sept testées, semblent rehausser la relation entre le leadership transformationnel et les comportements d’habilitation. Ainsi, la présente thèse, en ajoutant des considérations quant aux questions qui avaient été soulevées par l’examen de la proposition théorique du rôle des valeurs et de leur congruence dans le leadership transformationnel, permet d’améliorer la compréhension de ce rôle. Spécifiquement, les résultats de cette thèse suggèrent que globalement, la congruence des valeurs peut être plus importante pour l’efficacité du leadership transformationnel lorsque les valeurs considérées sont plus importantes dans l’équipe de l’individu, et lorsque l’individu a peu d’ancienneté dans son organisation. De plus, en ce qui a trait aux leaders, il semble que la présence de valeurs de bien-être collectif et d’ouverture au changement ait un lien avec l’émission de comportements de leadership transformationnel. Une discussion traite de ces résultats et indique les limites de la thèse ainsi que des pistes de recherche future.
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This qualitative study explores the subjective experience of being led by investigating the impact of their Implicit Leadership Theories (ILTs) on followers’ cognitive processes, affective responses and behavioural intentions towards leadership-claimants. The study explores how such responses influence the quality of hierarchical work-place relationships using a framework based on Leader-Member Exchange (LMX) Theory. The research uses focus groups to elicit descriptions of ILTs held by forty final year undergraduate Business and Management students. The data was then analysed using an abductive process permitting an interpretative understanding of the meanings participants attach to their past experiences and future expectations. This research addresses a perceived gap by making a theoretical contribution to knowledge and understanding in this field, focusing on how emotional responses affect their behaviour, how this impacts on organisational outcomes, and what the implications are for HRD practitioners. The findings support previous research into the content and structure of ILTs but extend these by examining the impact of affect on workplace behaviour. Findings demonstrate that where follower ILT needs are met then positive outcomes ensued for participants, their superiors, and their organisations. Conversely, where follower ILT needs are not matched, various negative effects emerged ranging from poor performance and impaired well-being, to withdrawal behaviour and outright rebellion. The research findings suggest dynamic reciprocal links amongst outcomes, behaviours, and LMX, and demonstrate an alignment of cognitive, emotional and behavioural responses that correspond to either high-LMX or low-LMX relationships, with major impacts on job satisfaction, commitment and well-being. Copyright
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Thesis (Ph.D.)--University of Washington, 2016-08