626 resultados para Decollo atterraggio verticale elica propulsione


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Come ogni campo dell'ingegneria, anche quello inerente allo sviluppo di motori aerei, è in continuo sviluppo, e, di volta in volta, la progettazione richiede nuove soluzioni per rendere sempre più efficienti ed affidabili i velivoli, mantenendo ridotti i costi di produzione e manutenzione. In particolare, si è pensato di porre rimedio a queste molteplici necessità introducendo l'utilizzo di motori diesel di derivazione automobilistica: economici dal punto di vista della manutenzione e della produzione, in quanto largamente diffusi e testati, ben si prestano all'adattamento ad uso aeronautico. Nel caso specifico del progetto che intendo affrontare, si tratta di un motore Audi V12 tdi, elaborato fino a raggiungere i 900 hp e velocità su albero motore 5,000 rpm. Naturalmente, l'adattamento di tale motore implica una riprogettazione del riduttore, affinché si ottenga in uscita una velocità di 1185 rpm. Infatti, la rotazione dell'elica non dovrebbe mai superare i 2700-2800 giri al minuto, in quanto ad una velocità di rotazione superiore, le pale dell'elica raggiungerebbero una velocità prossima a quella del suono, creando rumori insopportabili e fastidiose vibrazioni, nonché la perdita dell'efficacia dell'elica stessa. La mia tesi nasce dal lavoro precedentemente sviluppato da un mio collega, il quale aveva elaborato un riduttore in grado di modificare la potenza in entrata da 600 a 900 hp, riprogettando le ruote dentate e selezionando nuovi cuscinetti, pur mantenendo i carter iniziali, opportunamente modificati. Il mio obiettivo è quello di elaborare ulteriormente il compito da lui svolto, sviluppando un nuovo riduttore in grado di utilizzare sempre la potenza in entrata di un motore da 900 hp ma di rendere il riduttore nel suo insieme, più compatto e leggero possibile.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Questo lavoro di tesi ha lo scopo di analizzare una frana appenninica riattivatasi a partire dal dicembre 2013 nel Comune di Grizzana Morandi (BO). L’operazione di studio della frana è iniziata partendo da una accurata campagna d’indagine eseguita in campo: per prima cosa è stata eseguita una dettagliata perlustrazione del corpo di frana e del territorio limitrofo, questa operazione comprende il rilevamento geologico di dettaglio ed il tracciamento (tramite dispositivo GPS) del profilo del deposito e della corona di distacco. Di fondamentale interesse sono state poi le informazioni ricavate dall’eseguimento di tre carotaggi sul corpo di frana, questi hanno permesso l’estrazione di carote utili a definire la stratigrafia verticale del luogo (fino ai 20 metri di profondità) e prelevare campioni di terreno per effettuare specifiche prove di laboratorio. Parte di queste prove sono state eseguite da un laboratorio di commissione, altre sono state eseguite nel laboratorio geotecnico dell’Università. I dati acquisiti tramite il monitoraggio, effettuato tramite l’istallazione di vari strumenti sul corpo di frana (piezometri, inclinometri ed estensimetri) sono risultati utili al fine di determinare la profondità della superficie di scorrimento, la velocità di movimento del deposito e la variazione del livello piezometrico. Le osservazioni effettuate sul campo e i dati provenienti dai sondaggi, dal monitoraggio e dalle prove di laboratorio sono stati elaborati e commentati, essi sono stati utilizzati per definire il modello geologico tecnico del territorio analizzato. Dalla definizione del modello geologico tecnico è stata effettuata la back analysis (la simulazione delle condizioni presenti sul versante al momento della rottura) tramite software specifico. L’operazione finale è stata la proposta (e la conseguente calibrazione) di diversi sistemi di messa in sicurezza del versante, utili a garantire nel tempo la stabilità del pendio analizzato.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Studio di fattibilità della conversione del Vought V-173 per il volo ad alta quota. Per realizzare l'intero lavoro si è adoperato il software di fluidodinamica computazionale Flow Simulation di SolidWorks e si è scelto l'ambiente Matlab per la fase di elaborazione e presentazione dati. A partire dal modello tridimensionale in SolidWorks del V-173 si sono ricreate le curve CL e CD a partire dai punti ottenuti dalle simulazioni per diverse configurazioni del velivolo. Si è valutata l'aerodinamica del velivolo senza la presenza di eliche e di ipersostentatori e successivamente si sono seguite due strade diverse per valutare il comportamento del velivolo: nel primo caso si sono eseguiti studi dell'aerodinamica del Pancake in presenza degli ipersostentatori già presenti sul velivolo originario (i plain flap). In secondo luogo, tenendo in considerazione che il Pancake è un aeroplano bielica, si è voluta studiare l'influenza delle due eliche sulla sua aerodinamica: dopo aver riprodotto nel modo più verosimile entrambe le eliche utilizzando SolidWorks si è fatto uno studio di massima ricavando risultati che potessero indicare la compatibilità tra elica e velivolo a seguito dei risultati sperimentali ottenuti con Flow Simulation. Questa parte è stata realizzata per lo stesso tipo di elica tripala, ma prendendo in considerazione due diversi diametri, una di 4:9m e una da 2:5m.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

In questo studio è stata effettuata una stima della riduzione della azione verticale sul pilastro e in particolare in corrispondenza delle connessioni, per varie tipologie strutturali, per effetto dell’azione sismica verticale. Si è pervenuti, nei diversi casi analizzati, una legge per il coefficiente di attrito dinamico, a partire dal coefficiente di attrito statico, tenendo conto della legge di riduzione dello sforzo assiale, da utilizzare per il calcolo della forza di attrito che si instaura nelle suddette condizioni dinamiche. A tal fine sono stati utilizzati diversi modelli che tengono conto delle caratteristiche geometriche, della lunghezza e della forma degli elementi strutturali oltre che delle varie condizioni di carico, luci massime e minime che possono raggiungere gli elementi orizzontali. Sono state pertanto effettuate, attraverso l’ utilizzo di software di calcolo agli elementi finiti, diverse tipologie di analisi che hanno permesso di effettuare le indagini necessarie sul problema oggetto di studio.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Nella presente Tesi è affrontata l’analisi sperimentale e teorica del comportamento di pareti in muratura rinforzate con FRCM e sollecitate da azioni di taglio fuori piano. Lo schema statico adottato per i campioni sperimentati consiste in uno schema appoggio-appoggio, mentre le forze esterne di taglio sono state applicate secondo uno schema di carico a quattro punti. Durante il corso della prova, i pannelli murari sono inoltre stati soggetti ad un carico di precompressione verticale costante, che simula l’effetto della presenza del solaio in un edificio in muratura. Dopo una descrizione teorica delle principali caratteristiche dei materiali compositi e dei loro costituenti, all’interno della Tesi sono richiamati alcuni studi scientifici relativi al comportamento fuori piano di elementi strutturali rinforzati con FRCM. In seguito vengono presentati i materiali impiegati per la campagna sperimentale e le prove di caratterizzazione meccanica eseguite. Vengono poi riportati i risultati sperimentali delle prove a taglio fuori piano in termini di spostamenti, di deformazioni e di scorrimenti, affrontando infine un confronto tra i risultati ottenuti per i campioni esaminati e riportando alcune considerazioni circa la strumentazione impiegata. L’ultima parte della Tesi è dedicata all’analisi teorica delle pareti. Viene proposto un modello teorico per stimare la resistenza fornita dai muri rinforzati, ipotizzando tre possibili modalità di rottura: rottura a trazione della fibra, rottura per distacco tra FRCM e supporto in muratura e rottura per delaminazione interna. Infine, viene riportata la modellazione agli elementi finiti svolta mediante il codice di calcolo MidasFea, che consente di attribuire ai materiali legami costitutivi adeguati per la modellazione di strutture in muratura, cogliendone il comportamento non lineare e il progressivo danneggiamento.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

In questo lavoro si è tentato di fornire un metodo per la calibrazione di modelli numerici in analisi dinamiche spettrali. Attraverso una serie di analisi time history non lineari sono stati ottenuti gli spostamenti relativi orizzontali che nascono, in corrispondenza della connessione trave-pilastro di tipo attritivo, quando una struttura prefabbricata monopiano viene investita dalla componente orizzontale e verticale del sisma. Con un procedimento iterativo su varie analisi spettrali sono state calibrate delle rigidezze equivalenti che hanno permesso di ottenere, con buona approssimazione, gli stessi risultati delle analisi time history. Tali rigidezze sono state poi restituite in forma grafica. Per riprodurre gli spostamenti relativi orizzontali con un’analisi dinamica spettrale è quindi possibile collegare le travi ai pilastri con degli elementi elastici aventi rigidezza Kcoll. I valori di rigidezza restituiti da questo studio valgono per un’ampia gamma di prefabbricati monopiano (periodo proprio 0.20s < T < 2.00s) e tre differenti livelli di intensità sismica; inoltre è stata data la possibilità di considerare la plasticizzazione alla base dei pilastri e di scegliere fra due diverse posizioni nei confronti della rottura di faglia (Near Fault System o Far Fault System). La diminuzione di forza d’attrito risultante (a seguito della variazione dell’accelerazione verticale indotta dal sisma) è stata presa in considerazione utilizzando un modello in cui fra trave e pilastro è posto un isolatore a pendolo inverso (opportunamente calibrato per funzionare come semplice appoggio ad attrito). Con i modelli lineari equivalenti si riescono ad ottenere buoni risultati in tempi relativamente ridotti: è possibile così compiere delle valutazioni approssimate sulla perdita di appoggio e sulle priorità d’intervento in una determinata zona sismica.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La diffusione e l'evoluzione degli smartphone hanno permesso una rapida espansione delle informazioni che e possibile raccogliere tramite i sensori dei dispositivi, per creare nuovi servizi per gli utenti o potenziare considerevolmente quelli gia esistenti, come ad esempio quelli di emergenza. In questo lavoro viene esplorata la capacita dei dispositivi mobili di fornire, tramite il calcolo dell'altitudine possibile grazie alla presenza del sensore barometrico all'interno di sempre piu dispositivi, il piano dell'edificio in cui si trova l'utente, attraverso l'analisi di varie metodologie con enfasi sulle problematiche dello stazionamento a lungo termine. Tra le metodologie vengono anche considerati sistemi aventi accesso ad una informazione proveniente da un dispositivo esterno e ad una loro versione corretta del problema dei differenti hardware relativi ai sensori. Inoltre viene proposto un algoritmo che, sulla base delle sole informazioni raccolte dal sensore barometrico interno, ha obbiettivo di limitare l'errore generato dalla naturale evoluzione della pressione atmosferica durante l'arco della giornata, distinguendo con buona precisione uno spostamento verticale quale un movimento tra piani, da un cambiamento dovuto ad agenti, quali quelli atmosferici, sulla pressione. I risultati ottenuti dalle metodologie e loro combinazioni analizzate vengono mostrati sia per singolo campionamento, permettendo di confrontare vantaggi e svantaggi dei singoli metodi in situazioni specifiche, sia aggregati in casi d'uso di possibili utenti aventi diverse necessita di stazionamento all'interno di un edificio.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La provincia de Mendoza, ubicada en el centro-oeste de la Argentina, tiene una extensión de 150 830 km2. Prácticamente todas las actividades agropecuarias y forestales están concentradas en el 3 % de su territorio que es posible irrigar. Al oeste, en el límite con Chile, está la cadena montañosa que forma parte de la región fitogeográfica del Desierto Andino que se extiende por más de 500 km, con un ancho promedio de 100 km. El objetivo del trabajo fue introducir algunas especies de coníferas y evaluar su comportamiento en dicha región fitogeográfica, con la finalidad de lograr un aprovechamiento forestal, proteger el suelo contra la erosión hídrica y/o eólica, modificar el paisaje y desarrollar áreas de explotación turística. Las especies seleccionadas en esta primera etapa fueron: Cedrus deodara, Cupressus arizonica, Cupressus macrocarpa, Juniperus virginiana, Pinus griffithii, Pinus halepensis, Pinus nigra, Pinus pinaster, Pinus pinea y Pinus radiata. Las experiencias se llevaron a cabo en dossitios, separados por más de 150 km, y situados a 1 050 y 2 000 msnm, respectivamente. Se tomaron datos de supervivencia, altura y diámetro de los individuos, y se efectuaron observaciones sobre su hábito de crecimiento y condiciones fitosanitarias. Las principales conclusiones fueron las siguientes: 1. Todas las especies mostraron buen estado fitosanitario sin haberse detectado ninguna plaga o enfermedad de importancia. 2. El hábito de crecimiento fue el correspondiente a cada especie; sólo hubo fustes bifurcados en algunos individuos de Pinus pinea. 3. Las especies que evidenciaron mayor aptitud fueron: Juniperus virginiana, Cupressus arizonica, Pinus pinea, Pinus pinaster y Cupressus macrocarpa.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La Tesis aborda la cuestión energética contemporánea, en un análisis histórico que incorpora la reflexión teórica de la relación sociedad-naturaleza (recursos naturales). Nuestro objeto de estudio se delimitó en las energías limpias. Y dentro de éstas en la Energía Solar. Metodológicamente se optó por un marco teórico específico: La Escuela de la Regulación en sus aproximaciones sociológicas de la problemática ambiental o de los recursos naturales. Tomando el aporte de la escuela regulacionista en sus desarrollos de la temática ambiental (Becker y Raza 2001) y el aporte del sociólogo argentino Dr. Jofré (2009) sobre la construcción teórica del objeto de una sociología de los recursos naturales.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La energía solar posee un enorme potencial, por ejemplo, si un 10% del desierto de Sahara fuera instalado con paneles solares (suponiendo una efectividad de captación de radiación del 10%), produciría una cantidad de energía eléctrica equivalente al doble del consumo eléctrico mundial. De este modo no existe un problema de recursos o fuentes de energía, sino un problema de costos (actualmente, la energía solar es 10 veces más cara de producir que la provista por una central térmica tradicional) y las demás formas limpias de generar electricidad (hidroeléctrica, geotérmica, mareomotriz, eólica, etc.) no poseen la capacidad técnica de alimentar al planeta dado los recursos limitados de las mismas (Lackner y Sachs 2005). En Argentina el uso de este tipo de tecnología es todavía muy limitado. No obstante ha aumentado recientemente la popularidad del uso de la energía solar (y calefones solares) en la región de Cuyo haciendo verdaderamente importante un estudio sobre si esta tendencia es correcta y conviene a la sociedad o si sus recursos serían mejor invertidos en otras tecnologías o gastos (incluso dentro del ámbito energético). Un aspecto que resulta importante evaluar es la conveniencia de la implementación de estas tecnologías desde el punto de vista económico-privado ya que de esta manera se pueden direccionar acciones de políticas tendientes a incentivar el uso de las mismas.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

El método DEMIT (Desarrollo Energético por Modelización e Inteligencia Territorial, véase figura 1) fue implementado para dar respuesta a las solicitudes de los ciudadanos de Quebec, Canadá, de transparencia y de participación en la toma de decisión para la puesta en marcha de parques eólicos. DEMIT articula dos métodos multicriterio: la Ayuda a la Decisión Multicriterio (ADMC) y los Sistemas de Información Geográfica (SIG) colaborativos y participativos. Dichas herramientas multicriterio proveen a los tomadores de decisión de un conjunto de condiciones que permitirán una toma de decisión transparente y participativa durante la implantación de un parque eólico. Este método fue objeto de un caso de estudio, entre 2010 y 2011, de un parque eólico en operación en Quebec. En 2012, gracias a un financiamiento para un proyecto bilateral Quebec-México, se realizó una primera y somera adaptación al contexto mexicano, en donde se identificaron algunos elementos que deben reformularse para su aplicación eficaz en México. Dichos elementos se presentan en esta comunicación

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

El método DEMIT (Desarrollo Energético por Modelización e Inteligencia Territorial, véase figura 1) fue implementado para dar respuesta a las solicitudes de los ciudadanos de Quebec, Canadá, de transparencia y de participación en la toma de decisión para la puesta en marcha de parques eólicos. DEMIT articula dos métodos multicriterio: la Ayuda a la Decisión Multicriterio (ADMC) y los Sistemas de Información Geográfica (SIG) colaborativos y participativos. Dichas herramientas multicriterio proveen a los tomadores de decisión de un conjunto de condiciones que permitirán una toma de decisión transparente y participativa durante la implantación de un parque eólico. Este método fue objeto de un caso de estudio, entre 2010 y 2011, de un parque eólico en operación en Quebec. En 2012, gracias a un financiamiento para un proyecto bilateral Quebec-México, se realizó una primera y somera adaptación al contexto mexicano, en donde se identificaron algunos elementos que deben reformularse para su aplicación eficaz en México. Dichos elementos se presentan en esta comunicación

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

El método DEMIT (Desarrollo Energético por Modelización e Inteligencia Territorial, véase figura 1) fue implementado para dar respuesta a las solicitudes de los ciudadanos de Quebec, Canadá, de transparencia y de participación en la toma de decisión para la puesta en marcha de parques eólicos. DEMIT articula dos métodos multicriterio: la Ayuda a la Decisión Multicriterio (ADMC) y los Sistemas de Información Geográfica (SIG) colaborativos y participativos. Dichas herramientas multicriterio proveen a los tomadores de decisión de un conjunto de condiciones que permitirán una toma de decisión transparente y participativa durante la implantación de un parque eólico. Este método fue objeto de un caso de estudio, entre 2010 y 2011, de un parque eólico en operación en Quebec. En 2012, gracias a un financiamiento para un proyecto bilateral Quebec-México, se realizó una primera y somera adaptación al contexto mexicano, en donde se identificaron algunos elementos que deben reformularse para su aplicación eficaz en México. Dichos elementos se presentan en esta comunicación

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Uno de los elementos que más preocupan, especialmente a la población de la zona donde se pretende implantar un parque eólico, es la afección paisajística por la introducción de elementos artificiales, muy visibles, con partes móviles que atraen la mirada, que casi siempre destacan en altura sobre el horizonte, y que contrastan fuertemente, por formas, materiales y colores, en casi cualquier panorama. Aunque se trata de un efecto muy obvio y notable, su valoración reviste cierta dificultad, fundamentalmente por el carácter de percepción subjetiva que posee el paisaje. Y es que el paisaje constituye una experiencia de carácter subjetivo, por más que muchos de los elementos de la percepción sean objetivables. En este sentido el paisaje es la ?percepción polisensorial y subjetiva de la expresión externa en que se manifiesta el sistema territorial? (Gómez Orea, 2008) Analizar el paisaje implica, por tanto, analizar dos lugres, un espacio objetivo, la imagen externa del sistema, y un espacio subjetivo: el percibido por el observador, porque el paisaje no existe hasta que es interpretado por el observador. Debe existir un perceptor para que el paisaje se revele y manifieste, para Teresa Villarino (2008) el paisaje es el territorio, más la luz, más la mirada humana. Para resolver esta dificultad se propone una metodología que se enfoca hacia la ?lectura? del paisaje, es decir, a entenderlo al igual que lo hacían el hombre primitivo o el agricultor ancestral, que utilizaban el paisaje como fuente esencial de información sobre el medio físico, para planificar sus asentamientos, sus estrategias de caza, o la ubicación de sus cultivos en las áreas más fértiles. Esta metodología para leer el territorio persigue: Identificar, conocer y cartografiar los elementos primarios de la percepción existentes en el ámbito geográfico de interés sometido a estudio. Son aquellos que se pueden observar directamente: formas, texturas, colores, etc. Diagnosticar la situación en que se encuentra el paisaje (cómo es y cómo funciona), la forma en que se ha llegado a ella (evolución histórica), la evolución previsible hacia el futuro, con qué valores cuenta, cuales son los problemas actuales o potenciales que le afectan, qué potencialidades ofrece y qué limitaciones de uso y aprovechamiento presenta para garantizar su sostenibilidad. Es lo que en la metodología que se propone se denominan elementos elaborados de percepción, que se determinan aportando a los elementos básicos métodos de interpretación propios del diagnóstico. Facilitar la inserción del paisaje en el proceso de toma de decisiones al que se aplica. Tal inserción pretende la mejor integración del proyecto de aprovechamiento de energía eólica en el paisaje, de tal manera que su instalación no suponga una merma de su valor, tanto como indicador históricocultural, recurso socioeconómico directa e indirectamente explotable, factor ambiental susceptible de ser afectado por las actividades humanas, componente de la calidad de vida, etc. Esto se resuelve en la metodología a través de los elementos de percepción para la decisión.