997 resultados para NORMA ISO 9001:2015
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[ES] Sin duda, conocer la opinión que los usuarios tienen de la biblioteca será uno de lospuntos más importantes a potenciar con la llegada del nuevo siglo, pues se convertiráen uno de los elementos claves para llevar a cabo un proceso de gestión de calidad. De ahí la importancia de que se desarrolle el uso de encuestas, entrevistas, etc. que sigan las recomendaciones establecidas en las norma ISO 11620 y en las directricesde la IFLA, pues de esta forma podremos establecer comparaciones con otros centros de las mismas características, así como observar los procesos de mejora denuestra biblioteca. Con este trabajo hemos querido tener un primer contacto con el sector de la comunidadde la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria que mayor uso hace de labiblioteca: los estudiantes, centrándonos únicamente en conocer el uso y la valoración que estos usuarios tienen de la Biblioteca General.
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Lo strumento in esame è il carbon footprint che ha lo scopo primario di calcolare l’impronta rilasciata in atmosfera dalle emissioni di gas ad effetto serra. Il carbon footprint è stato descritto ed esaminato in ogni suo aspetto pratico, strutturale e funzionale evidenziandone sia pregi da tenere in considerazione sia limiti da colmare anche attraverso il ventaglio di strumenti di misurazione ambientale che si hanno a disposizione. Il carbon footprint non verrà descritto unicamente come strumento di contabilità ambientale ma anche come mezzo di sensibilizzazione del pubblico o dei cittadini ai temi ambientali. Questo lavoro comprende un’indagine online degli strumenti di misura e rendicontazione delle emissioni di CO2 che sono sotto il nome di carbon footprint o carbon calculator. Nell’ultima parte della tesi si è applicato ad un caso reale tutto quello che è stato appreso dalla letteratura. Il lavoro è consistito nell’applicare lo strumento del carbon footprint ad un’azienda italiana di servizi seguendo la metodologia di calcolo prevista dalla norma ISO 14064. Di essa sono state contabilizzate le emissioni di CO2 generate dalle attività quotidiane e straordinarie sulle quali l’azienda ha un controllo diretto o comunque una responsabilità indiretta.
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La ricerca approfondisce le modalità di applicazione degli standard di qualità nell'ambito del servizio sportivo, qualità certificata attraverso sistemi convenzionali o auto verificata attraverso strumenti quali carte di servizio. L'applicazione e verifica dei sistemi di qualità ad un servizio, seppur non considerato pubblico ma comunque di interesse generale, deve essere messa in relazione con i risultati che il servizio stesso si prefigge sia dal punto di vista del privato (o pubblico) che gestisce ed esercita l'attività sportiva, sia dal punto di vista del cittadino che lo utilizza. Pertanto la ricerca è stata dedicata all'incidenza della qualità nei miglioramenti del benessere psico-fisico dell'utente e all'eventuale efficacia della stessa come strumento di marketing per la diffusione del servizio. Sono state prese in esame tre diverse realtà sportive, tre piscine. Due delle quali, dopo una prima rilevazione esplorativa, si sono dotate di una Carta dei Servizi. La terza piscina è invece gestita da una società certificata ISO 9001. Sono stati proposti ed elaborati oltre 800 questionari dai quali sono emerse interessanti indicazioni su quanto e come la qualità del servizio sia stato percepito dall'utente sotto forma di miglioramento del proprio stato psico-fisico ma anche di come sia ritenuta indispensabile una attenzione del gestore verso l'utente affinchè egli possa considerare utile l'attività motoria dal punto di vista del miglioramento del proprio benessere. Più in particolare, attraverso l'utilizzo dell'analisi fattoriale prima e di modelli Lisrel poi, si è ottenuta una riduzione della complessità del numero di fattori che spiegano il fenomeno. Questi fattori sono stati messi in correlazione con il livello di soddisfazione complessiva degli utenti e, dalle due rilevazioni per le quali il modello Lisrel ha restituito dati attendibili, è emerso come il fattore "servizi per gli utenti", comprendente aspetti quali lo spazio in acqua e la comodità degli spogliatoi, sia quello che ha una maggior correlazione con la soddisfazione complessiva. La Carta dei Servizi, pur ritenuta utile dagli utenti che la conoscono, risulta uno strumento poco conosciuto ed in generale privo di appeal anche dal punto di vista del marketing. Nella percezione dell'utente questo strumento non contribuisce al miglioramento del proprio stato psico-fisico. E' interessante rilevare, invece, che gli utenti che conoscono la Certificazione di qualità hanno una miglior percezione del servizio. In generale i molteplici interessi commerciali legati alle certificazioni o "autocertificazioni" hanno generato, in questi ultimi anni, confusione nelle società sportive e negli enti che gestiscono impianti sportivi tra il concetto di qualità (come cultura e occasione di miglioramento) e quello di "certificazione di qualità". In tale contesto "l'apparire" è divenuto più importante dell'"essere" perchè, la maggiore attenzione all'uso di tecniche piuttosto che all'approfondimento dei principi manageriali grazie ai quali è possibile fare qualità , ha finito per banalizzarne il concetto. Ma se il cliente/utente (interno o esterno) è insoddisfatto nonostante il rispetto di standard e specifiche da parte dell'azienda si può ancora parlare di qualità ?
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Il lavoro tratta l’applicazione di un progetto di Certificazione del Sistema di Gestione della Qualità di un’innovativa linea di Business nel settore delle macchine per il confezionamento delle bevande. Questo lavoro è stato preparato durante un periodo di Stage della durata di sei mesi effettuato presso SACMI IMOLA S.C. (Imola, BOLOGNA) a seguito della necessità, riscontrata dal management, di allineare il sistema gestione qualità della nuova linea di business alla normativa ISO 9001:2008, come per le altre linee di business dell’azienda. Tutto questo mediante l’implementazione di un sistema di Business Process Management (BPM) e di tutti i sistemi informatici ad esso collegati. La tesi si struttura in tre parti. Nella prima parte, attraverso un’indagine della letteratura di riferimento, si sono indagati l’evoluzione storica, la struttura attuale e i possibili scenari evolutivi inerenti il concetto di qualità, il sistema gestione qualità e la normativa di riferimento. La seconda parte è dedicata all’approfondimento delle tematiche del BPM, i cui principi hanno guidato l’intervento effettuato. La ricerca è stata condotta allo scopo di evidenziare le radici e gli elementi innovativi che contraddistinguono questo approccio di “management”, descrivere gli aspetti che ne hanno determinato la diffusione e l’evoluzione ed evidenziare, inoltre, il collegamento tra l’approccio per processi che sta alla base di questa filosofia di management e lo stesso approccio previsto nella normativa ISO 9001:2008 e, più specificatamente nella cosiddetta Vision 2000. Tale sezione si conclude con la formalizzazione delle metodologia e degli strumenti effettivamente utilizzati per la gestione del progetto. La terza ed ultima parte del lavoro consiste nella descrizione del caso. Vengono presentate le varie fasi dell’implementazione del progetto, dall’analisi dell’attuale situazione alla costruzione dell’infrastruttura informatica per l’attuazione del BPM ottenuta attraverso l’applicazione dei “criteri di progettazione” trattati dalla letteratura di riferimento, passando per la mappatura dei processi attualmente in vigore e per l’analisi delle performance del processo attuale, misurate attraverso indicatori sviluppati “ad hoc”. Il lavoro è arricchito dall’analisi di un’innovativa metodologia per la creazione di un sistema di gestione integrato delle certificazioni (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001) fondato sull’infrastruttura informatica creata.
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Il mio elaborato, si propone di dimostrare come l'ambiente sia divenuto protagonista non solo per i governi di tutto il mondo, ma altresì per le aziende. Dopo un breve accenno alle conferenze mondiali sull'ambiente trattato nel primo capitolo, verrà approfondito il concetto di “Corporate Social Responsability”. Sempre più aziende infatti, decidono di integrare nelle proprie attività commerciali, l'attenzione per l'ambiente e per le tematiche sociali. Inoltre tale visione aziendale, comporta numerosi vantaggi in termini di ritorni economici e d'immagine. Il capitolo 3 si pone l'obiettivo di spiegare nel dettaglio le caratteristiche di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA), e quali attività specifiche debbano essere intraprese al fine di implementarlo all'interno della gestione delle attività convenzionali di un'azienda. In particolare verrà fatto riferimento alla normativa europea e internazionale per comprendere quali attività debbano essere poste in essere al fine di ottenere la certificazione del proprio SGA. Risulta comprensibile come non solo le attività aziendali debbano rispettare l'ambiente, ma anche l'organizzazione di un evento, sia esso una conferenza, una Festa aziendale, un concerto o un evento sportivo. Nel capitolo 4 vengono esposte alcune metodologie di supporto per l'implementazione di un evento sostenibile, che hanno l'obiettivo di ridurre gli impatti ambientali dell'evento stesso. Visto il crescente interesse dell'opinione pubblica su questo tema, proprio di recente è stata emanata la norma BS 8901 a supporto dell'organizzazione di eventi sostenibili ed è in procinto di uscire in concomitanza delle Olimpiadi di Londra 2012, l'analoga norma ISO 20121 che ha valenza internazionale. L'obiettivo del mio elaborato è stato quello di creare un SGA a supporto dell'organizzazione della “Festa di villa Terracini” che si svolge a Sala Bolognese (BO) ed ha una durata di 18 giorni. In particolare, verranno prima evidenziati gli impatti ambientali che la Festa ha prodotto durante la scorsa edizione, tramite la conduzione della così detta Analisi Ambientale Iniziale, e successivamente verranno esplicitate le azioni che dovranno essere messe in atto al fine di ridurre gli impatti ambientali. Questo caso studio evidenzierà da un lato, gli ingenti impatti ambientali prodotti dalla realizzazione della Festa, ma dall'altro permetterà di comprendere come l'implementazione di un SGA porti a notevoli miglioramenti.
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L’argomento scelto riguarda l’adozione di standard privati da parte di imprese agro-alimentari e le loro conseguenze sulla gestione globale dell’azienda. In particolare, lo scopo di questo lavoro è quello di valutare le implicazioni dovute all’adozione del BRC Global Standard for Food Safety da parte delle imprese agro-alimentari italiane. La valutazione di tale impatto è basata sulle percezioni dei responsabili aziendali in merito ad aspetti economici, gestionali, commerciali, qualitativi, organizzativi. La ricerca ha seguito due passaggi fondamentali: innanzitutto sono state condotte 7 interviste in profondità con i Responsabili Qualità (RQ) di aziende agro-alimentari italiane certificate BRC Food. Le variabili estrapolate dall’analisi qualitativa del contenuto delle interviste sono state inserite, insieme a quelle rilevate in letteratura, nel questionario creato per la successiva survey. Il questionario è stato inviato tramite e-mail e con supporto telefonico ad un campione di aziende selezionato tramite campionamento random. Dopo un periodo di rilevazione prestabilito, sono stati compilati 192 questionari. L’analisi descrittiva dei dati mostra che i RQ sono in buona parte d’accordo con le affermazioni riguardanti gli elementi d’impatto. Le affermazioni maggiormente condivise riguardano: efficienza del sistema HACCP, efficienza del sistema di rintracciabilità, procedure di controllo, formazione del personale, miglior gestione delle urgenze e non conformità, miglior implementazione e comprensione di altri sistemi di gestione certificati. Attraverso l’analisi ANOVA fra variabili qualitative e quantitative e relativo test F emerge che alcune caratteristiche delle aziende, come l’area geografica, la dimensione aziendale, la categoria di appartenenza e il tipo di situazione nei confronti della ISO 9001 possono influenzare differentemente le opinioni degli intervistati. Successivamente attraverso un’analisi fattoriale sono stati estratti 8 fattori partendo da un numero iniziale di 28 variabili. Sulla base dei fattori è stata applicata la cluster analysis di tipo gerarchico che ha portato alla segmentazione del campione in 5 gruppi diversi. Ogni gruppo è stato interpretato sulla base di un profilo determinato dal posizionamento nei confronti dei vari fattori. I risultati oltre ad essere stati validati attraverso focus group effettuati con ricercatori ed operatori del settore, sono stati supportati anche da una successiva indagine qualitativa condotta presso 4 grandi retailer inglesi. Lo scopo di questa successiva indagine è stato quello di valutare l’esistenza di opinioni divergenti nei confronti dei fornitori che andasse quindi a sostenere l’ipotesi di un problema di asimmetria informativa che nonostante la presenza di standard privati ancora sussiste nelle principali relazioni contrattuali. Ulteriori percorsi di ricerca potrebbero stimare se la valutazione dell’impatto del BRC può aiutare le aziende di trasformazione nell’implementazione di altri standard di qualità e valutare quali variabili possono influenzare invece le percezioni in termini di costi dell’adozione dello standard.
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El objeto de estudio de la presente investigación es el análisis estratégico de un proyecto de inversión de la empresa Baresi S.R.L., dedicada desde 1988 al reciclado y venta de materias primas plásticas de polipropileno (PP) y polietileno de baja (PEBD) y alta densidad (PEAD). Baresi, que comenzó como un micro emprendimiento, es hoy en día el líder argentino de la industria de reciclado de polímeros. El liderazgo de esta compañía se ha basado en una constante incorporación de tecnología y de inversiones para poder procesar el cada vez más complejo plástico que se utiliza en el mercado. Actualmente, el crecimiento de la empresa se ha visto limitado por la escasez de materia prima que puede procesar con su maquinaria y tecnología actual. La complejidad de los envases plásticos que se utilizan en el país, una de las principales fuentes de materia prima para Baresi, ha crecido exponencialmente en los últimos años. Para poder reciclar esta materia prima más compleja, que le permitiría continuar creciendo, la empresa se enfrenta a la decisión de realizar una importante inversión en tecnología de punta. A pesar que los propietarios de la compañía están convencidos de la necesidad de importar nueva maquinaria, les preocupa el contexto económico del país sumado a la escasez de fuentes de financiamiento y a la incertidumbre de si podrán ingresar al país la maquinaria. Por otra parte, la inversión debería realizarse en dólares, por lo que debe tenerse en cuenta el riesgo de fluctuación del tipo de cambio y la dificultad para acceder al mercado de divisas. Si bien la empresa ha ido profesionalizando su gestión a lo largo de sus 25 años de vida, principalmente gracias a la certificación de ISO 9001 y 14001, este tipo de decisiones de inversión se toman intuitivamente. Básicamente, si se considera necesaria la maquinaría, los propietarios evalúan si disponen o no del flujo de fondos para hacer frente a la inversión. La premisa de este trabajo es que, aún en un contexto tan impredecible como el actual, un análisis sistemático del entorno puede ayudar a mejorar el proceso estratégico de toma de decisiones. Así, el aporte que busca realizar esta investigación es ayudar a tomar una decisión más fundamentada en cuanto a llevar a cabo esta inversión.
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En el presente trabajo, se intenta analizar el impacto que genera la implementación del sistema de gestión de calidad en la cultura organizacional de la Municipalidad de la capital de Mendoza, a fin de afianzarlo y fortalecerlo. Se trata de una investigación descriptiva, en la que se ha recurrido a fuentes de información primaria y secundaria, documental y normativa para el marco teórico; y a través de entrevistas a diverso personal, el que presta servicios en sectores que han certificado procesos de gestión de calidad 2011-2012, se obtuvo información acerca de la cultura organizacional y de aspectos referidos a la implementación de las normas ISO 9001-2008.
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La interoperabilidad entre distintos sistemas de organización del conocimiento (SOC) ha cobrado gran importancia en los últimos tiempos, con el propósito de facilitar la búsqueda simultánea en varias bases de datos o fusionar distintas bases de datos en una sola. Las nuevas normas para el diseño y desarrollo de SOC, la estadounidense Z39.19:2005 y la británica BS 8723-4:2007, incluyen recomendaciones detalladas para la interoperabilidad. También se encuentra en preparación una nueva norma ISO 25964-1 sobre tesauros e interoperabilidad que se agregará a las anteriores. La tecnología disponible proporciona herramientas para este fin, como son los formatos y requisitos funcionales de autoridades y las herramientas de la Web Semántica RDF/OWL, SKOS Core y XML. Actualmente es difícil diseñar y desarrollar nuevos SOC debido a los problemas económicos, de modo que la interoperabilidad hace posible aprovechar los SOC existentes. En este trabajo se revisan los conceptos, modelos y métodos recomendados por las normas, así como numerosas experiencias de interoperabilidad entre SOC que han sido documentadas.
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La interoperabilidad entre distintos sistemas de organización del conocimiento (SOC) ha cobrado gran importancia en los últimos tiempos, con el propósito de facilitar la búsqueda simultánea en varias bases de datos o fusionar distintas bases de datos en una sola. Las nuevas normas para el diseño y desarrollo de SOC, la estadounidense Z39.19:2005 y la británica BS 8723-4:2007, incluyen recomendaciones detalladas para la interoperabilidad. También se encuentra en preparación una nueva norma ISO 25964-1 sobre tesauros e interoperabilidad que se agregará a las anteriores. La tecnología disponible proporciona herramientas para este fin, como son los formatos y requisitos funcionales de autoridades y las herramientas de la Web Semántica RDF/OWL, SKOS Core y XML. Actualmente es difícil diseñar y desarrollar nuevos SOC debido a los problemas económicos, de modo que la interoperabilidad hace posible aprovechar los SOC existentes. En este trabajo se revisan los conceptos, modelos y métodos recomendados por las normas, así como numerosas experiencias de interoperabilidad entre SOC que han sido documentadas.
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La interoperabilidad entre distintos sistemas de organización del conocimiento (SOC) ha cobrado gran importancia en los últimos tiempos, con el propósito de facilitar la búsqueda simultánea en varias bases de datos o fusionar distintas bases de datos en una sola. Las nuevas normas para el diseño y desarrollo de SOC, la estadounidense Z39.19:2005 y la británica BS 8723-4:2007, incluyen recomendaciones detalladas para la interoperabilidad. También se encuentra en preparación una nueva norma ISO 25964-1 sobre tesauros e interoperabilidad que se agregará a las anteriores. La tecnología disponible proporciona herramientas para este fin, como son los formatos y requisitos funcionales de autoridades y las herramientas de la Web Semántica RDF/OWL, SKOS Core y XML. Actualmente es difícil diseñar y desarrollar nuevos SOC debido a los problemas económicos, de modo que la interoperabilidad hace posible aprovechar los SOC existentes. En este trabajo se revisan los conceptos, modelos y métodos recomendados por las normas, así como numerosas experiencias de interoperabilidad entre SOC que han sido documentadas.
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Voluntary environmental actions, such as the adoption of ISO 14001, are gaining increasing attention in developing countries. This study examines the mechanism of ISO 14001 diffusion in a developing economy on the basis of a unique corporate survey of manufacturing sectors in Malaysia. Product-related environmental regulations, such as REACH, are contributing to this diffusion indirectly by promoting quality control standards such as ISO 9001. The importance of foreign direct investment and global value chains for ISO 14001 diffusion is also confirmed.
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En situación de incendio, los elementos estructurales de madera laminada encolada (?MLE?) sufren una degradación térmica que les lleva a una pérdida de sección portante. El Código Técnico de la Edificación cuantifica esta pérdida en 0,55 - 0,70 mm/min por cada cara sometida a carga, según especie y densidad, pero no propone una metodología específica para el cálculo de uniones carpinteras en situación de incendio. Para conocer el comportamiento de este tipo de uniones en situación de incendio, la Plataforma de Ingeniería de la Madera Estructural (PEMADE) de la Universidad de Santiago de Compostela, el Instituto de Ciencias de la Construcción Eduardo Torroja y el Centro Tecnológico CIDEMCO-Tecnalia han realizado conjuntamente una serie de ensayos experimentales sobre probetas ensambladas con unión carpintera del tipo cola de milano. Se han sometido las probetas a cargas térmicas variantes en el tiempo siguiendo la norma ISO 834-1, tal y como indica el CTE. Se registró usando termopares la variación de la temperatura a lo largo de la duración del ensayo. En este trabajo se expone en detalle la metodología desarrollada para realizar los ensayos, así como los primeros resultados obtenidos. In a fire event, glued laminated timber ("GLULAM") elements suffer a thermal degradation that produces in them a decrease of bearing section. Spanish technical building normative (?CTE?) quantify this decreasing from 0.55 to 0.70 mm / min according to species and density, but does not propose a specific methodology for calculating carpenter joints in a fire situation. In order to understand the behavior of such joints in a fire situation, the Platform for Structural Timber Engineering (PEMADE) of University of Santiago de Compostela; Institute of Science Construction Eduardo Torroja and Technology Center CIDEMCO-Tecnalia conducted together a series of experimental tests on glulam specimens assembled with a carpenter union type called ?dovetail?. Specimens were subjected to thermal loads varying in time according to ISO 834-1, as indicated by the CTE. Thermocouples were inserted in the specimens, recording the temperature variation along the length of the test. This paper details the methodology developed for the test and the first results.
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El Código Técnico de la edificación (CTE), es el marco normativo por el que se regulan las exigencias básicas de calidad que deben de cumplir los edificios. Dichas exigencias establecen los requisitos imprescindibles en el ámbito de seguridad estructural, seguridad de utilización ahorro de energía, aislamiento térmico, higiene, salud, protección del medio ambiente…. y se rigen, cada una de ellas, por su norma específica (Norma UNE). La norma ISO 7730:2006 es una norma internacional que aborda la evaluación del medio ambiente, en el interior de un edificio, tal y como se recoge en el CTE. Con este propósito la norma establece la predicción de índices de calidad del aire IAQ (Indoor Air cuality) así como de la predicción del campo de velocidades, de temperatura y, en general, de todas las magnitudes físicas, características, tanto del aire como de los elementos constructivos utilizados en la edificación. Basándonos en estos criterios el objetivo de este trabajo es presentar los primeros resultados obtenidos en la simulación de parámetros de confort en una habitación, de una vivienda construida con criterios bioclimáticos, mediante el programa de simulación STAR_CCM+ de Computational Fluid Dynamics (CFD). Utilizando STAR_CCM+ diseñamos la habitación en estudio y simulamos el campo de velocidades y de temperatura, en el interior de la misma, para distintas configuraciones de aberturas utilizando los criterios de velocidad y de temperatura del aire dado por la ISO 7730:2006. En esta línea se está investigando actualmente y el trabajo que se presenta muestra que el programa de simulación utilizado permite, por un lado, diseñar la disposición más adecuada de las aberturas en una habitación en particular, y de una vivienda en general, y, por otro lado, hacer un estudio cualitativo y cuantitativo de los parámetros de confort en diferentes situaciones meteorológicas, de acuerdo con el CTE, incluso antes de que la vivienda esté construida
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La contaminación acústica se ha convertido en uno de los principales problemas en materia medioambiental de nuestra sociedad. La creciente preocupación ha propiciado la aparición de legislación, en los distintos ámbitos de la administración, cuyo objetivo consiste en gestionar y reducir la contaminación acústica y sus efectos sobre las personas y el medio ambiente. En este sentido, en relación a las infraestructuras del transporte, y de modo muy especial en los aeropuertos, el monitorado del ruido se convierte en una herramienta de suma importancia para la gestión del ruido, la planificación del territorio y la adopción de medidas correctoras (planes de acción). Los terminales de monitorado de ruido ambiental, que se utilizan fundamentalmente en los aeropuertos, realizan una medición del nivel de ruido ambiental, y evalúan la contaminación que generan las aeronaves al ambiente sonoro general. Para ello, deben ser capaces de medir la evolución temporal del ruido y discriminar aquellos eventos sonoros que se correspondan con el paso de un avión frente al ruido de fondo. Los requisitos aplicables a las unidades de medida, así como los procedimientos de medida implicados han sido descritos recientemente en normas internacionales, como la ISO 20906 o la ARP 4721. Es precisamente en el aspecto relacionado con la discriminación del origen del ruido, donde los sistemas existentes presentan las principales carencias, ya que, un sistema básico de monitorado de ruido realiza la detección de eventos a partir de las medidas de nivel sonoro, evaluando los incrementos de nivel mediante la utilización de umbrales. Dichos umbrales relacionan nivel sonoro y tiempo, de forma que se efectúa el marcado de eventos cuando el nivel de presión sonora, Lp(t), supera un valor determinado durante, al menos, un determinado intervalo temporal. Uno de los principales objetivos de esta tesis se centra en el análisis de los sistemas que existen para la discriminación de ruido de aeronaves, y en el análisis de las contribuciones de estos sistemas sobre la incertidumbre de la medida y el reporte de resultados. Para la consecución de dicho objetivo, se ha definido un modelo de incertidumbre que permite evaluar los diferentes factores de influencia y realizar una cuantificación de la incertidumbre para diferentes escenarios. Durante este proceso se han definido y analizado los conceptos de incertidumbre de detección e incertidumbre de identificación, ambos derivados del diagrama de bloques que propone la norma ISO 20906 para la discriminación del ruido producido por los aviones y el procesado de datos. Asimismo, se pretende abordar el problema de la discriminación de aeronaves con un enfoque novedoso, que permita mejorar el rendimiento de los sistemas y reducir la incertidumbre. Mediante un sistema basado en reconocimiento de patrones uniclase, se aborda esta tarea en base al análisis de la semejanza entre la señal sonora registrada y el sonido que producen los aviones, dejando al margen la magnitud del sonido. Las técnicas de reconocimiento de patrones, y reconocimiento automático de habla, han sido aplicadas previamente al reconocimiento de fuentes de ruido ambiental. Algunos de estos proyectos se han centrado en el ruido de aviones, pero la novedad en esta tesis radica en la aplicación de clasificadores uniclase en un sistema que detecta eventos sonoros gracias a la clasificación de los fragmentos que lo componen. Actualmente los sistemas de gestión de ruido aeroportuario enlazan los datos de ruido proporcionados por las estaciones de monitorado con los datos procedentes del sistema seguimiento de los vuelos de los aviones mediante radar. Este tipo de sistemas es el que ha presentado mayor aceptación y ha sido implantado en los sistemas de monitorado de ruido de los principales aeropuertos internacionales. Sin embargo, este enfoque requiere de equipamiento que permita realizar el seguimiento de la posición de avión, y, dado que únicamente utilizan los niveles sonoros medidos para enlazarlos con el avión que los origina, no será capaz de detectar errores derivados de la presencia de una fuente sonora secundaria cuando existe un avión en la zona. El sistema que se plantea con la realización de esta tesis supone un avance debido a que permite eliminar del proceso de discriminación los umbrales de nivel sonoro, analizando única y exclusivamente la semejanza entre las señales comparadas. De esta manera se pretende mejorar las tasas de error en la identificación, e incluir umbrales de semejanza que permitan eliminar los umbrales de nivel sonoro en el proceso de detección. La implementación del sistema complementando al resto de sistemas del aeropuerto, permitirá la ampliación de las capacidades en el monitorado y la reducción de los costes en las campañas de medición desatendida. Al tiempo que se introducen las técnicas de reconocimiento de patrones en los sistemas de discriminación de los monitores de ruido, se pretende sacar partido de las posibilidades abiertas para dotar al sistema de capacidades adicionales, como es el caso de la detección del ruido de reversa, que se produce tras el aterrizaje de los aviones. La reversa se activa tras el contacto con tierra por parte de los aviones, para reducir la velocidad y acortar la distancia de frenado de los aviones. Esta práctica se usa de forma habitual en los aterrizajes, especialmente en los casos en los que la salida que debe tomar el avión rumbo al terminal se encuentra demasiado próxima al punto de aterrizaje. El empuje inverso se debe a una alteración en el flujo normal de aire que atraviesa los motores, que produce un violento choque contra la carcasa del motor, originando vibraciones y flujo turbulento que se convierte en ruido. El ruido de reversa puede alcanzar unos niveles mucho mayores que el propio aterrizaje, y sus características dinámicas y espectrales lo convierten en especialmente molesto. Por este motivo la utilización injustificada (salvo por motivos de seguridad) está prohibida o es desaconsejada en un gran número de aeropuertos, a nivel internacional (especialmente durante el período nocturno). Sin embargo, las autoridades aeroportuarias carecen de herramientas eficientes y fiables que permitan detectar la utilización de reversa, siendo este punto uno de los aspectos tratados en esta investigación.