983 resultados para Georges Laplace
Resumo:
I dati derivanti da spettroscopia NMR sono l'effetto di fenomeni descritti attraverso la trasformata di Laplace della sorgente che li ha prodotti. Ci si riferisce a un problema inverso con dati discreti ed in relazione ad essi nasce l'esigenza di realizzare metodi numerici per l'inversione della trasformata di Laplace con dati discreti che è notoriamente un problema mal posto e pertanto occorre ricorrere a metodi di regolarizzazione. In questo contesto si propone una variante ai modelli presenti il letteratura che fanno utilizzo della norma L2, introducendo la norma L1.
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Oggetto di questa tesi è l’analisi delle modalità di rappresentazione del trauma nel romanzo del Novecento e, in particolare, nelle opere di Samuel Beckett, Georges Perec e Agota Kristof. Fondamento dello studio sarà una disamina dei procedimenti linguistici e narrativi di rappresentazione del trauma nelle prose degli autori citati, al fine tracciare le linee di un’estetica in grado di descrivere le caratteristiche peculiari delle narrazioni in cui la dimensione antinarrativa della memoria traumatica assume il ruolo di principio estetico guida. L’analisi si soffermerà sulla cruciale relazione esistente, in tutti e tre gli autori, tra rappresentazione del trauma e sviluppo di strategie narrativi definibili come “denegative”. L’analisi dei testi letterari è condotta sulla base del corpus critico dei Trauma Studies, dell’ermeneutica della narrazione di stampo ricœuriano e della teoria del linguaggio psicoanalitica e affiancata, ove possibile, da uno studio filologico-genetico dei materiali d’autore. Alla luce di tali premesse, intendo rivalutare il carattere rappresentativo e testimoniale della letteratura del secolo scorso, in contrasto con la consuetudine a vedere nel romanzo novecentesco il trionfo dell’antimimesi e il declino del racconto. Dal momento che le narrazioni traumatiche si costruiscono intorno e attraverso i vuoti di linguaggio, la tesi è che siano proprio questi vuoti linguistici e narrativi (amnesie, acronie, afasie, lapsus, omissioni e mancanze ancora più sofisticate come nel caso di Perec) a rappresentare, in modo mimetico, la realtà apparentemente inaccessibile del trauma. Si tenterà di dimostrare come questi nuovi canoni di rappresentazione non denuncino l’impossibilità del racconto, bensì una sfida al silenzio, celata in più sottili e complesse convenzioni narrative, le quali mantengono un rapporto di filiazione indiretto − per una via che potremmo definire denegativa − con quelle del romanzo tradizionale.
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Nella tesi viene descritto il Network Diffusion Model, ovvero il modello di A. Ray, A. Kuceyeski, M. Weiner inerente i meccanismi di progressione della demenza senile. In tale modello si approssima l'encefalo sano con una rete cerebrale (ovvero un grafo pesato), si identifica un generale fattore di malattia e se ne analizza la propagazione che avviene secondo meccanismi analoghi a quelli di un'infezione da prioni. La progressione del fattore di malattia e le conseguenze macroscopiche di tale processo(tra cui principalmente l'atrofia corticale) vengono, poi, descritte mediante approccio matematico. I risultati teoretici vengono confrontati con quanto osservato sperimentalmente in pazienti affetti da demenza senile. Nella tesi, inoltre, si fornisce una panoramica sui recenti studi inerenti i processi neurodegenerativi e si costruisce il contesto matematico di riferimento del modello preso in esame. Si presenta una panoramica sui grafi finiti, si introduce l'operatore di Laplace sui grafi e si forniscono stime dall'alto e dal basso per gli autovalori. Al fine di costruire una cornice matematica completa si analizza la relazione tra caso discreto e continuo: viene descritto l'operatore di Laplace-Beltrami sulle varietà riemanniane compatte e vengono fornite stime dall'alto per gli autovalori dell'operatore di Laplace-Beltrami associato a tali varietà a partire dalle stime dall'alto per gli autovalori del laplaciano sui grafi finiti.
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This paper explores the religious implications of eroticism in Western culture since the Sexual Revolution, a period at once applauded for its open and immanent view of sexuality and denounced for its shamelessness and promiscuity. After discussing the work and effects of Alfred C. Kinsey, the father of the Sexual Revolution, I focus on a critical appraisal of Kinsey written by French theorist Georges Bataille (“Kinsey, the Underworld and Work,” in L’Erotisme, 1957). Bataille situates contemporary Western sexuality within a larger historical movement towards the “desacralization” of all aspects of human life: sex, under the scientific gaze of the Kinsey team, became simply another “object” to be analyzed and classified, and “good” sex defined solely in terms of frequency and explosiveness of orgasm. For many, including Hugh Hefner, this approach to sex occasioned a refreshing awakening from the long dark night of Victorian sexual repression. However, as Bataille’s protégé Foucault has shown, the scientific approach to sexuality often masks a desire to control and delimit sexual behaviour, not “liberate” it. Moreover, Bataille makes the point that the desacralization of sexuality denudes sex of a vital component—eroticism—which is necessary for real pleasure and ecstasy. Beyond the “moral” critiques one often hears leveled against Kinsey and his work, Bataille provides a “religious” critique, one that stands, perhaps surprisingly, on the “near side” of sexuality.
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The dynamics of phytoplankton and nutrients before, during and after the winter-spring bloom on Georges Bank were studied on 6 monthly survey cruises from January to June 1999. We measured hydrography, phytoplankton cell densities, chlorophyll a, dissolved inorganic nutrients (NO3 + NO2, NH4, Si(OH)(4), PO4), dissolved organic nitrogen (DON) and phosphorus (DOP), particulate organic carbon (POC) and nitrogen (PON) and total particulate phosphorus (TPP). We present evidence that phytoplankton production may be significant year-round, and that the winter-spring bloom may have started in January. From January to April the phytoplankton was comprised almost exclusively of diatoms, reaching cell densities in March and April of ca. 450 cells ml(-1); chlorophyll a concentrations exceeded 10 mug l(-1) in April. Diatoms decreased to relatively low levels in May (< 50 x 10(3) cells l(-1)) and increased again in June (>300 x 10(3) cells l(-1)). Densities of dinoflagellates and nanoflagellates were low (< 10 x 10(3) cells l(-1)) from January to April, and increased in May and June to nearly 300 x 10(3) cells l(-1). Nitrate + nitrite concentrations in January were <3 muM in the shallow, central portion of the bank and decreased steadily each month. Silicate was also <3 muM over an even larger area of the central bank in January and declined to <1.5 muM over most of the Bank in April. The data suggest that silicate depletion, not DIN, contributed to the cessation of the diatom bloom. Regeneration of silicate occurred in May and June, presumably as a result of rising water temperatures in late spring which increased the dissolution rate of diatom frustules from the earlier diatom bloom. Dissolved organic nitrogen may have been utilized at the start of the winter-spring bloom; concentrations were ca, 14 muM in January, dropping to < 6 mug l(-1) in February, after which DON concentrations steadily rose to > 15 mug l(-1) in June. Overall micro-and nanoplankton biomass, measured as POC, PON and TPP, increased over the 6 mo period, as did nutritional quality of that biomass as indicated by declining C:N ratios. Our results suggest there may have been an increase in the heterotrophic component of the plankton in May and June which coincided with a second burst in diatom abundance. We discuss general features of planktonic production and nutrient dynamics with respect to year-round production on the Bank.
Resumo:
Joseph Derenbourg
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Lucien Levy-Dhurmer