917 resultados para Supply Chain Collaboration Networks
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Mediante el acercamiento que se hizo al área corporativa de BCD TRAVEL COLOMBIA y considerando el importante crecimiento actual del Sector Turismo y más precisamente de los viajes con motivo corporativo en el país, surge la necesidad del presente trabajo. Al hacer un análisis interno en la organización y de su entorno, se evidenció que la compañía tiene carencia en procesos y establecimiento de nuevas estrategias que le permitan identificar y potencializar oportunidades en su mercado objetivo y en torno a sus clientes y proveedores, lo cual, puede amenazar y comprometer la estabilidad y prestigio de empresa y así mismo su perdurabilidad. Se elaborará un propuesta de mejora en torno a el área de mercadeo y de logística con el fin de estructurar herramientas que le permitan a la compañía tener un horizonte definido, conocer su posición estratégica en el mercado actual, a donde quiere llegar y que debe hacer para lograr los objetivos establecidos en su unidad de negocio corporativa, la cual representa el mayor porcentaje de ingresos para la compañía. . Se espera que los planes de mejora y estrategias establecidas generen servicios de valor agregado e impacten positivamente a lo largo de la cadena de suministro logrando mayor rentabilidad, competitividad y seguimiento de todos los procesos de esta unidad de negocio.
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Il Supply Chain Management è una rete di strutture che producono materie prime e le trasformano in prodotti finiti da consegnare ai clienti. Per gestire in maniera efficace l’impresa, l’intera struttura della catena di approvvigionamento deve seguire il flusso aziendale correttamente, in modo da non creare rallentamenti nella fornitura e causare problemi al soddisfacimento dei bisogni del cliente. Questo elaborato analizza tutte le componenti che influiscono sul successo di una supply chain, in particolare la funzione strategica degli acquisti, evidenziandone le principali problematiche che si possono riscontrare e le soluzioni che invece si possono applicare. Gli acquisti, che nascono dalla richiesta di un bisogno da soddisfare, sono da considerarsi un vantaggio competitivo e di redditività per un’azienda, in quanto incidono direttamente sul fatturato totale, motivo per cui sono stati oggetto dello studio. L’acquisto deve rispecchiare le specifiche tecniche e funzionali richieste, al fine di soddisfare i bisogni del cliente. Analizzando tale reparto presso l’azienda Termotecnica Industriale S.r.l., una Piccola Media Impresa (PMI) che si occupa di progettazione, fabbricazione ed installazione di caldaie industriali e generatori di vapore a recupero di calore, si è ricercato un nuovo modello di approvvigionamento da seguire. L’obiettivo di questa analisi è di sviluppare una strategia aziendale che gestisca in maniera corretta la catena di fornitura, ottenendo migliori condizioni contrattuali ed evitare problemi come gli acquisti a collo di bottiglia. E’ stato necessario, individuare una nuova metodologia che aiutasse i buyer a instaurare il giusto rapporto col fornitore selezionato, in funzione all’acquisto che si sta per compiere. Infatti per ogni tipologia di approvvigionamento ci sono approcci differenti da utilizzare con i fornitori per ottenere delle agevolazioni rispetto a quanto offerto in precedenza dello stesso.
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La richiesta dei consumatori di prodotti sostenibili, le lotte per il cambiamento climatico e l'importanza che viene data alla sostenibilità dal mondo finanziario hanno fatto sì che la politica intraprendesse iniziative sulle tematiche sostenibili e di conseguenza le imprese hanno adottato azioni in linea con i criteri ESG. Anche se per le aziende intraprendere un percorso sostenibile non sia economicamente conveniente e per raggiungere determinati obiettivi servono sforzi e tempi lunghi, sono consapevoli dei benefici nel medio-lungo termine a livello economico, di reputazione e vantaggio competitivo. Queste iniziative però si concentrano prevalentemente sul primo anello della supply chain e le società che operano in un mercato globale fanno difficoltà a rispettare le differenti norme giuridiche non compatibili negli Stati in cui è presente la propria value chain. Per risolvere questi problemi la della Commissione Europea il 23/02/2022 ha proposto la direttiva sulla Corporate Sustainability Due Diligence, che impone l’obbligo per le imprese di implementare un processo di due diligence in tutta la value chain per prevenire effetti negativi e potenziali sui diritti umani e sull’ambiente. L’obiettivo dell'elaborato è di analizzare la direttiva di due diligence per comprendere quanto le aziende di oggi siano pronte al monitoraggio di un’intera catena del valore. Il caso studio scelto per lo scopo è quello dell’azienda Fincantieri S.p.A. la quale ha intrapreso da qualche anno un percorso di sostenibilità. Attraverso il confronto fra le azioni in atto dell'azienda e la direttiva, dalla trattazione emerge che la sfida più grande che Fincantieri dovrà affrontare sarà la condivisione delle pratiche già in atto nei livelli più profondi della supply chain. L’approvazione della direttiva, incentivando anche indirettamente le aziende ad operare in ottica di sostenibilità, aiuterà a perseguire l'obiettivo di due diligence in un percorso di crescita e miglioramento con i fornitori
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L’idea di focalizzare la tesi sulla supply chain ed in particolare sulle tecniche lean per la sua ottimizzazione deriva dal fatto che si tratta di un nuovo modo di ragionare, di un approccio moderno perfettamente adattabile al contesto socio-economico attuale, teso ad accrescere la flessibilità e l’efficienza dell’impresa attraverso un ripensamento dell’intero flusso di creazione del valore. Verranno analizzate le caratteristiche generali di questo modello organizzativo, per poi addentrarsi nella sua applicazione ed infine i vantaggi e gli eventuali svantaggi che le organizzazioni devono affrontare per implementare operativamente le tecniche lean. L’analisi effettuata nella tesi è strutturata come segue: La parte iniziale del primo capitolo definisce il concetto generale di supply chain sottolineando il contesto di riferimento in cui oggi operano le attività produttive. Vengono poi riportati l’accezione e il valore della supply chain management e le sue problematiche annesse di gestione e controllo. Nella seconda parte del capitolo vengono analizzati e descritti i modelli letterari esistenti utili per descrivere, impostare e classificare una supply chain. Il secondo capitolo, dopo una breve esposizione storica che descrive le origini della metodologia lean production, è orientato alla raccolta delle definizioni e alle loro differenti visioni tratte dal mondo della letteratura. Segue una parte più analitica, dove vengono analizzati in maniera dettagliata gli obiettivi, gli strumenti ed i principi che la filosofia lean prevede. Nel terzo capitolo viene approfondita la VSM, uno degli strumenti di principale importanza secondo le logiche della lean manufacturing. Vengono analizzati gli step necessari per una corretta implementazione, illustrando prima la simbologia internazionale necessaria per una sua comprensione e realizzazione e poi definiti gli step da applicare non solo per una semplice realizzazione, ma per l’ottenimento di una value stream map in ottica lean.
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L'obiettivo della tesi mira a sviluppare una soluzione per la catena di fornitura di una startup. La tesi inizia con una revisione sistematica della letteratura per definire prima ciò che sono gli acquisti in generale, per poi cercare di definire teoricamente quelle che sono le migliori strategie per una startup da adottare in ambito supply chain. È importante che venga compreso il contesto aziendale dove opera un’impresa prima di progettare una soluzione che potrebbe quindi non rispecchiare a pieno il modello teorico. Viene inoltre fornito un confronto nell'approccio all'ambito tra una startup e un'impresa consolidata con la descrizione del rapporto che può nascere tra le due. Nella seconda parte della tesi viene presentato il caso reale di Refuel Solutions, inizialmente descrivendo l’azienda e il mercato in cui opera, per addentrarsi poi nelle scelte specifiche che sono state fatte per costruire la catena di fornitura e nel racconto dell’esperienza su alcuni codici di acquisto, analizzandoli nello specifico, per concludere infine con quelli che sono gli obiettivi futuri per l’azienda.
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In this paper, a joint location-inventory model is proposed that simultaneously optimises strategic supply chain design decisions such as facility location and customer allocation to facilities, and tactical-operational inventory management and production scheduling decisions. All this is analysed in a context of demand uncertainty and supply uncertainty. While demand uncertainty stems from potential fluctuations in customer demands over time, supply-side uncertainty is associated with the risk of “disruption” to which facilities may be subject. The latter is caused by external factors such as natural disasters, strikes, changes of ownership and information technology security incidents. The proposed model is formulated as a non-linear mixed integer programming problem to minimise the expected total cost, which includes four basic cost items: the fixed cost of locating facilities at candidate sites, the cost of transport from facilities to customers, the cost of working inventory, and the cost of safety stock. Next, since the optimisation problem is very complex and the number of evaluable instances is very low, a "matheuristic" solution is presented. This approach has a twofold objective: on the one hand, it considers a larger number of facilities and customers within the network in order to reproduce a supply chain configuration that more closely reflects a real-world context; on the other hand, it serves to generate a starting solution and perform a series of iterations to try to improve it. Thanks to this algorithm, it was possible to obtain a solution characterised by a lower total system cost than that observed for the initial solution. The study concludes with some reflections and the description of possible future insights.
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«La salute degli ecosistemi da cui dipendiamo, noi e tutte le altre specie, si sta aggravando più rapidamente che mai; stiamo compromettendo le stesse basi delle economie, della sussistenza, della sicurezza alimentare, della salute e della qualità della vita in tutto il mondo». Così il chimico R. Watson commentava un diffuso rapporto del 2019 delle Nazioni Unite sulla sconvolgente perdita di flora e fauna a livello globale. In questi anni sono stati infiniti gli appelli che citano l’astratto concetto delle «generazioni a venire», eppure, non tutte le aziende stanno agendo come dovrebbero. I rifiuti prodotti sono ancora molti, soprattutto quelli plastici da packaging. Alcune ideologie snelle, come il Lean Thinking, esistono da decenni e sono strettamente legate a quella che oggi chiamiamo Green Manufacturing. Entrambe propongono diversi strumenti per far fronte alla produzione di massa e agli sprechi: questi verranno trattati nella prima parte, e successivamente saranno impiegati, con il supporto del software «openLCA», per verificare il percorso dell’azienda protagonista dell’analisi, ovvero Lush Cosmetics. L’attenzione all’impatto ambientale che i propri prodotti possono provocare lungo l’intero ciclo di vita ha modellato la gestione interna di ciascun processo e, spontaneamente, si riflette sugli attori dell’intera supply chain: così, il comportamento di uno può ugualmente modificare, in questo caso positivamente, il lavoro di molti. Il seguente elaborato pone l’attenzione sulle problematiche migliorabili, proponendo diverse soluzioni alternative rispetto alla gestione attuale, seppur migliore di altre realtà. Infine, si vuole stimolare il consumatore verso una maggior consapevolezza delle conseguenze delle sue azioni, in fase di acquisto prima ed al momento dello smaltimento poi. I provvedimenti normativi, nazionali ed europei, possono funzionare solo se sostenuti da un consumo responsabile e dalla diffusione di una chiara ed efficace educazione ambientale.
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In recent years, global supply chains have increasingly suffered from reliability issues due to various external and difficult to-manage events. The following paper aims to build an integrated approach for the design of a Supply Chain under the risk of disruption and demand fluctuation. The study is divided in two parts: a mathematical optimization model, to identify the optimal design and assignments customer-facility, and a discrete-events simulation of the resulting network. The first one describes a model in which plant location decisions are influenced by variables such as distance to customers, investments needed to open plants and centralization phenomena that help contain the risk of demand variability (Risk Pooling). The entire model has been built with a proactive approach to manage the risk of disruptions assigning to each customer two types of open facilities: one that will serve it under normal conditions and a back-up facility, which comes into operation when the main facility has failed. The study is conducted on a relatively small number of instances due to the computational complexity, a matheuristic approach can be found in part A of the paper to evaluate the problem with a larger set of players. Once the network is built, a discrete events Supply Chain simulation (SCS) has been implemented to analyze the stock flow within the facilities warehouses, the actual impact of disruptions and the role of the back-up facilities which suffer a great stress on their inventory due to a large increase in demand caused by the disruptions. Therefore, simulation follows a reactive approach, in which customers are redistributed among facilities according to the interruptions that may occur in the system and to the assignments deriving from the design model. Lastly, the most important results of the study will be reported, analyzing the role of lead time in a reactive approach for the occurrence of disruptions and comparing the two models in terms of costs.
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Diplomityö toteutettiin Yritys X:n toimeksiantona. Työ sai alkunsa Yritys X:n tarpeesta kehittää yrityksen ja sen asiakasomistajien yhteistä tuotetietoprosessia. Tavoitteena oli saada kuvaus tuotetietoprosessin nykytilasta sekä sen pohjalta luoda kehitysehdotukset, joilla prosessia voitaisiin tehostaa. Työssä käytettiin kvalitatiivista eli laadullista tutkimusmenetelmää. Tietoa tuotetietoprosessin nykytilasta etsittiin pääsääntöisesti lukuisten Yritys X:n ja sen asiakasomistajien henkilöstön haastattelujen avulla. Lisäksi työtä tehdessä tutustuttiin laajasti toimitusketjuyhteistyöstä, tiedon läpinäkyvyyden merkityksestä, tiedonhallinnasta ja tuotetietoprosessista kertovaan kirjallisuuteen. Työn tuloksena saatiin kuvaus siitä, miten Yritys X ja sen asiakasomistajat käsittelevät tuotetietoja sekä mitkä ovat tuotetietoprosessin suurimmat haasteet. Tämän pohjalta luotiin kehitysehdotukset, joilla prosessia voitaisiin tehostaa. Tuotetietoprosessin suurimpana haasteena nähtiin olevan se, että koko ryhmittymän yhteistä etua ei ole huomioitu prosessia luodessa sekä se, että prosessissa tehdään päällekkäistä ja manuaalista työtä, joka olisi mahdollista välttää tiedon jakamisen ja sähköisen tiedonsiirron avulla. Tärkeimmiksi kehitysehdotuksiksi muodostui tuotetietoprosessin tarkastelu ja kehittäminen jatkossa kokonaisuutena, yhteistyön ja tiedon jakamisen lisääminen, Yritys X:ltä saatavien tuotetietojen laajempi hyödyntäminen asiakasomistajilla, sähköisen tiedonsiirron merkittävä lisääminen sekä yhtenäisen tuotetietojen laadunhallintajärjestelmän luominen ja sitä myötä tuotetietoprosessin ja sen tehokkuuden mittaaminen.
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Tämä kandidaatintyö käsittelee toimittajayhteistyömalleja ja niiden valintaan vaikuttavia tekijöitä. Työn tavoitteena on saada kattava käsitys siitä, mitkä tekijät vaikuttavat toimittajayhteistyömallin valintaan ja millaisiin olosuhteisiin eri yhteistyömallit sopivat. Työ on toteutettu kirjallisuuskatsauksena. Työssä esitellään varastoinnin keskeisimmät syyt ja varastonhallinnan haasteet, jotka ovat yleisimpiä syitä siirtyä tekemään yhteistyötä toimittajien kanssa. Työssä tutkitaan erilaisia toimittajayhteistyömalleja eri integraatiotasoilta, jotta saadaan mahdollisimman laaja käsitys yrityksen eri valintamahdollisuuksista. Toimittajayhteistyömallin valinnassa yrityksen tulisi ottaa huomioon strategian yhteensopivuuden lisäksi tuoteominaisuudet, yhteistyötoimittajan ominaisuudet, kustannukset, maantieteellinen sijainti sekä yhteistyön toteuttamiseen vaadittava aika ja vaiva. Tutkimuksessa havaittiin, että toimittajayhteistyömallit sopivat erilaisiin olosuhteisiin ja ne ovat hyvin muokattavissa yrityksen tarpeisiin. Syvemmät yhteistyömallit vaativat toimiakseen enemmän aikaa ja investointeja. Kriittisiksi tekijöiksi yhteistyömallin valinnassa nousivat luottamus toimittajaan ja osapuolten halu panostaa yhteistyösuhteeseen.
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La optimización y armonización son factores clave para tener un buen desempeño en la industria química. BASF ha desarrollado un proyecto llamada acelerador. El objetivo de este proyecto ha sido la armonización y la integración de los procesos de la cadena de suministro a nivel mundial. El proceso básico de manejo de inventarios se quedó fuera del proyecto y debía ser analizado. El departamento de manejo de inventarios en BASF SE ha estado desarrollando su propia estrategia para la definición de procesos globales de manufactura. En este trabajo se presentará un informe de las fases de la formulación de la estrategia y establecer algunas pautas para la fase de implementación que está teniendo lugar en 2012 y 2013.
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Managing a construction project supply chain effectively and efficiently is extremely difficult due to involvement of numerous sectors that are supported by ineffective communication system. An efficient construction supply chain system ensures the delivery of materials and other services to construction site while minimising costs and rewarding all sectors based on value added to the supply chain. The advancement of information, communication and wireless technologies is driving construction companies to deploy supply chain management strategies to seek better outputs. As part of the emerging wireless technologies, contextaware computing capability represents the next generation of ICT to the construction services. Conceptually, context-awareness could be integrated with Web Services in order to ensure the delivery of pertinent information to construction site and enhance construction supply chain collaboration. An initial study has indicated that this integrated system has the potential of serving and improving the construction services delivery through access to context-specific data, information and services on as-needed basis.
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The concept of industrial clustering has been studied in-depth by policy makers and researchers from many fields, mainly due to the competitive advantages it may bring to regional economies. Companies often take part in collaborative initiatives with local partners while also taking advantage of knowledge spillovers to benefit from locating in a cluster. Thus, Knowledge Management (KM) and Performance Management (PM) have become relevant topics for policy makers and cluster associations when undertaking collaborative initiatives. Taking this into account, this paper aims to explore the interplay between both topics using a case study conducted in a collaborative network formed within a cluster. The results show that KM should be acknowledged as a formal area of cluster management so that PM practices can support knowledge-oriented initiatives and therefore make better use of the new knowledge created. Furthermore, tacit and explicit knowledge resulting from PM practices needs to be stored and disseminated throughout the cluster as a way of improving managerial practices and regional strategic direction. Knowledge Management Research & Practice (2012) 10, 368-379. doi:10.1057/kmrp.2012.23
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As the number of using 3PL providers are increasing rapidly in recent years, 3PL providers play a major role in the logistics industry. Due to customers demands are raising and changing, it has facilitated 3PL providers to invest IT systems that could meet customer requirements and create competitive advantage. The use of IT systems could assist 3PL providers to achieve supply chain visibility and enhance supply chain collaboration with business partners. In this paper, it is mainly focus on the Europe and Far East 3PL providers in terms of current and future IT systems, IT motivators and barriers, as well as the future supply chain demands that address by IT systems. The common IT system that implemented in both regions is information technology, which is mainly used to collaborate and share information with supply chain partners. Some of the common motivations and barriers were existed and 3PL providers need to be understood. Given the future demands of IT implementation and supply chain collaboration, IT systems such as RFID and integration systems would be strongly focus in the future. The suggestion about the advanced integration system such as business process management (BPM) could be the next key IT systems in the future logistics industry. © 2012 AICIT.
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Current and future IT applications effecting supply chains in Europe and Pacific Asia are investigated. 3PL providers increasingly use IT systems for logistics, to enhance supply chain collaboration with business partners. Advanced systems are not always immediately profi table. Most companies already implement IT systems for processing transactions but motivations vary and barriers remain since 3PL providers incompletely understand clients' IT requirements. Long-term productivity gains require sophisticated IT systems to streamline cycles and improve supply chain visibility to facilitate, plan and make decisions. RFID and advanced integration systems, including Business Process Management, are probably the next trend in IT logistics systems. Copyright © 2012 Inderscience Enterprises Ltd.