1000 resultados para Ricostruzione di immagine, imaging a microonde.
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The introduction of molecular criteria into the classification of diffuse gliomas has added interesting practical implications to glioma management. This has created a new clinical need for correlating imaging characteristics with glioma genotypes, also known as radiogenomics or imaging genomics. Whilst many studies have primarily focused on the use of advanced magnetic resonance imaging (MRI) techniques for radiogenomics purposes, conventional MRI sequences still remain the reference point in the study and characterization of brain tumours. Moreover, a different approach may rely on diffusion-weighted imaging (DWI) usage, which is considered a “conventional” sequence in line with recently published directions on glioma imaging. In a non-invasive way, it can provide direct insight into the microscopic physical properties of tissues. Considering that Isocitrate-Dehydrogenase gene mutations may reflect alterations in metabolism, cellularity, and angiogenesis, which may manifest characteristic features on an MRI, the identification of specific MRI biomarkers could be of great interest in managing patients with brain gliomas. My study aimed to evaluate the presence of specific MRI-derived biomarkers of IDH molecular status through conventional MRI and DWI sequences.
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La realtà aumentata (AR) è una nuova tecnologia adottata in chirurgia prostatica con l'obiettivo di migliorare la conservazione dei fasci neurovascolari (NVB) ed evitare i margini chirurgici positivi (PSM). Abbiamo arruolato prospetticamente pazienti con diagnosi di cancro alla prostata (PCa) sul base di biopsia di fusione mirata con mpMRI positiva. Prima dell'intervento, i pazienti arruolati sono stati indirizzati a sottoporsi a ricostruzione del modello virtuale 3D basato su mpMRI preoperatoria immagini. Infine, il chirurgo ha eseguito la RARP con l'ausilio del modello 3D proiettato in AR all'interno della console robotica (RARP guidata AR-3D). I pazienti sottoposti a AR RARP sono stati confrontati con quelli sottoposti a "RARP standard" nello stesso periodo. Nel complesso, i tassi di PSM erano comparabili tra i due gruppi; I PSM a livello della lesione indice erano significativamente più bassi nei pazienti riferiti al gruppo AR-3D (5%) rispetto a quelli nel gruppo di controllo (20%; p = 0,01). La nuova tecnica di guida AR-3D per l'analisi IFS può consentono di ridurre i PSM a livello della lesione dell'indice
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La presente ricerca ha avuto come obbietivo studiare come stia avvenendo l'adattamento dei tradizionali laboratori fotochimici di film alle tecniche digitali attraverso l'analisi delle politiche di preservazione, del restauro, dei costi relativi all’acquisto di nuove apparecchiature e della migrazione ai nuovi media presso il British Film Institute (BFI), lo Svenska Filminstitutet (SFI), l’Eye Filmmuseum, L'Immagine Ritrovata e ANIM - Cinemateca Portuguesa. A questo scopo è stato utilizzato il metodo dello studio di caso, in cui sono state effettuate interviste con gestori e tecnici delle istituzioni citate al fine di rispondere al quesito della presente ricerca: quali sono l’impatto e le implicazioni di questo adattamento? Quali sono i risultati raggiunti con le nuove attrezzature e metodi di restauro e preservazione? Per arrivare a rispondere a queste domande lo studio è stato diviso in due sezioni. Nella prima parte, sono riportate le interviste svolte presso SFI, BFI, Eye e L'Immagine Ritrovata, realizzate al fine di ottenere dati che permettessero di formulare un'intervista più completa e approfondita. Successivamente, questa intervista più dettagliata è stata condotta con una sola istituzione, la Cinemateca Portuguesa. Pertanto, nella seconda parte dello studio di caso, sono state realizzate interviste a tecnici e dirigenti di ANIM - Cinemateca Portuguesa e dei suoi laboratori partner. L'analisi dei risultati comprende tutte le informazioni provenienti dalle cinque istituzioni intervistate. È stato notato che l'adattamento al digitale ha effettivamente apportato miglioramenti nella preservazione e nel recupero del materiale fotochimico, ma ciò ha anche fatto sorgere alcuni dilemmi nei laboratori. C'è apprensione per la scarsità di materiale della filiera fotochimica e per una sua ipotetica fine nel prossimo futuro, poiché non ci sono ancora sufficienti conoscenze sulla filiera digitale e sul comportamento di questi media con il passare del tempo. Gli intervistati hanno altresì dimostrato positività riguardo alle tecnologie digitali.
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Lo studio mira ad individuare i passaggi salienti dell’evoluzione dello sport inteso come strumento di salute e benessere preventivo, per rinvenire le manifestazioni di questo concetto, con l’obiettivo precipuo di fare emergere l’ossatura legislativa in evoluzione su cui impostare la transizione del sistema delle attività motorie. Partendo dallo studio del dato normativo e giurisprudenziale e con un’ampia analisi dottrinale sullo sfondo, lo studio descrive l’evoluzione legislativa sul tema poggiandosi su considerazioni e risultati di indagini sociologiche e farmacologiche. La creazione della Società Sport e Salute S.p.a. e di un Dipartimento per lo sport ha permesso un’azione diretta al sostegno delle organizzazioni sportive di base e mirata alla promozione di piani per l’implementazione dei corretti stili di vita. Il d.lgs. 38/2021 contiene una serie di norme volte alla valorizzazione dell’importanza anche territoriale degli enti sportivi, che possono favorire questi e i loro partners privati nell’affidamento degli impianti. La nuova figura professionale del chinesiologo rappresenta lo strumento centrale per il rilancio degli enti sportivi, in quanto capace di organizzare nuovi servizi paralleli allo sport e fondamentali in ottica educativa preventiva. L’accresciuta rilevanza del concetto di work-life balance spinge le imprese alla creazione di nuove politiche di welfare per i lavoratori attraverso investimenti per la riqualificazione dell’impiantistica, in modo da favorire gli enti che li gestiscono collaborando per offrire maggiori servizi anche al territorio. Il legislatore ha creato uno strato normativo volto a permettere un’azione diretta dello Stato nella promozione dello sport sociale e volto all’implementazione dei corretti stili di vita. È ora possibile teorizzare un modello di ente che offra una nuova tipologia di servizi da erogare all’interno di moderni impianti, riqualificati grazie al supporto di imprese che vedono le associazioni sportive come presidi per la salute dei lavoratori, favorendo il benessere collettivo oltre che la propria immagine.
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Introduzione: La malattia policistica autosomica dominante (ADPKD) è una causa comune di malattia renale terminale (ESKD). È caratterizzata dallo sviluppo di cisti renali bilaterali che aumentano progressivamente di volume. Il Tolvaptan viene prescritto in base a 3 criteri: volume renale totale (HtTKV) e Mayo Clinic Imaging Class (MCIC), tasso di declino dell'eGFR e al Predicting Renal Outcome in Polycystic Kidney Disease (PROPKD), che combina variabili cliniche e genetiche. In questa coorte multicentrica retrospettiva, l'obiettivo era di valutare e migliorare la concordanza di sensibilità e specificità predittive di MCIC e PROPKD. Metodi: I dati di pazienti adulti affetti da ADPKD sono stati ottenuti da 2 centri di Bologna (B) e Dublino (D). Abbiamo definito RP un calo dell'eGFR ≥3 mL/min/1,73m2/anno su 4 anni (Clinical Score), o classi MCIC 1C-D-E, o punteggio PROPKD da 7 a 9. Per i parametri clinici sono state utilizzate statistiche descrittive. La concordanza tra i punteggi è stata valutata tramite la statistica Kappa. Nelle varianti missenso di PKD1, il punteggio REVEL è stato trattato come una variabile continua; (>0,65 patogeno'). Risultati: Abbiamo valutato 201 pazienti con ADPKD. Il Propkd e il MCIC erano rispettivamente: 90% specifico e 31,3% sensibile; 89,6% sensibile e 28,6% specifico per identificare il calo dell'eGFR. Kappa di Cohen era di 0,025. Il 47,9% (n=143) è risultato concorde. Il punteggio Revel applicato alle mutazioni PKD1NT identifica da 15 a 19 pazienti che potrebbero avere una RP. L'analisi multivariata mostra dati statisticamente significativi per HB (p:0,016), eventi urologici (p: 0,005) e MCIC (p: 0,074). Conclusioni: La concordanza tra i punteggi risulta bassa. Il PROPKD è più selettivo rispetto al Mayo. Tuttavia, il PROPKD permette di identificare alcune RP escluse dall'uso del solo MCIC. L'uso combinato dei punteggi può aumentare la capacità di identificare le RP. Il punteggio REVEL potrebbe migliorare questa concordanza
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La presente ricerca prende avvio dalla ricostruzione della biografia di Giovanni Giacomo Leonardi (1498-1562), pesarese, architetto militare, ambasciatore e cavaliere al servizio dei duchi d’Urbino Francesco Maria I (1490-1538) e Guidobaldo II (1514-1574) della Rovere. Attraverso lo spoglio delle fonti tra Pesaro, Firenze e Venezia, se ne è fornita una collocazione nel panorama politico-culturale dell’Italia cinquecentesca, al fine di evidenziare l’importanza del suo trattato in trentadue libri, intitolato "Il Principe Cavalliero", dedicato ai precetti dell’arte militare, diplomatica e cavalleresca necessari a formare il perfetto principe del tardo Rinascimento. Dell’opera, rimasta inedita, sono state trascritte e studiate le parti dedicate alla scienza dell’onore e all’arte dell’ambasceria, al fine di dimostrare come i dettami della ‘religione di cavalleria’ influenzassero ogni ambito delle relazioni tra gentiluomini, comprese quelle interstatuali.
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Questo lavoro prende in analisi le aspettative messianiche e di redenzione ebraiche nel periodo delle crociate, ossia tra l’XI e il XIII secolo. Fu, questa, un’epoca di importanti persecuzioni nei confronti delle comunità ebraiche – stanziate soprattutto in Germania –, sottoposte ad attacchi e a conversioni forzate da parte dei crociati diretti a Gerusalemme. In quel periodo venne copiato e rielaborato un gran numero di testi di carattere apocalittico-escatologico, il cui scopo, secondo la mia ricostruzione, era quello di infondere speranza negli ebrei oppressi e di consolarli in merito all’imminente liberazione dal giogo straniero che l’era messianica avrebbe comportato. Nella prima parte del lavoro ricostruisco il quadro storico in cui tali testi circolavano, mentre nella seconda propongo un’edizione e una traduzione italiana degli scritti più rilevanti per la discussione.
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The Deep Underground Neutrino Experiment (DUNE) is a long-baseline accelerator experiment designed to make a significant contribution to the study of neutrino oscillations with unprecedented sensitivity. The main goal of DUNE is the determination of the neutrino mass ordering and the leptonic CP violation phase, key parameters of the three-neutrino flavor mixing that have yet to be determined. An important component of the DUNE Near Detector complex is the System for on-Axis Neutrino Detection (SAND) apparatus, which will include GRAIN (GRanular Argon for Interactions of Neutrinos), a novel liquid Argon detector aimed at imaging neutrino interactions using only scintillation light. For this purpose, an innovative optical readout system based on Coded Aperture Masks is investigated. This dissertation aims to demonstrate the feasibility of reconstructing particle tracks and the topology of CCQE (Charged Current Quasi Elastic) neutrino events in GRAIN with such a technique. To this end, the development and implementation of a reconstruction algorithm based on Maximum Likelihood Expectation Maximization was carried out to directly obtain a three-dimensional distribution proportional to the energy deposited by charged particles crossing the LAr volume. This study includes the evaluation of the design of several camera configurations and the simulation of a multi-camera optical system in GRAIN.
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Le presenti ricerche indagano la disciplina delle «meliorationes, quae graeco vocabulo emponemata dicuntur» nell’ambito dell’enfiteusi privata giustinianea, pervenendo, a seguito della ricostruzione della nozione di «emponemata», a una interpretazione di C. 4.66.3 (a. 530) secondo la quale questa costituzione non implicherebbe – anche in ragione del confronto testuale con Nov. 64 (a. 538), in materia di «misthosis» – una deroga al principio «superficies solo cedit» e – con riferimento alla fattispecie della loro alienazione – farebbe del termine «meliorationes» un uso condizionale e metonimico, volto a enucleare – nell’ambito delle diverse possibilità di trasferimento «inter vivos» dell’enfiteusi – il caso (oggetto di speciale normazione) della «venditio» per la sola ipotesi in cui sul fondo enfiteutico fossero intervenute «meliorationes» tali da poter essere qualificate come «emponemata».
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Imaging technologies are widely used in application fields such as natural sciences, engineering, medicine, and life sciences. A broad class of imaging problems reduces to solve ill-posed inverse problems (IPs). Traditional strategies to solve these ill-posed IPs rely on variational regularization methods, which are based on minimization of suitable energies, and make use of knowledge about the image formation model (forward operator) and prior knowledge on the solution, but lack in incorporating knowledge directly from data. On the other hand, the more recent learned approaches can easily learn the intricate statistics of images depending on a large set of data, but do not have a systematic method for incorporating prior knowledge about the image formation model. The main purpose of this thesis is to discuss data-driven image reconstruction methods which combine the benefits of these two different reconstruction strategies for the solution of highly nonlinear ill-posed inverse problems. Mathematical formulation and numerical approaches for image IPs, including linear as well as strongly nonlinear problems are described. More specifically we address the Electrical impedance Tomography (EIT) reconstruction problem by unrolling the regularized Gauss-Newton method and integrating the regularization learned by a data-adaptive neural network. Furthermore we investigate the solution of non-linear ill-posed IPs introducing a deep-PnP framework that integrates the graph convolutional denoiser into the proximal Gauss-Newton method with a practical application to the EIT, a recently introduced promising imaging technique. Efficient algorithms are then applied to the solution of the limited electrods problem in EIT, combining compressive sensing techniques and deep learning strategies. Finally, a transformer-based neural network architecture is adapted to restore the noisy solution of the Computed Tomography problem recovered using the filtered back-projection method.
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DUNE is a next-generation long-baseline neutrino oscillation experiment. It aims to measure the still unknown $ \delta_{CP} $ violation phase and the sign of $ \Delta m_{13}^2 $, which defines the neutrino mass ordering. DUNE will exploit a Far Detector composed of four multi-kiloton LArTPCs, and a Near Detector (ND) complex located close to the neutrino source at Fermilab. The SAND detector at the ND complex is designed to perform on-axis beam monitoring, constrain uncertainties in the oscillation analysis and perform precision neutrino physics measurements. SAND includes a 0.6 T super-conductive magnet, an electromagnetic calorimeter, a 1-ton liquid Argon detector - GRAIN - and a modular, low-density straw tube target tracker system. GRAIN is an innovative LAr detector where neutrino interactions can be reconstructed using only the LAr scintillation light imaged by an optical system based on Coded Aperture masks and lenses - a novel approach never used before in particle physics applications. In this thesis, a first evaluation of GRAIN track reconstruction and calorimetric capabilities was obtained with an optical system based on Coded Aperture cameras. A simulation of $\nu_\mu + Ar$ interactions with the energy spectrum expected at the future Fermilab Long Baseline Neutrino Facility (LBNF) was performed. The performance of SAND was evaluated, combining the information provided by all its sub-detectors, on the selection of $ \nu_\mu + Ar \to \mu^- + p + X $ sample and on the neutrino energy reconstruction.
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DOMANDA DI RICERCA La cultura comprende il patrimonio collettivo materiale e immateriale, sia come frutto di pensiero e speculazione, sia come insieme di pratiche, compresi i festival. Con la loro ritualità e creazione di identità collettiva, i festival culturali hanno un impatto sociale, culturale ed economico sul territorio e sui cittadini coinvolti. Ma in che modo festival culturali, seppur con la loro temporaneità, contribuiscono alla creazione di cittadinanza attiva? TEORIE DI RIFERIMENTO La ricerca si inserisce nella crescente attenzione ai festival culturali nell'ambito degli Event Studies che approfondiscono le questioni relative a eventi e manifestazioni, compresi i festival. Allo scopo di comprendere se i festival siano dispositivi della crescita del benessere del territorio, si calerà il dibattito all’interno delle riflessioni sui temi dell’audience development e del welfare culturale. METODOLOGIA Il festival caso studio per la ricerca, seguendo alcuni criteri selettivi, è stato individuato come Teatro sull'Acqua, festival nato ad Arona nel 2011 diretto da Dacia Maraini. Il caso studio è stato analizzato in oltre un anno di osservazione (aprile 2021 - settembre 2022), con un approccio mixed method, combinano ricerca qualitativa e quantitativa, ovvero si sono effettuate l’osservazione partecipante; interviste semi-strutturata; quattro questionari. RISULTATI Tra i risultati raggiunti c'è l'individuazione delle tipologie di audience del festival analizzato. Il campione di riferimento restituisce l'immagine di un pubblico prevalentemente femminile, maturo, con un alto livello di istruzione, locale e appartenente a un ceto medio. Un pubblico fidelizzato e fortemente partecipe alle pratiche culturali, per i quali il festival diventa un momento relazione, di condivisione esperienziale e sociale. Il festival ha un forte impatto sulla comunità e ha avvicinato a materie culturali prima sconosciuti, incentivando la fruizione a nuove attività culturali.
Le radici del monoteismo israelitico come riflesso dell'idea di regalita divina in epoca pre-esilica
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Questa tesi è un contributo al dibattito meta-terminologico sull'uso scientifico del termine "monoteismo" in relazione alla religione dell'Israele antico. L'attenzione è rivolta principalmente a un tema specifico: l'esplorazione della nozione teistica di "esistenza" divina (implicita nell'uso di "monoteismo" come lente di osservazione) e il problema della sua applicazione alle concettualizzazioni della divinità che emergono nella Bibbia ebraica. In primo luogo, il "monoteismo" come termine e concetto viene ricondotto alle sue origini storiche nell'ambiente intellettuale del platonismo di Cambridge nell'Inghilterra del XVII secolo. Poi, si affronta il dibattito contemporaneo sull'uso del termine "monoteismo" in relazione alla religione dell'Israele antico e si evidenzia il ruolo dell'"esistenza" teistica come lente distorcente nella lettura dei testi biblici. La maggior parte della tesi sostiene questo assunto con una lettura esegetica dettagliata di tre passi biblici scelti come casi di studio: Sal 82; 1Re 18,20-40* e Zc 14,9. Queste analisi mostrano come la nozione teistica di un'esistenza divina astratta non sia in grado di spiegare la rappresentazione del divino che emerge da questi testi. Allo stesso tempo, il potere divino come categoria euristica viene proposto come un'alternativa più adatta a spiegare queste concettualizzazioni della divinità. L'ultima sezione elabora ulteriormente questi risultati. Qui la regalità di YHWH, come immagine metaforica del suo potere, viene utilizzata per descrivere i cambiamenti nella concettualizzazione di questa divinità. L'argomentazione finale è che in nessuna parte del materiale biblico affrontato in questa tesi si trova una nozione simile a quella di esistenza divina astratta. Poiché tale nozione è implicita nell'uso del termine "monoteismo", questi risultati richiedono una considerazione ancora più attenta del suo uso nel dibattito scientifico.
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Questa tesi mira a presentare una panoramica, anche sperimentale con dati editi ed inediti, della ricostruzione delle life histories umane mediante metodi istologici e biogeochimici applicati allo smalto dentale delle dentizioni decidue. La tesi si concentra sulle metodologie biogeochimiche ad alta risoluzione spaziale che consentono di ottenere livelli temporali di dettaglio senza precedenti (da stagionali fino a sub-settimanali), quando combinate con l'analisi istomorfometrica dei tessuti dentali mineralizzati. La presente ricerca si concentra sulla creazione di modelli consistenti di variazione delle concentrazioni di elementi in traccia (con particolare riferimento a stronzio e bario) lungo la giunzione smalto dentinale, ottenuti tramite LA-ICPMS (Laser Ablation Inductively Coupled Mass Spectrometry), in funzione dei cambiamenti nella dieta (allattamento, svezzamento) nel primo anno di età di individui a storia nutrizionale nota (utilizzando denti decidui naturalmente esfoliati). In una prospettiva bioarcheologica, i risultati delle indagini sulla dieta altamente risolte nel tempo e interpretate con modelli come quelli proposti si correlano direttamente alle life histories individuali e consentono una analisi più sfumata e completa del comportamento umano nel passato, fornendo informazioni essenziali per la comprensione degli adattamenti bioculturali e aprendo finestre conoscitive su aspetti quali il rapporto madre-progenie, la gravidanza, l’allattamento, lo stress infantile, la dieta sia della progenie che della madre, la mobilità ad alta risoluzione e molti altri aspetti della vita delle popolazioni del passato che lo studio del DNA antico e della morfologia scheletrica non possono fornire. Dove il DNA antico tace, lo studio avanzato delle life histories parla.
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The treatment of metastatic castration-resistant prostate cancer (mCRPC) is currently characterized by several drugs with different mechanisms of action, such as new generation hormonal agents (abiraterone, enzalutamide), chemotherapy (docetaxel, cabazitaxel), PARP inhibitors (olaparib) and radiometabolic therapies (radium-223, LuPSMA). There is an urgent need to identify biomarkers to guide personalized therapy in mCRPC. In recent years, the status of androgen receptor (AR) gene detected in liquid biopsy has been associated with outcomes in patients treated with abiraterone or enzalutamide. More recently, plasma tumor DNA (ptDNA) and its changes during treatment have been identified as early indicators of response to anticancer treatments. Recent works also suggested a potential role of tumor-related metabolic parameters of 18Fluoro-Choline Positron Emission Tomography (F18CH-PET)-computed tomography (CT) as a prognostic tool in mCRCP. Other clinical features, such as the presence of visceral metastases, have been correlated with outcome in mCRPC patients. Recent studies conducted by our research group have designed and validated a prognostic model based on the combination of molecular characteristics (ptDNA levels), metabolic features found in basal FCH PET scans (metabolic tumor volume values, MTV), clinical parameters (absence or presence of visceral metastases), and laboratory tests (serum lactate dehydrogenase levels, LDH). Within this PhD project, 30 patients affected by mCRPC, pre-treated with abiraterone or enzalutamide, candidate for taxane-based treatments (docetaxel or cabazitaxel), have been prospectively evaluated. The prognostic model previously described was applied to this population, to interrogate its prognostic power in a more advanced cohort of patients, resulting in a further external validation of the tool.