995 resultados para Norma ISO 9001
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Lo strumento in esame è il carbon footprint che ha lo scopo primario di calcolare l’impronta rilasciata in atmosfera dalle emissioni di gas ad effetto serra. Il carbon footprint è stato descritto ed esaminato in ogni suo aspetto pratico, strutturale e funzionale evidenziandone sia pregi da tenere in considerazione sia limiti da colmare anche attraverso il ventaglio di strumenti di misurazione ambientale che si hanno a disposizione. Il carbon footprint non verrà descritto unicamente come strumento di contabilità ambientale ma anche come mezzo di sensibilizzazione del pubblico o dei cittadini ai temi ambientali. Questo lavoro comprende un’indagine online degli strumenti di misura e rendicontazione delle emissioni di CO2 che sono sotto il nome di carbon footprint o carbon calculator. Nell’ultima parte della tesi si è applicato ad un caso reale tutto quello che è stato appreso dalla letteratura. Il lavoro è consistito nell’applicare lo strumento del carbon footprint ad un’azienda italiana di servizi seguendo la metodologia di calcolo prevista dalla norma ISO 14064. Di essa sono state contabilizzate le emissioni di CO2 generate dalle attività quotidiane e straordinarie sulle quali l’azienda ha un controllo diretto o comunque una responsabilità indiretta.
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La ricerca approfondisce le modalità di applicazione degli standard di qualità nell'ambito del servizio sportivo, qualità certificata attraverso sistemi convenzionali o auto verificata attraverso strumenti quali carte di servizio. L'applicazione e verifica dei sistemi di qualità ad un servizio, seppur non considerato pubblico ma comunque di interesse generale, deve essere messa in relazione con i risultati che il servizio stesso si prefigge sia dal punto di vista del privato (o pubblico) che gestisce ed esercita l'attività sportiva, sia dal punto di vista del cittadino che lo utilizza. Pertanto la ricerca è stata dedicata all'incidenza della qualità nei miglioramenti del benessere psico-fisico dell'utente e all'eventuale efficacia della stessa come strumento di marketing per la diffusione del servizio. Sono state prese in esame tre diverse realtà sportive, tre piscine. Due delle quali, dopo una prima rilevazione esplorativa, si sono dotate di una Carta dei Servizi. La terza piscina è invece gestita da una società certificata ISO 9001. Sono stati proposti ed elaborati oltre 800 questionari dai quali sono emerse interessanti indicazioni su quanto e come la qualità del servizio sia stato percepito dall'utente sotto forma di miglioramento del proprio stato psico-fisico ma anche di come sia ritenuta indispensabile una attenzione del gestore verso l'utente affinchè egli possa considerare utile l'attività motoria dal punto di vista del miglioramento del proprio benessere. Più in particolare, attraverso l'utilizzo dell'analisi fattoriale prima e di modelli Lisrel poi, si è ottenuta una riduzione della complessità del numero di fattori che spiegano il fenomeno. Questi fattori sono stati messi in correlazione con il livello di soddisfazione complessiva degli utenti e, dalle due rilevazioni per le quali il modello Lisrel ha restituito dati attendibili, è emerso come il fattore "servizi per gli utenti", comprendente aspetti quali lo spazio in acqua e la comodità degli spogliatoi, sia quello che ha una maggior correlazione con la soddisfazione complessiva. La Carta dei Servizi, pur ritenuta utile dagli utenti che la conoscono, risulta uno strumento poco conosciuto ed in generale privo di appeal anche dal punto di vista del marketing. Nella percezione dell'utente questo strumento non contribuisce al miglioramento del proprio stato psico-fisico. E' interessante rilevare, invece, che gli utenti che conoscono la Certificazione di qualità hanno una miglior percezione del servizio. In generale i molteplici interessi commerciali legati alle certificazioni o "autocertificazioni" hanno generato, in questi ultimi anni, confusione nelle società sportive e negli enti che gestiscono impianti sportivi tra il concetto di qualità (come cultura e occasione di miglioramento) e quello di "certificazione di qualità". In tale contesto "l'apparire" è divenuto più importante dell'"essere" perchè, la maggiore attenzione all'uso di tecniche piuttosto che all'approfondimento dei principi manageriali grazie ai quali è possibile fare qualità , ha finito per banalizzarne il concetto. Ma se il cliente/utente (interno o esterno) è insoddisfatto nonostante il rispetto di standard e specifiche da parte dell'azienda si può ancora parlare di qualità ?
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Il lavoro tratta l’applicazione di un progetto di Certificazione del Sistema di Gestione della Qualità di un’innovativa linea di Business nel settore delle macchine per il confezionamento delle bevande. Questo lavoro è stato preparato durante un periodo di Stage della durata di sei mesi effettuato presso SACMI IMOLA S.C. (Imola, BOLOGNA) a seguito della necessità, riscontrata dal management, di allineare il sistema gestione qualità della nuova linea di business alla normativa ISO 9001:2008, come per le altre linee di business dell’azienda. Tutto questo mediante l’implementazione di un sistema di Business Process Management (BPM) e di tutti i sistemi informatici ad esso collegati. La tesi si struttura in tre parti. Nella prima parte, attraverso un’indagine della letteratura di riferimento, si sono indagati l’evoluzione storica, la struttura attuale e i possibili scenari evolutivi inerenti il concetto di qualità, il sistema gestione qualità e la normativa di riferimento. La seconda parte è dedicata all’approfondimento delle tematiche del BPM, i cui principi hanno guidato l’intervento effettuato. La ricerca è stata condotta allo scopo di evidenziare le radici e gli elementi innovativi che contraddistinguono questo approccio di “management”, descrivere gli aspetti che ne hanno determinato la diffusione e l’evoluzione ed evidenziare, inoltre, il collegamento tra l’approccio per processi che sta alla base di questa filosofia di management e lo stesso approccio previsto nella normativa ISO 9001:2008 e, più specificatamente nella cosiddetta Vision 2000. Tale sezione si conclude con la formalizzazione delle metodologia e degli strumenti effettivamente utilizzati per la gestione del progetto. La terza ed ultima parte del lavoro consiste nella descrizione del caso. Vengono presentate le varie fasi dell’implementazione del progetto, dall’analisi dell’attuale situazione alla costruzione dell’infrastruttura informatica per l’attuazione del BPM ottenuta attraverso l’applicazione dei “criteri di progettazione” trattati dalla letteratura di riferimento, passando per la mappatura dei processi attualmente in vigore e per l’analisi delle performance del processo attuale, misurate attraverso indicatori sviluppati “ad hoc”. Il lavoro è arricchito dall’analisi di un’innovativa metodologia per la creazione di un sistema di gestione integrato delle certificazioni (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001) fondato sull’infrastruttura informatica creata.
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Il mio elaborato, si propone di dimostrare come l'ambiente sia divenuto protagonista non solo per i governi di tutto il mondo, ma altresì per le aziende. Dopo un breve accenno alle conferenze mondiali sull'ambiente trattato nel primo capitolo, verrà approfondito il concetto di “Corporate Social Responsability”. Sempre più aziende infatti, decidono di integrare nelle proprie attività commerciali, l'attenzione per l'ambiente e per le tematiche sociali. Inoltre tale visione aziendale, comporta numerosi vantaggi in termini di ritorni economici e d'immagine. Il capitolo 3 si pone l'obiettivo di spiegare nel dettaglio le caratteristiche di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA), e quali attività specifiche debbano essere intraprese al fine di implementarlo all'interno della gestione delle attività convenzionali di un'azienda. In particolare verrà fatto riferimento alla normativa europea e internazionale per comprendere quali attività debbano essere poste in essere al fine di ottenere la certificazione del proprio SGA. Risulta comprensibile come non solo le attività aziendali debbano rispettare l'ambiente, ma anche l'organizzazione di un evento, sia esso una conferenza, una Festa aziendale, un concerto o un evento sportivo. Nel capitolo 4 vengono esposte alcune metodologie di supporto per l'implementazione di un evento sostenibile, che hanno l'obiettivo di ridurre gli impatti ambientali dell'evento stesso. Visto il crescente interesse dell'opinione pubblica su questo tema, proprio di recente è stata emanata la norma BS 8901 a supporto dell'organizzazione di eventi sostenibili ed è in procinto di uscire in concomitanza delle Olimpiadi di Londra 2012, l'analoga norma ISO 20121 che ha valenza internazionale. L'obiettivo del mio elaborato è stato quello di creare un SGA a supporto dell'organizzazione della “Festa di villa Terracini” che si svolge a Sala Bolognese (BO) ed ha una durata di 18 giorni. In particolare, verranno prima evidenziati gli impatti ambientali che la Festa ha prodotto durante la scorsa edizione, tramite la conduzione della così detta Analisi Ambientale Iniziale, e successivamente verranno esplicitate le azioni che dovranno essere messe in atto al fine di ridurre gli impatti ambientali. Questo caso studio evidenzierà da un lato, gli ingenti impatti ambientali prodotti dalla realizzazione della Festa, ma dall'altro permetterà di comprendere come l'implementazione di un SGA porti a notevoli miglioramenti.
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L’argomento scelto riguarda l’adozione di standard privati da parte di imprese agro-alimentari e le loro conseguenze sulla gestione globale dell’azienda. In particolare, lo scopo di questo lavoro è quello di valutare le implicazioni dovute all’adozione del BRC Global Standard for Food Safety da parte delle imprese agro-alimentari italiane. La valutazione di tale impatto è basata sulle percezioni dei responsabili aziendali in merito ad aspetti economici, gestionali, commerciali, qualitativi, organizzativi. La ricerca ha seguito due passaggi fondamentali: innanzitutto sono state condotte 7 interviste in profondità con i Responsabili Qualità (RQ) di aziende agro-alimentari italiane certificate BRC Food. Le variabili estrapolate dall’analisi qualitativa del contenuto delle interviste sono state inserite, insieme a quelle rilevate in letteratura, nel questionario creato per la successiva survey. Il questionario è stato inviato tramite e-mail e con supporto telefonico ad un campione di aziende selezionato tramite campionamento random. Dopo un periodo di rilevazione prestabilito, sono stati compilati 192 questionari. L’analisi descrittiva dei dati mostra che i RQ sono in buona parte d’accordo con le affermazioni riguardanti gli elementi d’impatto. Le affermazioni maggiormente condivise riguardano: efficienza del sistema HACCP, efficienza del sistema di rintracciabilità, procedure di controllo, formazione del personale, miglior gestione delle urgenze e non conformità, miglior implementazione e comprensione di altri sistemi di gestione certificati. Attraverso l’analisi ANOVA fra variabili qualitative e quantitative e relativo test F emerge che alcune caratteristiche delle aziende, come l’area geografica, la dimensione aziendale, la categoria di appartenenza e il tipo di situazione nei confronti della ISO 9001 possono influenzare differentemente le opinioni degli intervistati. Successivamente attraverso un’analisi fattoriale sono stati estratti 8 fattori partendo da un numero iniziale di 28 variabili. Sulla base dei fattori è stata applicata la cluster analysis di tipo gerarchico che ha portato alla segmentazione del campione in 5 gruppi diversi. Ogni gruppo è stato interpretato sulla base di un profilo determinato dal posizionamento nei confronti dei vari fattori. I risultati oltre ad essere stati validati attraverso focus group effettuati con ricercatori ed operatori del settore, sono stati supportati anche da una successiva indagine qualitativa condotta presso 4 grandi retailer inglesi. Lo scopo di questa successiva indagine è stato quello di valutare l’esistenza di opinioni divergenti nei confronti dei fornitori che andasse quindi a sostenere l’ipotesi di un problema di asimmetria informativa che nonostante la presenza di standard privati ancora sussiste nelle principali relazioni contrattuali. Ulteriori percorsi di ricerca potrebbero stimare se la valutazione dell’impatto del BRC può aiutare le aziende di trasformazione nell’implementazione di altri standard di qualità e valutare quali variabili possono influenzare invece le percezioni in termini di costi dell’adozione dello standard.
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Questo lavoro ha lo scopo di definire l’influenza del rapporto di aspetto (ovvero il rapporto tra lunghezza del giunto e diametro di accoppiamento) sulla resistenza statica di un adesivo epossidico in temperatura. Sono state eseguite, dunque, prove di accoppiamento e di disaccoppiamento su "pin and collar" fabbricati secondo la norma ISO 10123. Il materiale scelto è l’acciaio con quattro diversi livelli di rapporto di aspetto. La tesi fornisce dettagli sulla procedura sperimentale e sulla metodologia di elaborazione dei risultati, che sono stati analizzati con metodi statistici. Lo studio mira ad evidenziare se il rapporto di aspetto ha un effetto significativo sulla resistenza a taglio dell’adesivo alla temperatura di 80°C e, in caso affermativo, a recuperare la relazione tra il rapporto di aspetto e la forza adesiva.
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La tesi tratta l’analisi preliminare dell’Organization Environmental Footprint (OEF) dell’ente gestore dell’aeroporto Falcone - Borsellino di Palermo (GES.A.P.). Viene inoltre sviluppato un nuovo metodo per la classificazione degli aspetti ambientali utilizzabile all’interno del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) attualmente utilizzato dall’ente GES.A.P. Dopo un'introduzione sulle ragioni che hanno portato allo sviluppo di questi strumenti, vengono approfondite le fasi necessarie per la loro applicazione, specificate nella guida metodologica sull’OEF e nella norma ISO 14001. I dati raccolti per il calcolo dell’OEF sono stati inseriti in un modello dell’organizzazione creato con il software GaBi7 al fine di stimare gli impatti ambientali dell’organizzazione negli anni analizzati. In questo lavoro viene effettuata un’analisi del metodo EMRG (Environmental Management Research Group) utilizzato per l’individuazione e la classificazione degli aspetti ambientali nell’ambito del SGA (certificato ISO 14001:2004) di GESAP e delle innovazioni introdotte nella versione 2015 della norma ISO 14001. Viene suggerito un metodo alternativo basato sull’integrazione dei risultati di un'analisi Life Cicle Assessment (LCA), svolta tramite l’OEF, con la metodologia EMRG, attualmente impiegata, al fine di avviare il processo di transizione del SGA verso l’aggiornamento-consegna richiesto dalla ISO14001:2015. Dall’applicazione del metodo viene ricavata una nuova gerarchia degli aspetti ambientali di GESAP utilizzabile per l’implementazione del suo SGA.
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El objeto de estudio de la presente investigación es el análisis estratégico de un proyecto de inversión de la empresa Baresi S.R.L., dedicada desde 1988 al reciclado y venta de materias primas plásticas de polipropileno (PP) y polietileno de baja (PEBD) y alta densidad (PEAD). Baresi, que comenzó como un micro emprendimiento, es hoy en día el líder argentino de la industria de reciclado de polímeros. El liderazgo de esta compañía se ha basado en una constante incorporación de tecnología y de inversiones para poder procesar el cada vez más complejo plástico que se utiliza en el mercado. Actualmente, el crecimiento de la empresa se ha visto limitado por la escasez de materia prima que puede procesar con su maquinaria y tecnología actual. La complejidad de los envases plásticos que se utilizan en el país, una de las principales fuentes de materia prima para Baresi, ha crecido exponencialmente en los últimos años. Para poder reciclar esta materia prima más compleja, que le permitiría continuar creciendo, la empresa se enfrenta a la decisión de realizar una importante inversión en tecnología de punta. A pesar que los propietarios de la compañía están convencidos de la necesidad de importar nueva maquinaria, les preocupa el contexto económico del país sumado a la escasez de fuentes de financiamiento y a la incertidumbre de si podrán ingresar al país la maquinaria. Por otra parte, la inversión debería realizarse en dólares, por lo que debe tenerse en cuenta el riesgo de fluctuación del tipo de cambio y la dificultad para acceder al mercado de divisas. Si bien la empresa ha ido profesionalizando su gestión a lo largo de sus 25 años de vida, principalmente gracias a la certificación de ISO 9001 y 14001, este tipo de decisiones de inversión se toman intuitivamente. Básicamente, si se considera necesaria la maquinaría, los propietarios evalúan si disponen o no del flujo de fondos para hacer frente a la inversión. La premisa de este trabajo es que, aún en un contexto tan impredecible como el actual, un análisis sistemático del entorno puede ayudar a mejorar el proceso estratégico de toma de decisiones. Así, el aporte que busca realizar esta investigación es ayudar a tomar una decisión más fundamentada en cuanto a llevar a cabo esta inversión.
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En el presente trabajo, se intenta analizar el impacto que genera la implementación del sistema de gestión de calidad en la cultura organizacional de la Municipalidad de la capital de Mendoza, a fin de afianzarlo y fortalecerlo. Se trata de una investigación descriptiva, en la que se ha recurrido a fuentes de información primaria y secundaria, documental y normativa para el marco teórico; y a través de entrevistas a diverso personal, el que presta servicios en sectores que han certificado procesos de gestión de calidad 2011-2012, se obtuvo información acerca de la cultura organizacional y de aspectos referidos a la implementación de las normas ISO 9001-2008.
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La interoperabilidad entre distintos sistemas de organización del conocimiento (SOC) ha cobrado gran importancia en los últimos tiempos, con el propósito de facilitar la búsqueda simultánea en varias bases de datos o fusionar distintas bases de datos en una sola. Las nuevas normas para el diseño y desarrollo de SOC, la estadounidense Z39.19:2005 y la británica BS 8723-4:2007, incluyen recomendaciones detalladas para la interoperabilidad. También se encuentra en preparación una nueva norma ISO 25964-1 sobre tesauros e interoperabilidad que se agregará a las anteriores. La tecnología disponible proporciona herramientas para este fin, como son los formatos y requisitos funcionales de autoridades y las herramientas de la Web Semántica RDF/OWL, SKOS Core y XML. Actualmente es difícil diseñar y desarrollar nuevos SOC debido a los problemas económicos, de modo que la interoperabilidad hace posible aprovechar los SOC existentes. En este trabajo se revisan los conceptos, modelos y métodos recomendados por las normas, así como numerosas experiencias de interoperabilidad entre SOC que han sido documentadas.
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La interoperabilidad entre distintos sistemas de organización del conocimiento (SOC) ha cobrado gran importancia en los últimos tiempos, con el propósito de facilitar la búsqueda simultánea en varias bases de datos o fusionar distintas bases de datos en una sola. Las nuevas normas para el diseño y desarrollo de SOC, la estadounidense Z39.19:2005 y la británica BS 8723-4:2007, incluyen recomendaciones detalladas para la interoperabilidad. También se encuentra en preparación una nueva norma ISO 25964-1 sobre tesauros e interoperabilidad que se agregará a las anteriores. La tecnología disponible proporciona herramientas para este fin, como son los formatos y requisitos funcionales de autoridades y las herramientas de la Web Semántica RDF/OWL, SKOS Core y XML. Actualmente es difícil diseñar y desarrollar nuevos SOC debido a los problemas económicos, de modo que la interoperabilidad hace posible aprovechar los SOC existentes. En este trabajo se revisan los conceptos, modelos y métodos recomendados por las normas, así como numerosas experiencias de interoperabilidad entre SOC que han sido documentadas.
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La interoperabilidad entre distintos sistemas de organización del conocimiento (SOC) ha cobrado gran importancia en los últimos tiempos, con el propósito de facilitar la búsqueda simultánea en varias bases de datos o fusionar distintas bases de datos en una sola. Las nuevas normas para el diseño y desarrollo de SOC, la estadounidense Z39.19:2005 y la británica BS 8723-4:2007, incluyen recomendaciones detalladas para la interoperabilidad. También se encuentra en preparación una nueva norma ISO 25964-1 sobre tesauros e interoperabilidad que se agregará a las anteriores. La tecnología disponible proporciona herramientas para este fin, como son los formatos y requisitos funcionales de autoridades y las herramientas de la Web Semántica RDF/OWL, SKOS Core y XML. Actualmente es difícil diseñar y desarrollar nuevos SOC debido a los problemas económicos, de modo que la interoperabilidad hace posible aprovechar los SOC existentes. En este trabajo se revisan los conceptos, modelos y métodos recomendados por las normas, así como numerosas experiencias de interoperabilidad entre SOC que han sido documentadas.
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Voluntary environmental actions, such as the adoption of ISO 14001, are gaining increasing attention in developing countries. This study examines the mechanism of ISO 14001 diffusion in a developing economy on the basis of a unique corporate survey of manufacturing sectors in Malaysia. Product-related environmental regulations, such as REACH, are contributing to this diffusion indirectly by promoting quality control standards such as ISO 9001. The importance of foreign direct investment and global value chains for ISO 14001 diffusion is also confirmed.
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The objective of the present study is to examine the determinants of ISO 9001 certification, focusing on the effect of Product-related Environmental Regulations on Chemicals (PRERCs) and FDI using the answers to several questions in our Vietnam survey conducted from December 2011 to January 2012. Our findings suggest that PRERCs may help with the improvement in quality control of Vietnamese firms. If Vietnamese manufacturing firms with ISO 9001 certification are more likely to adopt ISO 14001, as well as firms in developed countries, our results indicate that the European chemical regulations may assist in the reduction of various environmental impacts in Vietnam. In addition, we found that FDI promotes the adoption of ISO 9001. If FDI firms in Vietnam certify ISO 14001 after the adoption of ISO 9001, as in the case of Malaysia and the developed economies, FDI firms may also be able to improve environmental performance as a result of ISO 14001.
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En situación de incendio, los elementos estructurales de madera laminada encolada (?MLE?) sufren una degradación térmica que les lleva a una pérdida de sección portante. El Código Técnico de la Edificación cuantifica esta pérdida en 0,55 - 0,70 mm/min por cada cara sometida a carga, según especie y densidad, pero no propone una metodología específica para el cálculo de uniones carpinteras en situación de incendio. Para conocer el comportamiento de este tipo de uniones en situación de incendio, la Plataforma de Ingeniería de la Madera Estructural (PEMADE) de la Universidad de Santiago de Compostela, el Instituto de Ciencias de la Construcción Eduardo Torroja y el Centro Tecnológico CIDEMCO-Tecnalia han realizado conjuntamente una serie de ensayos experimentales sobre probetas ensambladas con unión carpintera del tipo cola de milano. Se han sometido las probetas a cargas térmicas variantes en el tiempo siguiendo la norma ISO 834-1, tal y como indica el CTE. Se registró usando termopares la variación de la temperatura a lo largo de la duración del ensayo. En este trabajo se expone en detalle la metodología desarrollada para realizar los ensayos, así como los primeros resultados obtenidos. In a fire event, glued laminated timber ("GLULAM") elements suffer a thermal degradation that produces in them a decrease of bearing section. Spanish technical building normative (?CTE?) quantify this decreasing from 0.55 to 0.70 mm / min according to species and density, but does not propose a specific methodology for calculating carpenter joints in a fire situation. In order to understand the behavior of such joints in a fire situation, the Platform for Structural Timber Engineering (PEMADE) of University of Santiago de Compostela; Institute of Science Construction Eduardo Torroja and Technology Center CIDEMCO-Tecnalia conducted together a series of experimental tests on glulam specimens assembled with a carpenter union type called ?dovetail?. Specimens were subjected to thermal loads varying in time according to ISO 834-1, as indicated by the CTE. Thermocouples were inserted in the specimens, recording the temperature variation along the length of the test. This paper details the methodology developed for the test and the first results.