1000 resultados para Microscopia electrònica
Resumo:
[ES] El problema de la corrosión en Canarias es un tema muy importante que no ha sido abordado hasta la actualidad. Dada la naturaleza de los ensayos necesarios para caracterizar el nivel de corrosividad de una atmósfera, ensayos muy costosos tanto en tiempo como en materiales, se pone énfasis en determinar la velocidad de corrosión mediante técnicas electroquímicas. En el presente artículo se desarrollan dichas técnicas, determinando el efecto relativo de los contaminantes en la velocidad de corrosión y caracterizando los productos de corrosión formados, concluyendo que el SO2 ejerce un efecto más acusado que los iones cloruros en la velocidad de corrosión del acero al carbono. La técnica de Espectroscopia de Impedancia electroquímica (EIE) se presenta como una herramienta válida para caracterizar la capa de productos de corrosión formados sobre el acero al carbono.
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A causa della limitata estensione del campo di vista del sistema, con un microscopio ottico tradizionale non è possibile acquisire una singola immagine completamente a fuoco se l’oggetto è caratterizzato da una profondità non trascurabile. Fin dagli anni ’70, il problema dell’estensione della profondità di fuoco è stato ampiamente trattato in letteratura e molti metodi sono stati proposti per superare questo limite. Tuttavia, è molto difficile riuscire a decretare quale metodo risulti essere il migliore in una specifica applicazione, a causa della mancanza di una metrica validata e adatta ad essere utilizzata anche in casi reali, dove generalmente non si ha a disposizione un’immagine di riferimento da considerare come “la verità” (ground truth). L’Universal Quality Index (UQI) è ampiamente utilizzato in letteratura per valutare la qualità dei risultati in processi di elaborazione di immagini. Tuttavia, per poter calcolare questo indice è necessaria una ground truth. In effetti, sono state proposte in letteratura alcune estensioni dell’UQI per valutare il risultato dei metodi di fusione anche senza immagine di riferimento, ma nessuna analisi esaustiva è stata proposta per dimostrare la loro equivalenza con l’UQI standard nel valutare la qualità di un’immagine. In questo lavoro di Tesi, partendo dai limiti dei metodi attualmente utilizzati per l'estensione della profondità di campo di un microscopio, ed esposti in letteratura, per prima cosa è stato proposto un nuovo metodo, basato su approccio spaziale e fondato su analisi locale del segnale appositamente filtrato. Attraverso l’uso di sequenze di immagini sintetiche, delle quali si conosce la ground truth, è stato dimostrato, utilizzando metriche comuni in image processing, che il metodo proposto è in grado di superare le performance dei metodi allo stato dell'arte. In seguito, attraverso una serie di esperimenti dedicati, è stato provato che metriche proposte e ampiamente utilizzate in letteratura come estensione dell'UQI per valutare la qualità delle immagini prodotte da processi di fusione, sebbene dichiarate essere sue estensioni, non sono in grado di effettuare una valutazione quale quella che farebbe l'UQI standard. E’ quindi stato proposto e validato un nuovo approccio di valutazione che si è dimostrato in grado di classificare i metodi di fusione testati così come farebbe l’UQI standard, ma senza richiedere un’immagine di riferimento. Infine, utilizzando sequenze di immagini reali acquisite a differenti profondità di fuoco e l’approccio di valutazione validato, è stato dimostrato che il metodo proposto per l’estensione della profondità di campo risulta sempre migliore, o almeno equivalente, ai metodi allo stato dell’arte.
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Protocolli e metodologie di caratterizzazione di un sistema di misura di segnali fluorescenti in microscopia ottica
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L'utilizzo dell'idrogeno come vettore energetico �è negli ultimi anni uno dei temi in maggior rilievo riguardo la sostenibilit�à energetica, questo per via della sua abbondanza in natura, della sua elevata energia chimica per unità di massa, e della non tossicità dei prodotti della sua combustione. Tuttavia non si conosce ancora una maniera e�fficiente di immagazzinarlo per poterlo utilizzare per applicazioni mobili. In questo lavoro di tesi sono state cresciute, e analizzate mediante microscopia elettronica, nanoparticelle di magnesio decorate con metalli di transizione (Pd e Ti), che si collocano tra i candidati più promettenti per lo stoccaggio di idrogeno a stato solido.
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Questo progetto di tesi ha come obiettivo lo sviluppo di un algoritmo per la correzione e la calibrazione delle immagini in microscopia a fluorescenza e della sua implementazione come programma. Infatti, senza tale calibrazione le immagini di microscopia a fluorescenza sarebbero intrinsecamente affette da molteplici tipi di distorsioni ottiche. Questo limita fortemente la possibilità di effettuare analisi quantitative del livello di fluorescenza osservato. Il difetto sul quale ci siamo soffermati è la disomogeneità di campo, ossia una non uniforme fluorescenza causata dalla forma irregolare del fascio di eccitazione. Per conseguire l'obiettivo da noi proposto è necessaria l'acquisizione, in parallelo al campione in esame, di immagini di calibrazione contenenti sfere nanometriche a fluorescenza nota. A partire da queste, tramite procedure di image processing da noi implementate, abbiamo stimato la funzione di correzione della fluorescenza, localmente per ogni punto dell'immagine. Per la creazione di tale algoritmo abbiamo ipotizzato una possibile distribuzione dell'intensità dovuta alla non omogeneità del fascio ed abbiamo quindi stimato i parametri tramite un'apposita procedura di maximum likelihood. Tale stima è stata eseguita tenendo conto di possibili effetti dovuti alla luminosità di background, alla sovrapposizione di più nanosfere e ad effetti di bordo nel corso dell'elaborazione. Questa procedura è stata ripetuta su quattro diverse immagini di calibrazione, per valutarne la consistenza e la validità. Inoltre, per poter verificare che il software di elaborazione abbia le desiderate proprietà di linearità tra segnale misurato ed intensità nota, ci siamo serviti di un'ulteriore immagine di calibrazione contenente una mistura di sfere nanometriche con intensità variabili su due ordini di grandezza. Il risultato di questo lavoro di tesi verrà incluso in un programma per la calibrazione delle immagini in fluorescenza acquisite al laboratorio di biofisica del Dipartimento di Fisica ed Astronomia di Bologna.
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Caratterizzazione di un biomateriale a base di fitocomplessi, contenente ossalato di potassio, progettato per il trattamento dell'ipersensibilità dentinale.
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L’obiettivo di questa tesi è esfoliare mediante tecnica LPE qualche layer di grafite ed analizzare il campione ottenuto mediante la tecnica AFM. Negli studi sperimentali svolti nell’ambito di questa tesi sono state condotte tre tipologie di esperimenti: 1) analisi della grafite minerale prima del trattamento di esfoliazione; 2) esfoliazione LPE di grafite fissata su substrato di muscovite, in bagno ultrasonico con acqua bidistillata; 3) esfoliazione LPE di grafite fissata su muscovite, in bagno ultrasonico con azoto liquido. L’ultrasonicazione ha portato al distacco ed isolamento di frammenti di grafite di forma tipicamente triangolare e di dimensioni laterali micrometriche, i quali si sono depositati sul substrato di muscovite e ridepositati sulla grafite stessa. Inoltre ho osservato la presenza di diversi DLG (double-layer graphene) e addirittura la presenza di SLG (single-layer graphene) estesi alcune centinaia di nm. L’analisi AFM ha mostrato la presenza di bordi cristallografici definiti, a volte con la presenza di angoli di 120° e ha mostrato il fenomeno del “folding”.
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L’elaborato di tesi, che rientra nell’ambito di un progetto di collaborazione tra l’equipe del laboratorio ICM “Silvio Cavalcanti”, coordinato dal professor Giordano, e il CVG (Computer Vision Group) coordinato dal professor Bevilacqua, mira alla messa a punto di un sistema di misura quantitativa di segnali fluorescenti, tramite l’elaborazione di immagini acquisite in microscopia ottica.
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Fil: Antón, Susana. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Artes y Diseño
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Las Nuevas tecnologías no sólo representan el avance científico-técnico de la sociedad, sino que, se inscriben en un proceso de transformación cultural global mucho más amplio. Así, inscriptas en un complejo proceso conocido como cultura electrónica, las NTIC favorecen el surgimiento de nuevas formas de sociabilización desde el ámbito privado (Castells, 1999; Thompson, 1998, Jameson, 1998). La problemática de investigación de este trabajo será la visibilidad, entendida como la posibilidad y la voluntad de las personas de participar en redes sociales virtuales, en el marco de una sociedad transformada por la cultura electrónica, definida ésta, como la cultura de la absoluta accesibilidad y cuyo protagonista es el ser humano formado por imágenes (Renaud, 1990). De acuerdo a la temática seleccionada, se considera importante tomar como punto de partida la consolidación del nuevo paradigma tecnológico de los 80, que se caracteriza por la generación y tratamiento de la información; el objeto mismo de las nuevas tecnologías va a ser la información, así como también su producto final. Este nuevo modelo de producción y administración económico-social ha profundizado y transformado los vínculos entre los países, impulsados también, por la globalización económica, financiera y cultural (Anderson, 2001; Rappaport, 2005; Castells 1989).
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La presente investigación analiza cómo el nuevo medio tecnológico (factura electrónica), ha sido implementado en las Pymes mendocinas y cuál ha sido la participación del contador público en la misma.
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En el presente trabajo se aborda el tema de Factura Electrónica, unificando en un solo escrito las diversas normativas emitidas por AFIP que tratan esta cuestión. El objetivo es, en una primera parte, dar a conocer la normativa aplicable, sus ventajas y desventajas y las sanciones por parte de AFIP por la no aplicación de la normativa de carácter obligatoria. En una segunda parte, se realiza una demostración de los pasos a seguir para emitir una factura electrónica mediante un software específico.
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El presente trabajo propone una reflexión en torno a la mímesis en la tecnología digital. Se aborda el problema del referente "real" de la imagen y su "traducción" a la imagen electrónica frente a la creación verosímil de una imagen mimética aunque "irreal". Se toma como punto de partida el origen de la categoría de "aura" en las reflexiones de Walter Benjamin sobre la fotografía presentes en los ensayos "Historia de la fotografía". A partir de la cuestión del referente, estas aproximaciones se problematizan a partir de los ensayos La cámara lúcida. Nota sobre la fotografía del semiólogo Roland Barthes y Mimesis & Alterity: A Particular History of the Senses del antropólogo Michael Tuassig. Desde esta constelación de autores se propondrá una estética del referente que se contrasta con la aparición de la imagen electrónica y el desplazamiento de la fotografía al plano del lenguaje con la aparición de la imagen digital. Para ello se retoman las consideraciones del teórico brasileño Arlindo Machado desarrolladas en Máquina e imaginário: o desafio das poéticas tecnológicas y El paisaje mediático. El problema que articula el recorrido teórico expuesto es la autolimitación al realismo en las "poéticas tecnológicas" frente a su abandono en las prácticas artísticas de la fotografía "analógica". Taussig replantea la categoría de alteridad a partir de las "máquinas miméticas" en tanto constitutivas de un sensorium occidental. Los textos de Machado permiten una complejización del "impulso mimético" inscrito en estos artefactos a partir de la descripción de su génesis técnica y de sus particularidades. Se aborda como ejemplo la obra experimental conjunta Agrippa (A Book of the Dead) de 1992 del escritor William Gibson, el artista plástico Dennis Ashbaugh y el editor Kevin Beggos Jr.