991 resultados para FC[epsilon]RI
Resumo:
Mémoire numérisé par la Direction des bibliothèques de l'Université de Montréal.
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Mémoire numérisé par la Direction des bibliothèques de l'Université de Montréal.
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Las relaciones entre los gabinetes de Comunicación de los clubes de fútbol y los periodistas deportivos se enmarcan en el modelo de Gieber y Johnson (1961) por el que el hecho de que ambos compartan objetivos comunes, donde los gabinetes de Comunicación necesitan que los medios publiquen determinadas informaciones y los periodistas precisan de noticias que publicar, provoca una pérdida de independencia por parte de los periodistas, ya que necesitan a esos departamentos como fuentes. En la actualidad, los departamentos de Comunicación de los clubes de fútbol, como el del FC Barcelona, se han constituido en gatekeepers. Esto ha acentuado las históricas diferencias que existen entre los periodistas y los profesionales de la comunicación corporativa, incrementado por el control informativo de estos departamentos lo que provoca constantes tensiones entre ambos.
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Purpose: FcγR polymorphisms have been reported to enhance the immune-mediated effects of cetuximab in metastatic colorectal cancer. There are no data on the relationship between these polymorphisms and cetuximab in the early-stage setting. We performed a pharmacogenomic analysis of EXPERT-C, a randomized phase II trial of neoadjuvant CAPOX followed by chemoradiotherapy, surgery, and adjuvant CAPOX ± cetuximab in high-risk, locally advanced rectal cancer.
Experimental Design: FcγRIIa-H131R and FcγRIIIa-V158F polymorphisms were analyzed on DNA from peripheral blood samples. Kaplan–Meier method and Cox regression analysis were used to calculate survival estimates and compare treatment arms.
Results: Genotyping was successfully performed in 105 of 164 (64%) patients (CAPOX = 54, CAPOX-C = 51). No deviation from the Hardy–Weinberg equilibrium or association of these polymorphisms with tumor RAS status was observed. FcγRIIa-131R (HR, 0.38; P = 0.058) and FcγRIIIa-158F alleles (HR, 0.21; P = 0.007) predicted improved progression-free survival (PFS) in patients treated with cetuximab. In the CAPOX-C arm, carriers of both 131R and 158F alleles had a statistically significant improvement in PFS (5 years: 78.4%; HR, 0.22; P = 0.002) and overall survival (OS; 5 years: 86.4%; HR, 0.24; P = 0.018) when compared with patients homozygous for 131H and/or 158V (5-year PFS: 35.7%; 5-year OS: 57.1%). An interaction between cetuximab benefit and 131R and 158F alleles was found for PFS (P = 0.017) and remained significant after adjusting for prognostic variables (P = 0.003).
Conclusion: This is the first study investigating FcγRIIa and FcγRIIIa polymorphisms in patients with early-stage colorectal cancer treated with cetuximab. We showed an increased clinical benefit from cetuximab in the presence of 131R and 158F alleles.
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The Fc-fusion mimetic RpR 2 was prepared by disulfide bridging conjugation using a PEG in the place of the Fc. RpR 2 displayed higher affinity for VEGF than aflibercept caused primarily by a slower dissociation rate, which can prolong a drug at its site of action. RpRs have considerable potential for development as stable, organ specific therapeutics.
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Topology optimization of linear elastic continuum structures is a challenging problem when considering local stress constraints. The reasons are the singular behavior of the constraint with the density design variables, combined with the large number of constraints even for small finite element meshes. This work presents an alternative formulation for the s-relaxation technique, which provides an workaround for the singularity of the stress constraint. It also presents a new global stress constraint formulation. Derivation of the sensitivities for the constraint by the adjoint method is shown. Results for single and multiple load cases show the potential of the new formulation.
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The toxicity of herbicides used in agriculture is influenced by their chemical stability, solubility, bioavailability, photodecomposition, and soil sorption. Possible solutions designed to minimize toxicity include the development of carrier systems able to modify the properties of the compounds and allow their controlled release. Polymeric poly(epsilon-caprolactone) (PCL) nanocapsules containing three triazine herbicides (ametryn, atrazine, and simazine) were prepared and characterized in order to assess their suitability as controlled release systems that could reduce environmental impacts. The association efficiencies of the herbicides in the nanocapsules were better than 84%. Assessment of stability (considering particle diameter, zeta potential, polydispersity, and pH) was conducted over a period of 270 days, and the particles were found to be stable in solution. In vitro release kinetics experiments revealed controlled release of the herbicides from the nanocapsules, governed mainly by relaxation of the polymer chains. Microscopy analyses showed that the nanocapsules were spherical, dense, and without aggregates. In the infrared spectra of the PCL nanocapsules containing herbicides, there were no bands related to the herbicides, indicating that interactions between the compounds had occurred. Genotoxicity tests showed that formulations of nanocapsules containing the herbicides were less toxic than the free herbicides. The results indicate that the use of PCL nanocapsules is a promising technique that could improve the behavior of herbicides in environmental systems. (C) 2012 Elsevier B.V. All rights reserved.
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Il progetto preliminare realizzato nella tesi, prevede la rifunzionalizzazione dell' edifico ex Caserma dei Carabinieri, in una Comunita' Alloggio per anziani. L'intervento è incentrato sul recupero architettonico, sull'adeguamento igienico-sanitario e al dimensionamento degli spazi della nuova attivita' attraverso l'uso delle normative vigenti. Particolare attenzione è stata data al progetto funzionale nella fase di metaprogettazione.
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In Italia, quasi il 90% delle abitazioni esistenti sono state edificate prima degli anni Settanta del Novecento, se consideriamo la tipologia costruttiva, le normative per la sicurezza strutturale in ambito sismico e il comportamento energetico, ne deriva che la maggior parte non risponde agli standard vigenti. A questo si aggiunge la consapevolezza che il patrimonio residenziale costruito in quel periodo, e che occupa le prime periferie delle città, non si presta per sua natura costitutiva ad essere oggetto di interventi di riqualificazione che siano giustificabili in termini di costi-benefici dal punto di vista economico e per ottimizzazione ingegneristica. È opportuno ripensare piani e programmi di rinnovamento non circoscritti alle categorie di risanamento, efficientamento, manutenzione, adeguamento, ma che siano in grado di assumere in positivo il tema della sostituzione secondo il paradigma del ri-costruire per ri-generare per sviluppare strategie a medio-lungo termine per soddisfare un quadro esigenziale-prestazionale coerente con la legislazione europea, in termini di sicurezza, efficienza e impatto ambientale, e promuovere la pianificazione e lo sviluppo sostenibile delle città. L’edilizia circolare è qui intesa come un’attività finalizzata alla costruzione e gestione degli edifici all’interno di un ecosistema economico basato sulla circolarità dei processi. L’obiettivo della ricerca è duplice: (i) metodologico, rivolto alla formalizzazione di un modello innovativo d’intervento associato ai principi della circolarità e basato sulla conoscenza approfondita del patrimonio esistente; e (ii) progettuale, prevede la progettazione di un prototipo di unità abitativa e l’applicazione del modello ad un caso di studio, che viene assunto come applicazione sperimentale ad un contesto reale e momento conclusivo del processo. La definizione di una matrice valutativa consente di formulare indicazioni operative nella fase precedente l’intervento per rendere espliciti, attraverso un indice sintetico di supporto decisionale, i criteri su cui fondare le scelte tra le due macro-categorie di intervento (demolizione con ricostruzione o rinnovo).
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La città di Rimini negli anni della Ricostruzione, a causa delle ampie distruzioni e alla crescita del turismo, è stata sottoposta ad un processo di compromissione dell’identità storica e d’impoverimento del patrimonio architettonico esistente. La tesi verte nell’elaborazione di una proposta progettuale di conversione e rifunzionalizzazione del Mercato Coperto di Rimini, appartenente al centro storico della città, in cui diverse stratificazioni del palinsesto architettonico sono parzialmente sopravvissute all’opera di speculazione edilizia. Col fine di comprendere le diverse stratificazioni presenti all’interno dell’area d’intervento, si è svolta un’analisi storica, individuando come la frammentazione dell’attuale contesto sia debitrice alla mancanza di un piano organico di ricostruzione. Indentificando l’edificio del Mercato Coperto come il fabbricato con le maggiori problematiche all’interno dell’area, si è quindi proceduto ad analizzare il tema architettonico del mercato coperto, approfondendo lo sviluppo dei diversi modelli storici ed analizzando come lo scenario attuale sia in parte debitore al processo di specializzazione che ha coinvolto questo tipo di spazi. La proposta progettuale verte sul superamento dell’attuale modello di riferimento adottato dal Mercato Coperto, che rifiuta il dialogo con il contesto circostante, acuendo le problematiche intrinseche di esso. Gli spazi interni sono stati convertiti grazie all’inserimento di nuovi volumi, capaci di ospitare un mercato coperto, una biblioteca e una piazza coperta, rielaborando in ottica moderna la coesistenza di funzioni sociali e commerciali tipiche dei modelli di riferimento più antichi. All’esterno l’edificio è stato dotato di spazi di mediazione con il contesto grazie alla trasformazione dell’involucro edilizio e all’inserimento velari mobili che definiscono una nuova piazza a disposizione della comunità e un nuovo ingresso, capace di risolvere la tensione con il patrimonio storico preesistente.
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Apresentação da unidade 1 do curso Saúde da População Negra, mostrando a importância da epidemiologia na instituição de política nacional de saúde integral de população negra, como reconhecimento das desigualdades étnico-raciais nas condições de saúde.