924 resultados para calcolo frazionario indice di Hurst moto browniano frazionario


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Il lavoro di questa tesi ha previsto l'acquisizione e l'elaborazione di dati geofisici al fine di determinare la risposta sismica di tre siti della Rete Accelerometrica Nazionale (RAN), collocandosi all'interno del progetto sismologico S2-2014 Constraining Observations into Seismic Hazard gestito dal Dipartimento di Protezione Civile Nazionale e dallIstituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia. Tale necessit nasce dal fatto che il pi delle volte le informazioni per la corretta caratterizzazione geofisica dei siti ospitanti le stazioni accelerometriche risultano essere insufficienti, rendendo cos i dati acquisiti non idonei per l'utilizzo in sede di calcolo delle leggi di attenuazione dalle quali successivamente vengono derivate le mappe di pericolosit sismica a livello nazionale e locale. L'obbiettivo di questo lavoro di tesi stato quello di determinare l'eventuale presenza di effetti di sito o effetti di interazione suolo-struttura, per tre stazioni ubicate in Friuli-Venezia Giulia (codici stazioni MAI, TLM1 e BRC), capaci di amplificare il moto del terreno nella parte di suolo compresa fra il bedrock sismico (inteso come strato che non amplifica) e il piano campagna. Le principali tecniche utilizzate sono le seguenti: HVSR ossia rapporto spettrale della componente orizzontale su quella verticale da misure di rumore ambientale acquisite e EHV ovvero rapporto spettrale della componente orizzontale su verticale da registrazione di terremoti scaricate dal database accelerometrico italiano ITACA. I risultati delle due tecniche sono stati poi confrontati al fine di verificare un'eventuale congruenza, portando alle seguenti conclusioni. La caratterizzazione della stazione TLM1 ha portato alla importante conclusione che il sito non idoneo per lacquisizione di dati accelerometrici da utilizzare per il calcolo di leggi predittive o di attenuazione. La stazione accelerometrica ospitata allinterno di un box in lamiera su una collina nel comune di Verzegnis (UD). Il problema principale che riguarda questo sito la vicinanza della diga Ambiesta e del relativo invaso. La stazione di BRC collocata allinterno di una cabina di trasformazione dellENEL sul lato destro del torrente Cellina, al suo ingresso nel lago di Barcis (PN). Le condizioni topografiche della zona, molto impervie, non consentono la corretta acquisizione dei dati. Un ulteriore fattore di disturbo dato dallinterazione suolo-struttura, causata dalla cabina ENEL in cui alloggiata la strumentazione. La caratterizzazione della stazione MAI collocata all'interno di una cabina ENEL nel centro del comune di Majano (UD) ha portato alla conclusione che questa l'unica delle tre stazioni considerate capace di acquisire dati utilizzabili per il processo di validazione per le stime di pericolosit sismica. Questo perch le condizioni topografiche dellarea, pianura con stratificazione 1D, hanno permesso di sfruttare a pieno le potenzialit delle metodologie utilizzate, consentendo anche la ricostruzione di profili di velocit delle onde di taglio S con i quali stata assegnata la categoria C del suolo previsto dall'approccio semplificato presente nelle NTC08.

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Analisi della vulnerabilit sismica degli aggregati edilizi del centro storico di Castelfranco Emilia, contraddistinti dal numero 5,6,7,8,13,14,15,16. Utilizzo del metodo di analisi speditivo ed analitico, con due modalit distinte di calcolo degli indici. Analisi della vulnerabilit delle vie del centro storico di Castelfranco Emilia, in particolare Corso Martiri, Via ripa Superiore e Inferiore, Via Zanasi-P.zza Garibaldi, Via Bertelli, Via Picciolio-Fasani, Via Zanolini-Del Bagno, via Dalla Vacca-Morandi. Definizione dell'indice di vulnerabilit viaria. Classifica di vulnerabilit degli aggregati e delle vie.

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La tecnica di Diffusion Weighted Imaging (DWI) si basa sullo studio del moto diffusivo delle molecole dacqua nei tessuti biologici ed in grado di fornire informazioni sulla struttura dei tessuti e sulla presenza di eventuali alterazioni patologiche. Il pi recente sviluppo della DWI rappresentato dal Diffusion Tensor Imaging (DTI), tecnica che permette di determinare non solo lentit, ma anche le direzioni principali della diffusione. Negli ultimi anni, grazie ai progressi nella tecnica di risonanza magnetica, limaging di diffusione stato anche applicato ad altri distretti anatomici tra cui quello renale, per sfruttarne le potenzialit diagnostiche. Tuttavia, pochi sono ancora gli studi relativi allapplicazione delle metodiche di diffusione per la valutazione della malattia policistica renale autosomica dominante (ADPKD). ADPKD una delle malattie ereditarie pi comuni ed la principale causa genetica di insufficienza renale delladulto. La caratteristica principale consiste nella formazione di cisti in entrambi i reni, che progressivamente aumentano in numero e dimensioni fino a causare la perdita della funzionalit renale nella met circa dei pazienti. Ad oggi non sono disponibili terapie capaci di arrestare o rallentare levoluzione di ADPKD; possibile controllare le complicanze per evitare che costituiscano componenti peggiorative. Il lavoro di tesi nasce dalla volont di indagare se la tecnica dellimaging di diffusione possa essere utile per fornire informazioni sullo stato della malattia e sul suo grado di avanzamento. Lanalisi di studio concentrata sul calcolo del coefficiente di diffusione apparente (ADC), derivato dalle immagini DWI e valutato nella regione della midollare. Lobiettivo di questo lavoro verificare se tale valore di ADC sia in grado di caratterizzare la malattia policistica renale e possa essere utilizzato in ambito clinico-diagnostico come indicatore prognostico nella progressione di questa patologia.

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In questi ultimi anni il tema della sicurezza sismica degli edifici storici in muratura ha assunto particolare rilievo in quanto a partire soprattutto dallordinanza 3274 del 2003, emanata in seguito al sisma che colp il Molise nel 2002, la normativa ha imposto un monitoraggio ed una classificazione degli edifici storici sotto tutela per quanto riguarda la vulnerabilit sismica (nel 2008, questanno, scade il termine per attuare questopera di classificazione). Si posto per questo in modo pi urgente il problema dello studio del comportamento degli edifici storici (non solo quelli che costituiscono monumento, ma anche e soprattutto quelli minori) e della loro sicurezza. Le Linee Guida di applicazione dellOrdinanza 3274 nascono con lintento di fornire strumenti e metodologie semplici ed efficaci per affrontare questo studio nei tempi previsti. Il problema si pone in modo particolare per le chiese, presenti in grande quantit sul territorio italiano e di cui costituiscono gran parte del patrimonio culturale; questi edifici, composti di solito da grandi elementi murari, non presentano comportamento scatolare, mancando orizzontamenti, elementi di collegamento efficace e muri di spina interni e sono particolarmente vulnerabili ad azioni sismiche; presentano inoltre un comportamento strutturale a sollecitazioni orizzontali che non pu essere colto con un approccio globale basato, ad esempio, su unanalisi modale lineare: non ci sono modi di vibrare che coinvolgano una sufficiente parte di massa della struttura; si hanno valori dei coefficienti di partecipazione dei varii modi di vibrare minori del 10% (in generale molto pi bassi). Per questo motivo lesperienza e losservazione di casi reali suggeriscono un approccio di studio degli edifici storici sacri in muratura attraverso lanalisi della sicurezza sismica dei cosiddetti macroelementi in cui si pu suddividere un edificio murario, i quali sono elementi che presentano un comportamento strutturale autonomo. Questo lavoro si inserisce in uno studio pi ampio iniziato con una tesi di laurea dal titolo Analisi Limite di Strutture in Muratura. Teoria e Applicazione all'Arco Trionfale (M. Temprati), che ha studiato il comportamento dellarco trionfale della chiesa collegiata di Santa Maria del Borgo a San Nicandro Garganico (FG). Suddividere un edificio in muratura in pi elementi il metodo proposto nelle Linee Guida, di cui si parla nel primo capitolo del presente lavoro: la vulnerabilit delle strutture pu essere studiata tramite il moltiplicatore di collasso quale parametro in grado di esprimere il livello di sicurezza sismica. Nel secondo capitolo si illustra il calcolo degli indici di vulnerabilit e delle accelerazioni di danno per la chiesa di Santa Maria del Borgo, attraverso la compilazione delle schede dette di II livello, secondo quanto indicato nelle Linee Guida. Nel terzo capitolo viene riportato il calcolo del moltiplicatore di collasso a ribaltamento della facciata della chiesa. Su questo elemento si incentrata lattenzione nel presente lavoro. A causa della complessit dello schema strutturale della facciata connessa ad altri elementi delledificio, si fatto uso del codice di calcolo agli elementi finiti ABAQUS. Della modellazione del materiale e del settaggio dei parametri del software si discusso nel quarto capitolo. Nel quinto capitolo si illustra lanalisi condotta tramite ABAQUS sullo stesso schema della facciata utilizzato per il calcolo manuale nel capitolo tre: lutilizzo combinato dellanalisi cinematica e del metodo agli elementi finiti permette per esempi semplici di convalidare i risultati ottenibili con unanalisi non-lineare agli elementi finiti e di estenderne la validit a schemi pi completi e pi complessi. Nel sesto capitolo infatti si riportano i risultati delle analisi condotte con ABAQUS su schemi strutturali in cui si considerano anche gli elementi connessi alla facciata. Si riesce in questo modo ad individuare con chiarezza il meccanismo di collasso di pi facile attivazione per la facciata e a trarre importanti informazioni sul comportamento strutturale delle varie parti, anche in vista di un intervento di ristrutturazione e miglioramento sismico.

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Lobiettivo di questa tesi lanalisi e la modellizzazione dei flussi dispersi statorici nelle macchine multifase utilizzando la teoria dei vettori di spazio multipli. Lanalisi ed il calcolo del coefficiente di auto induzione di dispersione statorica nei vari spazi cruciale nella progettazione e nel controllo delle macchine elettriche multifase in quanto, per esempio, essa limita il ripple di corrente quando la macchina non alimentata con una tensione perfettamente sinusoidale. Il fine pertanto di giungere alla scrittura di unequazione che leghi il generico vettore di spazio dei flussi dispersi ai vettori di spazio delle correnti che alimentano la macchina elettrica tramite una costante che contenga i coefficienti di auto e mutua induzione di dispersione in cava degli avvolgimenti statorici.

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Lo scopo di questa tesi il calcolo dell'anello di coomologia di de Rham della variet delle bandiere di uno spazio vettoriale complesso. Per prima cosa introduciamo la coomologia di de Rham e riassumiamo le sue principali propriet. Definiamo poi la variet delle bandiere di uno spazio vettoriale complesso, e, utilizzando la teoria delle classi di Chern, ne calcoliamo l'anello di coomologia di de Rham.

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La relazione mira ad illustrare l'importanza del compostaggio, quale tecnologia per lo smaltimento dei rifiuti e recupero di risorse. Vengono descritti il processo di stabilizzazione aerobica, i meccanismi microbici e i parametri fisico-chimici che lo caratterizzano. E' evidenziata l'importanza della raccolta differenziata e della scelta delle matrici compostabili nell'ottimizzazione di questa biotecnologia spontanea per il trattamento di rifiuti e reflui organici putrescibili. E' sottolineato, inoltre, come una corretta gestione del processo permetta di valorizzare residui di varia natura trasformandoli in un buon compost, prodotto valido dal punto di vista agronomico e ambientale. Nella parte finale della relazione verr inoltre descritto un impianto di compostaggio, presente nel territorio regionale, la Nuova Geovis di Sant'Agata Bolognese e dal punto di vista applicativo, verr costruito un modello, che permetta di legare l'andamento della temperatura all'andamento dell'IRD, Indice di Respirazione Dinamico, attraverso dati raccolti presso l'impianto, relativi ovviamente a Indice di Respirazione Dinamico (IRD) e temperatura. Questo anche per valutare il corretto del processo stesso.

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Il lavoro svolto nella presente tesi di laurea si sviluppa allinterno del progetto di ricerca europeo SmooHs (Smart Monitoring of Historic Structures-Monitoraggio intelligente di edifici e strutture storiche) nellambito del 7 Programma Quadro della Commissione Europea. Gli edifici storici sono caratterizzati da elementi architettonici, materiali e soluzioni progettuali uniche e pertanto da valorizzare. Al fine si salvaguardare tali beni storici si richiede una conoscenza approfondita dei processi di deterioramento, legati spesso a fattori ambientali, e una loro rilevazione immediata. Il monitoraggio continuo dei possibili parametri che influenzano i suddetti processi pu contribuire significativamente, ma unapplicazione estesa di questa tecnica finora fallita a causa dei costi elevati di sistemi completi di monitoraggio; per questo sono stati osservati solitamente pochi parametri. Lobiettivo del progetto prevede lo sviluppo di strumenti di monitoraggio e diagnostica competitivi per gli specialisti nel settore che vada al di l del mero accumulo di dati. La normativa, in particolare le Linee Guida per lapplicazione al patrimonio culturale della normativa tecnica di cui allOrdinanza PCM-3274 del 2005, evidenziano limportanza di raggiungere un elevato livello di informazione delloggetto e del suo comportamento strutturale attraverso un percorso conoscitivo pluriramificato. Si ha pertanto la necessit di affinare tecniche di analisi ed interpretazione dei manufatti storici mediante fasi conoscitive dal diverso grado di attendibilit, anche in relazione al loro impatto. La conoscenza pu infatti essere conseguita con diversi livelli di approfondimento, in funzione dellaccuratezza delle operazioni di rilievo, delle ricerche storiche e delle indagini sperimentali (Linee guida per lapplicazione all patrimonio culturale della normativa tecnica di cui allordinanza PCM-3274, 2005). Per quanto riguarda la caratterizzazione meccanica dei materiali, la normativa cita Tecniche diagnostiche non distruttive di tipo indiretto, quali prove soniche ed ultrasoniche, consentono di valutare lomogeneit dei parametri meccanici nelle diverse parti della costruzione, ma non forniscono stime quantitative attendibili dei loro valori, in quanto essi vengono desunti dalla misura di altre grandezze. Non viene identificata una procedura univoca di prove non distruttive per ciascuna tipologia edilizia, pertanto ci domandiamo quale sia la procedura pi idonea da utilizzare, considerando il tipo di risultato che si vuole ottenere. Si richiedono quindi degli studi di fattibilit di diverse tecniche non distruttive, soprattutto tecniche per immagini che diano un risultato pi immediato da comprendere. Per questo scopo stato impostato un programma di ricerca per valutare lefficacia di una tecnica non distruttiva, la tomografia sonica, su provini in muratura costruiti nei laboratori del LaRM (Laboratorio di Resistenza dei Materiali del DISTART dellUniversit di Bologna), reputando questa la strada da percorrere verso una diagnostica strutturale sempre pi dettagliata. I provini in muratura di laterizio PNDE e PNDF, presentano al loro interno dei difetti (in polistirolo espanso) di geometria e posizione nota e diverse tessiture murarie (muratura di laterizio tradizionale e muratura a sacco). Nel capitolo 2 vengono descritte le caratteristiche e le basi teoriche delle prove soniche e di altre tecniche non distruttive, al fine di poterne fare un confronto. La tomografia sonica definita e sono illustrate le sue peculiarit; vengono inoltre riportati alcuni esempi di applicazioni della stessa su strutture storiche lignee e murarie. Nel capitolo 3 sono presentati i provini oggetto di studio ed introdotto qualche accenno sulla natura delle murature di laterizio. Sono specificati i corsi e le sezioni verticali sui quali viene sperimentata la tomografia; essi hanno precise caratteristiche che permettono di eseguire una sperimentazione mirata allindividuazione di anomalie in una sezione e al riconoscimento di diverse tessiture murarie. Nel capitolo 4 illustrata la procedura di acquisizione dei dati in laboratorio e di rielaborazione degli stessi nella fase di post-processing. Dopo aver scelto, in base alla risoluzione, la distanza che intercorre tra le stazioni di misura, sono stati progettati i vari percorsi uscenti da ogni stazione trasmittente, andando a definire i ray-paths delle sezioni sia orizzontali che verticali. I software per il calcolo dei tempi di volo (in ambiente LabView) e per linversione degli stessi (Geotom) sono presentati e vengono definite le istruzioni per lutilizzo. Il capitolo 5 assieme al capitolo 6, mostra i risultati ottenuti dallinversione dei tempi di volo. Per i diversi corsi orizzontali e sezioni verticali sono riportate le mappe di velocit ottenute al variare di diversi parametri di settaggio impostati nel software tomografico. Le immagini tomografiche evidenziano le caratteristiche interne delle sezioni studiate, in base alla risoluzione geometrica della tecnica. Nel capitolo 7 e 8 sono mostrati i risultati delle prove soniche dirette applicate sia sui corsi verticali sia sulle sezioni verticali. Le stazioni di misura considerate sono le stesse utilizzate per la tomografia. Il capitolo 9 riporta il confronto tra le mappe di velocit prodotte dalla tomografia sonica e gli istogrammi delle velocit registrate nelle prove soniche dirette. Si evidenziano le differenze nellindividuazione di difetti tra due metodologie differenti. Infine sono riportate le conclusioni sul lavoro svolto. I limiti e i vantaggi della tecnica tomografica vengono desunti dai risultati ottenuti per varie tipologie di sezioni, a confronto anche con risultati di prove soniche dirette. Ci ci porta a definire la fattibilit di utilizzo della tomografia sonica nella diagnosi delle strutture in muratura.

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Questa tesi riguarda l'analisi delle trasmissioni ad ingranaggi e delle ruote dentate in generale, nell'ottica della minimizzazione delle perdite di energia. stato messo a punto un modello per il calcolo della energia e del calore dissipati in un riduttore, sia ad assi paralleli sia epicicloidale. Tale modello consente di stimare la temperatura di equilibrio dell'olio al variare delle condizioni di funzionamento. Il calcolo termico ancora poco diffuso nel progetto di riduttori, ma si visto essere importante soprattutto per riduttori compatti, come i riduttori epicicloidali, per i quali la massima potenza trasmissibile solitamente determinata proprio da considerazioni termiche. Il modello stato implementato in un sistema di calcolo automatizzato, che pu essere adattato a varie tipologie di riduttore. Tale sistema di calcolo consente, inoltre, di stimare l'energia dissipata in varie condizioni di lubrificazione ed stato utilizzato per valutare le differenze tra lubrificazione tradizionale in bagno d'olio e lubrificazione a carter secco o a carter umido. Il modello stato applicato al caso particolare di un riduttore ad ingranaggi a due stadi: il primo ad assi paralleli ed il secondo epicicloidale. Nell'ambito di un contratto di ricerca tra il DIEM e la Brevini S.p.A. di Reggio Emilia, sono state condotte prove sperimentali su un prototipo di tale riduttore, prove che hanno consentito di tarare il modello proposto [1]. Un ulteriore campo di indagine stato lo studio dellenergia dissipata per ingranamento tra due ruote dentate utilizzando modelli che prevedano il calcolo di un coefficiente d'attrito variabile lungo il segmento di contatto. I modelli pi comuni, al contrario, si basano su un coefficiente di attrito medio, mentre si pu constatare che esso varia sensibilmente durante lingranamento. In particolare, non trovando in letteratura come varia il rendimento nel caso di ruote corrette, ci si concentrati sul valore dell'energia dissipata negli ingranaggi al variare dello spostamento del profilo. Questo studio riportato in [2]. stata condotta una ricerca sul funzionamento di attuatori lineari vite-madrevite. Si sono studiati i meccanismi che determinano le condizioni di usura dell'accoppiamento vite-madrevite in attuatori lineari, con particolare riferimento agli aspetti termici del fenomeno. Si visto, infatti, che la temperatura di contatto tra vite e chiocciola il parametro pi critico nel funzionamento di questi attuatori. Mediante una prova sperimentale, stata trovata una legge che, data pressione, velocit e fattore di servizio, stima la temperatura di esercizio. Di tale legge sperimentale stata data un'interpretazione sulla base dei modelli teorici noti. Questo studio stato condotto nell'ambito di un contratto di ricerca tra il DIEM e la Ognibene Meccanica S.r.l. di Bologna ed pubblicato in [3].

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Lobiettivo dellelaborato analizzare la fattibilit tecnica ed economica di un impianto di prelievo dacqua da falda artesiana per lo scambio termico nellimpianto frigorifero centralizzato dellospedale civile nuovo di Imola. Esso provvede a fornire acqua refrigerata a tutte le unit di trattamento aria (u.t.a.) del complesso ospedaliero ed finalizzato a garantire per ogni locale le specifiche condizioni igrometriche , nonch il benessere degli operatori e dei pazienti della struttura. Il lavoro di progettazione ha riguardato il dimensionamento di componenti e reti idrauliche con lausilio del software EPANET (programma per la simulazione di reti idrauliche). Lidea che ha guidato il presente elaborato stata la creazione di un ciclo dellacqua tale per cui lacqua di scarto delle torri evaporative viene utilizzata per lirrigazione degli orti nei pressi dei quale sorge il pozzo e successivamente, va ad alimentare la falda stessa. Le scelte progettuali hanno quindi dovuto considerare questo importante vincolo e sono state tese alla minimizzazione dei consumi dacqua e , quindi, alla sostenibilit ambientale dellintero impianto. In generale, infatti non detto che la soluzione economicamente pi vantaggiosa lo sia anche dal punto di vista ambientale. La soluzione adottata con rilancio dellacqua agli orti limita il prelievo medio giornaliero dacqua di falda di 20 m3/gg durante il periodo estivo. Estato dimostrato come il progetto sia tecnicamente fattibile e generi valore per limpresa con indice di rendimento IR(VAN/Capitale investito) pari a 1,29 per i primi 20 anni e pari a 2,06 per n anni di funzionamento dellimpianto con un tempo di recupero del capitale investito pari a sei anni.

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In questo lavoro di dottorato sono stati analizzati differenti strumenti impiegati per le stime di pericolosit sismica. Facendo riferimento alla Mappa di Pericolosit Sismica Italiana MPS04 (Gruppo di Lavoro MPS, 2004), redatta dallIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e adottata come mappa di riferimento per il territorio nazionale ai sensi dellOrdinanza PCM 3519 del 28 aprile 2006, All. 1b, stato approfondito il calcolo dei tassi di sismicit attraverso la relazione di Gutenberg e Richter (1944). In particolare, si proceduto attraverso un confronto tra i valori ottenuti dagli autori della Mappa (Gruppo di Lavoro MPS, 2004) e i valori ottenuti imponendo un valore costante e unico al parametro b della relazione (Gutenberg e Richter, 1944). Il secondo tema affrontato stato lanalisi della presenza di eventi di origine non tettonica in un catalogo. Nel 2000 Wiemer e Baer hanno proposto un algoritmo che identifica e rimuove gli eventi di origine antropica. Alla metodologia di Wiemer e Baer (2000) sono state apportate delle modifiche al fine di limitare la rimozione di eventi naturali. Tale analisi stata condotta sul Catalogo Strumentale della Sismicit Italiana (CSI 1.1; Castello et al., 2006) e sui cataloghi Europei disponibili online: Spagna e Portogallo, Francia, Nord Europa, Repubblica Ceca, Romania, Grecia. Lultimo argomento trattato ha riguardato la presunta correlazione tra i meccanismi di fagliazione e il parametro b della relazione di Gutenberg e Richter (1944). Nel lavoro di Schorlemmer et al. (2005), tale correlazione dimostrata calcolando il b-value su una griglia a scala mondiale raggruppando i terremoti in funzione dellangolo di rake: i valori maggiori del parametro sono misurati per i terremoti che si originano in un regime distensivo, seguono quelli in un regime trascorrente mentre i valori minori si registrano nelle aree a regime compressivo. Il principale ostacolo per una applicazione del metodo al territorio italiano rappresentato dal numero ridotto di terremoti per i quali possibile avere indicazioni circa il meccanismo focale della sorgente: la correlazione stata cos valutata calcolando il b-value allinterno delle zone sismogenetiche definite per la realizzazione di MPS04 (Gruppo di Lavoro MPS, 2004), alle quali stato nuovamente assegnato un meccanismo di fagliazione prevalente attraverso la somma del tensore momento. Sono inoltre allegati lavori altri lavori prodotti nellambito della pericolosit sismica.

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Questo lavoro di tesi tratta il tema delle reti complesse, mostrando i principali modelli di rete complessa quali: il modello Random, il modello Small-World ed il modello Scale-free; si introdurranno alcune metriche usate per descrivere le reti complesse quali la Degree centrality, la Closeness centrality e la Betweenness centrality; si descriveranno i problemi da tenere in considerazione durante la denizione e limplementazione di algoritmi su gra; i modelli di calcolo su cui progettare gli algoritmi per risolvere i problemi su gra; unanalisi prestazionale degli algoritmi proposti per calcolare i valori di Beweenness centrality su gra di medio-grandi dimensioni. Parte di questo lavoro di tesi consistito nello sviluppo di LANA, LArge-scale Network Analyzer, un software che permette il calcolo e lanalisi di varie metriche di centralit su grafo.

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La tesi si colloca nell'ambito del Cloud Computing, un modello in grado di abilitare laccesso in rete in maniera condivisa, pratica e on-demand, di diverse risorse computazionali, come potenza di calcolo o memoria di massa. Questo lavoro ha come scopo la realizzazione di una Cloud privata, per la fornitura di servizi, basata su unarchitettura P2P. Lelaborato vuole studiare il caso di un sistema P2P di livello infrastruttura (IaaS) e propone la realizzazione di un prototipo capace di sostenere un insime basilare di API. Verranno utilizzati protocolli di gossip per la costruzione dei servizi fondamentali.

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Questo elaborato si pone l'obiettivo di analizzare e valutare la sostenibilit dell'intera filiera dell'olio di palma, che viene importato da paesi del Sud Est asiatico per essere utilizzato in Europa per scopi sia energetici che alimentari. Nell'introduzione inquadrata la problematica dei biocombustibili e degli strumenti volontari che possono essere utilizzati per garantire ed incentivare la sostenibilit in generale e dei biocombustibili; presente inoltre un approfondimento sull'olio di palma, sulle sue caratteristiche e sulla crescita che ha subito negli ultimi anni in termini di produzione e compra/vendita. Per questa valutazione sono stati impiegati tre importanti strumenti di analisi e certificazione della sostenibilit, che sono stati applicati ad uno specifico caso di studio: l'azienda Unigr SpA. La certificazione RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil) uno strumento volontario per la garanzia della sostenibilit della filiera dell'olio di palma in termini economici (vitalit nel mercato), ambientali (risparmio delle emissioni di gas ad effetto serra o GHG, conservazione delle risorse naturali e della biodiversit) e sociali (preservazione delle comunit locali e miglioramento nella gestione delle aree di interesse). La Global Reporting Initiative un'organizzazione che prevede la redazione volontaria di un documento chiamato bilancio di sostenibilit secondo delle linee guida standardizzate che permettono alle organizzazioni di misurare e confrontare le loro performance economiche, sociali e ambientali nel tempo. La Direttiva Comunitaria 2009/28/CE (Renewable Energy Directive o RED) invece uno strumento cogente nel caso in cui le organizzazioni intendano utilizzare risorse rinnovabili per ottenere incentivi finanziari. A seguito di un calcolo delle emissioni di GHG, le organizzazioni devono dimostrare determinate prestazioni ambientali attraverso il confronto con delle soglie presenti nel testo della Direttiva. Parallelamente alla valutazione delle emissioni richiesto che le organizzazioni aderiscano a dei criteri obbligatori di sostenibilit economica, ambientale e sociale, verificabili grazie a degli schemi di certificazione che rientrano all'interno di politiche di sostenibilit globale. Questi strumenti sono stati applicati ad Unigr, un'azienda che opera nel settore della trasformazione e della vendita di oli e grassi alimentari, margarine e semilavorati destinati alla produzione alimentare e che ha recentemente costruito una centrale da 58 MWe per la produzione di energia elettrica, alimentata in parte da olio di palma proveniente dal sud-est asiatico ed in parte dallo scarto della lavorazione nello stabilimento. L'adesione alla RSPO garantisce all'azienda la conformit alle richieste dell'organizzazione per la commercializzazione e la vendita di materie prime certificate RSPO, migliorando l'immagine di Unigr all'interno del suo mercato di riferimento. Questo tipo di certificazione risulta importante per le organizzazioni perch pu essere considerato un mezzo per ridurre l'impatto negativo nei confronti dell'ambiente, limitando deforestazione e cambiamenti di uso del suolo, oltre che consentire una valutazione globale, anche in termini di sostenibilit sociale. Unigr ha visto nella redazione del bilancio di sostenibilit uno strumento fondamentale per la valutazione della sostenibilit a tutto tondo della propria organizzazione, perch viene data uguale rilevanza alle tre sfere della sostenibilit; la validazione esterna di questo documento ha solo lo scopo di controllare che le informazioni inserite siano veritiere e corrette secondo le linee guida del GRI, tuttavia non da giudizi sulle prestazioni assolute di una organizzazione. Il giudizio che viene dato sulle prestazioni delle organizzazioni e di tipo qualitativo ma non quantitativo. Ogni organizzazione pu decidere di inserire o meno parte degli indicatori per una descrizione pi accurata e puntuale. Unigr acquister olio di palma certificato sostenibile secondo i principi previsti dalla Direttiva RED per l'alimentazione della centrale energetica, inoltre il 10 gennaio 2012 ha ottenuto la certificazione della sostenibilit della filiera secondo lo schema Bureau Veritas approvato dalla Comunit Europea. Il calcolo delle emissioni di tutte le fasi della filiera dell'olio di palma specifico per Unigr stato svolto tramite Biograce, uno strumento di calcolo finanziato dalla Comunit Europea che permette alle organizzazioni di misurare le emissioni della propria filiera in maniera semplificata ed adattabile alle specifiche situazioni. Dei fattori critici possono per influenzare il calcolo delle emissioni della filiera dell'olio di palma, tra questi i pi rilevanti sono: cambiamento di uso del suolo diretto ed indiretto, perch possono provocare perdita di biodiversit, aumento delle emissioni di gas serra derivanti dai cambiamenti di riserve di carbonio nel suolo e nella biomassa vegetale, combustione delle foreste, malattie respiratorie, cambiamenti nelle caratteristiche dei terreni e conflitti sociali; presenza di un sistema di cattura di metano all'oleificio, perch gli effluenti della lavorazione non trattati potrebbero provocare problemi ambientali; cambiamento del rendimento del terreno, che pu influenzare negativamente la resa delle piantagioni di palma da olio; sicurezza del cibo ed aspetti socio-economici, perch, sebbene non inseriti nel calcolo delle emissioni, potrebbero provocare conseguenze indesiderate per le popolazioni locali. Per una valutazione complessiva della filiera presa in esame, necessario ottenere delle informazioni puntuali provenienti da paesi terzi dove per non sono di sempre facile reperibilit. Alla fine della valutazione delle emissioni, quello che emerge dal foglio di Biograce e un numero che, sebbene possa essere confrontato con delle soglie specifiche che descrivono dei criteri obbligatori di sostenibilit, non fornisce informazioni aggiuntive sulle caratteristiche della filiera considerata. per questo motivo che accanto a valutazioni di questo tipo necessario aderire a specifici criteri di sostenibilit aggiuntivi. Il calcolo delle emissioni dell'azienda Unigr risulta vantaggioso in quasi tutti i casi, anche considerando i fattori critici; la certificazione della sostenibilit della filiera garantisce l'elevato livello di performance anche nei casi provvisti di maggiore incertezza. L'analisi del caso Unigr ha reso evidente come l'azienda abbia intrapreso la strada della sostenibilit globale, che si traduce in azioni concrete. Gli strumenti di certificazione risultano quindi dei mezzi che consentono di garantire la sostenibilit della filiera dell'olio di palma e diventano parte integrante di programmi per la strategia europea di promozione della sostenibilit globale. L'utilizzo e l'implementazione di sistemi di certificazione della sostenibilit risulta per questo da favorire.

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Nella definizione di incidente rilevante presente nelle Direttive Seveso, come pure nel loro recepimento nella legislazione italiana, rientrano eventi incidentali che abbiano conseguenze gravi per il bersaglio ambiente, sia in concomitanza sia in assenza di effetti dannosi per luomo. Tuttavia, a fronte di questa attenzione al bersaglio ambiente citata dalle norme, si constata la mancanza di indici quantitativi per la stima del rischio di contaminazione per i diversi comparti ambientali e, conseguentemente, anche di metodologie per il loro calcolo. Misure di rischio quantitative consolidate e modelli condivisi per la loro stima riguardano esclusivamente luomo, con la conseguenza che la valutazione di rischio per il bersaglio ambiente rimane ad un livello qualitativo o, al pi, semi-quantitativo. Questa lacuna metodologica non consente di dare una piena attuazione al controllo ed alla riduzione del rischio di incidente rilevante, secondo lobiettivo che le norme stesse mirano a raggiungere. E daltra parte il verificarsi periodico di incidenti con significativi effetti dannosi per lambiente, quali, ad esempio lo sversamento di gasolio nel fiume Lambro avvenuto nel febbraio 2010, conferma come attuale e urgente il problema del controllo del rischio di contaminazione ambientale. La ricerca presentata in questo lavoro vuole rappresentare un contributo per colmare questa lacuna. Lattenzione rivolta al comparto delle acque superficiali ed agli sversamenti di liquidi oleosi, ovvero di idrocarburi insolubili in acqua e pi leggeri dellacqua stessa. Nel caso in cui il rilascio accidentale di un liquido oleoso raggiunga un corso dacqua superficiale, lolio tender a formare una chiazza galleggiante in espansione trasportata dalla corrente e soggetta ad un complesso insieme di trasformazioni fisiche e chimiche, denominate fenomeni di oil weathering. Tra queste rientrano levaporazione della frazione pi volatile dellolio e la dispersione naturale dellolio in acqua, ovvero la formazione di una emulsione olio-in-acqua nella colonna dacqua al di sotto della chiazza di olio. Poich la chiazza si muove solidale alla corrente, si pu ragionevolmente ritenere che levaporato in atmosfera venga facilmente diluito e che quindi la concentrazione in aria dei composti evaporati non raggiunga concentrazioni pericolose esternamente alla chiazza stessa. Leffetto fisico dannoso associato allo sversamento accidentale pu pertanto essere espresso in doversi modi: in termini di estensione superficiale della chiazza, di volume di olio che emulsifica nella colonna dacqua, di volume della colonna che si presenta come emulsione olio-in-acqua, di lunghezza di costa contaminata. In funzione di questi effetti fisici possibile definire degli indici di rischio ambientale analoghi alle curve di rischio sociale per luomo. Come una curva di rischio sociale per luomo esprime la frequenza cumulata in funzione del numero di morti, cos le curve di rischio sociale ambientale riportano la frequenza cumulata in funzione dellestensione superficiale della chiazza, ovvero la frequenza cumulata in funzione del volume di olio che emulsifica in acqua ovvero la frequenza cumulata in funzione del volume di colonna dacqua contaminato ovvero la frequenza cumulata in funzione della lunghezza di costa contaminata. Il calcolo degli indici di rischio cos definiti pu essere effettuato secondo una procedura analoga al calcolo del rischio per luomo, ovvero secondo i seguenti passi: 1) descrizione della sorgente di rischio; 2) descrizione del corso dacqua che pu essere contaminato in caso di rilascio dalla sorgente di rischio; 3) identificazione, degli eventi di rilascio e stima della loro frequenza di accadimento; 4) stima, per ogni rilascio, degli effetti fisici in termini di area della chiazza, di volume di olio emulsificato in acqua, di volume dellemulsione olio-in-acqua, lunghezza di costa contaminata; 5) ricomposizione, per tutti i rilasci, degli effetti fisici e delle corrispondenti frequenze di accadimento al fine di stimare gli indici di rischio sopra definiti. Al fine di validare la metodologia sopra descritta, ne stata effettuata lapplicazione agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante presenti nei bacini secondari che fanno parte del bacino primario del Po. E stato possibile calcolare gli indici di rischio per ogni stabilimento, sia in riferimento al corso dacqua del bacino secondario a cui appartengono, sia in riferimento al Po, come pure ottenere degli indici di rischio complessivi per ogni affluente del Po e per il Po stesso. I risultati ottenuti hanno pienamente confermato la validit degli indici di rischio proposti al fine di ottenere una stima previsionale del rischio di contaminazione dei corsi dacqua superficiali, i cui risultati possano essere utilizzati per verificare lefficacia di diverse misure di riduzione del rischio e per effettuare una pianificazione demergenza che consenta, in caso di incidente, di contenere, recuperare e favorire la dispersione dellolio sversato.