1000 resultados para LINGUISTICA


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L'elaborato considera il ruolo dell'empatia nella mediazione linguistica: ne analizza l'importanza per la decodifica dei messaggi non verbali, si sofferma sulla necessità di combinarla con il principio di neutralità e fornisce alcune linee guida per la didattica della mediazione interculturale.

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Il presente elaborato si pone l’obiettivo di mostrare e analizzare il fenomeno sempre più diffuso del Child Language Brokering (CLB). Si tratta di una scelta dettata non solo dall’attualità dell’argomento, tenuto conto dei grandi flussi migratori che hanno caratterizzato di recente lo scenario europeo, ma anche da motivi di carattere personale. Nelle pagine seguenti mi occuperò di descrivere la situazione all’interno della quale questo fenomeno si sviluppa, i motivi per i quali il bambino riveste il ruolo di language broker, in che misura questo lo condiziona a livello emotivo e come cambiano le sue relazioni all’interno della famiglia e con i propri pari. Successivamente analizzerò cosa significa realmente mediare e quali sono le strategie che questi piccoli mediatori adottano per svolgere questa attività. Nell’ultimo capitolo mi soffermerò sull’impatto che tale ruolo può avere sull’identità e sulle conseguenze che comporta il vivere tra due culture.

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L'elaborato si prefigge di presentare una proposta di localizzazione di Apex Legends attraverso l'utilizzo di una metodologia che introduce la locale IT:Gaming, supportata dall'ipotesi di "economia pratico-linguistica". Si tratta di una localizzazione "sovversiva", il cui obiettivo è quello di utilizzare la lingua d'uso che si è stabilita tra gli utenti dei videogiochi online.

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La tesi si propone l'obiettivo di esaminare le caratteristiche della lingua dell'aviazione, il cosiddetto Aviation English (AE), rivolgendo un'attenzione particolare alle dinamiche delle interazioni verbali che avvengono tra piloti e controllori del traffico aereo. A partire da un breve excursus sui diversi tipi di linguaggi, da quelli specialistici alle lingue controllate, si cercherà di fornire una chiara definizione dell'AE, delineando gli aspetti che lo rendono una vera e propria lingua e non una semplice varietà di inglese. La tesi passerà in rassegna tutte le convenzioni e le regole che compongono questa lingua e che rendono la comunicazione in volo efficace a livello internazionale. Si vedrà anche come la comunicazione in aviazione sia suscettibile a molti fattori linguistici (e non), il che comporta per gli operatori del settore, l'obbligo di conoscerla a fondo, più della loro stessa lingua madre. In conclusione, si eseguirà un'analisi conversazionale di una comunicazione terra-bordo-terra realmente avvenuta in un'emergenza. Più precisamente, si tratta dell'estratto del volo US Airways 1549, diventato famoso come "il miracolo dell'Hudson". Questo permetterà di mettere in risalto le regole dell'AE, applicate in un caso concreto, quanto singolare, e notare come queste siano efficaci nel gestire, a livello comunicativo e operativo, gli imprevisti.

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Il segreto di Pietramala (La nave di Teseo, 2018) è il primo romanzo di Andrea Moro e si caratterizza per la discussione di teorie linguistiche all’interno di una veste narrativa. A partire dai contenuti del romanzo, i cinque capitoli in cui si articola l’elaborato propongono una riflessione sul ruolo che la linguistica riveste e sul modo in cui emerge nella narrazione, sui principi di analogia e anomalia e sul rapporto tra sintassi e cervello, sull’acquisizione del linguaggio e sull’ipotesi di una lingua primigenia, sulla linguistica come scienza empirica e sulla natura della sintassi, sull’impossibilità di stilare graduatorie di valore delle lingue.

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Il presente lavoro ha come oggetto la linguoculturologia, un orientamento scientifico nato negli ultimi decenni del XX secolo e largamente diffuso nel mondo accademico russo e post-sovietico, che studia il legame indissolubile tra lingua e visione del mondo. Le origini della linguoculturologia sono da ricercare nel pensiero di Humboldt e nel concetto di relativismo linguistico presentato dagli studiosi Edward Sapir e Benjamin Whorf, esposti nel primo capitolo dell’elaborato. Il primo capitolo si presenta quindi come una panoramica dell’evoluzione di questa disciplina, fino alla sua affermazione e la presentazione di uno dei suoi concetti principali, quello di carattere nazionale, inteso come le caratteristiche, i tratti del carattere e la visione del mondo comune alle persone appartenenti ad una stessa comunità. Come sostiene la linguista Svetlana Ter-Minasova, l’esistenza del carattere nazionale è attestata da alcune fonti, e cioè le barzellette, i classici della letteratura nazionale, il folclore e la lingua nazionale. Proprio quest’ultima è la più importante ed è il tema centrale del secondo capitolo, dove ho analizzato alcune delle parole chiave della lingua russa che ne riflettono la mentalità. A tal proposito il terzo e ultimo capitolo è dedicato alla proposta di traduzione di un saggio intitolato “È possibile comprendere la cultura russa attraverso le parole chiave della lingua russa?” del linguista russo A. D. Šmelëv.

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Un concetto tedesco intraducibile in altre lingue, lo Sprachgefühl si colloca al confine tra linguistica e letteratura, due discipline che si rispecchiano nell’accostamento vagamente ossimorico dei due costituenti che formano il composto, rispettivamente in Sprache e in Gefühl (traducibili con “lingua” e “sentimento”), che mostrano la duplice natura razionale e irrazionale del fenomeno. Il presente elaborato, suddiviso in quattro capitoli dedicati di volta in volta a un aspetto diverso dello Sprachgefühl e ramificati talvolta in paragrafi e sotto-paragrafi, ne delinea significato, caratteristiche, funzioni, vantaggi, limiti, ambiguità, contesti d’uso e di applicazione e possibili letture interdisciplinari, con l’ambizione di rendere noto e di diffondere un concetto tanto affascinante e controverso a un pubblico italiano che non abbia necessariamente familiarità con la lingua tedesca e che sia pronto a seguire il cambiamento di prospettiva qui proposto per superare la paura della tradizione e unire due mondi al contempo diversi e affini: ragione e sentimento. A supportare l’indagine etimologica, semantica, grammaticale, didattica e letteraria condotta dallo studio contribuiscono ricerche, realizzate in gran parte da linguisti soprattutto in area germanofona, che hanno indagato il concetto per prime e che hanno avuto una discreta risonanza in ambito accademico. Tra i primi scritti in lingua italiana focalizzati esclusivamente sul fenomeno dello Sprachgefühl, il presente elaborato si propone di esplorare la relazione tra mondo esterno governato da regole e dimensione interiore dell’individuo in cui regnano creatività e fantasia, per capire in ultima analisi il legame speciale che si instaura tra parlante e lingua, doverosamente normativo ma anche necessariamente emotivo.

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La tesi esplora le possibilità di rinnovamento e di riconfigurazione del ruolo del docente di lingua e letteratura italiana e, più in generale, del ruolo stesso della letteratura all'interno dei sistemi educativi, si colloca necessariamente all'intersezione tra diversi settori di studio: ? la didattica della letteratura italiana, una disciplina giovane, i cui inizi si possono far risalire agli anni Sessanta-Settanta del secolo scorso, situata all'incrocio tra linguistica, italianistica e teoria della letteratura, che ha contribuito alla messa a punto di metodi e di strumenti per l'insegnamento della letteratura soprattutto nel contesto scolastico; ? l'informatica umanistica, la disciplina che si occupa dell'interazione tra la tecnologia e il sapere umanistico, sia dal punto di vista dell'utilizzo dei mezzi digitali per la ricerca (la produzione, la ricerca, la rappresentazione e la conservazione delle informazioni), sia da quello del ruolo dei saperi umanistici nella struttura epistemologica e nella storia della digitalizzazione; ? la tecnologia dell'educazione, che a partire dai primi mezzi di comunicazione elettrici e, poi, dall'invenzione del computer, ha sviluppato concetti e metodi per un approccio critico alle tecnologie utilizzate intenzionalmente con finalità didattiche, sia nelle attività di istruzione in aula, sia nelle attività cosiddette a distanza. A contatto con concetti e strumenti elaborati in questi ambiti, quindi, lo studioso di letteratura italiana dovrebbe mettere in discussione concetti e strumenti tipici della propria disciplina, riflettere sul proprio ruolo di ricercatore e di docente nella produzione e distribuzione di contenuti disciplinari per la formazione degli studenti e, infine, individuare strumenti operativi che gli consentano di assumere il controllo sui processi di apprendimento e sul complesso rapporto che essi intrattengono con l'insegnamento.

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Cada sujeito constrói a sua realidade através do seu universo linguistico. Neste trabalho, pretende-se expor o facto de a língua não se tratar unicamente de um meio que se utiliza para comunicar. Na realidade, duas línguas diferentes constituem distintas organizações da realidade. Neste sentido, após se fazer a contextualização da organização e valores do Sistema Educativo em Cabo Verde numa perspectiva histórica, é delineada esta teoria, que encara a língua como a forma de organizar e criar o mundo específico de cada sujeito, a qual é corroborada pela Linguistica Moderna. Neste caso, o facto de em Cabo Verde se aprender Inglês como língua estrangeira cria a possibilidade de colocar os aprendentes do Inglês perante um mundo distinto do seu, o que poderá contribuir para o desenvolvimento da tolerância e solidariedade nos indivíduos. No entanto, para que isso se torne possível, a língua não deverá, em caso algum, ser encarada apenas como um instrumento de comunicação nem poderá ser separada da cultura dos povos que a falam. Nesta conjuntura surge esta investigação na qual, após a análise do conteúdo a documentos referentes ao processo de aprendizagem do Inglês e após a interpretação de opiniões e da praxis de alguns professores de Inglês se pretende definir o estado da situação da abertura dada à cultura dos povos da língua alvo e da concepção de língua no processo de ensino – aprendizagem do Inglês em Cabo Verde.

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RÉSUMÉ Cette thèse porte sur le développement de méthodes algorithmiques pour découvrir automatiquement la structure morphologique des mots d'un corpus. On considère en particulier le cas des langues s'approchant du type introflexionnel, comme l'arabe ou l'hébreu. La tradition linguistique décrit la morphologie de ces langues en termes d'unités discontinues : les racines consonantiques et les schèmes vocaliques. Ce genre de structure constitue un défi pour les systèmes actuels d'apprentissage automatique, qui opèrent généralement avec des unités continues. La stratégie adoptée ici consiste à traiter le problème comme une séquence de deux sous-problèmes. Le premier est d'ordre phonologique : il s'agit de diviser les symboles (phonèmes, lettres) du corpus en deux groupes correspondant autant que possible aux consonnes et voyelles phonétiques. Le second est de nature morphologique et repose sur les résultats du premier : il s'agit d'établir l'inventaire des racines et schèmes du corpus et de déterminer leurs règles de combinaison. On examine la portée et les limites d'une approche basée sur deux hypothèses : (i) la distinction entre consonnes et voyelles peut être inférée sur la base de leur tendance à alterner dans la chaîne parlée; (ii) les racines et les schèmes peuvent être identifiés respectivement aux séquences de consonnes et voyelles découvertes précédemment. L'algorithme proposé utilise une méthode purement distributionnelle pour partitionner les symboles du corpus. Puis il applique des principes analogiques pour identifier un ensemble de candidats sérieux au titre de racine ou de schème, et pour élargir progressivement cet ensemble. Cette extension est soumise à une procédure d'évaluation basée sur le principe de la longueur de description minimale, dans- l'esprit de LINGUISTICA (Goldsmith, 2001). L'algorithme est implémenté sous la forme d'un programme informatique nommé ARABICA, et évalué sur un corpus de noms arabes, du point de vue de sa capacité à décrire le système du pluriel. Cette étude montre que des structures linguistiques complexes peuvent être découvertes en ne faisant qu'un minimum d'hypothèses a priori sur les phénomènes considérés. Elle illustre la synergie possible entre des mécanismes d'apprentissage portant sur des niveaux de description linguistique distincts, et cherche à déterminer quand et pourquoi cette coopération échoue. Elle conclut que la tension entre l'universalité de la distinction consonnes-voyelles et la spécificité de la structuration racine-schème est cruciale pour expliquer les forces et les faiblesses d'une telle approche. ABSTRACT This dissertation is concerned with the development of algorithmic methods for the unsupervised learning of natural language morphology, using a symbolically transcribed wordlist. It focuses on the case of languages approaching the introflectional type, such as Arabic or Hebrew. The morphology of such languages is traditionally described in terms of discontinuous units: consonantal roots and vocalic patterns. Inferring this kind of structure is a challenging task for current unsupervised learning systems, which generally operate with continuous units. In this study, the problem of learning root-and-pattern morphology is divided into a phonological and a morphological subproblem. The phonological component of the analysis seeks to partition the symbols of a corpus (phonemes, letters) into two subsets that correspond well with the phonetic definition of consonants and vowels; building around this result, the morphological component attempts to establish the list of roots and patterns in the corpus, and to infer the rules that govern their combinations. We assess the extent to which this can be done on the basis of two hypotheses: (i) the distinction between consonants and vowels can be learned by observing their tendency to alternate in speech; (ii) roots and patterns can be identified as sequences of the previously discovered consonants and vowels respectively. The proposed algorithm uses a purely distributional method for partitioning symbols. Then it applies analogical principles to identify a preliminary set of reliable roots and patterns, and gradually enlarge it. This extension process is guided by an evaluation procedure based on the minimum description length principle, in line with the approach to morphological learning embodied in LINGUISTICA (Goldsmith, 2001). The algorithm is implemented as a computer program named ARABICA; it is evaluated with regard to its ability to account for the system of plural formation in a corpus of Arabic nouns. This thesis shows that complex linguistic structures can be discovered without recourse to a rich set of a priori hypotheses about the phenomena under consideration. It illustrates the possible synergy between learning mechanisms operating at distinct levels of linguistic description, and attempts to determine where and why such a cooperation fails. It concludes that the tension between the universality of the consonant-vowel distinction and the specificity of root-and-pattern structure is crucial for understanding the advantages and weaknesses of this approach.