921 resultados para Google Inc., leggi americane ed europee, gruppi di pressione, lobbying, lobbisti.


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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.

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L’uso frequente dei modelli predittivi per l’analisi di sistemi complessi, naturali o artificiali, sta cambiando il tradizionale approccio alle problematiche ambientali e di rischio. Il continuo miglioramento delle capacità di elaborazione dei computer facilita l’utilizzo e la risoluzione di metodi numerici basati su una discretizzazione spazio-temporale che permette una modellizzazione predittiva di sistemi reali complessi, riproducendo l’evoluzione dei loro patterns spaziali ed calcolando il grado di precisione della simulazione. In questa tesi presentiamo una applicazione di differenti metodi predittivi (Geomatico, Reti Neurali, Land Cover Modeler e Dinamica EGO) in un’area test del Petén, Guatemala. Durante gli ultimi decenni questa regione, inclusa nella Riserva di Biosfera Maya, ha conosciuto una rapida crescita demografica ed un’incontrollata pressione sulle sue risorse naturali. L’area test puó essere suddivisa in sotto-regioni caratterizzate da differenti dinamiche di uso del suolo. Comprendere e quantificare queste differenze permette una migliore approssimazione del sistema reale; é inoltre necessario integrare tutti i parametri fisici e socio-economici, per una rappresentazione più completa della complessità dell’impatto antropico. Data l’assenza di informazioni dettagliate sull’area di studio, quasi tutti i dati sono stati ricavati dall’elaborazione di 11 immagini ETM+, TM e SPOT; abbiamo poi realizzato un’analisi multitemporale dei cambi uso del suolo passati e costruito l’input per alimentare i modelli predittivi. I dati del 1998 e 2000 sono stati usati per la fase di calibrazione per simulare i cambiamenti nella copertura terrestre del 2003, scelta come data di riferimento per la validazione dei risultati. Quest’ultima permette di evidenziare le qualità ed i limiti per ogni modello nelle differenti sub-regioni.

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Introduction. Ectodermal Dysplasias are a heterogeneous group of inherited disorders characterized by dysplasia of tissues of ectodermal origin (hair, nails, teeth, skins and glands). Clinically, it may be divided into two broad categories: the X-linked hypoidrotic form and the hidrotic form. Hypohidrotic Ectodermal Dysplasia (H.E.D) is characterized by the triad oligo-anodontia, hypotricosis, hypo-anhydrosis (Christ-Siemens-Tourane syndrome). The incidence of HED is about 1/100,000. Mutation in the actodysplasin-A (EDA) and ectodysplasin-A receptor (EDAR) genes are responsible for X-linked and autosomal HED. The clinical features include sparse, fine hair, missing or conical-shaped teeth, decreased sweat and mucous glands, hypoplastic skin, and heat intolerance with exercise or increased ambient temperature. Complete or partial anodontia and malformation of teeth are the most frequent dental findings. Incisors and canines are often conical-shaped while primarily second molars, if present, are mostly affected by taurodontism. Treatment is supportive and includes protection from heat exposure, early prosthetic rehabilitation, skin, hair ear, nose and nail care, and genetic counseling for family planning. The diagnosis of HED in the neonatal and early infancy period may be difficult since sparse hair and absent teeth are normal finding at this age. In childhood the diagnosis is more easily made on the basis of history and clinical examination. Dental abnormalities are the most common complaint. Prosthetic rehabilitation has been recommended as an essential part of the management of HED because is important from functional, esthetic, and psychological standpoint. A team approach that includes input from a pediatric dentist, an orthodontist, a prosthodontist, and an oral and maxillofacial surgeon is necessary for a successful outcome. Conventional prosthodontic rehabilitation in young patient is often difficult because of the anatomical abnormalities of existing teeth and alveolar ridges. The conical shaped teeth and “knife-edge” alveolar ridges result in poor retention and instability of dentures. Moreover, denture must permit jaws expansion and a correct pattern of growth. Materials and Methods. Complete removable dentures were provided to allow for normal physiological development and a corrected masticatory function. Initial maxillary and mandibular impressions were made with smallest stock trays and irreversible hydrocolloid and then final impressions ware made with light-bodied polysulfide rubber base impression material. A base of autopolymerizing resin was constructed and a wax rim was added to the base. The patient’s vertical dimension of occlusion was established by assessing phonetic and esthetic criteria. Preliminary occlusal relations were recorded, and the mandibular cast was mounted on the articulator. Acrylic resin teeth specific for children dentures were selected and mounted. The dentures were tried in and, after proper adjustments, were inserted. The patients were monitored clinically every month to fit prostheses. Cephalometric radiographs were taken every 6 month with the prostheses in place in order to evaluate correct pattern of growth. Cephalometric measurements were realized and used to evaluate the effect of rehabilitation on craniofacial growth. Cephalometric measurements of sound patients were compared with ED patients. After two month expander screws (three-way screw in the upper denture and two-way the lower one)were inserted in each denture in order to permit the expansion of the denture and the jaws growth. Where conical teeth were present, composite crown were realized and luted to improve the esthetic and phonesis. In order to improve retention the placement of endosseous implants was carried out. TC 3D Accuitomo was performed and a resin model of mandibular bone of the patient was realized. At the age of 11 years two implants were inserted into anterior mandible in a child with anodontia. Despite a remarkable multi-dimensional atrophy of the mandibular alveolar process, the insertion of two tapered screw implants (SAMO Smiler, diameter 3.8, length 10 mm). After a submerged healing period of two-three month, the implants were exposed. Implants were connected with an expansion guide that permits mandibular growth and prosthetic retention. The amount of mandibular growth was also evaluate dusing the expansion guide. Results. Early oral rehabilitation improve oral function, phonesis and esthetic, reducing social impairment. Treated patients showed normal cephalometric measurement. Early rehabilitation is able to prevent the prognatissm of the mandibula . The number of teeth was significantly related to several changes in craniofacial morphology. Discussion. In the present study the 5,3% of ED patients showed hypodontia, the l’89,4% di oligodontia, and the 5,3% di anodontia. The cephalometric analysis supports that ED patients showed midface hypoplasia. ED groups showed an increased pogonion to nasion measurement than sound patients, indicative of class III tendency. The present study demonstrated that number of teeth was significantly correlated with deviation of cephalometric measurements from normality. Oligoanodontia is responsible for changing of cephalometric measuraments also on sagittal plane with a class III tendency. Maxillary jaw showed a retrused position related to the presence of hypodontia.

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La tesi tratta dei gruppi semplici sporadici, in particolar modo dei gruppi di Mathieu. Sono state ripercorse tappe storiche fondamentali, a partire dalla semplicità del gruppo alterno An, n>4, nota a Galois, fino a giungere al teorema di classificazione dei gruppi semplici, di cui i gruppi sporadici rappresentano un caso particolare. Vengono poi proposte diverse costruzioni dei gruppi di Mathieu, passando dall'algebra alla geometria fino alla teoria dell'informazione. Quindi vengono discusse le proprietà principali dei gruppi di Mathieu, e infine si presentano congetture in cui i gruppi di Mathieu, o più in generale i gruppi sporadici, giocano un ruolo fondamentale, come ad esempio nella congettura "moonshine". Al termine della tesi vengono presentati i gruppi di Mathieu in ambiti diversi dal mondo matematico, dal gioco alla musica.