1000 resultados para Alvarez Echeverri, Tiberio
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Se analizan una serie de varientes y estereotipos gráficos que utilizan los Alvarez Quintero para reflejar la fonética andaluza, y algunos otros aspectos lingüísticos referentes a la modalidad de esta región.
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Semblanza biográfica del que fue Rector de la Universidad de Oviedo, D. Sabino Álvarez Gendín y Blanco, con motivo de su reconocimiento con la Encomienda de la Orden de Alfonso X, El Sabio. El Sr. Álvarez Gendín y Blanco destacó por dos aspectos: ser un destacado patriota e ilustre científico. Se licenció en la Universidad española y continuó sus estudios en las universidades de París, Munich, Zurich y en la Católica de Milán, Rector de la Universidad de Oviedo y vocal del Patronato 'Raimundo Lulio' del Consejo Superior de Investigaciones Científicas.
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This master s thesis aims at investigating the way in which diasporic subjects in the novel How the García Girls Lost their Accents (1992) cope with the clash of two cultures the Caribbean one, from the Dominican Republic, and the North-American one, from the U.S., as well as the implications of such negotiations in the lives of immigrants, once it apparently depicts the plight of those who are torn between mother-lands and mother-tongues (IYER, 1993, 46). At the same time, the implications of such negotiations in the lives of immigrants are relevant issues in the writing of Julia Alvarez. For this, there is the analysis of the uses of family memories as one of the main strategies immigrant writers possess to recall their identities. Moreover, this thesis will also consider the language issue for the construction of the immigrant identity insofar as bilingualism is a key factor in the negotiation the García girls must effect between their Caribbean and their American halves in order to understand where they stand in the contemporary world. In order to build a theoretical framework that supports this master s thesis, we list the works of Homi K. Bhabha (1990, 1996, 2003, 2005), Stuart Hall (2001, 2003), Julia Kristeva (1994), Salman Rushdie (1990, 1994), Sonia Torres (2001, 2003) among other contributions that were crucial to the completion of this academic research
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Questa tesi ha per argomento l'analisi linguistica della traduzione italiana del Treatise of electricity di Tiberio Cavallo (1777) ad opera di Ferdinando Fossi – Trattato completo d'elettricità – (1779). Con questo studio, che prende in esame un particolare episodio letterario, si è inteso esaminare un momento della storia del lessico scientifico italiano al fine di individuarne le peculiarità e sottolinearne le differenze rispetto ai corrispettivi di altre lingue, con speciale attenzione alla lingua inglese. I capitoli introduttivi riportano notizie biografiche e sulla formazione di T. Cavallo e F. Fossi. Nel terzo capitolo viene delineato un quadro della formazione e costituzione del lessico elettrologico italiano, seguendone l'evoluzione nel cinquantennio '40/'90 del XVIII secolo. Una parte della tesi è poi dedicata al fenomeno culturale rappresentato dalle scienze elettriche in cui si inscrive la traduzione del Treatise. Sono qui riportate notizie relative alla fortuna mondana dell'elettricità, per le quali si è attinto a carteggi, documenti d'archivio, testi antichi e studi moderni. L'analisi linguistica vera e propria si è basata sul confronto tra il testo originale di Tiberio Cavallo e la traduzione di Ferdinando Fossi. Partendo dal Treatise abbiamo isolato particolari gruppi di parole: 1) voci corrispondenti a termini propri dei fenomeni elettrici; 2) verbi; 3) strumenti scientifici. Per ognuna della voci abbiamo controllato la ricorsività; poi abbiamo cercato i traducenti corrispondenti, suddividendoli in “corrispondenze assolute” – il traducente è corrispettivo del termine originale –, “corrispondenze mancate” – variazioni nella traduzione di termini ripetuti costantemente –, “tendenza omologatrice” – traduzione univoca di termini semanticamente simili –. Un capitolo sulla lettura critica della traduzione spiega come da parte del Fossi si sia rilevata una sostanziale e sistematica assenza di sensibilità per la precisione terminologica che caratterizza il testo di Cavallo; ove si dimostra che il testo inglese insiste sulla ripetizione dei termini – già stabilizzati e facenti parte di un corpus omogeneo e condiviso –, mentre il testo italiano predilige il ricorso alla "variatio", ricercando una migliore resa stilistica d'insieme piuttosto che la precisione scientifica. Il momento storico-linguistico preso in esame attraverso il particolare caso della traduzione del Treatise vede la lingua italiana sprovvista di una lessico elettrico univoco e condiviso. Complici di questa mancata corrispondenza alle esigenze del linguaggio scientifico moderno sono certamente pregiudizi di ordine retorico, che esaltano l'importanza dello stile e alimentano il disprezzo per i tecnicismi, ma anche e soprattutto la diffusione di traduzioni eterogenee, che danno atto ad una moltiplicazione semantica dei termini realmente in grado di ritardare la formazione di un corpus lessicale condiviso dalla comunità scientifica italiana.
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Il lungo processo che avrebbe portato Ottaviano alla conquista del potere e alla fondazione del principato è scandito da alcuni momenti chiave e da diversi personaggi che ne accompagnarono l'ascesa. Prima ancora che sul campo di battaglia, il figlio adottivo di Cesare riuscì a primeggiare per la grande capacità di gestire alleanze e rapporti personali, per la grande maestria con la quale riuscì a passare da capo rivoluzionario a rappresentante e membro dell'aristocrazia tradizionale. Non fu un cammino facile e lineare e forse il compito più difficile non fu sbaragliare gli avversari ad Azio, ma conservare un potere che gli fu costantemente contestato. Ancora dopo il 31 a.C., infatti, in più di un'occasione, Augusto fu chiamato a difendere la sua creatura (il principato) e a procedere a modificarne costantemente base di potere e struttura: solamente attraverso questa fondamentale, minuziosa, ma nascosta opera, egli riuscì a porre le basi per una struttura di potere destinata a durare immutata almeno per un secolo. In base a queste premesse, la ricerca è organizzata secondo un duplice criterio cronologico, inserendo -all'interno della cornice rappresentata dagli eventi- una partizione che tenga presente ulteriori cesure e momenti determinanti. Il proposito è quello di sottolineare come all'interno di un regno unitario, caratterizzato dalla permanenza di un unico sovrano, sia possibile intravedere l'alternarsi di situazioni storiche diverse, di rapporti di forze, alleanze e unioni in virtù delle quali si determinino orientamenti differenti nell'ambito tanto della politica interna quanto di quella esterna.
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Nonostante l’importanza crescente degli scrittori latinos caraibici all’interno della letteratura nordamericana, le loro opere sono ancora poco conosciute in Italia. Lo scopo di questa tesi è di presentare il filone degli scrittori caraibici che scrivono e pubblicano negli Stati Uniti attraverso la traduzione di alcuni capitoli tratti dal romanzo How the García girls lost their accents della scrittrice newyorchese di origini dominicane Julia Álvarez. L’elaborato è diviso in cinque capitoli: il primo inizia fornendo una breve panoramica del contesto storico e letterario in cui si inseriscono gli autori latinos, per poi proseguire con la descrizione delle caratteristiche principali di questo filone; una breve parentesi verrà dedicata anche alla sua difficile collocazione letteraria. Nel secondo capitolo viene presentata l’autrice e la sua opera. Il terzo capitolo si focalizza sulla struttura e i temi principali del romanzo e su una descrizione più dettagliata dei capitoli scelti per la traduzione. Nel quarto capitolo vengono riportate le mie proposte di traduzione per quattro dei capitoli del romanzo. Infine, l’ultimo capitolo è composto da un’analisi dettagliata del processo di traduzione che include alcune riflessioni preliminari sul testo, la descrizione di alcune delle teorie più recenti dei Translation Studies e delle strategie messe in atto durante il processo di traduzione.
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D.S. [d. i. vermutl. Daniel Sudermann]
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Fil: Ramaglia, Dante. Universidad Nacional de Cuyo
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Fil: Aguirre, Susana.
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En este artículo se reconstruye la trayectoria del empresario y productor cultural Jorge Alvarez entre los años 1963 y 1970. El objetivo es plantear algunos aspectos referidos a la relación establecida entre ciertos modelos de intelectualidad ligados a la versión argentina de la "nueva izquierda" cultural y las resonancias que las tendencias globales ligadas a un amplio proceso de contestación juvenil alcanzaron en nuestro país durante aquellos años. Como en buena parte del mundo occidental, la consolidación en la Argentina de la juventud como actor social significativo se alimentó de un heterogéneo universo de elementos que circulaban a través de renovados mecanismos de la industria y la cultura de masas. El artículo se presenta como un aporte para la incorporación de aspectos relativamente desatendidos en las lecturas existentes sobre el fenómeno de radicalización juvenil ocurrido en nuestro país en la intersección de las décadas del '60 y '70
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Fil: Robles Recabarren, Javiera Libertad. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación; Argentina.
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Fil: Scatena, Gabriela. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación; Argentina.