983 resultados para AI-5 generation


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No Brasil, com o Golpe Militar de 1964, iniciou-se um período ditatorial que se intensificou com o Ato Institucional nº 5. Com esta nova forma política imposta no país, foi necessário intervir em diversas esferas sociais, para validar o regime. A esfera educacional recebeu intervenções políticas para que se tornasse mais um instrumento de manutenção da ditadura. Através da educação, o governo pretendia interferir nas idéias e pensamentos dos alunos, para validar a própria permanência no poder. No entanto, houve professores que se negaram a agir como legitimadores do governo militar e iniciaram um movimento no sentido oposto: o de atuar contra este regime. Assim como em muitos outros setores sociais, os professores também participaram intensamente da luta contra a ditadura e, consequentemente, sofreram repressões. Esta pesquisa busca trabalhar com a análise de documentos produzidos por um órgão de repressão desse período relativos a professores acusados de crimes políticos. Trata-se do Departamento Estadual de Ordem Política e Social - DEOPS, mais especificamente o do estado de São Paulo, um dos mais expressivos órgãos de repressão da ditadura militar. O período selecionado para este trabalho vai do ano de 1968, no qual foi instituído o AI-5, até 1974, com o fim do Governo Médici. Buscou-se, portanto, fazer um levantamento do perfil de casos de professores considerados criminosos políticos, a partir da análise de prontuários e dossiês do DEOPS/SP.

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Il presente lavoro è stato avviato per caratterizzare dal punto di vista geochimico i siti di alimentazione e di riproduzione del Fenicottero ed ottenere così un dataset relativo alle concentrazioni di metalli nei sedimenti di alcune zone umide, utilizzate da questa specie per alimentarsi e riprodursi e scarsamente studiate in passato. Il lavoro di tesi qui presentato si è articolato in due differenti studi: • Un’indagine dettagliata sulla presenza e distribuzione di metalli ed elementi potenzialmente tossici nei sedimenti provenenti da alcune delle principali aree di alimentazione del Fenicottero nell’Alto Adriatico; • Un’indagine preliminare relativa ai metalli contenuti nei sedimenti provenienti da alcuni siti riproduttivi del Fenicottero nel Mediterraneo occidentale. Per quanto riguarda i siti di alimentazione sono state campionate tre zone umide dell’area deltizia del fiume Po: le Valli di Rosolina, Valle Bertuzzi e le Valli di Comacchio. Riguardo i siti riproduttivi sono state campionate cinque aree umide nel Mediterraneo occidentale: le Paludi dell’Odiel nel sud-ovest della Spagna, la Camargue in Francia, lo Stagno di Cagliari in Sardegna, le Valli di Comacchio in Emilia-Romagna e Valle Dogà in Laguna di Venezia. I 57 campioni raccolti sono stati analizzati mediante analisi XRF ed analisi termiche, presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, dell’Università di Bologna, e mediante analisi ICP-MS, presso l’AcmeLabs di Vancouver (Canada). Il complesso deltizio del fiume Po ha registrato concentrazioni anomale di Cd, Pb, Sb e Sn mostrando un generale arricchimento nei sedimenti delle aree umide investigate rispetto al valore di riferimento. Analizzando le correlazioni di questo elemento con le frazioni dei sedimenti, si è evidenziata una buona correlazione con la componente organica del sedimento. Ciò potrebbe indicare la presenza di fenomeni di adsorbimento di questo elemento ad opera della matrice organica. L’area di studio non è apparentemente interessata da importanti attività industriali, che potrebbero in parte spiegare le elevate concentrazioni di Cd, Pb, Sb e Sn. Due potenziali sorgenti antropogeniche di contaminazione sono rappresentate da un’estensiva attività agricola nelle zone limitrofe alle valli considerate e da un elevata pressione venatoria esercitata proprio all’interno di queste zone umide. In particolare, quest’ultima attività umana, potrebbe rappresentare una spiegazione più che plausibile per l’elevata presenza di Pb, messa in evidenza dallo studio, dato che fino ad pochissimi anni venivano utilizzate munizioni al Pb con conseguente rilascio in ambiente di ingenti quantitativi di questo metallo. Il Cu e lo Zn si distribuiscono invece in modo relativamente omogeneo nelle tre zone umide investigate, con un debole arricchimento di questi due elementi nei sedimenti delle Valli di Rosolina. Per quanto riguarda l’As, la sua distribuzione nell’area di studio, confrontata con i valori di background, non sembra sollevare particolare preoccupazione, cosi come la presenza di Hg in tutti e tre i siti investigati. Le Valli di Comacchio e Valle Bertuzzi sono inoltre caratterizzate da concentrazioni elevate di Cr e Ni, dati che confermano il naturale arricchimento di questi due elementi nell’area di studio evidenziato da un ampia letteratura e riconducibile ad apporti litologici provenienti dai depositi ofiolitici delle Alpi occidentali trasportati dal fiume Po verso l’Adriatico. Tuttavia, in alcuni campioni la concentrazione di Cr è molto superiore a quella caratteristica delle ofioliti di origine alpina, soprattutto per Valle Bertuzzi. Per spiegare queste anomalie sono necessarie indagini più approfondite sulla presenza e distribuzione di Cr nell’area di Comacchio e Bertuzzi. Riguardo ai 5 siti riproduttivi del Fenicottero, la colonia di Odiel (Spagna) si distingue per essere il sito maggiormente contaminato tra quelli investigati. Si sono infatti riscontrate elevate concentrazioni di As, Cu, Hg, Pb, Sb, Sn e Zn, se confrontate con quelle degli altri siti campionati. Questo risultato non sorprende. Il sito è infatti riconosciuto in letteratura come uno dei sistemi estuarini più inquinati dell’Europa occidentale, in quanto interessato dall’attività mineraria della IPB (Iberian Pyrite Belt), uno dei più importanti siti minerari mondiali, e dall’attività del polo industriale di Huelva. La colonia francese della Camargue si distingue invece per essere il sito meno impattato dall’attività antropica, non mostrando concentrazioni anomale per nessuno degli elementi in traccia analizzati. I sito riproduttivo situato nei pressi di Cagliari, in Sardegna, ha riportato elevate concentrazioni di Cd, Hg e Pb. La contaminazione di questo sito a seguito di ingenti scarichi di rifiuti industriali contenenti Hg e Pb a partire dagli anni ’60 è ben documentata in letteratura. Sebbene negli anni ’90 siano stati realizzati progetti di bonifica del sito, le concentrazioni ottenute nel presente studio sono ancora elevate suggerendo la possibilità che il processo di rimozione di Hg e Pb messo in atto in passato possa aver avuto scarsa efficacia. La colonia riproduttiva di Comacchio ha registrato concentrazioni elevate di Cr, Ni e Pb. Come già detto riguardo ai siti di alimentazione l’abbondanza di Cr e Ni nell’area è da ricondurre a fattori naturali, mentre le elevate concentrazioni di Pb non trovano riscontri in precedenti studi. La presenza di alcuni campioni con concentrazioni anomale di Cr e il generale arricchimento di Pb nel sito suggeriscono la necessità di studi più approfonditi e specifici sulla presenza di questi elementi nell’area di Comacchio. Infine, la colonia situata in Laguna di Venezia si caratterizza per avere concentrazioni relativamente elevate di Cd e Hg riconducibili all’attività del polo industriale di Porto Marghera, come già evidenziato da numerosi studi. Tuttavia, i dati del presente studio non confermano le concentrazioni anomale di Zn messe in evidenza da molti studi effettuati nell’intera laguna veneta. Ciò può trovare una spiegazione nel fatto che il sito indagato in questo studio corrisponde ad un piccola porzione dell’intera laguna, molto raramente investigato negli studi passati. Mediante il presente studio è stato quindi possibile implementare le scarse conoscenze geochimiche relative ai sedimenti di alcune zone umide frequentate dai fenicotteri nell’Alto Adriatico e, al contempo, mettere in luce alcune importanti criticità, in particolar modo riguardo Cd, Cr, Pb, Sb e Sn, la cui presenza e distribuzione nell’area dovrebbero essere ulteriormente investigate da studi futuri.

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Interpolyelektrolytkomplexe bilden sich spontan bei Mischung von Lösungen entgegengesetzt geladener Polyelektrolyte. Dabei sind die Haupttriebkräfte der Entropiegewinn durch die Freisetzung von niedermolekularen Gegenionen sowie die elektrostatischen Wechselwirkungen. In der letzten Zeit sind sie aufgrund ihrer zahlreichen biologischen und technischen Anwendungen in den Fokus des wissenschaftlichen Interesses gerückt. Vor allem die Anwendung von Komplexen aus DNA und kationischen Polyelektrolyten in der nonviralen Gentherapie wird vielfältig diskutiert. rnIn dieser Arbeit wird eine Polystyrolsulfonat-Bürste mit einer Pfropfdichte von 100 % mit einem kationischen Tensid komplexiert und der Komplex in verschiedenen organischen Lösungsmitteln charakterisiert. Dabei zeigt sich eine signifikante Abhängigkeit des Lösungsverhaltens von der Art und der Konzentration zugesetzter Salze. Dieser Polyelektrolyt-Tensid-Komplex wird anschließend als vereinfachtes Modellsystem für die Komplexierung von DNA verwendet. Als kationische Komponente dient zunächst ein kommerzielles PAMAM-Dendrimer der 5. Generation. Dabei steht die Erhaltung der zylindrischen Topologie der anionischen Polyelektrolytbürste in den gebildeten Komplexen im Vordergrund. Durch Variation des Lösungsmittels und des Protonierungsgleichgewichts werden die experimentellen Bedingungen eingegrenzt, bei denen eine solche topologische Kontrolle möglich ist. Es zeigt sich, dass durch die Verwendung von aprotischen organischen Lösungsmitteln gute Erfolge erzielt werden können. Des Weiteren wird das Komplexierungsverhalten stark durch den Zusatz einer Säure oder einer Base beeinflusst, sodass eine topologische Kontrolle mit einem großen Überschuss einer organischen Base auch in protischen Lösungsmitteln wie Wasser und Methanol möglich wird. Anschließend wird das gleiche Polyanion noch mit einer geschützten Polylysin-Bürste in DMF komplexiert, was zur Bildung von kinetisch kontrollierten Aggregaten führt. Die Bildung dieser Aggregate kann durch den Zusatz eines großen Überschusses an Base verhindert werden und es werden zylindrische Komplexe erhalten, die nur aus einer Polylysin-Bürste bestehen. rn

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Vivemos um período de transformações políticas, econômicas, sociais e culturais que, a todo instante, nos impõe desafios. Neste contexto, nas últimas décadas, o uso da tecnologia tem sido ampliado na realização de diversas atividades cotidianas, na divulgação de informações, na comunicação, como forma de expressão e organização da sociedade. A escola, enquanto instituição social, precisa reconhecer esta nova realidade, esta diferente possibilidade de aquisição e transformação de saber, para que possa intervir, ressignificar e redirecionar sua ação, a fim de atender as demandas de seu tempo. O objetivo geral desta pesquisa, a partir da apresentação e análise de experiências realizadas com o uso de Tecnologias da Informação e Conhecimento, é o de refletir sobre como inserir estas ferramentas no processo de ensinar e aprender na escola a partir da visão de professores e alunos, visando a formação integral do educando. Deste modo, no desenvolvimento, entendemos como necessário conhecer e considerar o contexto histórico, bem como as perspectivas relacionadas a escola e seus protagonistas (professores e estudantes) na chamada Sociedade da Informação e do Conhecimento. Ressaltamos a importância do docente (sua formação) e seu papel de mediador nos processos de aprendizagem, assim como a recepção à tecnologia, observando função e espaço de atuação desta. Destacamos experiências com a utilização de TDIC, realizada por professores e alunos, como a produção de game, revistas científicas, escrita de histórias, produções artísticas, blogs, vlogs, discussões em grupos presentes em redes sociais. A metodologia utilizada nesta pesquisa é qualitativa, na modalidade de pesquisa-ação e narrativa, em função do envolvimento com o grupo e com as atividades desenvolvidas, nas quais os participantes compartilham com o pesquisador suas histórias pessoais e de aprendizagem relacionadas às ações ou às atividades que realiza, fornecendo informações e indícios relevantes sobre o seu processo de formação ao longo do tempo. A revisão de literatura foi realizada por meio de análise bibliográfica e documental em livros, teses, dissertações, periódicos específicos sobre o assunto, além de artigos publicados na Internet. A coleta de dados foi realizada a partir de conversas informais, entrevistas semiestruturadas e filmagem dos relatos. A análise foi realizada a partir da abordagem hermenêutico-fenomenológica, que busca descrever e interpretar fenômenos da experiência humana, a fim de investigar a essência por meio da identificação de temas. Os resultados apontam para a necessidade e possibilidade da ampliação da utilização de TDIC como recurso no processo de ensino e aprendizagem, por meio de formação, diálogo, interação, intencionalidade, expectativas, esperança e seus desdobramentos.

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I. Text: Vorwort, von K. Lamprecht.--Codex und schrift, von K. Menzel.--Der Bibeltext, von P. Corssen.--Die künstlerische ausstattung, von H. Janitschek.--Der einbanddeckel: 1. Der einbanddeckel als ganzes, ikonographie, technik, von A. Schnütgen. 2. Der kameo, von F. Hettner.--Verzeichnis der citierten handschriften.--II. Tafeln: 1-17. Trier, Stadtbibliothek, no. 22 (Adahs.); 18-21. Wien, K. K. Schatzkammer (Evangeliar Karls des Grossen); 22-23. Aachen, Münsterschatz (Karoling. Evangeliar); 24. Bamberg, K. Bibliothek AI 5; 25. Paris, Nationalbibl. lat. 1993 (Gottschalkevangeliar); 26-28. London, Brit. mus. Harlei, 2788; 29-30. Abeville, Communalbibl. no. 4; 31-34. Paris, Nationalbibl. no. 8850 (Evang. von Soissons); 35-36. Epernay, Communalbibl. (Ebo-Evang.); 37-38. Kremsmünster, Stiftsbibl. (Codex millenarius)--Verzeichnis der zinkhochättzungen und holzschnitte im text. (Initialen B und D der Züricher Vulgata, P der Bamberger Genesis, Q des Kremsmünsterer Codex millenarius; Zierleisten aus der Ada-handschrift)

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HSDPA (High-Speed Downlink Packet Access) is a 3.5-generation asynchronous mobile communications service based on the third generation of W-CDMA. In Korea, it is mainly provided in through videophone service. Because of the diffusion of more powerful and diversified services, along with steep advances in mobile communications technology, consumers demand a wide range of choices. However, because of the variety of technologies, which tend to overflow the market regardless of consumer preferences, consumers feel increasingly confused. Therefore, we should not adopt strategies that focus only on developing new technology on the assumption that new technologies are next-generation projects. Instead, we should understand the process by which consumers accept new forms of technology and devise schemes to lower market entry barriers through strategies that enable developers to understand and provide what consumers really want.

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The study aims to analyze the crime of the advertising process in the post-World War II period in Brazil, considering the Tribuna do Norte newspaper as one of the main vectors of this production in the public sphere of Rio Grande do Norte. The theoretical discussion is based on sociologists Jürgen Habermas and John Thompson, among others, that bring ideas about the relationship between the press and the public space. Our research in the journal is during the period from 1950, the year of the creation of this press, to 1970, in the context of AI-5 law. This period is considered the consolidation of this periodic in the populist context of Aluízio Alves, as well as the articulation with political changes after and before military coup in 1964. The publicity of crime is showed as a historical building, involving journalistic procedures, subjects and spaces. The publicity is related to commercial and political questions when some facts turned into a public event. In this sense, this research focuses on the publicity in its political dimensions. Related to the methodology, it is an empirical and qualitative study, based on literature, with a descriptive and interpretative approach, according to historian Tânia de Luca. The corpus of analyze is composed by notes, titles, news, reports, advertisements, image texts, among another textual genres. The chapters present a study about the building and changes of the populist journalism; the publicity of crime in democratic times; besides the military coup in 1964 and the changes of publicity of crime. The results of analyzes show that Tribuna do Norte, although has adopted more liberal pattern from North American presses, during the analyzed period has yet conservative and authoritative patterns from old potiguar presses. In this period, the political practice, in spite of diverse commercial interests, was an important element in the trajectory of this ambiguous journalism that has influencing, in a significant way, the production of news of crime.

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I rifiuti plastici, oggigiorno, rappresentano una grande minaccia per l’ambiente, per gli ecosistemi e per la salute umana, tanto da essere al centro della attenzione di numerosi studi. La preoccupazione maggiore è destata dalle microplastiche (frammenti di dimensioni inferiori ai 5 mm) che per la loro dimensione, la loro ubiquità e la loro lunga persistenza in ambiente possono interferire in maniera allarmante con gli organismi viventi. L’ampia gamma di dimensioni delle microplastiche e la natura complessa delle loro forme, colori e tipi di polimero hanno impedito ai ricercatori di sviluppare una classificazione coerente data anche dall'attuale assenza di una standardizzazione nel metodo di campionamento, preparazione e analisi del campione. Infatti lo studio di questa tipologia di inquinanti può essere effettuato mediante diverse metodologie analitiche sia di tipo spettroscopico che termico. Con questo studio si è cercato di valutare le potenzialità della pirolisi analitica (PyGCMS) per la quantificazione e identificazione di sei polimeri: PE, PP, PS, PET, PVC e PA. Tramite un attento confronto con la letteratura sono stati identificati alcuni punti critici nell'analisi quantitativa di alcuni polimeri in miscela. In particolare, la miscela PET/PA è risultata essere soggetta a grandi interferenze date dalla comparsa di prodotti pirolitici secondari che ne impediscono una corretta quantificazione. Inoltre un diverso rapporto dei polimeri nella miscela binaria va a modificare la risposta quantitativa rendendola non prevedibile. L’uso di derivatizzanti come agenti metilanti sembra ridurre alcuni effetti di interazione in pirolisi, ma non sembra essere così vantaggioso come riportato in altri studi. Complessivamente la pirolisi analitica risulta una tecnica applicabile alla identificazione e quantificazione delle microplastiche, ma emerge dallo studio una scarsa conoscenza in letteratura delle interazioni in fase pirolitica tra prodotti di pirolisi di diversi polimeri.

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In this preliminary study eighteen p-substituted benzoic acid [(5-nitro-thiophen-2-yl)-methylene]-hydrazides with antimicrobial activity were evaluated against multidrug-resistant Staphylococcus aureus, correlating the three-dimensional characteristics of the ligands with their respective bioactivities. The computer programs Sybyl and CORINA were used, respectively, for the design and three-dimensional conversion of the ligands. Molecular interaction fields were calculated using GRID program. Calculations using Volsurf resulted in a statistically consistent model with 48 structural descriptors showing that hydrophobicity is a fundamental property in the analyzed biological response.

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Two experiments evaluated the effects of the first GnRH injection of the 5-d timed artificial insemination (AI) program on ovarian responses and pregnancy per AT (P/AI), and the effect of timing of the final GnRH to induce ovulation relative to AT on P/AI. In experiment 1, 605 Holstein heifers were synchronized for their second insemination and assigned randomly to receive GnRH on study d 0 (n = 298) or to remain as untreated controls (n = 307). Ovaries were scanned on study d 0 and 5. All heifers received a controlled internal drug-release (CIDR) insert containing progesterone on d 0, a single injection of PGF(2 alpha),, and removal of the CIDR on d 5, and GnRH concurrent with timed AT on d 8. Blood was analyzed for progesterone at AI. Pregnancy was diagnosed on d 32 and 60 after AI. Ovulation on study d 0 was greater for GnRH than control (35.4 vs. 10.6%). Presence of a new corpus luteum (CL) at PGF(2 alpha),, injection was greater for GnRH than for control (43.1 vs. 20.8%), although the proportion of heifers with a CL at PGF(2 alpha) did not differ between treatments and averaged 87.1%. Progesterone on the day of AT was greater for GaRH than control (0.50 +/- 0.07 vs. 0.28 +/- 0.07 ng/mL). The proportion of heifers at AI with progesterone <0.5 ng/mL was less for GURH than for control (73.8 vs. 88.2%). The proportion of heifers in estrus at AI did not differ between treatments and averaged 66.8%. Pregnancy per AI was not affected by treatment at d 32 or 60 (GnRH = 52.5 and 49.8% vs. control = 54.1 and 50.0%), and pregnancy loss averaged 6.0%. Responses to GnRH were not influenced by ovarian status on study d 0. In experiment 2, 1,295 heifers were synchronized for their first insemination and assigned randomly to receive a CIDR on d 0, PGF(2 alpha) and removal of the CIDR on d 5, and either GnRH 56 h after PGF(2 alpha) and AI 16 h later (OVS56, n = 644) or GnRH concurrent with AI 72 h after PGF(2 alpha) (COS72; n = 651). Estrus at AI was greater for COS72 than for OVS56 (61.4 vs. 47.5). Treatment did not affect P/AI on d 32 in heifers displaying signs of estrus at AI, but COS72 improved P/AI compared with OVS56 (55.0 vs. 47.6%) in those not in estrus at AI. Similarly, P/AI on d 60 did not differ between treatments for heifers displaying estrus, but COS72 improved P/AI compared with OVS56 (53.0 vs. 44.7%) in those not in estrus at AI. Administration of GnRH on the first day of the 5-d timed AI program resulted in low ovulation rate and no improvement in P/AI when heifers received a single PGF(2 alpha) injection 5 d later. Moreover, extending the proestrus by delaying the finAI GnRH from 56 to 72 h concurrent with AI benefited fertility of dairy heifers that did not display signs of estrus at insemination following the 5-d timed AI protocol.

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The applications of the primary allyl amines afforded by the acetyl derivative of Baylis-Hillman adducts of acrylate for the synthesis of heterocycles using robust reactions are described. In the first strategy a one-pot synthesis of 5-benzyl-4(3H)-pyrimidinones have been achieved via N-formylation of the amines in the presence of neat formamide followed by ammonium formate-mediated cyclization. These pyrimidinones have been demonstrated to be excellent precursor to the 4-pyridinamine derivatives. In the second strategy the synthesis of 2-benzylidene-2,3-dihydro-pyrrolizin-1-ones have been accomplished via treatment of allyl amine with dimethoxyfuran followed by saponification and PPA-mediated intramolecular cyclization.