979 resultados para 11230443 M3


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DFT and TD-DFT calculations (ADF program) were performed in order to analyze the electronic structure of the [M-3(CO)(12)] clusters (M = Ru, Os) and interpret their electronic spectra. The highest occupied molecular orbitals are M-M bonding (sigma) involving different M-M bonds, both for Ru and Os. They participate in low-energy excitation processes and their depopulation should weaken M-M bonds in general. While the LUMO is M-NI and M-CO anti-bonding (sigma*), the next, higher-lying empty orbitals have a main contribution from CO (pi*) and either a small (Ru) or an almost negligible one (Os) from the metal atoms. The main difference between the two clusters comes from the different nature of these low-energy unoccupied orbitals that have a larger metal contribution in the case of ruthenium. The photochemical reactivity of the two clusters is reexamined and compared to earlier interpretations.

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The stannylene [SnR2] (R = CH(SiMe3)2) reacts in different ways with the three dodecacarbonyls of the iron triad: [Fe3(CO)12] gives [Fe2(CO)8(μ-SnR2)], [Ru3(CO)12] gives the planar pentametallic cluster [Ru3(CO)10(μ-SnR2)2], for which a full structural analysis is reported, while [Os3(CO)12] fails to react. Different products are also obtained from three nitrile derivatives: [Fe3-(CO)11(MeCN)] gives [Fe2(CO)6(μ-SnR2)2], which has a structure significantly different from that of known Fe2Sn2 clusters, [Ru3(CO)10(MeCN)2] gives the pentametallic cluster described above, while [Os3(CO)10(MeCN)2] gives the isostructural osmium analogue, which shows the unusual feature of a CO group bridging two osmium atoms.

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Máster Universitario International en Acuicultura. Trabajo realizado en el Museo Oceanográfico de Mónaco y presentado como requisito parcial para la obtención del Título de Máster Universitario Internacional en Acuicultura, otorgado por la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria (ULPGC), el Instituto Canario de Ciencias Marinas (ICCM), y el Centro Internacional de Altos Estudios Agronómicos Mediterráneos de Zaragoza (CIHEAM)

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Il software Smart-M3, ereditato dal progetto europeo SOFIA, conclusosi nel 2011, permette di creare una piattaforma d'interoperabilità indipendente dal tipo di dispositivi e dal loro dominio di utilizzo e che miri a fornire un Web Semantico di informazioni condivisibili fra entità software e dispositivi, creando ambienti intelligenti e collegamenti tra il mondo reale e virtuale. Questo è un campo in continua ascesa grazie al progressivo e regolare sviluppo sia della tecnologia, nell'ambito della miniaturizzazione dei dispositivi, che delle potenzialità dei sistemi embedded. Questi sistemi permettono, tramite l'uso sempre maggiore di sensori e attuatori, l'elaborazione delle informazioni provenienti dall’esterno. È evidente, come un software di tale portata, possa avere una molteplicità di applicazioni, alcune delle quali, nell’ambito della Biomedica, può esprimersi nella telemedicina e nei sistemi e-Heath. Per e-Health si intende infatti l’utilizzo di strumenti basati sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, per sostenere e promuovere la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio delle malattie e la gestione della salute e dello stile di vita. Obiettivo di questa tesi è fornire un set di dati che mirino ad ottimizzare e perfezionare i criteri nella scelta applicativa di tali strutture. Misureremo prestazioni e capacità di svolgere più o meno velocemente, precisamente ed accuratamente, un particolare compito per cui tale software è stato progettato. Ciò si costruisce sull’esecuzione di un benchmark su diverse implementazioni di Smart-M3 ed in particolare sul componente centrale denominato SIB (Semantic Information Broker).