398 resultados para Vigna-angularis


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O feijão-caupi possui cultivo intenso nas regiões Norte e Nordeste do país e está se expandindo para a região Centro-Oeste. Devido às grandes áreas de produção nessa região, faz-se necessário o controle químico. No entanto não existem produtos registrados para a cultura, sendo essencial para isso os estudos de seletividade de herbicidas. Por isso, o objetivo deste trabalho foi avaliar a seletividade de doses de sulfentrazone em cultivares de feijão-caupi. O experimento foi realizado em área experimental do Instituto Federal de Mato Grosso, Sorriso-MT, em blocos casualizados em esquema fatorial 4 x 4 com três blocos. Foram avaliadas quatro variedades (Imponente, Tumucumaque, Novaera e Itaim) e quatro doses de sulfentrazone (0; 250; 500 e 1000 g i.a.ha-1). As parcelas possuíam área total de 4 x 3 m de área útil de 6 m2. O espaçamento entrelinhas do feijão-caupi foi de 0,5 m. As aplicações foram realizadas com pulverizador costal pressurizado a CO2 equipado com pontas de jato plano XR 110.02, calibrado para volume de calda de 200 L ha-1. A fitotoxicidade foi avaliada aos 7, 14 e 21 dias após a aplicação (DAA) utilizando a escala EWRC. Observou-se maior fitotoxicidade com o aumento da dose aplicada do produto, chegando ao máximo de nota 3 aos 7 DAA para a maior dose do produto em todas as cultivares, à exceção da cultivar Itaim que foi nota 2. Aos 21 DAA, não houve praticamente fitointoxicação (notas 1 ou 2) para todas as doses em todas as cultivares à exceção da cultivar Itaim que na maior dose apresentou nota 3. Houve menor número de grãos/vagem das cultivares Imponente e Nova Era do que a cultivar Tumucumaque. Além disso, as cultivares Itaim e Tumucumaque apresentaram menor massa de 100 grãos que a cultivar Imponente. Não houve diferença entre os tratamentos em relação à produtividade e o número de vagens/planta. Como conclusão, as diferentes doses do herbicida sulfentrazone são seletivas para as cultivares avaliadas.

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Nutritional intervention in pre-school children using cookies prepared with wheat fl our enriched with iron and folic acid (CWFFeFA) and cookies prepared with cowpea (Vigna unguiculata (L.) Walp) fl our fortifi ed with iron and zinc and wheat fl our enriched with iron and folic acid (CCFFeZn + WFFeFA).

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O feijão-de-metro é uma hortaliça não-convencional cultivada na Região Norte, porém carece de informações quando objetiva-se a obtenção de sementes. O objetivo deste trabalho foi estudar a qualidade fisiológica das sementes em diferentes épocas de colheitas das vagens em dois modos de secagem.

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Big data and AI are paving the way to promising scenarios in clinical practice and research. However, the use of such technologies might clash with GDPR requirements. Today, two forces are driving the EU policies in this domain. The first is the necessity to protect individuals’ safety and fundamental rights. The second is to incentivize the deployment of innovative technologies. The first objective is pursued by legislative acts such as the GDPR or the AIA, the second is supported by the new data strategy recently launched by the European Commission. Against this background, the thesis analyses the issue of GDPR compliance when big data and AI systems are implemented in the health domain. The thesis focuses on the use of co-regulatory tools for compliance with the GDPR. This work argues that there are two level of co-regulation in the EU legal system. The first, more general, is the approach pursued by the EU legislator when shaping legislative measures that deal with fast-evolving technologies. The GDPR can be deemed a co-regulatory solution since it mainly introduces general requirements, which implementation shall then be interpretated by the addressee of the law following a risk-based approach. This approach, although useful is costly and sometimes burdensome for organisations. The second co-regulatory level is represented by specific co-regulatory tools, such as code of conduct and certification mechanisms. These tools are meant to guide and support the interpretation effort of the addressee of the law. The thesis argues that the lack of co-regulatory tools which are supposed to implement data protection law in specific situations could be an obstacle to the deployment of innovative solutions in complex scenario such as the health ecosystem. The thesis advances hypothesis on theoretical level about the reasons of such a lack of co-regulatory solutions.

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Il lavoro proposto si pone l’obiettivo di progettare l’impianto di climatizzazione del Museo Nazionale della Resistenza, sito in Milano, sulla base dei criteri di riduzione delle emissioni climalteranti e valorizzando l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili presenti nel territorio, nella fattispecie attraverso lo sfruttamento dell’acqua di falda e dell’energia solare. Il primo capitolo è dedicato alla descrizione del processo di dimensionamento effettuato ed ai criteri di progettazione adottati. Lo sfruttamento diretto dell’energia solare avviene attraverso un impianto fotovoltaico integrato alla struttura museale; nel secondo capitolo viene stimata la sua capacità di produzione elettrica annuale. Vengono quindi messi a confronto i risultati ottenuti, calcolati sia su base mensile in relazione alla norma UNI 10349, sia attraverso una simulazione energetica di tipo dinamico condotta su base oraria mediante l’utilizzo del software IES VE. Viene inoltre valutata la capacità della cella fotovoltaica nel convertire la radiazione incidente in energia elettrica ed analizzato il suo comportamento al variare delle condizioni operative. Nel terzo capitolo vengono studiati gli effetti dell’irraggiamento estivo sulle pareti opache del museo, valutando la capacità delle murature di ritardare l’onda di flusso termico. È inoltre effettuata una trattazione analitica per il calcolo dei parametri necessari a determinare il comportamento dinamico dell’involucro. Attraverso la simulazione dinamica è stato possibile stimare le richieste energetiche ed elettriche, estive e invernali, della struttura museale. La soluzione impiantistica proposta per la generazione di acqua calda e refrigerata, fa uso di gruppi polivalenti acqua-acqua con possibilità di condensare o evaporare con acqua di falda. Tale soluzione viene poi analizzata e confrontata con una più versatile, ma meno efficiente, una pompa di calore aria-acqua.

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Industria 4.0 ha coinvolto il settore agroalimentare introducendo nuove strategie di tracciabilità, a favore della sostenibilità e della sicurezza alimentare. L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino pone tra gli obiettivi per il 2024 la transizione digitale della filiera, così da avere una tracciabilità trasparente e affidabile. Questo fornisce un vantaggio ai produttori e ai consumatori che dispongono di maggiori informazioni quantitative e qualitative del prodotto. I sistemi di tracciabilità sono integrati nella supply chain aumentandone la resilienza; tuttavia, la maggior parte degli ERP in commercio ricostruiscono la tracciabilità a posteriori: dal codice lotto finale si ricompone tutto il processo. Per monitorare costantemente la filiera ed incrementarne la trasparenza si stanno integrando nuove tecnologie alla tracciabilità, come l’intelligenza artificiale e la blockchain. Obiettivo di questa tesi è la progettazione di un sistema di tracciabilità blockchain. Pertanto, si introduce alla tracciabilità e alla blockchain descrivendo i principali contributi in letteratura che propongono approcci e strategie, evidenziando vantaggi e sfide future. Poi, si presenta il caso Moncaro, cooperativa agricola che ha cantine e vigneti nel territorio marchigiano, analizzando il processo di vinificazione in bianco dal punto di vista del flusso fisico e informativo, rispettivamente tramite BPMN e Relationship chart. Ai fini della modellazione e della scelta dei dati da inserire in tracciabilità, si analizzano le informazioni registrate negli ERP sviluppati da Apra s.p.a., software house, di cui Moncaro fruisce. Quindi, si propone la formulazione di un algoritmo in pseudocodice che permette di collegare sequenzialmente le attività, così, da ottenere la tracciabilità real time e un’architettura che può gestire tutte le informazioni della supply chain. Infine, si è implementato uno scenario produttivo reale, mediante l’architettura di database a grafo di Neo4j AuraDB

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Il presente studio analizza l’attuale tendenza del sistema televisivo statunitense all’ibridazione con i modelli affermati già nell’era dominata dai network prima, e dalla CATV poi. Dopo una mappatura storica che permette di comprendere e apprezzare i continui cambiamenti dell’industria televisiva, lo scritto si concentra sull’analisi delle varie strategie manageriali (e sulle retoriche) che stanno alla base delle prime fasi dei servizi non lineari. Si esaminano inoltre le modalità che governano ora i tentativi di recupero di esperienze che sembravano ormai superate per lasciare spazio proprio ai modelli OTT. Infatti, data la non sostenibilità sul lungo periodo delle forme economiche, distributive, produttive, etc., adottate delle piattaforme streaming come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+, queste cercano ora di ricostruire una dimensione lineare, alla cui matrice troviamo la weekly release, la pubblicità, la sincronizzazione sociale, la diretta e altro ancora – si pensi ai casi Pluto TV e Peacock TV, esempi di servizi HVOD (Hybrid Video on Demand) che stanno tracciando dei nuovi percorsi pur senza dimenticare ciò che ha funzionato in passato.