964 resultados para Tecnologie, recupero, colonia reggiana, anziani.
Resumo:
Partendo dalla definizione di UAV e UAS, arrivando a quella di drone, nella tesi saranno definiti i termini precedenti, ossia un sistema aereo senza pilota a bordo, la nascita del termine drone e le tendenze attuali. Dopo una precisa classificazione nelle quattro categorie principali (droni per hobbisti, commerciali e militari di me- dia grandezza, militari specifici di grandi dimensioni e stealth da combattimento) saranno descritti gli ambiti di utilizzo: da un lato quello militare e della sicurezza, dall’altro quello civile e scientifico. I capitoli centrali della tesi saranno il cuore dell’opera: l’architettura dell’UAV sarà descritta analizzando la totalità delle sue componenti, sia hardware che software. Verranno, quindi, analizzati i problemi relativi alla sicurezza, focalizzandosi sull’hacking di un UAV, illustrandone le varie tecniche e contromisure (tra cui anche come nascondersi da un drone). Il lavoro della tesi prosegue nei capitoli successivi con un’attenta trattazione della normativa vigente e dell’etica dei droni (nonché del diritto ad uccidere con tali sistemi). Il capitolo relativo alla tecnologia stealth sarà importante per capire le modalità di occultamento, le tendenze attuali e i possibili sviluppi futuri degli UAV militari da combattimento. Il capitolo finale sugli sviluppi futuri esporrà le migliorie tecnologiche e gli obiettivi degli UAV negli anni a venire, insieme ad eventuali utilizzi sia militari che civili. La ricerca sarà orientata verso sistemi miniaturizzati, multiple UAV e swarming.
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Nel presente lavoro di tesi si vogliono fornire gli aspetti più rilevanti, dal punto di vista prestazionale e tecnologico degli impianti eolici, cioè quegli impianti che producono energia elettrica a partire dall’interazione con il vento.
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In this reseach concerning the history of the ideas in our America, are mentioned the conspicuos men, who struggled for the liberation of the poor people and for the social justice and our political independence.
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Resumen: Recopila las citas existentes y resume el contenido de los documentos censales en Costa Rica entre 1776 y 1864, a la vez que transcribe ciertas secciones de los censos más importantes o sistemáticos desconocidos hasta ahora.
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Introducción Presenta un balance teórico entre diversos investigadores que han hecho referencia la mismo tema. El primer apartado alude a la base productiva del Valle Central y a los historiadores. Indaga en cuestiones referentes a ganadería, y tecnificacion , lo cual desarrolla en apartados precedentes
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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.
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In the framework of a project aimed at developing a reliable hydrogen generator for mobile polymer electrolyte fuel cells (PEFCs), particular emphasis has been addressed to the analysis of catalysts able to assure high activity and stability in transient operations (frequent start-up and shut-down cycles). In this paper, the catalytic performance of 1 at.% Pt/ceria samples prepared by coprecipitation, impregnation and combustion, has been evaluated in the partial oxidation of methane. Methane conversion and hydrogen selectivity of 96 and 99%, respectively, associated with high stability during 100h of reaction under operative conditions (start-up and shut-down cycles), have been obtained. (C) 2002 Elsevier Science B.V. All rights reserved.
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El presente trabajo tuvo como objetivos: Determinación de la composición botánica de la pastura con y sin árboles, así como evaluar la producción de biomasa fresca y seca de las especies forrajeras, en los intervalos de 0-35 y 0-25 días en la época seca, al igual que se determinará la relación que existe entre altura del fuste, área de la copa del árbol con respecto a la producción de biomasa de la pastura y por último sus beneficios económicos. El estudio se llevó a cabo en la finca las Mercedes, ubicada en el costado sur del matadero CARNIC, km. 10 1/2 de la carretera norte. Para determinar la composición botánica y producción de la biomasa forrajera así como su relación con los factores, se seleccionaron siete colonias de las cuales cinco eran de pasto Estrella, cuatro de los cuales poseían árboles y dos de pasto Guinea, de las cuales una poseían árboles. En las parcelas con árboles las mediciones se realizaron a tres distancias diferentes de la base del árbol, denominándosele distancia l, de 0-10 m de la base del árbol, distancia 2, de 10-20 m y la distancia 3, más de 20 m de la base del árbol. Para la realización de los análisis estadísticos se hizo uso de análisis de varianza para modelos lineales, a cada una de las variables dependientes, se le efectúo una prueba de rango múltiple de Duncan a las variables con significancia, además se realizó correlaciones entre colonia, intervalo, distancia, área de la copa y altura del fuste, con el objetivo de determinar cuál o cuáles son los que presentan mayor relación positiva o negativa con la producción de forraje. Los análisis estadísticos nos indican que no existe diferencia significativa entre colonia y distancias con respecto a la composición botánica. Por otra parte existen diferencias altamente significativas entre colonia, intervalo, distancias, con relación a la producción de biomasa fresca y seca, altura del pasto, cobertura efectiva y total. Las máximas producciones de forrajes son alcanzadas por las áreas forrajeras sin árbol, obteniendo la colonia uno de pasto estrella sin árbol una producción de 593.32 kg. MS/ha. y la colonia seis de pasto guinea sin árbol una producción de 226.68 kg. MS/ha. Con relación a los factores existe diferencia altamente significativa entre altura del fuste y diferencia significativa en área de la copa con respecto a la producción de biomasa fresca y seca. Las áreas de pasto sin árbol presentaron mejor rentabilidad con relación a las áreas de pasto con árbol
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El presente trabajo experimental se llevó a cabo en la finca llamada Colonia Santa Isabel ubicada en el municipio de León departamento de León. En el trabajo experimental se utilizó un diseño completamente al azar (D.C.A) el que estuvo compuesto por un lote de 36 gallinas divididas en 3 grupos, cada grupo formado por 12 gallinas seleccionadas al azar y sometidas a tratamientos distintos: Tratamiento I: Tratamiento testigo, uso de Amebendazol. Tratamiento II. Solución a base de Neem 1 250 hojas. Tratamiento III: Solución a base de Madero negro, 250 hojas. Para el análisis de los resultados del experimento se utilizó la prueba de X2 en tablas de contingencias a un oc =0.05. El ensayo tuvo una duración de 30 días comprendido entre los meses de Mayo y Junio de 1999. Con el objetivo de comparar el efecto de la utilización del té de hojas de Neem (Azadirachta indica)y Madero negro (Gliricidia sepium) como desparasitantes internos botánicos, realizando un análisis comparativo con el producto químico Amebendazol en gallinas de patio. En las 36 aves que se realizaron análisis coprológicos se identificaron los siguientes parásitos:, Coccidias, Tenias, Heterakis y Capilarias. Al realizar el análisis comparativo de los tratamientos respecto a la carga parasitaria resultó que los niveles de efectividad se obtuvieron desde los siete hasta los treinta días con los tres tratamientos para los cuatro tipos de parásitos encontrados. Al realizar el análisis económico, los resultados obtenidos demuestran que los productos botánicos son una alternativa para los pequeños productores.
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El presente estudio se realizó, con el objetivo de Evaluar la Aplicación de histovacuna para el tratamiento de Papilomatosis Bovina en la finca San José ubicada en la Colonia, Talolinga del municipio de Nueva Guinea, Departamento de la RAAS. La ubicación topográfica es la siguiente: 11º 52' 10" latitud norte y 84º 27' longitud oeste, El clima del municipio se encuentra dentro de la denominación genérica de selva tropical. La precipitación promedio anual es de 1,000 milímetros y alturas de 220 msnm. La temperatura promedio es de 25 °C, oscilando entre 28 °C y 30 °C. La Humedad Relativa Promedio Anual es de 85% y varía entre 80% y 90%. Se utilizó un diseño completamente al azar (D.C.A) el que esta compuesto por un lote de 21 Bovinos, divididos en 3 grupos, cada grupo formado por 7 Bovinos, seleccionadas al azar y sometidas a tratamientos distintos. Tratamiento I:Histovacuna 1 Dosis (HVC1) Tratamiento II: Histovacuna 2 Dosis (HVC2) y Tratamiento III: Verrugal (25g Clorobutanol). Hubo un promedio de alrededor de 9 a 7 lesiones por animal, lo que no coincide con Morter y Horstman (1992). Se comprobó que la distribución de las lesiones papilomatosas eran fundamentalmente en la región de la cabeza y cuello; coincidiendo así con Howley et al (1986), dichas lesiones oscilaban entre 1 y 2.5 cm diámetro, las mismas se hallaban presente hacía mas de 6 meses. Luego de aplicado los tratamiento las verrugas comenzaron a desaparecer a partir de los 17 días en lo adelante, siendo significativo los mayores efectos de recuperación en aquellas lesiones de mayor talla. A los 90 días de haber aplicado los tratamientos se encontraban todos los animales recuperados. Podemos decir que no es necesario repetir la dosis de histovacuna porque con una sola dosis realiza el mismo efecto de recuperación.
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El objetivo del presente trabajo consistió en la caracterización biológica y molecular de geminivirus que afectan el cultivo del tomate (Licopersicon esculentum Mili.), el estudio se realizó en la Universidad Nacional Agraria (UNA), en el período de enero 2001 a enero 2002. Se efectuó en tres fases: la primera fase de invernadero, donde se utilizaron plantas de tomate de la variedad UC-82, crías de mosca blanca (Bemisia tabaci Genn), fuente original del aislado del geminivirus de Condega, con el objetivo de caracterizar biológicamente el geminivirus, a través de periodos de adquisición, inoculación y retención, previamente para la realización de estos periodos, se determinó el porcentaje de transmisibilidad de la colonia de mosca blanca, el cual fue de 45% Jo que indicó que para asegurar la transmisibilidad del virus fue necesario usar 5 moscas por planta. Los períodos de adquisición e inoculación fueron los tiempos de 2, 5, 10 y 30 minutos, 1, 2, 4, 8, 10, 12, 18, 24 y 48 horas con 3 repeticiones de cada periodo, los datos obtenidos de estos periodos fueron analizados mediante un análisis de regresión logístico binario, resultando que el vector fue capaz de adquirir y transmitir el virus tanto en 1 O minutos (40% y 33%) como en 48 horas (60% y 66.66%) respectivamente, respecto al periodo de retención se estableció realizándose un promedio de los porcentajes de severidad de las 3 repeticiones mostrando como resultado que el vector conservó su capacidad de transmisión del virus hasta el sexto día con 45.07% de transmisibilidad, también se evaluaron 5 especies de la familia solanáceas injertándolas con plantas afectadas con el genminivirus de Condega, para conocer cuáles son hospederas del virus, resultando la especie Nicotiana tabacum cv. Benthamiana con síntomas del virus. En esta misma fase se evaluaron 4 materiales de tomate (55, 111, 148, 112) usando como testigo la variedad UC-82, se utilizó un Diseño Completamente al Azar (DCA) y se evaluó la variable severidad de la enfermedad a los datos obtenidos a través de ANDEVA y separación de medias según Duncan, estos materiales se evaluaron mediante cuatro tratamientos (inoculaciones), el primero a los 7 ddt, el segundo a los 14 ddt, el tercero a los 21 ddt y el último tratamiento fueron las plantas sin inocular (testigos), el análisis indicó que la variedad UC-82 fue la más susceptible ante el complejo mosca blanca-geminivirus presentando mayores porcentajes de severidad y el material 112 resultó el más resistente, con menos porcentajes de severidad. La segunda fase se realizó fuera del invernadero, evaluándose ante el complejo mosca blanca-geminivirus 3 materiales, incluyendo la variedad UC-82 como testigo. Se utilizó un Diseño completamente al Azar, tomando en cuenta las variables severidad, incidencia y población de mosca blanca, A los datos obtenidos se les realizó ANDEVA y separación de medias según Duncan, el que mostró que el material 55 fue el mejor, ya que presentó menos porcentaje de severidad (40%), el peor material fue lavar. UC-82 ya que mostró 58.75% de severidad, con relación a la incidencia todos los materiales evaluados resultaron al final de los muestreos con igual porcentaje de incidencia (!00%) y en el caso de la población de mosca blanca la variedad UC-82 fue la que presentó más adultos por planta en comparación con el resto de materiales. La tercera fase fue realizada en el laboratorio de biología molecular en la UNA y Suecia con el propósito de caracteri7ar molecularmente los geminivirus de Condega., Santa Lucía y Sébaco, secuenciando un fragmento de 1200 pares de bases del componente A para comparar a través de las secuencias de nucleótidos los porcentajes de similitud que existen entre ellos, dando como resultado que el geminivirus de Sébaco con el de Santa Lucía alcanzó mayor porcentaje de similitud con un 95.2 con respecto al geminivirus de Condega que obtuvo un 89.0%.
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Resumen: Es insuficiente para comprender adecuadamente las causas sociales, políticas e ideológicas de la incorporación del matrimonio civil obligatorio a nuestra legislación, el analizar el período histórico próximo a la sanción de la ley 2.393. Por ello hemos organizado la investigación en tres capítulos: “Los matrimonios entre personas de distinta religión”, “Católicos y liberales” y “La Ley de Matrimonio Civil”. El primero abarca la problemática, las distintas soluciones y la legislación aplicable, en el Río de la Plata, desde el tiempo de la colonia hasta la sanción del Código Civil. El segundo, la concepción filosófica de los hombres de la generación del ochenta, protagonistas de la sanción de la ley 2.393, las dos corrientes de pensamiento enfrentadas por su concepto del hombre, la libertad y el Estado, la posición de la prensa, los criterios sustentados por los doctorandos de la época, el fenómeno inmigratorio y el proceso de secularización. Por último, el proyecto de ley, sus repercusiones en la sociedad, en la prensa, el clero y la opinión pública; y su tratamiento en el Congreso de la Nación. Buscamos discernir las causas verdaderas y principales y las ficticias que llevaron a la introducción del matrimonio civil en el derecho argentino, para ello no solo hemos consultado las fuentes habituales, sino que hemos examinado gran cantidad de fuentes originales de la época. Entre ellas, a) la totalidad de los artículos publicados en los diarios La Prensa y La Nación durante el período 1870–1888; b) las Cartas remitidas por el Obispo de Buenos Aires, Monseñor Aneiros y por el Obispo de Córdoba, Fray Reginaldo al Senado de la Nación; c) Actas de las Sesiones de las Cámaras de Diputados y Senadores y d) las tesis doctorales de Francisco Barroetaveña, Daniel Goytia, Julio Sánchez Viamonte, Leopoldo Tahiér, Federico Valdez, Alejandro González Vélez y Alejandro Garramuño.
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Etnocentrismo o el moderno retorno a la tradición / Gilberto Cristián Aranda Bustamante -- El socialismo peruano en el pensamiento de José Carlos Mariátegui / María Victoria Carsen -- Las relaciones entre el anarquismo mexicano y el argentino, 1920-1930 / María Fernanda De La Rosa -- Voces que crean mundos: el sujeto enunciador colonial (Perú, fines del siglo XVI y principios del XVII) / Valeria Marina Elizalde -- Inmigración ruso-alemana y ruralidad. La colonia agrícola como forma de asentamiento / Fabián Claudio Flores -- Yoshio Shinya, un argentino de espíritu / Joaquín Ignacio Mogaburu -- Beneficencia, control social y disputas de las mujeres en el espacio público del sur bonaerense a fines del siglo XIX y principios del XX / Yolanda de Paz Trueba -- La economía en la Confederación (1852-1861)/ Susana I. Rato de Sambuccetti -- Las representaciones domésticas de la modernidad. Paradigmas de la vivienda popular a mediados del siglo en Argentina / Susana N. Tuler -- Miscelánea -- Reseñas Bibliográficas
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Resumen: La actitud mental del apóstol San Pablo en el Areópago de Atenas (Hch 17), la perspectiva con la que encara su misión evangelizadora, es uno de los modelos que Su Santidad Juan Pablo II presenta a los nuevos evangelizadores, en dos encíclicas suyas que son marco de referencia en este artículo: Redemptoris missio y Fides et ratio. Pablo en el Areópago de Atenas y Tomás de Aquino en París recorren caminos de encuentro con los otros, de diálogo profundo con los interlocutores, y ambos saben contar con los elementos de verdad que adquiridos por la razón, el arte, la experiencia de vida y la revelación sobrenatural, forman parte de la historia de los otros. En el contexto histórico de la teología del siglo XIII en Colonia y en París, San Alberto Magno y Santo Tomás se contaron entre aquellos que abrieron paso para reproponer una perspectiva de las verdades reveladas que iba más allá del solo comentario literal y la paráfrasis a los libros de las Sagradas Escrituras, y ambos invitaban a hacer legítimo recurso a los filósofos paganos, por entonces prohibidos a los estudiantes de la sagrada doctrina. En este contexto el De ente et essentia de Santo Tomás se presenta como un prototipo, como un modelo en miniatura de ese diálogo nuevo y fecundo. Más que detenernos en las tesis del De ente, lo proponemos como una iniciación al pensamiento filosófico y teológico del Aquinate, o más precisamente, una iniciación a su estilo de hacer teología complementando amigablemente la fe y la razón. La actitud inaudita del diálogo no excluyente que el albertismo y el tomismo inician con la Biblia, con Aristóteles, con el neoplatonismo cristiano, con filósofos judíos y árabes y que Santo Tomás cristaliza en este breve sermón o discurso acerca del ente y de la esencia, del alma humana, de los ángeles y de Dios, muestra la creatividad de su diálogo con la cultura, que integra las riquezas subjetivas de los principales interlocutores de su tiempo y de la historia del pensamiento. La tradición es la tierra fértil en la que se nutre el pensamiento original del presente. El magisterio de Santo Tomás en los areópagos de hoy es el magisterio tomista de hoy en los areópagos del mundo.
Determinación de dosis y época de aplicación de glifosato, en control de Paspalum fasciculatum Willd
Resumo:
El presente trabajo se realizo en la colonia agrícola El Guayabo ubicada en la jurisdicción de Turrialba, Costa Rica; durante los meses de Febrero y Marzo del año 1978. Consistió en usar un terreno cubierto de Gramalote (Paspalum fasciculatum Willd.) donde se evaluaron nueve tratamientos que resultaron de la combinación de tres dosis de aplicación (0.5, 1.0 y 1.5 kg e.a/ha) del herbicida glifosato en tres fechas (7, 14 y 21 días) posteriores a la limpia mecánica (chapia) de la graminea, mas tres tratamientos donde dichas dosis fueron aplicadas sin haber efectuado la chapia. El diseño usado fue bloques completos al azar. Los datos de campo se tomaron en base a peso verde 28 días después de la aplicación; fueron transformados a porcentaje de control y posteriormente a grados angulares para proceder a realizar el análisis de varianza. Los resultados obtenidos indicaron que las dosis y tiempos de aplicación considerados fueron igualmente efectivos sobre el rebrote de la graminea y que las dosis consideradas ejercieron excelente control cuando fueron aplicadas directamente sobre el gramalote sin podar.