999 resultados para Sociologia militar
Resumo:
Programa de doctorado: El control jurisdiccional de la Administración Pública.
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[ES] En este artículo se pretende contribuir al conocimiento de los sucesos bélicos acaecidos en Génova durante la primavera de 1747, a través del intercambio de correspondencia inédita entre algunos de los principales aliados españoles de esta república, capitaneados por Carvajal y Ensenada que encontraron en don Fernando de Silva, duque de Huéscar (luego de Alba), el mejor enlace para la conformación de una red social que permitiera un conocimiento extraoficial que mejorara la capacidad de actuación a favor de los intereses de España en dicha república. Un análisis interpersonal de un hecho histórico que pone de manifiesto la «tensa relación» diplomática entre Francia y España, unidas por el Pacto de Familia de 1743 y que determinó las estrategias diplomáticas llevadas por ambos durante las negociaciones de la paz de Aquisgrán, que puso fin a la Guerra de Sucesión Austriaca.
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[POR] Introdução: Em Portugal, além das aulas de educação física, as escolas oferecem tempos destinados ao desporto escolar (DE), que poderão aumentar os níveis de actividade física dos alunos. Objectivo: Analisar os níveis e os correlatos da participação no DEnos ensinos regular e militar, identificando a su a relação com variáveis sociodomográficas e atitudes.
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Sociology of work in Italy revived at the end of WWII, after thirty years of forced oblivion. This thesis examines the history of discipline by considering three paths that it followed from its revival up to its institutionalization: the influence of the productivity drive, the role of trade unions and the activity of early young researchers. European Productivity Agency's Italian office Comitato Nazionale per la Produttività propagandised studies on management and on the effects of the industrialization on work and society. Academicians, technicians, psychologists who worked for CNP started rethinking sociology of work, but the managerial use of sociology was unacceptable for both trade unions and young researchers. So âfree unionâ CISL created a School in Florence with an eager attention to social sciences as a medium to become a new model union, while Marxist CGIL, despite its ideological aversion to sociology, finally accepted the social sciences lexicon in order to explain the work changes and to resist against the employers' association offensive. On the other hand, political and social engagement led a first generation of sociologists to study social phenomenon in the recently industrialized Italy by using the sociological analysis. Finally, the thesis investigate the cultural transfers from France, whose industrial sociology (sociologie du travail) was considered as a reference in continental Europe. Nearby the wide importance of French sociologie, financially aided by planning institutions in order to employ it in the industrial reconstruction, other minor experiences such as the social surveys accomplished by worker-priests in the suburbs of industrial cities and the heterodox Marxism of the review âSocialisme ou Barbarieâ influenced Italian sociology of work.
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Oggetto di indagine del lavoro è il movimento ambientalista e culturale delle Città in Transizione che rappresentano esperimenti di ri-localizzazione delle risorse volte a preparare le comunità (paesi, città, quartieri) ad affrontare la duplice sfida del cambiamento climatico e del picco del petrolio. A partire dal Regno Unito, la rete delle Transition Towns si è in pochi anni estesa significativamente e conta oggi più di mille iniziative. L’indagine di tale movimento ha richiesto in prima battuta di focalizzare l’attenzione sul campo disciplinare della sociologia dell’ambiente. L’attenzione si è concentrata sul percorso di riconoscimento che ha reso la sociologia dell’ambiente una branca autonoma e sul percorso teorico-concettuale che ha caratterizzato la profonda spaccatura paradigmatica proposta da Catton e Dunlap, che hanno introdotto nel dibattito sociologico il Nuovo Paradigma Ecologico, prendendo le distanze dalla tradizionale visione antropocentrica della sociologia classica. Vengono poi presentate due delle più influenti prospettive teoriche della disciplina, quella del Treadmill of Production e la più attuale teoria della modernizzazione ecologica. La visione che viene adottata nel lavoro di tesi è quella proposta da Spaargaren, fautore della teoria della modernizzazione ecologica, secondo il quale la sociologia dell’ambiente può essere collocata in uno spazio intermedio che sta tra le scienze ambientali e la sociologia generale, evidenziando una vocazione interdisciplinare richiamata anche dal dibattito odierno sulla sostenibilità. Ma le evidenze empiriche progressivamente scaturite dallo studio di questo movimento che si autodefinisce culturale ed ambientalista hanno richiesto una cornice teorica più ampia, quella della modernità riflessiva e della società del rischio, in grado di fornire categorie concettuali spendibili nella descrizione dei problemi ambientali e nell’indagine del mutamento socio-culturale e dei suoi attori. I riferimenti empirici dello studio sono tre specifiche realtà locali in Transizione: York in Transition per il Regno Unito, Monteveglio (Bo) e Scandiano (Re) in Transizione per l’Italia.
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La tesi di dottorato ha come oggetto il pensiero sociologico di Georg Simmel con particolare riferimento alla sua interpretazione nei diversi indirizzi di ricerca della sociologia relazionale contemporanea. In particolare, si propone una rilettura del contributo simmeliano alla luce del paradigma relazionale della sociologia di Pierpaolo Donati. Il lavoro di ricerca è stato condotto secondo una rigorosa ricognizione testuale dell’opus simmeliano e della bibliografia critica internazionale sull'argomento in oggetto. A partire dalla nozione di relazione sociale, si dipana l’analisi della proposta sociologica simmeliana: il termine tedesco Wechselwirkung (azione reciproca) racchiude la complessa semantica con cui assume senso l’intera teoria sociologica simmeliana. Simmel è il primo "sociologo relazionale", come sostenuto da Donati, e in questa ricerca si cerca di mostrare le evidenze della validità di tale asserzione. Nella formulazione simmeliana si trovano importanti indizi teorici che permettono di rielaborare la relazione nei termini di una “forma sociale vitale”. Questo significa che la relazione sociale trova la sua ragion d’essere in quanto fenomeno umano che si determina a partire dalle nozioni di “spirito” (Geist) e “vita”(Leben). Nel primo capitolo si chiarisce la natura di questa relazione sociale in rapporto alle varie proposte sociologiche relazionali in campo internazionale. Nel secondo capitolo si analizza in maniera critica la (ri)formulazione simmeliana della relazione come scambio (nella forma simbolica del denaro) e le interpretazioni relazionali che si sono succedute a partire da questo cambio di rotta. Nel terzo capitolo vengono passate in rassegna le principali figure relazionali (la vita della metropoli, la moda, il conflitto, il povero, lo straniero) con le quali si confronta il sociologo berlinese. Nel quarto capitolo si propone di rileggere fenomeni sociali e culturali come forme relazionali in riferimento alla sfera dell’arte e della teologia (religione).
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Actividades desarrolladas durante el período: Relevar, seleccionar y analizar el material bibliográfico. Elaboración de un estado del arte; Elaboración del marco teórico referencial; Relevar, seleccionar y analizar normativas y documentos oficiales que regularon las políticas educativas durante ese periodo. Elaboración un documento de síntesis.
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Dada la grave situación mundial actual, y en vistas de la geopolítica militar norteamericana, es de gran importancia para la crítica del presente revisar el pensamiento del filósofo Enrique Dussel respecto de la argumentación lockeana (John Locke), utilizada largamente para la justificación del esclavismo y del colonialismo, teniendo vigencia aún en nuestros días como base autojustificatoria de la geopolítica militar norteamericana. Realizar una crítica desde la filosofía política de liberación de Enrique Dussel es entender a la política como horizonte de realización de su ética de liberación, posicionándose desde la perspectiva de las «víctimas».
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A proposta de apresentaçaoaponta para algumas anotaçoes sobre uma sociologia crítica da educaçao a partir do pensamento de Theodor W. Adorno. Desse modo, discutem-se aqui os limites da cultura na sociedade capitalista, sendo o episódio de Auschwitz a grande metáfora da própria cultura absorvida pela lógica de dominaçao. Para Adorno Auschwitz é o símbolo da consciência coisificada, transfigurada também no símbolo da modernidade e da civilizaçao. Auschwitz é a "barbárie sofisticada" ou civilizaçao que expoe sua barbárie, eis o paradoxo. O olhar de Adorno está voltado para a situaçao humana após esta catástrofe que nos direciona a uma crítica à civilizaçao. Sua afinidade com esse episódio, criado sob a mao humana, nasce a partir de uma exigência de ler a contrapelo a própria cultura.Nesse sentido pretende-sediscutir a condiçao da educaçao nos dias atuais, a partir de uma concepçao sociológica crítica, bem como seus desdobramentos. A questao que se coloca é: como compreender uma sociologia crítica da educaçao e as condiçoes de efetivá-la na perspectiva de se evitar Auschwitz no âmbito da sociedade contemporânea?
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Bautizados por Lucas Rubinich como "generación ausente" por su sino generacional (ni jóvenes de los gloriosos 60-70, ni hijos de la democracia), acusados por sus detractores de posmodernos y apolíticos, los miembros del mítico "Grupo Shangai" siguieron publicando novelas durante la década del 90 y primera década del 2000, algunas de las cuales -leídas desde hoy- dan un claro mentís a postulados publicados en Babel. Revista de libros (1988- 1991) sobre el valor perdido de la palabra respecto de lo social, o a formulaciones más tempranas sobre la deseable articulación entre política y ficción por parte de algunos de sus miembros en entrevistas para El Periodista de Buenos Aires, Tiempo Argentino y El Porteño. La presente comunicación pretende, en primer lugar, defender una lectura global de la producción teórica y ficcional de este grupo de narradores desde el concepto de generación, intentando una caracterización que dialoga y reconoce su deuda crítica con las caracterizaciones ya realizadas por Verónica Delgado (Delgado 1997) y Graciela Speranza (Speranza 2004). En segundo lugar, se pretende focalizar en el problema de la relación entre política y ficción en la producción novelística de dos de sus miembros: Martín Caparrós y Alan Pauls. La elección no es arbitraria, ya que se parte de la hipótesis de que en la lectura cronológica y contrastada de las novelísticas de Caparrós y Pauls sería posible leer de forma diáfana las tensiones y reformulaciones de esta relación a lo largo de los últimos veinte años