991 resultados para Pe riodique e lectronique (Descripteur de forme)
Resumo:
Il lavoro di tesi parte da un presupposto di osservazione empirica. Dopo aver rilevato la ricorrenza da parte di registi teatrali del panorama internazionale alladattamento di testi non drammatici, ma narrativi per la scena, si deciso di indagare come la natura narrativa dei testi di partenza si adatti, permanga o muti nel passaggio dal medium narrativo a quello spettacolare. La tesi si suddivide in tre parti. Nella parte intitolata Della metodologia (un capitolo), viene illustrato il metodo adottato per affrontare lanalisi degli spettacoli teatrali. Facendo riferimento alla disciplina semiotica teatrale, si definito loggetto empirico di studio come testo spettacolare/performance text. La seconda parte della tesi, Della comparazione dei modelli comunicativi, (due capitoli), procede nella definizione: 1) dellelemento teorico da indagare nei testi spettacolari, ovvero, la narrativit; 2) dei modelli comunicativi della narrazione e dello spettacolo teatrale e delle loro intersezioni o differenze. Nella terza parte della tesi, Della critica, (due capitoli), vengono analizzate alcune delle opere del regista Jurij Ljubimov (Russia), Eimuntas Nekroius (Lituania), Alvis Hermanis (Lettonia). La scelta ricaduta sulle opere di questi registi in base a una considerazione: 1) culturale: si deliberatamente circoscritta la sfera di indagine alla produzione teatrale russa e post-sovietica; 2) estetica: stato osservato che la linea registica inaugurata da Jurij Ljubimov va permeando lattivit registica di registi pi giovani come Nekroius e Hermanis; 3) statistica: Ljubimov, Nekroius, Hermanis hanno scelto di mettere in scena testi non drammatici con una elevata frequenza. La tesi corredata da unampia appendice iconografica. Per lanalisi dei testi spettacolari si fatto riferimento alla visione degli spettacoli in presa diretta in Italia e allestero.
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Introduzione: La malattia mani-piedi-bocca una patologia infettiva tipica della prima infanzia causata dagli enterovirus, in particolare i sierotipi Coxsackievirus A16 ed Enterovirus 71. A partire dal 2008, ne stata descritta unepidemia da Coxsackievirus A6, in genere accompagnata da febbre elevata e che si distingue per lo sviluppo di piccole vescicole che progrediscono a lesioni vescicolo-bollose e a bolle vere e proprie. Inoltre, nei pazienti affetti da dermatite atopica, le lesioni tendono a localizzarsi sulle aree eczematose. Abbiamo quindi svolto uno studio osservazionale prospettico per descrivere le caratteristiche cliniche delle forme atipiche di malattia mani-piedi-bocca. Metodi: Sono stati arruolati i pazienti affetti da una forma atipica di malattia mani-piedi-bocca giunti consecutivamente presso lAmbulatorio di Dermatologia Pediatrica del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna tra gennaio 2012 e febbraio 2014. Abbiamo valutato distribuzione, tipologia ed estensione delle lesioni. In un gruppo di pazienti stata inoltre eseguita lidentificazione virale sul fluido vescicolare. Risultati: Abbiamo arruolato 47 pazienti (68% maschi) con unet mediana di 22 mesi. Sono stati individuati 3 aspetti clinici principali: 1) forma acrale (distribuzione delle lesioni prevalentemente acrale), nel 62% dei soggetti; 2) eczema coxsackium (lesioni localizzate su aree eczematose), nel 23% dei soggetti; 3) forma diffusa (estensione delle lesioni al tronco), nel 15% dei soggetti. Inoltre, nell80% circa dei pazienti si riscontravano macule purpuriche acrali, circa la met dei pazienti aveva lesioni con aspetto purpurico e il 72% un interessamento dei glutei. In 9 su 11 soggetti genotipizzati stato isolato il Coxsackievirus A6. Conclusioni: Questo studio ha permesso di descrivere tre fenotipi di malattia mani-piedi-bocca atipica, che deve essere correttamente identificata al fine di non porre diagnosi errate quali varicella, eczema herpeticum, vasculiti, impetigine, e di potere cos procedere ad una gestione appropriata della patologia.
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Il progetto si sviluppa in primo luogo a scala urbana nel centro storico di Mirandola, insistendo sul tema del limite andato perduto con la demolizione della cinta muraria. Il disegno del centro nasce dalla suggestione che identifica in Giovanni Pico della Mirandola lautore dellHypnerotomachia Poliphili. Il nucleo storico della citt diventa il luogo del percorso onirico di Polifilo alla ricerca dellamata, che collega aree verdi trasformate in giardini allarea del castello. Lapprofondimento a scala progettuale coinvolge larea dellantica cittadella del castello. Il tema principale quindi il costruire nel costruito, il confronto con le preesistenze e le tante trasformazioni che il luogo ha subito. Il progetto si basa sul disegno degli spazi pubblici e sul tema culturale che larea stessa offre, data la presenza del museo civico e del teatro. Il nuovo edificio un centro culturale nel quale si accolgono ulteriori esposizioni museali e spazi dedicate a sedi di associazioni culturali cittadine.
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Il lavoro di tesi ha avuto come oggetto la progettazione di un giardino botanico per Mirandola nella zona del centro storico. Il terremoto divenuto il pretesto per ridefinire il limite tra centro storico e circonvallazione, in passato segnato dalle antiche mura e per riprogettare alcuni luoghi della citt avendo come riferimento il testo dell'Hypnerotomachia Poliphili, opera di Giovanni Pico della Mirandola, determinante nella nascita del giardino rinascimentale all'italiana. Il progetto a scala urbana, oltre che nella ridefinizione del limite, consiste nella riqualificazione di tre giardini posti lungo la circonvallazione. L'area di progetto per il giardino botanico occupata da un edificio storico, prima del terremoto adibito a banca, che diventa elemento di partenza del progetto oltre che ingresso al giardino. Vengono progettate una serie di serre vetrate, per conservare diverse specie di piante, alternate a elementi di collegamento dedicati alla didattica. Nella parte del giardino all'aperto viene creato un percorso sensoriale volto sia alla conservazione che alla didattica e al tempo libero.
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Fino dagli albori della metodica scientifica, losservazione e la vista hanno giocato un ruolo fondamentale. La patologia una scienza visiva, dove le forme, i colori, le interfacce e le architetture di organi, tessuti, cellule e componenti cellulari guidano locchio del patologo e ne indirizzano la scelta diagnostico-classificativa. Losservazione del preparato istologico in microscopia ottica si attua mediante lesame e la caratterizzazione di anomalie ad ingrandimenti progressivamente crescenti, a diverse scale spaziali, che partono dalla valutazione dellassetto architettonico sovracellulare, per poi spostarsi ad investigare e descrivere le cellule e le peculiarit citomorfologiche delle stesse. A differenza di altri esami di laboratorio che sono pienamente quantificabili, lanalisi istologica intrinsecamente soggettiva, e quindi incline ad un alto grado di variabilit nei risultati prodotti da differenti patologi. Lanalisi dimmagine, lestrazione da unimmagine digitale di contenuti utili, rappresenta una metodica oggettiva, valida e robusta ormai largamente impiegata a completamento del lavoro del patologo. Si sottolinea come lanalisi dimmagine possa essere vista come fase descrittiva quantitativa di preparati macroscopici e microscopici che poi viene seguita da una interpretazione. Nuovamente si sottolinea come questi descrittori siano oggettivi, ripetibili e riproducibili, e non soggetti a bassa concordanza inter operatore. La presente tesi si snoda attraverso un percorso concettuale orientato ad applicazioni di analisi dimmagine e patologia quantitativa che parte dalle applicazioni pi elementari (densit, misure lineari), per arrivare a nozioni pi avanzate, quali lo studio di complessit delle forme mediante lanalisi frattale e la quantificazione del pattern spaziale di strutture sovracellulari.
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Oggetto del presente studio il progetto di ricostruzione del centro urbano di Le Havre ad opera di Auguste Perret. Suo obiettivo il riconoscimento di quellidea di citt posta a fondamento del progetto, per il quale ci si propone di indagare il senso e le grammatiche costitutive della sua forma. Quella di Le Havre costituisce una dimostrazione di come una forma urbana ancora compatta ed evocativa della citt storica possa definirsi a partire dalle relazioni stabilite con gli elementi della geografia fisica. Nei suoi luoghi collettivi e monumentali, che rimandano chiaramente a una cultura dellabitare che affonda le proprie radici nella pi generale esperienza della costruzione della citt francese, la citt riconosce un valore formale e sceglie di rappresentare il proprio mondo civico dinanzi a quei grandi elementi della geografia fisica che costituiscono lidentit del luogo nel quale questa si colloca. Sembra infatti possibile affermare che gli spazi pubblici della citt atlantica riconoscano e traducano nella forma della Place de lHtel de Ville le ripide pendici della falesia del Bec-de-Caux, in quella della Porte Ocane lorizzonte lontano dellOceano, e nel Front-de-mer Sud laltra riva dellestuario della Senna. Questa relazione fondativa sembra essere conseguita anche attraverso la definizione di unappropriata grammatica dello spazio urbano, la cui significativit nel fondarsi sullassunzione, allo stesso tempo, del valore dello spazio circoscritto e del valore dello spazio aperto. La riflessione sullo spazio urbano investe anche la costruzione dellisolato, sottoposto a una necessaria rifondazione di forma e significato, allo scopo di rendere intellegibile le relazioni tra gli spazi finiti della citt e quelli infiniti della natura. La definizione dellidentit dello spazio urbano, sembra fondarsi, in ultima analisi, sulle possibilit espressive delle forme della costruzione che, connotate come forme dellarchitettura, definiscono il carattere dei tipi edilizi e dello spazio da questi costruito.
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Starting from some satellite photos, we try to understand if someone of the many negatives roundish shapes recognized into a complex of two impacts craters could verify the karst phenomenon on Mars. This fact if confirmed could be extremely important to find microbiological life living underground in an area of contact between water and sulfates, shielded from cosmic radiation. In order to verify if these negatives shapes have a karst origin or an impact one, we made several morphometric measurements with particular attention to the length of the axes and to the depth of these depressions. We also studied some other forms (such jagged ridges) as another possible witness of the karst.
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The aim of this work is to study the thermal behavior of geopolymers derived from kaolinite (clay). The geopolymers were characterized by various technics: Thermal analysis (DTA, TGA and dilatometer), X-ray diffractography (XRD), scanning electron microscopy (SEM) and Fourier transform infrared spectroscopy (FTIR). Certain physical properties of the products were equally determined: linear shrinkage of curing, percentage of water absorption and compressive strength. The results obtained after drying and thermal treatment showed that the products preserved their initial forms, but showed variable colours based on the temperatures they were treated at. The products obtained at 90, 300 and 500 C contained hydroxysodalite. The synthesis of geopolymers is not complete at 300 C (presence of kaolinite in the material) but the products obtained are quite consolidated. The geopolymers obtained have weak values of linear shrinkage of curing (less than 0.6 %) and the compressive strength increases from room temperature (4.9 Mpa) up to 400 C (8.9 MPa) then becomes constant between 400 and 500 C. The combination of results demonstrates the efficiency of the temperature parameter during the synthesis of geopolymers based on kaolinite. // Lobjet de ce travail est ltude du comportement thermique des gopolymres base dune argile kaolinite. Les produits obtenus ont t caractriss au moyen de plusieurs techniques : analyses thermiques (ATD, ATG et dilatomtrie), microscopie lectronique balayage (MEB), analyse par diffraction de rayons X (DRX), analyse infrarouge par transforme de Fourier (IRTF). Certaines proprits physiques des produits obtenus ont galement t dtermines : retrait linaire de cuisson, pourcentage dabsorption deau et rsistance la compression. Les rsultats obtenus montrent quaprs le schage et la fin du traitement thermique, les prouvettes des produits conservent leur forme initiale mais prsentent une variation de couleur en fonction de la temprature de traitement. Les produits obtenus 90, 300 et 500 C contiennent de lhydroxysodalite. La raction de synthse gopolymre nest pas encore termine au moins 300 C (prsence de kaolinite dans le matriau) mais les produits obtenus sont assez consolids. Les gopolymres obtenus prsentent de faibles valeurs de retrait linaire de cuisson (infrieure 0,6 %) et une rsistance la compression qui augmente de la temprature ambiante (4,9 MPa) jusqu 400 C (8,9 MPa) puis devient constante entre 400 et 500 C. Lensemble de ces rsultats permet de mettre en exergue lefficacit du paramtre temprature au cours de la synthse des gopolymres base de kaolinite.