982 resultados para Le Bé, GuillaumeLe Bé, GuillaumeGuillaumeLe Bé
Resumo:
La diagnosi di linfoma non Hodgkin B della zona marginale si basa su criteri morfologici e sulla sostanziale negatività per marcatori immunoistochimici espressi in altri sottotipi di linfoma B. L’ obiettivo di questo lavoro è stato, quindi, quello di ricercare una molecola specifica associata ai linfomi della zona marginale. Materiali e Metodi. Sono stati esaminati 2.104 linfomi periferici di entità nosologia eterogenea mediante un anticorpo monoclonale, diretto contro la molecola IRTA1, che riconosce la zona marginale nei tessuti linfoidi umani. Risultati. Si è riscontrata espressione di IRTA1 nel 93% dei linfomi della zona marginale ad insorgenza extranodale e nel 74% di quelli primitivi linfonodali suggerendo la possibilità che questi linfomi possano originare dalle cellule perifollicolari o monocitoidi IRTA1+ riscontrabili nei linfonodi reattivi. La valutazione immunoistochimica mediante doppia colorazione (IRTA1/bcl6), ha inoltre dimostrato come vi sia una modulazione fenotipica nelle cellule marginali neoplastiche nel momento in cui esse colonizzano i follicoli linfoidi e durante la loro circolazione nei centri germinativi. Le cellule marginali neoplastiche che differenziano in senso plasmacellulare perdono l’ espressione di IRTA1 Discussione. In conclusione, tali evidenze hanno permesso di ampliare la conoscenza sulla biologia dei linfomi marginali e sottolineano come IRTA1 sia il primo marcatore diagnostico positivo per queste neoplasie.
Resumo:
Le cellule staminali/stromali mesenchimali umane (hMSC) sono attualmente applicate in diversi studi clinici e la loro efficacia è spesso legata alla loro capacità di raggiungere il sito d’interesse. Poco si sa sul loro comportamento migratorio e i meccanismi che ne sono alla base. Perciò, questo studio è stato progettato per comprendere il comportamento migratorio delle hMSC e il coinvolgimento di Akt, nota anche come proteina chinasi B. L’espressione e la fosforilazione della proteinchinasi Akt è stata studiata mediante Western blotting. Oltre al time-lapse in vivo imaging, il movimento cellulare è stato monitorato sia mediante saggi tridimensionali, con l’uso di transwell, che mediante saggi bidimensionali, attraverso la tecnica del wound healing. Le prove effettuate hanno rivelato che le hMSC hanno una buona capacità migratoria. E’ stato osservato che la proteinchinasi B/Akt ha elevati livelli basali di fosforilazione in queste cellule. Inoltre, la caratterizzazione delle principali proteine di regolazione ed effettrici, a monte e a valle di Akt, ha permesso di concludere che la cascata di reazioni della via di segnale anche nelle hMSC segue un andamento canonico. Specifici inibitori farmacologici sono stati utilizzati per determinare il potenziale meccanismo coinvolto nella migrazione cellulare e nell'invasione. L’inibizione della via PI3K/Akt determina una significativa riduzione della migrazione. L’utilizzo di inibitori farmacologici specifici per le singole isoforme di Akt ha permesso di discriminare il ruolo diverso di Akt1 e Akt2 nella migrazione delle hMSC. E’ stato infatti dimostrato che l'inattivazione di Akt2, ma non quella di Akt1, diminuisce significativamente la migrazione cellulare. Nel complesso i risultati ottenuti indicano che l'attivazione di Akt2 svolge un ruolo critico nella migrazione della hMSC; ulteriori studi sono necessari per approfondire la comprensione del fenomeno. La dimostrazione che l’isoforma Akt2 è necessaria per la chemiotassi diretta delle hMSC, rende questa chinasi un potenziale bersaglio farmacologico per modulare la loro migrazione.
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I cicli di Hodge assoluti sono stati utilizzati da Deligne per dividere la congettura di Hodge in due sotto-congetture. La prima dice che tutte le classi di Hodge su una varietà complessa proiettiva liscia sono assolute, la seconda che le classi assolute sono algebriche. Deligne ha dato risposta affermativa alla prima sottocongettura nel caso delle varietà abeliane. La dimostrazione si basa su due teoremi, conosciuti rispettivamente come Principio A e Principio B. In questo lavoro vengono presentate la teoria delle classi di Hodge assolute e la dimostrazione del Principio B.
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L’obiettivo di questo lavoro è stato sottotitolare in italiano il primo episodio della serie tv spagnola B&b de boca en boca, con il commento delle caratteristiche e delle strategie traduttive adottate. Il primo capitolo introduce i generi televisivi, in particolare la fiction, e presenta la serie B&b e i suoi personaggi. Il secondo capitolo parla della traduzione audiovisiva e del sottotitolaggio e presenta la mia proposta di sottotitolaggio. Il terzo e ultimo capitolo è dedicato al commento della mia proposta e cioè all’analisi delle varie fasi del progetto e alle principali difficoltà traduttive e le relative strategie adottate.
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ed. by Hartwig Hirschfeld
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BACKGROUND This first-in-human proof-of-concept study aimed to check whether safety and preclinical results obtained by intratumoral administration of BQ788, an endothelin receptor B (EDNRB) antagonist, can be repeated in human melanoma patients. METHODS Three patients received a single intralesional BQ788 application of 3 mg. After 3-7 days, the lesions were measured and removed for analysis. The administered dose was increased to a cumulative dosage of 8 mg in patient 4 (4 × 2.0 mg, days 0-3; lesion removed on day 4) and to 10 mg in patient 5 (3 × 3.3 mg, days 0, 3, and 10; lesion removed after 14 days). Control lesions were simultaneously treated with phosphate-buffered saline (PBS). All samples were processed and analyzed without knowledge of the clinical findings. RESULTS No statistical evaluation was possible because of the number of patients (n = 5) and the variability in the mode of administration. No adverse events were observed, regardless of administered dose. All observations were in accordance with results obtained in preclinical studies. Accordingly, no difference in degree of tumor necrosis was detected between BQ788- and PBS-treated samples. In addition, both EDNRB and Ki67 showed decreased expression in patients 2 and 5 and, to a lesser extent, in patient 1. Similarly, decreased expression of EDNRB mRNA in patients 2 and 5 and of BCL2A1 and/or PARP3 in patients 2, 3, and 5 was found. Importantly, semiquantitatively scored immunohistochemistry for CD31 and CD3 revealed more blood vessels and lymphocytes, respectively, in BQ788-treated tumors of patients 2 and 4. Also, in all patients, we observed inverse correlation in expression levels between EDNRB and HIF1A. Finally, in patient 5 (the only patient treated for longer than 1 week), we observed inhibition in lesion growth, as shown by size measurement. CONCLUSION The intralesional applications of BQ788 were well tolerated and showed signs of directly and indirectly reducing the viability of melanoma cells.
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Der natürliche Verlauf einer HepatitisB-Virus(HBV)-Infektion ist komplex und wird einerseits durch das Alter zum Zeitpunkt der Infektion, anderseits durch Komorbiditäten bzw. Koinfektionen und zum Teil noch nicht identifizierte Faktoren bestimmt. Das HBV wird nie komplett eliminiert. Das Erreichen des inaktiven Trägerstatus ist aber ein realistisches Therapieziel. Zur Therapie stehen Nukleosid/NukleotidAnaloga sowie pegyliertes Interferonalpha zur Verfügung. Screening von bestimmten Patientengruppen und eine generelle Impfung sind wichtige prophylaktische Massnahmen. Die chronische Hepatitis-C-Virus(HCV) -Infektion führt in circa einem Drittel der Fälle zur Leberzirrhose. Eine Therapie ist generell ab Fibrosestadium Metavir 2 indiziert. Neue DAA (directly acting antivirals) erlauben kurzfristige, hochpotente und nebenwirkungsarme Therapieschemata.
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von J. F. A. de le Roi