366 resultados para Longus Colli
Resumo:
Objetivo: Describir los desenlaces funcionales, complicaciones postoperatorias, dolor y satisfacción de un grupo de pacientes con diagnóstico de inestabilidad de segunda articulación metatarsofalángica y lesión de la placa plantar, que fueron intervenidos quirúrgicamente para su reconstrucción en el Hospital Universitario de cuarto nivel Fundación Santa Fé de Bogotá, en el periodo comprendido entre Enero de 2010 hasta Diciembre de 2015. Métodos: Estudio descriptivo de corte transversal que evalúa desenlaces funcionales, dolor y satisfacción para un grupo consecutivo de pacientes con diagnóstico de inestabilidad de la segunda articulación metatarsofalángica que fueron intervenidos quirúrgicamente mediante reconstrucción de la placa plantar entre Enero de 2010 a Diciembre de 2015 en el Hospital Universitario Fundación Santa fe de Bogotá. Resultados: El procedimiento se realizó a 39 pacientes (40 MTF), encontrando mejoría en dolor, función y satisfacción. El dolor postoperatorio paso de severo a leve en el 80% de los pacientes, 67.5% de los pacientes presentaron prueba de aprehensión positiva, 85% alineamiento adecuado, el reporte de escala de AOFAS postoperatoria fue de 87, y los resultados fueron satisfactorios en un 94.5%. La principal complicación con la cirugía fue la extensión residual del dedo operado (22.5%). Conclusiones: La reconstrucción de la placa plantar en casos de inestabilidad metatarsofalángica ha demostrado tener resultados satisfactorios, en el presente estudio encontramos mejoría respecto a dolor, función y satisfacción posterior a la realización del procedimiento. Sin embargo puede presentar complicaciones como extensión residual del dedo o elevación, rigidez y recidiva.
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La stesura del seguente elaborato di tesi è avvenuta simultaneamente all’inizio di un progetto Lean presso il plant produttivo, situato a Crevalcore (Bo), di Fonderie di Montorso Spa, azienda produttrice di getti in ghisa. Lo scopo del seguente elaborato è di descrivere l’implementazione di un progetto Lean in uno dei settori più antichi esistenti. Negli ultimi decenni, si è sentito molto parlare di Lean production in settori come quello dell’automotive ma, raramente, si sente parlare di lean thinking o kaizen in settori metalmeccanici. I processi produttivi tipici di una fonderia, infatti, sono difficilmente prevedibili e controllabili come può essere un processo di assemblaggio di componenti. Trasferire, dunque, un sistema di gestione della produzione, il Toyota Production System, nato in una linea di assemblaggio, in un settore con una grande quantità di vincoli di progettazione e produzione, è una sfida, una sfida necessaria per rispondere ad una situazione di estrema variabilità della domanda, in cui il mercato richiede i prodotti in maniera rapida e puntuale. Per rimanere, dunque, competitivi è necessario un cambiamento radicale, una rivisitazione di tutti i processi aziendali partendo dall’arrivo dell’ordine, alla spedizione dello stesso. Alla luce di ciò, nel corso della trattazione, sono state svolte analisi al fine di ridurre il Lead time di partenza da 18 a 4 settimane, ponendo molta attenzione al coinvolgimento delle persone, il vero motore del cambiamento. Le parole cardine di questo elaborato sono: standardizzazione dei processi, eliminazione dei colli di bottiglia, aumento della comunicazione tra le funzioni aziendali, prioritizzazione dei clienti e per ultimo, ma non per importanza, la valorizzazione del gemba.
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Il seguente elaborato è il frutto del lavoro di tirocinio svolto in Marelli. L'obiettivo del tirocinio è stato il miglioramento del processo di produzione della Pompa Tender. Questa è la pompa di alimentazione benzina per cui Marelli ha vinto la concessione per diventare unico fornitore per tutte le scuderie partecipanti alle gare di formula 1. Il mondo Motorsport rappresenta un ambiente competitivo dove ogni singolo componente delle auto deve garantire le massime prestazioni ed essere affidabile. La massima cura nella produzione è un requisito minimo per diventare fornitori di questa realtà. Per questo Marelli ha deciso di mettere in dubbio il suo processo di fabbricazione cercando un occhio esterno che potesse mettere a nudo eventuali difetti di produzione. Il miglioramento di processo è stato perseguito analizzando ogni operazione in ottica di Lean Manufacturing. Il lavoro è partito con l'analisi del tempo ciclo di produzione accompagnata dalla rilevazione di Muda e verifiche sul corretto approvvigionamento di materiali e accertamenti sulla funzionalità del layout di stabilimento. Dopo le analisi del caso, sono state prese scelte di miglioramento che vanno dal riadattamento del Layout, eliminazione di colli di bottiglia, modifica sulle fasi di processo, riorganizzazione degli strumenti di lavoro sui banchi di assemblaggio ed eliminazione di cause di contaminazione all'interno della pompa. Questo ha permesso di ridurre il tempo ciclo di produzione del componente e di conseguenza diminuire la saturazione dell'operatore. Inoltre, successivamente si è fatto un lavoro di standardizzazione su tutte le pompe dello stesso tipo prodotte nello stabilimento. Grazie a questa standardizzazione si può parlare adesso di famiglia di pompe ed esse non vengono più trattate singolarmente.
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L’elaborato in questione tratta la creazione, lo sviluppo e l’utilizzo di un modello di simulazione volto a simulare il funzionamento futuro di un reparto di confezionamento di vegetali surgelati, ad oggi ancora in fase di costruzione. L’obiettivo di questo modello è quello di individuare ed analizzare a priori le possibili criticità e i possibili colli di bottiglia che potrebbero verificarsi in seguito alla messa in funzione del nuovo impianto. Il modello di simulazione sarà quindi uno strumento di supporto alle decisioni che permetterà, all’azienda Orogel, di indirizzare al meglio i propri investimenti e di risparmiare tempo e costi in fase di avvio dell’impianto. Il modello, creato per mezzo del software Plant Simulation, è stato dapprima validato simulando ordini di produzione realmente realizzati dall’azienda in passato. Successivamente, a seguito di un riscontro positivo sul funzionamento del modello, si è passati al suo utilizzo. Sono state, quindi, eseguite simulazioni riferite sia al funzionamento nominale dell’impianto sia a possibili scenari alternativi come, ad esempio, un aumento delle battute della linea. È seguita una fase di analisi dei risultati nei diversi scenari. Quello che si è riscontrato è che, durante il funzionamento nominale, non vi sono particolari criticità mentre, in determinati scenari alternativi, sono stati individuati alcuni colli di bottiglia. Sono state, dunque, suggerite possibili soluzioni per fronteggiare tali problematiche.
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I sistemi decentralizzati hanno permesso agli utenti di condividere informazioni senza la presenza di un intermediario centralizzato che possiede la sovranità sui dati scambiati, rischi di sicurezza e la possibilità di colli di bottiglia. Tuttavia, sono rari i sistemi pratici per il recupero delle informazioni salvate su di essi che non includano una componente centralizzata. In questo lavoro di tesi viene presentato lo sviluppo di un'applicazione il cui scopo è quello di consentire agli utenti di caricare immagini in un'architettura totalmente decentralizzata, grazie ai Decentralized File Storage e alla successiva ricerca e recupero di tali oggetti attraverso una Distributed Hash Table (DHT) in cui sono memorizzati i necessari Content IDentifiers (CID).\\ L'obiettivo principale è stato quello di trovare una migliore allocazione delle immagini all'interno del DHT attraverso l'uso dell'International Standard Content Code (ISCC), ovvero uno standard ISO che, attraverso funzioni hash content-driven, locality-sensitive e similarity-preserving, assegna i CID IPFS delle immagini ai nodi del DHT in modo efficiente, per ridurre il più possibile i salti tra i nodi e recuperare immagini coerenti con la query eseguita. Verranno, poi, analizzati i risultati ottenuti dall'allocazione dei CID delle immagini nei nodi mettendo a confronto ISCC e hash crittografico SHA-256, per verificare se ISCC rappresenti meglio la somiglianza tra le immagini allocando le immagini simili in nodi vicini tra loro.
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L’obiettivo della tesi è l’analisi delle potenzialità di produzione di una linea di processo dell’azienda Basf, trovando i colli di bottiglia e proponendo delle modifiche per migliorare il processo, sia in efficienza che in volumi prodotti. L’impianto è suddiviso in tre sezioni: sintesi, estrazione e distillazione del prodotto P1. Produrre maggiori quantità di P1 è fondamentale per mantenere lo stabilimento al passo con le richieste del mercato. Lo studio è stato caratterizzato dall’analisi delle apparecchiature della linea nelle condizioni di esercizio e da verifiche secondo le portate attuali; successivamente sono state valutate delle modifiche, intere o parziali, della sezione di distillazione. Le proposte si differenziano nell’investimento necessario, esse sono definite: "low cost”, “high cost 1”, “high cost 2”. La prima opzione equivale ad un classico revamping, in cui vengono sostituiti i riempimenti delle colonne di distillazione per migliorare l’efficienza fluidodinamica e assicurare un punto di esercizio sotto il limite dell’ingolfamento. La proposta high cost 1 suggerisce, invece, oltre ai riempimenti strutturati, la sostituzione di una colonna con un’altra di diametro maggiore nella sezione di esaurimento. La terza proposta prevede di modificare la quasi totalità della linea di processo, effettuando uno scambio delle tre colonne di distillazione, in cui la minore viene eliminata, con l’installazione di una terza di dimensioni superiori. Ogni proposta permette di ottenere delle quantità di P1 maggiori generando un beneficio economico stimato con il Valore Attuale Netto, il punto di ritorno e il Tasso Interno di Rendimento. Per ridurre la necessità di vapore e acqua di torre è stato valutato un recupero energetico che ha come ulteriore beneficio la diminuzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. L’elaborato si conclude con la scelta della proposta più conveniente sulla base dei criteri sopra citati e della possibilità realistica di implementazione.