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Resumo:
L’accrescimento è un fenomeno di assoluta rilevanza in astrofisica per il fatto di essere uno dei meccanismi di produzione energetica più efficienti conosciuti. Inoltre esso riveste un ruolo fondamentale sia nella caratterizzazione di oggetti astronomici noti come AGN, che per la descrizione di sistemi binari in cui una stella è nella condizione di trasferire parte della propria massa alla compagna. Nell’Introduzione è messa in risalto l’elevata efficienza del processo di accrescimento, soprattutto se confrontata con una delle reazioni termonucleari più celebri come la catena protone-protone. Sono poi mostrati alcuni aspetti qualitativi riguardanti gli AGN e il modo in cui alcune loro particolarità possono essere giustificate proprio grazie ai fenomeni di accrescimento. Il Capitolo 2 è dedicato alla determinazione della luminosità di Eddington, ovvero quel valore limite di luminosità che un corpo in accrescimento può raggiungere e che, se superato, determinata l’innescarsi di processi che portano l’accrescimento a rallentare. All’interno del Capitolo 3 è analizzato il modello di Bondi per l’accrescimento di un oggetto compatto immerso in una distribuzione infinita di gas. Il modello preso in considerazione rappresenta la versione più semplice del modello di Bondi, che fornisce una soluzione idrodinamica e che, tuttavia, presenta ipotesi molto stringenti. Per tale motivo a fine capitolo è stato aggiunto un primo sguardo al problema di Bondi in presenza di electron scattering, andando a vedere il modo in cui questo influenza i risultati classici precedentemente ottenuti. Infine, nel Capitolo 4 è introdotto il problema dell’accrescimento all’interno di sistemi binari in modo da mettere in luce i principali meccanismi che possono dare vita all’accrescimento e le ipotesi sotto le quali questi possono avvenire.
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La ventilazione meccanica è un utile strumento per far fronte a patologie respiratorie, ma per avere un risultato ottimale è necessario impostare il ventilatore in modo personalizzato, al fine di rispettare la meccanica respiratoria di ogni paziente. Per far questo si possono utilizzare modelli della meccanica respiratoria dello specifico paziente, i cui parametri devono essere identificati a partire dalla conoscenza di variabili misurabili al letto del paziente. Schranz et al. hanno proposto l’utilizzo di un nuovo metodo, il Metodo Integrale Iterativo, la cui efficacia è stata valutata confrontandone le prestazioni con quelle di altre tecniche consolidate di identificazione parametrica: regressione lineare multipla, algoritmi iterativi e metodo integrale. Tutti questi metodi sono stati applicati ad un modello viscoelastico del secondo ordine della meccanica respiratoria utilizzando sia dati simulati sia dati clinici. Da questa analisi comparata è emerso che nel caso di simulazioni prive di rumore quasi tutti i metodi sono risultati efficaci, seppur con tempi di calcolo diversi; mentre nel caso più realistico con la sovrapposizione del disturbo l’affidabilità ha subito un ridimensionamento notevole in quasi tutti i casi, fatta eccezione per il metodo Simplex Search (SSM) e il Metodo Integrale Iterativo (IIM). Entrambi hanno fornito approssimazioni soddisfacenti con errori minimi, ma la prestazione di IIM è stata decisamente superiore in termini di velocità (fino a 50 volte più rapido) e di indipendenza dai parametri iniziali. Il metodo SSM, infatti, per dare buoni risultati necessita di una stima iniziale dei parametri, dalla quale far partire l’iterazione. Data la sua natura iterativa, IIM ha invece dimostrato di poter arrivare a valori realistici dei parametri anche in caso di condizioni iniziali addirittura fuori dal range fisiologico. Per questo motivo il Metodo IIM si pone come un utile strumento di supporto alla ventilazione meccanica controllata.
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Questo elaborato si pone l’obiettivo di approfondire la storia e le caratteristiche del mirandese, invitando alla riflessione sulla tutela e la conservazione delle lingue storiche e minoritarie e, più in generale, di tutti i sistemi linguistici. Il primo capitolo mira a dare una panoramica sulla nascita e sullo sviluppo del Portogallo e della lingua portoghese, andando a porre in evidenza i motivi alla base della forte omogeneità linguistica di questo Paese. Nel secondo capitolo viene posta l’attenzione sullo status giuridico, sulla storia e sulle caratteristiche del mirandese, che permettono di differenziarlo nettamente dal portoghese. Inoltre, è stata realizzata la traduzione di alcuni proverbi e indovinelli. Questa sezione si conclude con uno sguardo alle condizioni in cui verte attualmente il mirandese e con una riflessione sull’importanza della tutela e della valorizzazione di tale idioma. Il terzo e ultimo capitolo è incentrato sull’Italia, che, a differenza del Portogallo, presenta un panorama linguistico tutt’altro che omogeneo. Proprio in virtù di queste differenze, il capitolo si chiude con un confronto tra questi due Paesi.
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La seguente tesi presenta una proposta di traduzione dal tedesco all’italiano di quattro racconti tratti da due libri di saghe per bambini: "Hessische Sagen Für Kinder" di Elke Leger e "Das große Buch der Sagen und Balladen" di Gerlinde Wiencirz, nei quali le autrici hanno rivisitato e riscritto alcune leggende popolari dei fratelli Grimm. Si è volutamente scelto di tradurre e analizzare testi letti da bambini, dato il forte interesse per la letteratura infantile e in particolare per racconti mirati a dare un insegnamento ai piccoli lettori, in cui alla parte reale e autentica si associa quella fantastica e immaginaria. L’aspetto leggendario legato ai racconti presenta inoltre un notevole motivo di interesse, avendo lo scopo di avvicinare i bambini alle tradizioni, usanze e credenze antiche del proprio paese. L’elaborato si divide in sette capitoli, preceduti da un’introduzione e seguiti da una conclusione. Il primo capitolo è dedicato alla figura dei fratelli Grimm, il secondo presenta le autrici e le opere trattate, il terzo analizza l’approccio teorico necessario per tradurre un testo letterario, il quarto contiene le versioni originali dei testi e la proposta di traduzione, il quinto è dedicato al commento della traduzione e alla scelta delle strategie traduttive adottate; infine, negli ultimi due capitoli sono riportati la conclusione, la bibliografia, la sitografia e i dizionari utilizzati durante il lavoro.
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Il presente elaborato propone un progetto di digitalizzazione e ottimizzazione del flusso informativo a supporto della gestione dei ricambi dell'azienda IMA S.P.A. In particolare, l'obiettivo principale è quello di rendere più efficiente e priva di sprechi la modalità di richiesta del prelievo dei componenti commerciali, che ad oggi risulta essere troppo fragile e onerosa. Essa infatti, viene eseguita attraverso la stampa di un buono di prelievo cartaceo, che costituisce il supporto all’informazione e l’input per dare il via all’attività di prelievo. La proposta sviluppata in questa tesi è quella di attuare un processo di dematerializzazione, eliminando il cartaceo a favore di una completa gestione dei dati a sistema. Per farlo è stata pensata una modifica al flusso attualmente esistente, attraverso l’implementazione di una nuova transazione sul software gestionale SAP, che consenta la creazione di una lista di ricambi da prelevare. Questa lista sarà il nuovo input necessario all’attivazione del picking nel magazzino centralizzato.
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Che cos’è la sordità? Chi sono le persone sorde? Essere sordi significa essere “handicappati”, “disabili”, “menomati”? Il presente elaborato si pone come obiettivo quello di rispondere a queste domande attraverso un’analisi socioculturale della sordità. In primo luogo, si parlerà di sordità passando dall’aspetto culturale, ontologico e antropologico, approfondendo i concetti di Deafhood, deafness, Cultura Sorda e Lingua dei Segni. In secondo luogo, si parlerà della visione sociale che si ha della sordità, che è ben diversa dalla sua vera natura, venendo relegata a una condizione unicamente medica e di disabilità: la natura paternalistica della legislazione in materia di sordità e l’abilismo interiorizzato della società ne sono una dimostrazione. Infine, si parlerà di come risolvere la mancanza di educazione e di conoscenza nell’ambito della sordità da parte degli udenti, ovvero con il giusto approccio e metodo educativo sin dall’infanzia, volto all’inclusione e al bilinguismo italiano-LIS, al fine di educare, includere e dare consapevolezza sulla sordità.
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Le energie rinnovabili rappresentano il presente e allo stesso tempo il futuro della produzione elettrica mondiale. Produrre sempre più energia da fonti rinnovabili è una necessità condivisa da tutti i Paesi del mondo per cercare di dare un freno agli evidenti problemi climatici e alle continue minacce subite dall’ecosistema, che stanno condizionando il pianeta negli ultimi anni. Nel corso di questo elaborato ci si è concentrati soprattutto sul fotovoltaico, che a differenza delle altre fonti, essendo alimentato dall’energia solare è ben distribuito in quasi tutto il pianeta e nel corso degli ultimi anni ha avuto una crescita e una diffusione esponenziali in Italia e nel resto del mondo. La sempre crescente innovazione nel campo dei materiali utilizzati, permette ad oggi una maggiore scelta della tipologia di pannello da installare, sulla base dei vari fattori che possono influenzarne efficienza e rendimento. L’obiettivo finale è quello di avere tutti i dati necessari per effettuare l’analisi e il confronto tra le simulazioni di funzionamento di diverse tipologie di fotovoltaico, valutandone, oltre all’aspetto tecnico, anche la convenienza e i vantaggi in termini di rendimento. Durante lo sviluppo della tesi, le simulazioni sono state condotte prendendo come riferimento un capannone industriale ubicato nella stazione ferroviaria di Bologna Interporto, analizzando poi i dati mediante l’ausilio del software PVSyst. per confrontare i dati e i risultati ottenuti all’interno di un resoconto che evidenzi le maggiori differenze e la soluzione più vantaggiosa in termini di rendimento.
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Il progetto alla base della presente tesi è stato sviluppato all’interno di Raviplast, società cooperativa nata nel 2013 dall’intenzione di un gruppo di lavoratori e tecnici di grande professionalità di dare seguito ad una lunga storia industriale. Raviplast si occupa della produzione di imballaggi flessibili in polietilene a bassa densità (LDPE), in particolare sacchi collati, saldati, a valvola, a tasca, a bocca aperta, tubolari e cappucci monopiega. L’intera gamma di prodotti viene ottenuta attraverso un unico processo industriale cioè la co-estrusione a bolla di film. All’interno di questo elaborato di tesi verrà descritto come le proprietà meccaniche, termiche e chimiche di prodotti formati da polietilene a bassa densità vergine differiscano rispetto a quelle di un prodotto con percentuale di polietilene a bassa densità riciclato crescente. Nel corso dell’esperienza sono state indagate le caratteristiche del granulo di polimero vergine riciclato per verificare l’omogeneità di proprietà come temperatura di fusione, densità e melt flow index (MFI), e poter operare al meglio la produzione. Sul prodotto finito, sia vergine che rigenerato, sono state testate la trazione longitudinale e trasversale al dinamometro, la temperatura di fusione tramite calorimetria differenziale a scansione (DSC) e prove ad impatto tramite caduta di dardo. Le proprietà indagate sono state confrontate per valutare con occhio critico quali accorgimenti adottare nel corso della produzione.
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Diverse organizzazioni nel mercato si chiedono come fare per permettere uno sviluppo della propria azienda in un mercato caratterizzato da sempre più competitor e un numero sempre maggiore di canali su cui i consumatori possono essere raggiunti. Fare branding è la risposta. Il branding è una pratica di marketing che permette all’azienda di distinguere i propri prodotti o servizi e quindi di identificare ciò che l’azienda stessa vende. Il processo di branding è un processo continuo e perpetuo che nel tempo permette alle aziende di plasmare la percezione di un marchio nella mente del consumatore. Le strategie di branding che possono essere applicate sono diverse e dipendono molto dal budget a disposizione dell’azienda. Per questo, nel caso di piccole-medio imprese con dei budget limitati, lo sviluppo della marca risulta essere un processo strategico per la loro crescita e diventa necessario in un mercato saturo come quello attuale. Risulta quindi importante per le PMI utilizzare e sfruttare il brand come un vero contenitore di significati, in grado di dare coerenza alla comunicazione e alle azioni aziendali e per identificare una direzione precisa da raggiungere. L’obiettivo di questo studio è quello di determinare in che modo ad oggi l’azienda Valentina Giorgi, piccola-media impresa italiana, utilizza il proprio brand sia a livello comunicazionale sia a livello distributivo per crescere come azienda ed espandersi. A questo proposito sono state indagate sia le strategie comunicative e distributive attuate finora dall’azienda, per comprendere il motivo per cui sono state svolte e analizzarne l’efficacia, oltre a ricercare lo scostamento presente tra l’idea che l’azienda ha costruito del brand e quella effettivamente percepita dai consumatori.
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Lo studio del geomagnetismo è una disciplina che da sempre ha catturato l’attenzione e la curiosità dell’uomo. L’inesorabilità dell’azione magnetica è probabilmente la particolarità che ha destato maggior interesse e ha certamente turbato l’uomo-navigatore, che sin dal primo millennio doveva considerare l’influenza magnetica sull’orientamento della bussola, ben prima che fossero sviluppati modelli per comprenderne i meccanismi. Quali sono le modalità di generazione del campo geomagnetico, che influenza simultaneamente la vita di tutti? Quali modelli si possono elaborare per simulare un processo simile? L’obiettivo di questa tesi è quello di dare una risposta a queste domande, alla cui soluzione si giungerà passando dallo sviluppo della formulazione delle equazioni della Magnetoidrodinamica, che governano l’interazione tra il campo magnetico e il moto del fluido conduttore, fino alla presentazione di modelli che riproducono in modo realistico la genesi del campo. È stata approfondita la teoria della Geodinamo, riconosciuto il ruolo primario ricoperto dall’interazione tra le due zone del nucleo, di composizione chimica diversa e ricostruita l’evoluzione temporale delle linee di campo. Nell’ultima parte dell’elaborato è stata poi indagata la dinamica di inversione di polarità del campo geomagnetico. Grazie a numerose misure paleomagnetiche, è stata individuata una ventina di periodi di transizioni di polarità e sono state precisate le modalità di inversione con una rotazione dell’asse del dipolo, che in un determinato istante di tempo interseca il piano equatoriale. Nello stesso intervallo temporale, si registra un parziale azzeramento dell’intensità del campo misurato sulla superficie terrestre e una successiva stabilizzazione del valore che torna a essere quello iniziale ma con polarità invertita. L’analisi del modello di Rikitake ha evidenziato inoltre il comportamento caotico delle inversioni, con una forte dipendenza dalle condizioni iniziali.
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Lo studio della città di Verona, ci ha permesso di conoscere aree e realtà che da semplici turisti non avevamo mai avuto modo di considerare. Verona è la città dell’Arena, del Ponte di Pietra, di Castevecchio, della casa di Giulietta. Analizzando la storia, dallo sviluppo del suo primo impianto in epoca romana fino agli ultimi recenti borghi, abbiamo notato il quartiere Galtarossa. Ci siamo imbattuti in un quartiere dalle molteplici contraddizioni e potenzialità. L’idea del nostro progetto nasce proprio dalla voglia di modificare un tessuto urbano disconnesso dalla restante città, dall’Università vicina ed esclusa da ogni attività turistica e culturale. Attraverso il progetto di un grande parco urbano, di un’edificio fronte fiume e da uno spazio coperto, abbiamo voluto dare nuova linfa vitale all’area. Un nuovo centro urbano che ha l’ambizione di diventare il fulcro di un nuovo quartiere in cui riscoprire un rapporto che ha legato per secoli Verona al suo Fiume:l’Adige.
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Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di analizzare come, in una finestra di tempo di circa cento anni, si sia fissato nell’immaginario collettivo la figura dell’italoamericano come gangster. Partendo dalle questioni delle migrazioni, che caratterizzarono l’Italia meridionale a fine Ottocento, e che portarono migliaia di italiani negli Stati Uniti. Sin da subito vennero rappresentati su vignette satiriche come sporchi, ignoranti e ladri. Il cinema non tardò molto a dare la sua rappresentazione, con cortometraggi e successivamente film veri e propri. Con il passare del tempo questi personaggi italoamericani cominciarono ad essere sempre più caratterizzati dai cineasti, facendoli così diventare dei veri e propri miti, prendendo ispirazione dalla realtà, come accadde per i film degli anni Trenta Little Caesar e Scarface, che si basavano su Al Capone. Proprio sui protagonisti di questi due film vennero successivamente ricalcati i personaggi degli anni successivi, ovviamente apportando modifiche e caratterizzandoli maggiormente. Ci troviamo nel periodo del secondo dopoguerra e il genere gangster inizia a fondersi con il noir, caratterizzandosi da nuove sfaccettature, per ovviare anche al problema della censura del codice Hays, che vietava la rappresentazione di etnie in comportamenti immorali. Nella parte conclusiva di questo lavoro di tesi, mi occupo del periodo che va dagli anni Sessanta, caratterizzato da un clima di mutamento e di rivoluzione, sia per quanto riguarda la società americana che per il cinema stesso. Il codice Hays non ha più influenza sui cineasti e, adesso, cineasti italoamericani come Coppola e Scorsese, danno voce alle loro fantasie ed esperienze, abbracciando le loro origini.
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La prima parte della tesi analizza il cambiamento della dieta degli italiani nel corso dei decenni, a partire dagli anni del dopoguerra fino al periodo contemporaneo. Il passaggio da un periodo di estrema povertà al boom economico ha permesso ai cittadini di dare sempre più importanza alla qualità del cibo. Con la nascita e lo sviluppo della televisione il popolo ha avuto la possibilità di conoscere le ricette tradizionali di ogni parte dell'Italia, arrivando a costruire una forte identità nazionale legata al mondo della cucina. Le trasmissioni televisive si sono trasformate sia grazie al cambiamento della società e della mentalità degli italiani, sia grazie ai numerosi nuovi canali tematici che sono nati grazie alle reti privati; ad oggi esistono dunque programmi di intrattenimento, pedagogici e show di ogni tipo che mostrano la cucina in tutte le sue sfaccettature. Il cibo e l'alimentazione in televisione sono stati rappresentati anche attraverso gli spot: è stato analizzato come i marchi abbiano inizialmente cercato di rendere attraente un prodotto - anche attraverso l'uso di donne sensuali come volto delle campagne pubblicitarie - fino ad arrivare al voler fidelizzare gli acquirenti veicolando specifici messaggi e valori. Dall'analisi del format Dinner Club è stato dimostrato come nel periodo contemporaneo i programmi abbiano forme e strutture ibride, che possono mescolare il lato pedagogico, riscoprendo il territorio italiano e le sue tradizioni culinarie, la sfida e la competizione tra i concorrenti e la parte legata all'intrattenimento. Nell'ultimo capitolo è stato messo in evidenza come i cuochi, presentatori di queste trasmissioni, stiano diventando sempre più famosi. Sono presenti sia aspetti positivi che negativi riguardo la loro progressiva importanza all'interno della società italiana.
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Background: Negli ultimi anni si è verificato un significativo aumento dell’aspettativa di vita che ha portato ad un incremento dell’età media della popolazione e di conseguenza un maggior rischio di cadere. Ricercare una strategia per promuovere il mantenimento della propria salute e ridurre le cadute risulta quindi di fondamentale importanza. Nasce così il programma LiFE basato sull’integrazione di attività di forza, equilibrio e PA all’interno della quotidianità. Obiettivo: Ricercare una strategia efficace a lungo termine ed economicamente sostenibile per ridurre le cadute nell’anziano e le conseguenze ad esse correlate. Materiali e metodi: Per la realizzazione di questa revisione sistematica è stato seguito il PRISMA Statement. Sono stati ricercati Trial Clinici Randomizzati che confrontassero la versione originale di LiFE a quella di gruppo gLiFE all’interno del sito dello studio e alcune banche dati. Il rischio di Bias di ogni articolo incluso è stato valutato tramite la PEDro scale. Risultati: Sono stati inclusi 3 articoli tramite i quali si è studiata l’efficacia, l’aderenza ed il costo dei due programmi analizzati. Non sono state dimostrate differenze statisticamente significative né per efficacia né per aderenza. Il costo economico totale per ogni partecipante al gruppo gLiFE è risultato inferiore in entrambi gli studi che lo hanno analizzato rispetto ai partecipanti a LiFE. Dividendo il costo totale in spesa a carico del partecipante e spesa a carico della società, risulta essere conveniente l’applicazione di gruppo per il singolo ma non per la società. Conclusioni: Il protocollo gLiFE è comparabile al protocollo LiFE in termini di efficacia, aderenza e costo. Si dovrebbe dare la possibilità agli anziani di poter scegliere il programma più adatto a loro in base alle loro caratteristiche ed esigenze. Non essendoci valutazioni a lungo termine sono necessari ulteriori studi per confrontare il costo-efficacia fra LiFE e gLiFE ma anche fra altri protocolli.
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Studi recenti hanno evidenziato cambiamenti nei ritmi alpha (8-12 Hz) e theta (4-8 Hz) in vari processi modulatori top-down e di controllo cognitivo come la memoria di lavoro (WM, working memory) e la soppressione di distrattori. I compiti di WM richiedono attenzione interna sostenuta per dare priorità alle informazioni rilevanti a discapito di quelle interferenti che distraggono dall’obiettivo. I meccanismi di attenzione in tali compiti sono associati ad aumento di potenza alpha, che riflette la funzione inibitoria di tale ritmo, in regioni che elaborano informazioni distraenti, e ad aumento di potenza theta, soprattutto in regioni frontali, che riflette funzioni di controllo cognitivo per raggiungere l’obiettivo pur in presenza di interferenze. Questo lavoro è volto ad indagare gli effetti di distrattori acustici rispetto a distrattori visivi in un compito di visual WM. A tale scopo sono stati acquisiti ed elaborati i segnali EEG di 12 soggetti volontari mentre eseguivano un compito di visual WM, in cui la fase di retention (mantenimento in memoria delle informazioni codificate) veniva interrotta con la presentazione di distrattori di due modalità sensoriali differenti (visiva e acustica), per valutare le variazioni dell’attività cerebrale in termini di ritmi alpha e theta e le regioni coinvolte. Si è osservato un aumento maggiore di potenza alpha (principalmente posteriore) in presenza del distrattore acustico rispetto al visivo sia nella fase pre-distrattore che nella fase distrattore, statisticamente significativo nella fase distrattore. Si è osservato un aumento maggiore di potenza theta (principalmente frontale) in presenza del distrattore acustico rispetto al visivo in tutte le fasi del task, statisticamente significativo nella fase iniziale di retention e nella fase del distrattore. I risultati potrebbero indicare una maggiore necessità di controllo cognitivo e di protezione da stimoli interferenti in caso di distrattore acustico rispetto al visivo.