964 resultados para letteratura italiana in Svezia
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A remarkable cervid bone accumulation occurs at a single passage (named Cervid Passage; CP) at Lapa Nova, a maze cave in eastern Brazil. CP lies away from cave entrances, is a typical pitfall passage and contains bone remains of at least 121 cervids, besides few bats, peccaries and rodents remains. There is no evidence of water (or sediment) flow at the site and in general bones lack post depositional alterations and display anatomical proximity, suggesting that the majority of the remains found inside CP (mainly cervids) are due to animals that after entering the cave got trapped in the site. Observations suggest that two entrances could have provided access to cervids (and the few other animals, besides bats), either by falling inside the cave or by entering by their own free will. Once inside the cave, the maze pattern would make route finding difficult, and of all passage intersections, only the one leading to CP would result in a non-return situation, starving the animal to death. Radiocarbon dates suggest that animal entrapment occurred during at least 5 thousand years, during the Holocene. The reasons why mainly cervids were found are unknown but they are probably related to the biology of this group coupled with the fact that caves provide several specific taphonomic processes that may account for a strong bias in bone accumulation. Indeed, the frequent occurrence of Cervidae in both the fossil and sub-fossil record in Brazilian caves may be related to an overall high faunal abundance or may suggest that these animals were especially prone to enter caves, perhaps in search of nutrients (as cave saltpetre) or water.
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Background: Urinary copper excretion higher than 100 mu g/24 h is useful for diagnosing Wilson's disease. D-Penicillamine challenge test may produce higher levels than 1400 mu g/24 h, allowing for better diagnostic accuracy. This study investigated whether heterozygotes reach this value and compared copper serum levels, ceruloplasmin, and urinary copper excretion before and after administering D-penicillamine to the parents of Wilson's disease patients. Methods: Fifty parents of adult patients were enrolled to obtain copper serum levels and ceruloplasmin along with 24-h urinary copper excretion before and after administering 1 g D-penicillamine. Results: Serum ceruloplasmin and copper levels were significantly lower in fathers than in mothers (mean 21.8 x 27.8 mg%; 71.4 x 88.0 mu g%; p <= 0.001). The mean of basal 24-h urinary copper excretion was higher in fathers (26.2 x 18.7 mu g/24 h, p = 0.01), but did not differ between the genders after D-penicillamine (521.7 x 525.3, range 31.6-1085.1 mu g/24 h, p = 0.8). Conclusions: The mean values of serum copper, ceruloplasmin, and basal urinary copper excretion were different between males and females. The current diagnostic threshold of 24-h urinary copper excretion after D-penicillamine was not reached by heterozygotes. The increased urinary copper excretion after D-penicillamine challenge was much higher than fivefold the upper limit of normal urinary copper excretion in the majority of heterozygotes and should not be taken into account when diagnosing Wilson's disease. (C) 2011 Editrice Gastroenterologica Italiana S.r.l. Published by Elsevier Ltd. All rights reserved.
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Working with nuclear magnetic resonance (NMR) in quadrupolar spin systems, in this paper we transfer the concept of atomic coherent state to the nuclear spin context, where it is referred to as pseudonuclear spin coherent state (pseudo-NSCS). Experimentally, we discuss the initialization of the pseudo- NSCSs and also their quantum control, implemented by polar and azimuthal rotations. Theoretically, we compute the geometric phases acquired by an initial pseudo-NSCS on undergoing three distinct cyclic evolutions: (i) the free evolution of the NMR quadrupolar system and, by analogy with the evolution of the NMR quadrupolar system, that of (ii) single-mode and (iii) two-mode Bose-Einstein Condensate like system. By means of these analogies, we derive, through spin angular momentum operators, results equivalent to those presented in the literature for orbital angular momentum operators. The pseudo-NSCS description is a starting point to introduce the spin squeezed state and quantum metrology into nuclear spin systems of liquid crystal or solid matter.
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I materiali forniti sono specificamente rivolti agli studenti che abbiano frequentato il corso, come integrazione e supporto agli appunti presi durante le lezioni.
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Sebbene il sistema nervoso enterico (“enteric nervous system”, ENS) svolga un ruolo cruciale nella patogenesi della Scrapie ovina, non esistono tuttavia in letteratura dati sulle popolazioni cellulari progressivamente coinvolte nel corso dell’infezione, né sugli eventuali danni morfo-funzionali da esse subiti. Il presente studio è stato condotto sui plessi mienterici e sottomucosi dell’ileo di 46 pecore di razza Sarda, recanti diversi polimorfismi del gene Prnp (ARQ/ARQ, ARQ/AHQ, ARQ/ARR, ARR/ARR). I suddetti animali, infettati per os all’età di 8 mesi con un ceppo di Scrapie precedentemente caratterizzato nel topo, sono stati sacrificati mediante eutanasia a determinati intervalli di tempo post-infezione (p.i.). E’ stata quindi valutata, tramite immunoistochimica ed immunofluorescenza indiretta su sezioni tissutali e su preparati “wholemount”, l’immunoreattività (IR) nei confronti della PrPSc, del “marker” panneuronale Hu C/D, dell’ossido-nitrico sintetasi (nNOS), della calbindina (CALB) e della proteina fibrillare acida gliale (GFAP). In 8 pecore con genotipo ARQ/ARQ, clinicamente sane e sacrificate a 12-24 mesi p.i., nonché in 5 ovini clinicamente affetti (2 con genotipo ARQ/ARQ, 3 con genotipo ARQ/AHQ), questi ultimi sacrificati rispettivamente a 24, 36 e 40 mesi p.i., le indagini immunoistochimiche hanno consentito di dimostrare la presenza di PrPSc a livello sia dell’encefalo (obex), sia dell’ENS, in particolar modo nei plessi mienterici. In tali distretti il deposito della PrPSc risultava pienamente compatibile con un interessamento delle cellule enterogliali (“enteroglial cells”, EGCs), mentre occasionalmente si notava un contestuale coinvolgimento della componente neuronale ivi residente. In conclusione, i dati della presente indagine consentono di ipotizzare un verosimile coinvolgimento delle EGCs e dei neuroni residenti a livello dei plessi dell’ENS nella patogenesi della Scrapie sperimentale realizzata per os in ovini di razza Sarda.
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L'articolo sarà commentato durante l'attività didattica
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Linguaggio e numero rappresentano due aspetti centrali nella storia del genere umano, dal momento che competenze precoci sono già descritte a partire dalla preistoria, accompagnano l’uomo durante la sua esistenza e non sono condivise pienamente da altre specie. I neonati mostrano già delle predisposizioni per gli stimoli linguistici e numerici, queste abilità si sviluppano precocemente nei primi anni di vita e accompagnano il bambino durante l’iter scolastico e l’adulto nella vita di tutti i giorni. Linguaggio e numero condividono, quindi, molte caratteristiche e lo studio di tali competenze e delle loro relazioni aggiunge importanti riflessioni alle teorie dello sviluppo. Inoltre lo studio di questi aspetti in popolazioni con sviluppo tipico, atipico e a rischio permette una migliore comprensione della complessità dinamica dello sviluppo all’interno di una prospettiva neurocostruttivista interessata ai processi sottostanti e non agli esiti finali. La tesi analizza la letteratura sulle competenze linguistiche (orali: cap. 1; scritte: cap. 2; relazioni: cap. 3), numeriche (sistema numerico approssimativo: cap. 4; sistema numerico esatto: cap. 5; relazioni: cap. 6) e sulle loro relazioni (cap. 7), descrivendo le ricerche che si sono occupate delle popolazioni con sviluppo tipico, atipico e a rischio. In ogni singolo capitolo sono confrontate le competenze linguistiche e numeriche e le loro reciproche relazioni in bambini con sviluppo tipico (nati a termine) e bambini nati pretermine sani, caratterizzati da un’elevata immaturità neonatale. I dati sono stati raccolti alla fine della scuola dell’infanzia e dopo due anni di scolarizzazione per comprendere le traiettorie evolutive in due momenti rilevanti di transizione. I risultati emersi hanno aggiunto nuove considerazioni interessanti per i bambini con sviluppo tipico, soprattutto rispetto alle relazioni tra linguaggio e numero che rappresentano un campo non ancora esplorato. I dati emersi con i nati pretermine hanno mostrato che questi bambini non presentano un ritardo cognitivo generalizzato, ma difficoltà specifiche e relazioni diverse da quelle descritte nello sviluppo tipico, indicando la presenza di una traiettoria che possiamo definire atipica. I risultati ottenuti aggiungono importanti considerazioni teoriche rispetto alle relazioni tra competenze innate ed apprese e tra fasi di acquisizione e di consolidamento delle abilità. Al tempo stesso emergono importanti indicazioni cliniche per la programmazione di interventi specifici per il recupero delle competenze maggiormente compromesse nei nati pretermine.