1000 resultados para UNIX (Sistema operativo)


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La tesi si concentra sullo studio dell'architettura di un sistema operativo real-time e tratta approfonditamente il dispositivo embedded Raspberry Pi. Successivamente,si procede con l'installazione di BitThunder(un RTOS basato su FreeRTOS) su tale sistema embedded e si attua un test pratico per verificarne il funzionamento.

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Este análisis muestra detalladamente la línea de producción de la planta de Volkswagen, ubicada en México en el estado de Puebla. Se describe la capacidad operativa utilizada para satisfacer la demanda de la planta de producción de automóviles más grande de Latinoamérica, siendo clave para mantenerse en el mercado con estándares de calidad altos y contribuir al desarrollo de la economía del país. Asimismo, a nivel regional, esta planta se abastece de proveedores estratégicos ubicados en una zona cercana, ayudando a disminuir costos de transporte de piezas y tiempos de respuesta. Inicialmente se realiza una breve descripción del entorno económico de la empresa a nivel regional y del sector a nivel global para hacer énfasis en lo competitivo que es el mercado de la producción de automóviles. Posteriormente se describe la finalidad que tiene esta misión empresarial soportada por la Universidad del Rosario, donde se afianzan conocimientos importantes sobre un mercado de talla mundial. El siguiente aspecto es un diagnóstico de la empresa, donde se dan a conocer las marcas que hacen parte del grupo Volkswagen y la situación financiera que refleja la marca desde el 2012, revelando los ingresos obtenidos durante el período 2012-2014, gastos operacionales y factores que no se destacan positivamente como un flujo de caja negativo para el 2014. Posteriormente se plasman los conceptos teóricos necesarios para que el lector comprenda las variables inmersas en una planta de producción, destacando la teoría de colas y el diseño del layout de la empresa. Finalmente, se da una descripción detallada del proceso de producción en esta planta, donde se muestra la línea de producción, el ensamble y la importancia de un sistema operativo interno que depende principalmente de una alta inversión de tecnología e ingeniería que permite obtener un mayor beneficio en cada etapa del proceso.

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Ultimamente si stanno sviluppando tecnologie per rendere più efficiente la virtualizzazione a livello di sistema operativo, tra cui si cita la suite Docker, che permette di gestire processi come se fossero macchine virtuali. Inoltre i meccanismi di clustering, come Kubernetes, permettono di collegare macchine multiple, farle comunicare tra loro e renderle assimilabili ad un server monolitico per l'utente esterno. Il connubio tra virtualizzazione a livello di sistema operativo e clustering permette di costruire server potenti quanto quelli monolitici ma più economici e possono adattarsi meglio alle richieste esterne. Data l'enorme mole di dati e di potenza di calcolo necessaria per gestire le comunicazioni e le interazioni tra utenti e servizi web, molte imprese non possono permettersi investimenti su un server proprietario e la sua manutenzione, perciò affittano le risorse necessarie che costituiscono il cosiddetto "cloud", cioè l'insieme di server che le aziende mettono a disposizione dei propri clienti. Il trasferimento dei servizi da macchina fisica a cloud ha modificato la visione che si ha dei servizi stessi, infatti non sono più visti come software monolitici ma come microservizi che interagiscono tra di loro. L'infrastruttura di comunicazione che permette ai microservizi di comunicare è chiamata service mesh e la sua suddivisione richiama la tecnologia SDN. È stato studiato il comportamento del software di service mesh Istio installato in un cluster Kubernetes. Sono state raccolte metriche su memoria occupata, CPU utilizzata, pacchetti trasmessi ed eventuali errori e infine latenza per confrontarle a quelle ottenute da un cluster su cui non è stato installato Istio. Lo studio dimostra che, in un cluster rivolto all'uso in produzione, la service mesh offerta da Istio fornisce molti strumenti per il controllo della rete a scapito di una richiesta leggermente più alta di risorse hardware.

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In questa tesi sperimentale si vuole evidenziare le vulnerabilità informatiche dell’architettura di rete TCP/IP. Nella sicurezza informatica spesso si dà grande rilevanza a software come gli antivirus, o ai dispositivi come i firewall, mentre si sottovaluta di mettere in sicurezza l’architettura di rete stessa. Di fatto nonostante un utente possa utilizzare un sistema operativo o un browser ritenuto estremamente sicuro, se l’amministratore di una rete non ha messo in sicurezza la rete stessa, qualunque operazione di protezione del sistema operativo (OS) o del browser risulta vana. Oltre a dimostrare che qualunque OS e browser possa essere facilmente infettato se non è stata messa in sicurezza la rete in cui naviga, si dimostrerà anche che i protocolli ritenuti sicuri come HTTPS non siano esenti da vulnerabilità. Gli attacchi informatici che si andranno a sperimentare fanno parte della tipologia Man In The Middle. L’attaccante sarà inserito all’interno della rete locale, è per questo motivo che il firewall non potrà effettuare qualunque azione di controllo. In una media/grande impresa è abbastanza frequente avere l’accesso al Wi-Fi, ad esempio come cliente nella sala d’aspetto. Spesso questa connessione Wi-Fi non è isolata dalla rete utilizzata dalla stessa azienda. In questa tesi si andranno ad evidenziare le gravi criticità di cui una configurazione del genere è afflitta. In conclusione, dopo aver analizzato le vulnerabilità dell’architettura di rete TCP/IP, si andranno ad analizzare quali funzioni attivare, e come attivarle, all’interno di switch professionali come Aruba 2930F o router board semiprofessionali come il Mikrotik 750, per mettere in sicurezza una rete locale da questo tipo di attacchi informatici.

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Negli ultimi anni la necessità di processare e mantenere dati di qualsiasi natura è aumentata considerevolmente, in aggiunta a questo, l’obsolescenza del modello centralizzato ha contribuito alla sempre più frequente adozione del modello distribuito. Inevitabile dunque l’aumento di traffico che attraversa i nodi appartenenti alle infrastrutture, un traffico sempre più in aumento e che con l’avvento dell’IoT, dei Big Data, del Cloud Computing, del Serverless Computing etc., ha raggiunto picchi elevatissimi. Basti pensare che se prima i dati erano contenuti in loco, oggi non è assurdo pensare che l’archiviazione dei propri dati sia completamente affidata a terzi. Così come cresce, quindi, il traffico che attraversa i nodi facenti parte di un’infrastruttura, cresce la necessità che questo traffico sia filtrato e gestito dai nodi stessi. L’obbiettivo di questa tesi è quello di estendere un Message-oriented Middleware, in grado di garantire diverse qualità di servizio per la consegna di messaggi, in modo da accelerarne la fase di routing verso i nodi destinazione. L’estensione consiste nell’aggiungere al Message-oriented Middleware, precedentemente implementato, la funzione di intercettare i pacchetti in arrivo (che nel caso del middleware in questione possono rappresentare la propagazione di eventi) e redirigerli verso un nuovo nodo in base ad alcuni parametri. Il Message-oriented Middleware oggetto di tesi sarà considerato il message broker di un modello pub/sub, pertanto la redirezione deve avvenire con tempi molto bassi di latenza e, a tal proposito, deve avvenire senza l’uscita dal kernel space del sistema operativo. Per questo motivo si è deciso di utilizzare eBPF, in particolare il modulo XDP, che permette di scrivere programmi che eseguono all’interno del kernel.

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L’elaborato di tesi discute del progetto di integrazione tra ROS 2, framework open-source per lo sviluppo di applicazioni robotiche, e VxWorks, sistema operativo in tempo reale (RTOS), attraverso l’utilizzo di container OCI compliant su VxWorks. L’integrazione è stata svolta all’interno dello stack software di IMA (Industria Macchine Automatiche). Il progetto ha dunque integrato ROS 2 Humble e VxWorks 7 permettendo l’utilizzo di costrutti software di ROS 2 su dei container in esecuzione a livello User su VxWorks. Successivamente è stata creata una applicazione di pick and place con un robot antropomorfo (Universal Robots Ur5e) avvalendosi di ROS 2 Control, framework per l’introduzione e gestione di hardware e controllori, e MoveIt 2, framework per incorporare algoritmi di motion-planning, cinematica, controllo e navigazione. Una volta progettata l’applicazione, il sistema è stato integrato all’interno dell’architettura di controllo di IMA. L’architettura a container VxWorks di IMA è stata estesa per il caso ROS 2, la comunicazione tra campo e applicazione ROS 2 è passata tramite il master EtherCAT e il modulo WebServer presenti nell’architettura IMA. Una volta eseguito il container ROS 2 posizione e velocità dei servo motori sono stati inviati tramite al WebServer di IMA sfruttando la comunicazione VLAN interna. Una volta ricevuto il messaggio, il WebServer si è occupato di trasferirlo al master EtherCAT che in aggiunta si è occupato anche di ottenere le informazioni sullo stato attuale del robot. L’intero progetto è stato sviluppato in prima battuta in ambiente di simulazione per validarne l’architettura. Successivamente si è passati all’installazione in ambiente embedded grazie all’ausilio di IPC sui quali è stato testato l’effettivo funzionamento dell’integrazione all’interno dell’architettura IMA.

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Tesis doctoral (Universidad de Granada, 1998)

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La solvencia para la industria bancaria está medida en función del ratio que relaciona al capital regulatorio con los activos ponderados por riesgo, ésta es una medida que sirve para tener una apreciación de cuan respaldada se encuentra una institución bancaria para hacer frente a los riesgos que está expuesta por la propia inherencia del negocio. Es en este contexto que se vuelve importante el cálculo del ratio de solvencia para los bancos privados del Ecuador y el cambio o afectación que éste sufre como producto de considerar el valor por la exposición al riesgo operativo y que se considera como un requerimiento de capital. El ratio de solvencia está en función del Índice de Basilea, y, el valor de exposición al riesgo operativo está calculado por uno de los métodos que se menciona en el documento Acuerdo de Capitales o Basilea II. El presente estudio partió de comprobar que en el Ecuador es factible aplicar por parte de las entidades bancarias uno de los métodos de medición para riesgo operativo, considerando que en algunos países de Latinoamérica y en España ya lo aplican. Adicionalmente, se presenta una alternativa de aplicación en el ratio de solvencia del valor calculado para el riesgo operativo, para suavizar su resultado.

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Dentro de la evolución de la Administración de los Riesgos, se ha venido generando en los últimos años, la necesidad de que las entidades bancarias implementen un sistema que les permita desarrollar diferentes medidas y recomendaciones internacionales creadas desde hace algunos años, con el objeto de impedir el lavado de activos. Desde la perspectiva de la evolución de los riesgos, el riesgo de tratar con delincuentes es un riesgo inaceptable, para cualquier institución del sistema financiero, esto ha motivado que las instituciones financieras participen proactivamente en contra de los intereses de aquellos que, de una u otra forma, pretendan o quieran aprovechar el sistema financiero para camuflar el fruto de sus actividades ilegales o incluso para promoverlas. En general los riesgos a los que están expuestas las Instituciones Financieras, se diferencian entre sí, dependiendo de la solución que se decida adoptar, en los riesgos financieros la solución puede determinar que estos sean absorbidos, mitigados, cubiertos con recursos propios o transferidos; en el riesgo de lavado de activos por el contrario la solución se encamina a prevenir y controlar, esto debido a que los mismos mantienen consigo riesgos asociados, los cuales desde el punto de vista de severidad y frecuencia, exponen todos los días a las Instituciones Financieras a un resultado económico negativo y catastrófico. Por lo expuesto, el Diseño de un Modelo de Sistema de Administración de Riesgo de Lavado de Activos, permitirá al Banco Ecuatoriano de la Vivienda, gestionar la dificultad de identificar, evaluar, medir, mitigar y monitorear el riesgo de lavado de activos, con el fin de minimizarlo, pero nunca erradicarlo, pues no se podrá evitar que el sistema financiero sea utilizado para dar apariencia de legalidad a activos de procedencia delictiva.

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A saúde e o uso do psicotrópico no sistema prisional habitam um paradoxo. O sistema penitenciário, nas últimas décadas, passou por algumas transformações. No mundo, as estatísticas apontam crescimento populacional carcerário e prisões superlotadas, em condições precárias. No Brasil, a situação não é diferente: em 10 anos a população prisional brasileira duplicou e as condições de confinamento são paupérrimas, o que acaba contribuindo para a prevalência de doenças infectocontagiosas. Diante desta realidade, em 2003 homologou-se o Plano Nacional de Saúde no Sistema Penitenciário (PNSSP) que, em consonância com os princípios do Sistema Único de Saúde, visa garantir a integralidade e a universalidade de acesso aos serviços de saúde para a população penitenciária. O estado do Espírito Santo aderiu ao PNSSP e formulou o Plano Operativo Estadual de Atenção Integral à Saúde da População Prisional (2004), contudo, foi a partir de 2010 que se efetivou o acesso aos serviços de saúde prisional capixaba. Neste contexto, a pesquisa de mestrado buscou investigar as práticas de saúde no sistema prisional e as formas de usos do psicotrópico por presos da Penitenciária de Segurança Máxima II (PSMA II), localizada no Complexo Penitenciário de Viana, Espírito Santo. Para tanto, foi necessário habitar o sistema penitenciário capixaba e realizar entrevistas semiestruturadas com profissionais da gestão de saúde prisional da Secretaria Estadual de Justiça do Espírito Santo, com profissional da área da medicina psiquiátrica e com presos da PSMA II. Dessa forma, foi possível observar que a saúde no sistema penitenciário, bem como os usos do psicotrópico, encontram-se em um espaço poroso. As práticas de saúde podem fortalecer estratégias de controle e produzir mortificação, como podem escapar dos investimentos biopolíticos e produzir resistência. O uso do medicamento psicotrópico por sujeitos privados de liberdade encontra-se nessa mesma ambivalência: podem servir como instrumentos regularizadores de captura, como podem produzir autonomia nas suas formas de uso pelos presos. Por fim, entre mortificações e resistências, afirma-se que é o próprio preso que administrará os tensionamentos desse paradoxo e irá produzir vida, potência de vida.

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Buscar una fórmula de valoración-planificación de programas sociales que analice la habilitación individual y las competencias sociolaborales en relación con las estructuras de formación y empleo proyectados y ofertados por los servicios y agentes sociales. Servir a especialistas en orientación y formación, a técnicos de empleo, planificadores, gestores, etc. Para analizar la conjunción formación empleo de personas discapacitadas con la planificación apropiada y recursos y reducir la discrepancia entre habilidades sociolaborales y competencias requeridas. Propuesta SEPIR para valorar los logros, recursos y acciones que un centro o institución consigue en función de una dinámica de orientación y formación profesional previa o de un esfuerzo de consecución de adaptación y mantenimiento de un puesto de trabajo teniendo en cuenta las acciones de gestión y los niveles de impacto sociocomunitario. SEPIR se fundamenta en líneas inicialmente dicotómicas de evaluación que adoptan un enfoque integrador. Se analizan datos y características de una realidad social cuantificables en función de la expresión de índices significativos. Otros datos requieren el uso de técnicas subjetivas y procedimientos cualitativos. La metodología evaluadora es dinámica por la relación entre evaluadores y responsables del programa, por la secuencia temporal y por la relación que implica en los programas de intervención. El sistema de evaluación se concibe desde una actuación externa pero estructurado para que en una primera fase se realice a nivel interno. El sistema establece la evaluación de todos los segmentos del proyecto dando lugar a 4 tipos de evaluación: de la definición, del diseño, de la ejecución y de los efectos. Instrumentos: evaluación de la orientación y formación profesional, fomento, adaptación e integración laboral, integración comunitaria y gestión de proyectos. Validez de contenido y de constructo mediante el sistema de jueces. La segunda validación es de tipo operativo para establecer la bondad de ajuste entre el modelo y la realidad. La construcción de los items en los instrumentos está determinada por el objeto evaluado y por los objetivos a cumplir en cada fase. Como resultado del proceso teórico de investigación sobre la situación de los programas, servicios y actividades de integración y rehabilitación sociolaboral, se incluyen en SEPIR un conjunto de estrategias para su utilización, difusión y un mejor acercamiento a los usuarios compuesto de unas guías con estructura en permanente renovación y un manual que explica y orienta el trabajo del evaluador para que realice su acción segun le señala la guía. SEPIR produce cambios en la dinámica de la acción social pues introduce un modelo de planificación paralelo al de evaluación de manera que ambas funciones se complementen.

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El documento de investigación número 31 de la Facultad de Administración, titulado “Reglamentación para la administración y supervisión del riesgo operativo en Colombia”, presentó la investigación relacionada con los avances sobre la reglamentación y supervisión de este riesgo hasta febrero del 2006, no sin antes contextualizar al lector respecto al marco teórico, y los avances realizados en países como México y España. Esta segunda entrega se realiza debido a la pertinencia del tema y a la falta de conocimiento por parte de la academia de lo que en el presente ocurre en las empresas. Este documento de investigación, además de presentar la indagación realizada respecto a la reglamentación para la administración y supervisión del riesgo operativo en Chile, Perú y Ecuador, pretende resaltar el trabajo realizado por Andrei Mosquera Torres respecto al sistema administrativo de riesgo operacional para una sociedad comisionista de bolsa. El mencionado trabajo, desarrollado por Andrei Mosquera para optar por el título como Profesional en Finanzas y Comercio Internacional de la Universidad del Rosario, recoge su experiencia respecto a la administración del riesgo operativo (operacional) en una firma comisionista de bolsa.

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Establecer la prevalencia de síntomas osteomusculares en el personal operativo de la empresa Emermédica S.A. durante los últimos 3 meses. Se realizó un estudio de corte trasversal en la empresa Emermédica S.A. de Bogotá en el año 2012, tomando una muestra de 75 trabajadores entre médicos, enfermeros y conductores del área operativa, a los cuales se les aplicó un instrumento de morbilidad sentida basada en el Cuestionario Nórdico y la Encuesta Europea, en búsqueda de síntomas osteomusculares asociados a la actividad desempeñada y a factores como edad, género, horas de trabajo por turno, tipo de vehículo, actividad deportiva, equipos utilizados y posturas adoptadas durante el desarrollo de sus actividades. Para el análisis de la información se creó una base de datos a partir de los cuestionarios contestados válidos y se utilizó el programa estadístico SPSS.