999 resultados para Traduzione Museo di storia naturale
Resumo:
La trattazione inizia con lanalisi del concetto di servizio per focalizzarsi quindi sulla categoria dei servizi pubblici, nellevoluzione dellinterpretazione dottrinale, fra concezione soggettiva e oggettiva, e sulle tipologie di servizio, con specifico riguardo a quelli aventi rilevanza nazionale. Lesposizione si suddivide dunque in due sezioni, rispettando la ripartizione del titolo. La prima parte dedicata allesame dei ruoli, ovvero delle parti coinvolte, a diverso titolo, in un rapporto di pubblico servizio: il ruolo contrattuale, rispetto al quale stata esaminata la posizione dellerogatore del servizio, da un lato, e dellutente, dallaltro lato; il ruolo di controllo, esercitato dalle autorit amministrative indipendenti (Authorities); infine il ruolo giurisdizionale, dedicato alla complessa questione del riparto di giurisdizione in materia di servizi pubblici, fra giudice ordinario e giudice amministrativo, alla luce della nota sentenza della Corte Costituzionale, n. 204/2004. La seconda parte della tesi riguarda, invece, lanalisi dei modelli contrattuali, ovvero delle tipologie di contratto che vengono in rilievo in materia di servizi pubblici, astrattamente ascrivibili a tre distinti gradi. Il primo grado rappresentato dal contratto di servizio, stipulato fra lautorit pubblica che affida in gestione il servizio ed il soggetto, pubblico o privato, che se ne fa carico; laffidamento pu avere forma diretta, cio prescindere da una procedura di gara (ipotesi della cd. gestione diretta in economia o del cd. affidamento in house providing) o indiretta (nel qual caso trova applicazione la normativa sugli appalti pubblici e le concessioni). Al secondo grado vi il codice di rete, figura contrattuale che presuppone un la presenza di un servizio a rete. Il servizio a rete implica la presenza di una struttura o infrastruttura, concreta o astratta, ed una relazione reciproca fra gli elementi della stessa che convergono in vista della realizzazione di uno scopo e coinvolge tradizionalmente i servizi rispetto ai quali sussiste una situazione di monopolio naturale (trasporti, energia elettrica, gas, telecomunicazioni), caratterizzati dallinopportunit pratica ed economica di creare una nuova rete. Di conseguenza, la possibilit di erogare il servizio, per gli operatori non titolari della rete, rimessa alla stipulazione di un contratto (cd. codice di rete) con il titolare della stessa, avente per oggetto la regolazione dello sfruttamento della rete, dietro pagamento di un corrispettivo economico. Il terzo grado rappresentato dal contratto di utenza, le cui parti sono erogatore del servizio ed utente e la cui analisi stata necessariamente preceduta dallanalisi del rapporto di utenza: questultimo ha subito infatti una radicale trasformazione, nel corso degli ultimi decenni, soprattutto in seguito ai processi di liberalizzazione e privatizzazione che hanno coinvolto il settore de quo e condotto alla ricerca di nuovi strumenti di tutela dellinteresse generale, sotteso ad ogni pubblico servizio, contribuendo a conferire nuovo e preponderante interesse per lutente, anche attraverso lintroduzione e lapplicazione di normative specifiche (in primis, quella in tema di clausole vessatorie e quella relativa alle azioni a tutela del consumatore-utente, oggi confluite nel codice del consumo). Per lesame di ciascun argomento si fatto costante riferimento alla normativa ed agli orientamenti comunitari; inoltre, si scelto di prendere in considerazione, dopo lesame generale delle principali tematiche sopramenzionate, il caso specifico del servizio radiotelevisivo.
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Il presente lavoro di tesi stato realizzato al fine di valutare la distribuzione geografica ed i livelli ambientali di concentrazione per una serie di metalli (Cr, Cu, Ni, Zn, Mn, Co, V, Ba, Pb, Sr e Hg) presenti allinterno dei sedimenti della laguna costiera Pialassa Baiona, situata nei pressi del porto e dellarea industriale di Ravenna. Larea di studio considerata rappresenta un esempio di ambiente di transizione, dove i fattori fisici e chimici variano su scala spaziale e temporale e dove le attivit antropiche, recenti e non, hanno provocato impatti significativi sullo stato di qualit dei sedimenti, delle acque e degli ecosistemi. Lo studio stato progettato seguendo un disegno di campionamento ortogonale, che tiene conto del gradiente naturale terra-mare, tipico delle zone di transizione, e del gradiente antropico, legato alla vicinanza con larea industriale. Sulla base di questo disegno sono state campionate 4 aree differenti e per ciascuna area sono stati scelti casualmente tre siti. La caratterizzazione dei sedimenti dal punto di vista chimico stata effettuata determinando la frazione labile e quindi pi biodisponibile dei metalli, oggetto del presente studio, per mezzo di una tecnica di estrazione parziale con HCl 1 M. Le concentrazioni biodisponibili ottenute sono state poi confrontate con il contenuto totale dei metalli, determinato mediante digestione totale al micronde. I sedimenti sono stati inoltre caratterizzati dal punto di vista granulometrico e del contenuto in sostanza organica (Loss on Ignition, LOI%). I risultati ottenuti dalle analisi chimiche sono stati confrontati con i valori tipi di fondo naturale del Mar Adriatico e con i valori guida di riferimento nazionale (SQA-MA) ed internazionale (ERL, ERM, TEL e PEL), al fine di valutare lo stato di qualit dei sedimenti della Baiona e di effettuare uno screening per individuare eventuali situazioni di rischio per gli organismi bentonici. I risultati ottenuti sono stati poi elaborati statisticamente con un analisi della varianza (ANOVA) con lo scopo di valutare la variabilit spaziale dei metalli nei campioni analizzati e la presenza di eventuali differenze significative.
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UN DISEGNO IN EVOLUZIONE Lungo la via Emilia, a pochi chilometri da Bologna, tra i centri abitati di Osteria Grande ad est e Maggio ad ovest, sorge larea archeologica della citt di Claterna. Larea, soggetta a vincolo archeologico diretto, si trova nelle vicinanze di alcuni ambiti collinari di particolare interesse paesaggistico e ambientale, come il Parco dei Gessi Bolognesi e i Calanchi dellAbbadessa. Si presenta come una sconfinata piana, un tappeto verde che crea un continuo con lAppennino che le cresce alle spalle, facendole da sfondo. In questo spazio sconfinato, privo di elementi antropici, la vista si perde senza trovare elementi fissi che lo identificano. Il tempo in questo lembo di verde si fermato, arrestato a quel preciso istante, come uno scatto fotografico che immortala per sempre quel esatto momento, quasi per tutelare e farci pervenire la conoscenza racchiusa in quei pochi centimetri di profondit. Oggi dei numerosi scavi effettuati solo tre sono lasciati aperti: due a nord della via statale ed uno a sud. Due ci proiettano nel mondo domestico della domus, che con i suoi tanti ambienti ricchi di pavimentazioni mosaicate di varie fatture, articolava la complessit dei rapporti umani, mentre il terzo su quello pubblico della strada, in particolar modo lincrocio cardo massimo e via Aemilia, dove sono ben visibili i solchi del passaggio dei carri. Proprio la difficolt a leggere il contenuto nascosto del messaggio che la terra ha custodito tanto gelosamente, ha fatto scattare una molla allinterno del nostro gruppo, facendo nascere in noi la volont, oltre a proteggere e a coprire gli scavi aperti, di facilitare la lettura andando ad evidenziare tutte le conoscenze acquisite, senza per creare elementi disturbatori, che potrebbero essere fraintesi dai visitatori e pertanto dare unerrata lettura dellinsediamento romano di Claterna. La volont di non intaccare le poche tracce conosciute dellimpianto, ci ha condotti a cercare un approccio il meno invasivo possibile, dove gli unici elementi che devono prendere vita sono le impronte archeologiche. Lincompletezza e la frammentariet delle impronte archeologiche note, ci ha condotti nella ricerca di un sistema di approccio che tenesse conto del fatto che questa unarea ancora per la maggior parte da conoscere e da scavare. Dopo aver preso coscienza delle necessit, si cercato di trovare il modo di organizzare nellarea tutte le funzioni richieste in un territorio tanto delicato come quello di un sito archeologico. Restando ferma la volont, alla base del progetto, di costruire solo dove strettamente necessario, si deciso di creare un parco pubblico liberamente fruibile. Allinterno di questo parco alcuni strumenti, sempre di carattere naturale come piante o gabbioni riempiti di pietra locale aiutano nella rappresentazione e comprensione del sito archeologico. Proprio questi strumenti costituiscono lelemento di congiunzione tra il parco pubblico destinato allo svago e quello archeologico destinato alla conoscenza della citt romana. Allinterno del parco si andato a costruire solo dove vi era la necessit di proteggere e far meglio comprendere al visitatore gli scavi che non sono stati ritombati e si cercato di rispondere a questa necessit compromettendo il meno possibile i resti romani.
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Con il presente lavoro, che ha ad oggetto listituto dello scioglimento anticipato delle Camere nellordinamento costituzionale italiano, il candidato si propone tre obiettivi. Il primo quello della ricostruzione dogmatica dellistituto che sconta inevitabilmente un grosso debito nei confronti della vasta letteratura giuridica che si sviluppata nel corso dei decenni. Il secondo obiettivo quello, ben pi originale, dellindagine sulla prassi che ha contraddistinto il ricorso allo scioglimento nella peculiare realt italiana. In questo modo si viene colmando uno spazio di ricerca diretto a leggere gli avvenimenti e a ricondurli in un quadro costituzionale sistematico, anche al fine di ricavare utili riflessioni circa la conformit della prassi stessa al dato normativo, nonch sulle modalit di funzionamento concreto dell'istituto. Il terzo obiettivo, quello pi ambizioso, utilizzare le considerazioni cos sviluppate per ricercare soluzioni interpretative adeguate allevoluzione subita dallassetto politico-istituzionale italiano negli ultimi due decenni. Quanto al metodo, la scelta del candidato stata quella di ricorrere ad uno strumentario che pone in necessaria sequenza logica: a) i presupposti storici/comparatistici e il dibattito in Assemblea costituente, utili per lacquisizione del patrimonio del parlamentarismo europeo del tempo e per la comprensione del substrato su cui si costruisce ledificio costituzionale; b) il testo costituzionale, avvalendosi anche delle importanti considerazioni svolte dalla dottrina pi autorevole; c) la prassi costituzionale, consistente nella fase di implementazione concreta del disposto normativo. La finalit che il candidato si pone dimostrare la possibilit di configurare lo scioglimento secondo un modello di tipo primoministeriale. Per quanto riguarda la prima parte della ricerca, dalla pur sintetica descrizione dei precedenti storici (sia rispetto alle realt europee, inglese e francese in primis, che al periodo prerepubblicano) si trae conferma che loperativit dellistituto intrinsecamente influenzata dalla forma di governo. Una prima indicazione che emerge con forza come la strutturazione del sistema partitico e il grado di legame tra Assemblea rappresentativa e Gabinetto condizionino la ratio del potere di scioglimento, la sua titolarit ed il suo effettivo rendimento. Infatti, in presenza di regimi bipartitici e di impianti istituzionali che accentuano il raccordo fiduciario, il Capo dello Stato tende allemarginazione, e lo scioglimento acquisisce carattere di automaticit tutte le volte in cui si verificano crisi ministeriali (eventualit per piuttosto rara); pi consueto invece lo scioglimento primoministeriale libero, come arma politica vera e propria attraverso cui il Governo in carica tende a sfruttare il momento migliore per ricercare il giudizio del popolo. Al contrario, dove il sistema politico pi dinamico, e il pluralismo sociale radicalizzato, il Capo dello Stato interferisce fortemente nella vita istituzionale e, in particolare, nella formazione dellindirizzo politico: in questottica lo scioglimento viene da questi inglobato, ed il suo ricorso subordinato ad esigenze di recupero della funzionalit perduta; soprattutto, quando si verificano crisi ministeriali (invero frequenti) il ricorso alle urne non conseguenza automatica, ma semmai gli viene preferita la via della formazione di un Gabinetto poggiante su una maggioranza alternativa. Lindagine svolta dal candidato sui lavori preparatori mostra come il Costituente abbia voluto perseguire l'obiettivo di allargare le maglie della disciplina costituzionale il pi possibile, in modo da poter successivamente ammettere pi soluzioni interpretative. Questa conclusione il frutto del modo in cui si sono svolte le discussioni. Le maggiori opzioni prospettate si collocavano lungo una linea che aveva ad un estremo una tassativa preordinazione delle condizioni legittimanti, ed allaltro estremo lesclusiva e pressoch arbitraria facolt decisionale dello scioglimento nelle mani del Capo dello Stato; in mezzo, la via mediana (e maggiormente gradita) del potere s presidenziale, bench circondato da tutta una serie di limiti e garanzie, nel quadro della costruzione di una figura moderatrice dei conflitti tra Esecutivo e Legislativo. Ma non bisogna tralasciare che, seppure rare, diverse voci propendevano per la delineazione di un potere governativo di scioglimento la quale impedisse che la subordinazione del Governo al Parlamento si potesse trasformare in degenerazione assemblearista. Quindi, il candidato intende sottolineare come ladamantina prescrizione dellart. 88 non postuli, nellambito dellinterpretazione teleologica che stata data, alcuno specifico indirizzo interpretativo dominante: il che, in altri termini, lammissione di una pluralit di concezioni teoricamente valide. L'analisi del dettato costituzionale non ha potuto prescindere dalla consolidata tripartizione delle teorie interpretative. Dall'analisi della letteratura emerge la preferenza per la prospettiva dualistica, anche in virt del richiamo che la Costituzione svolge nei confronti delle competenze sia del Presidente della Repubblica (art. 88) che del Governo (art. 89), il che lo convince dellinopportunit di imporre una visione esclusivista, come invece sovente hanno fatto i sostenitori della tesi presidenziale. Sullaltro versante ci gli permette di riconferire una certa dignit alla tesi governativa, che a partire dal primo decennio repubblicano era stata accantonata in sede di dibattito dottrinario: in questo modo, entrambe le teoriche fondate su una titolarit esclusiva assumono una pari dignit, bench parimenti nessuna delle due risulti persuasiva. Invece, accedere alla tesi della partecipazione complessa significa intrinsecamente riconoscere una grande flessibilit nellesercizio del potere in questione, permettendo cos una sua pi adeguata idoneit a mutare le proprie sembianze in fase applicativa e a calarsi di volta in volta nelle situazioni contingenti. Questa costruzione si inserisce nella scelta costituente di rafforzare le garanzie, ed il reciproco controllo che si instaura tra Presidente e Governo rappresenta la principale forma di tutela contro potenziali abusi di potere. Ad ognuno dei due organi spettano per compiti differenti, poich le finalit perseguite sono differenti: come lEsecutivo agisce normalmente secondo canoni politici, in quanto principale responsabile dellindirizzo politico, al Capo dello Stato si addice soprattutto il compito di sorvegliare il regolare svolgimento dei meccanismi istituzionali, in posizione di imparzialit. Lo schema costituzionale, secondo il candidato, sembra perci puntare sulla leale collaborazione tra i poteri in questione, senza per predefinire uno ruolo fisso ed immutabile, ma esaltando le potenzialit di una configurazione cos eclettica. Assumendo questa concezione, si ha buon gioco a conferire piena cittadinanza costituzionale allipotesi di scioglimento disposto su proposta del Presidente del Consiglio, che si pu ricavare in via interpretativa dalla valorizzazione dellart. 89 Cost. anche secondo il suo significato letterale. Al discorso della titolarit del potere di scioglimento, il candidato lega quello circa i presupposti legittimanti, altro nodo irrisolto. La problematica relativa alla loro definizione troverebbe un decisivo ridimensionamento nel momento in cui si ammette la compartecipazione di Governo e Presidente della Repubblica: il diverso titolo con il quale essi cooperano consentirebbe di prevenire valutazioni pretestuose circa la presenza delle condizioni legittimanti, poich nel reciproco controllo che entrambi gli organi individuano i confini entro cui svolgere le rispettive funzioni. Si giustificano cos sia ragioni legate ad esigenze di funzionalit del sistema (le pi ricorrenti in un sistema politico pluripartitico), sia quelle scaturenti dalla divaricazione tra orientamento dei rappresentati e orientamento dei rappresentanti: purch, sottolinea il candidato, ci non conduca il Presidente della Repubblica ad assumere un ruolo improprio di interferenza con le prerogative proprie della sfera di indirizzo politico. Il carattere aperto della disciplina costituzionale spinge inevitabilmente il candidato ad approfondire l'analisi della prassi, la cui conoscenza costituisce un fondamentale modo sia per comprendere il significato delle disposizioni positive che per apprezzare lutilit reale ed il rendimento sistemico dellistituto. Infatti, proprio dall'indagine sulla pratica che affiorano in maniera prepotente le molteplici virtualit dello strumento dissolutorio, con modalit operative che, a seconda delle singole fasi individuate, trovano una strutturazione casistica variabile. In pratica: nel 1953 e nel 1958 l'interesse del partito di maggioranza relativa ad influenzare il Governo circa la scelta di anticipare la scadenza del Senato; nel 1963 e nel 1968 invece si fa strada l'idea del consenso diffuso allo scioglimento, seppure nel primo caso l'anticipo valga ancora una volta per il solo Senato, e nel secondo ci si trovi di fronte all'unica ipotesi di fine naturale della legislatura; nel 1972, nel 1976, nel 1979, nel 1983 e nel 1987 (con una significativa variante) si manifesta con tutta la sua forza la pratica consociativa, figlia della degenerazione partitocratica che ha svuotato le istituzioni giuridiche (a partire dal Governo) e cristallizzato nei partiti politici il centro di gravit della vita pubblica; nel 1992, a chiusura della prima epoca repubblicana, caratterizzata dal dominio della proporzionale (con tutte le sue implicazioni), si presentano elementi atipici, i quali vanno a combinarsi con le consolidate tendenze, aprendo cos la via all'incertezza sulle tendenze future. con l'avvento della logica maggioritaria, prepotentemente affacciatasi per il tramite dei referendum elettorali, a sconvolgere il quadro delle relazioni fra gli organi costituzionali, anche per quanto concerne ratio e caratteristiche del potere di scioglimento delle Camere. Soprattutto, nella fase di stretta transizione che ha attraversato il quadriennio 1992-1996, il candidato mette in luce come i continui smottamenti del sistema politico abbiano condotto ad una fase di destabilizzazione anche per quanto riguarda la prassi, incrinando le vecchie regolarit e dando vita a potenzialit fino allora sconosciute, addirittura al limite della conformit a Costituzione. La Presidenza Scalfaro avvia un processo di netta appropriazione del potere di scioglimento, esercitandolo in maniera esclusiva, grazie anche alla controfirma offerta da un Governo compiacente (tecnicco, perci debitore della piena fiducia quirinalizia). La piena paternit presidenziale, nel 1994, accompagnata da un altro elemento di brusca rottura con il passato, ossia quello della ragione legittimante: infatti, per la prima volta viene addotta palesemente la motivazione del deficit di rappresentativit. Altro momento ad aver costituito da spartiacque nellevoluzione della forma di governo stato il mancato scioglimento a seguito della crisi del I Governo Berlusconi, in cui forti erano state le pressioni perch si adeguasse il parlamentarismo secondo i canoni del bipolarismo e del concetto di mandato di governo conferito direttamente dagli elettori ad una maggioranza (che si voleva predefinita, nonostante essa in verit non lo fosse affatto). Dopo questa parentesi, secondo il candidato la configurazione dello strumento dissolutorio si allinea su ben altri binari. Dal punto di vista della titolarit, sono i partiti politici a riprendere vigorosamente un certo protagonismo decisionale, ma con una netta differenza rispetto al passato consociativo: ora, il quadro politico pare saldamente attestato su una dinamica bipolare, per cui anche in relazione allopzione da adottare a seguito di crisi ministeriale sono le forze della maggioranza che decidono se proseguire la legislatura (qualora trovino laccordo tra di loro) o se sciogliere (allorch invece si raggiunga una sorta di maggioranza per lo scioglimento). Dal punto di vista dei presupposti, sembra consolidarsi lidea che lo scioglimento rappresenti solo lextrema ratio, chiamando gli elettori ad esprimersi solo nel momento in cui si certifica lassoluta impossibilit di ripristinare la funzionalit perduta. Conclusioni. Il rafforzamento della prospettiva bipolare dovrebbe postulare una riconfigurazione del potere di scioglimento tesa a valorizzare la potest decisionale del Governo. Ci discenderebbe dal principio secondo cui il rafforzamento del circuito che unisce corpo elettorale, maggioranza parlamentare e Governo, grazie al collante di un programma politico condiviso, una coalizione che si presenta alle elezioni ed un candidato alla Presidenza del Consiglio che incarna la perfetta sintesi di tutte queste istanze, comporta che alla sua rottura non si pu che tornare al giudizio elettorale: e quindi sciogliere le Camere, evitando la composizione di maggioranze che non rappresentano la diretta volont popolare. Il candidato per non ritiene auspicabile ladozione di un automatismo analogo alla regola dell'aut simul stabunt aut simul cadent proprio dellesperienza regionale post 1999, perch soluzione eccessivamente rigida, che ingesserebbe in maniera inappropriata una forma parlamentare che comunque richiede margini di flessiblit. La proposta invece di rileggere il testo costituzionale, rebus sic stantibus, nel senso di far prevalere un potere libero di proposta da parte del Governo, cui il Capo dello Stato non potrebbe non consentire, salvo svolgere un generale controllo di costituzionalit volto ad accertare linsussistenza di alcuna forma di abuso. Su queste conclusioni il lavoro esprime solo prime idee, che meritano di essere approfondite. Come da approfondire un tema che rappresenta forse lelemento di maggiore originalit: trattasi della qualificazione e descrizione di un mandato a governare, ossia della compatibilit costituzionale (si pensi, in primis, al rapporto con il divieto di mandato imperativo di cui allart. 67 Cost.) di un compito di governo che, tramite le elezioni, gli elettori affidano ad una determinata maggioranza, e che va ad arricchire il significato del voto rispetto a quello classico della mera rappresentanza delle istanze dei cittadini (e propria del parlamentarismo ottocentesco): riflessi di tali considerazioni si avrebbero inevitabilmente anche rispetto alla concezione del potere di scioglimento, che in siffatta maniera verrebbe percepito come strumento per il ripristino del circuito di consonanza politica che in qualche modo si sarebbe venuto a rompere. Ad ogni buon conto, gi emergono dei riflessi in questo senso, per cui la strada intrapresa dal candidato pare quella giusta affinch lopera risulti completa, ben argomentata ed innovativa.
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La Pialassa Baiona una laguna sottoposta a diversi vincoli normativi, visto il suo inquadramento tra le aree SIC e ZPS, e soggetta a diverse sorgenti di disturbo antropico, pi intense negli anni 50-70. Questa tesi si propone lo scopo di valutare il rischio associato ai metalli bivalenti presenti nei sedimenti della Pialassa Baiona attraverso tre approcci: il primo riguarda la determinazione della frazione biodisponibile dei metalli presenti nei sedimenti attraverso la determinazione dei solfuri acidi volatili (AVS) e dei metalli simultaneamente estraibili (SEM), nonch la valutazione della potenziale tossicit dei sedimenti attraverso la valutazione del rapporto molare SEM/AVS, il secondo approccio considera invece il contenuto pseudo totale dei metalli bivalenti (Cd, Cu, Ni, Pb e Zn) e il loro confronto sia con i valori tipici di fondo naturale del Mar Adriatico che con i valori guida di riferimento internazionale (Threshold Effect Level, TEL e Probable Effect Level, PEL) al fine di valutare lo stato di qualit dei sedimenti della zona dindagine. Il terzo approccio considera linfluenza del gradiente naturale terra-mare tipico delle zone di transizione e del gradiente antropico legato alla vicinanza dellarea industriale alla Pialassa Baiona, sulla distribuzione spaziale dei metalli oggetto di questo studio. I risultati ottenuti evidenziano che larea pi prossima alla zona industriale e al contempo pi lontana dalleffetto del ricambio delle acque e di dilavamento ad opera del mare, risultata quella con livelli significativamente pi elevati per la maggior parte dei metalli analizzati. Questo permette di ipotizzare uninfluenza diretta delle sorgenti di inquinanti, ma anche un effetto dispersivo della circolazione. Gli AVS hanno invece evidenziato un gradiente terra-mare; ci comporta che nelle zone pi prossime allinfluenza del mare si sono riscontrate concentrazioni minori di AVS. La valutazione della potenziale tossicit dei metalli in termini di rapporto SEM/AVS non ha evidenziato la presenza di siti a rischio per il biota acquatico, se non per un unico sito prossimo allarea industriale.
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Questo lavoro mi ha dato la possibilit di unire tre grandi passioni: larchitettura, la storia e il teatro. Tali elementi hanno caratterizzato nel passato, come nel presente, vicissitudini e cambiamenti della citt di Pesaro, scenario nel quale si alternano larchitettura a carattere nazionale e quella locale, la storia dItalia e quella della comunit cittadina, gli spettacoli teatrali di richiamo internazionale a quelli di filodrammatica e dialettali. Con le dovute eccezioni, i cittadini pesaresi della mia generazione poco o nulla sanno della storia della citt e della sua evoluzione, perch sono nati e cresciuti in anni in cui questa rimasta pressoch invariata nella sua struttura urbana e nelle caratteristiche morfologiche; unico elemento visibile del continuo evolversi della citt lespansione dellarea abitata verso la periferia, la progressiva saturazione dello spazio tra lespansione urbana del dopoguerra e le zone periferiche. La memoria storica riguardante modifiche importanti che la citt ha subto , come spesso accade, riposta in chi ha vissuto quei cambiamenti, nonch in qualche giornalista o studioso locale che per lavoro o passione indaga quegli avvenimenti. Tralasciando le controversie meramente politiche, Pesaro ha vissuto in passato una stagione di forti dibattiti sulle vicende architettoniche ed urbanistiche della citt, tale fu il coinvolgimento e a volte lostruzionismo dellopinione pubblica a tali trasformazioni; basti citare le discussioni e i dubbi sollevati dal Piano Particolareggiato del Centro Storico nel 1974 elaborato dagli architetti dellIstituto Universitario di Architettura di Venezia - Carlo Aymonino, Costantino Dardi, Gianni Fabbri, Raffaele Panella, Gianugo Polesello, Luciano Semerani e Mauro Lena - nonostante negli anni seguenti solo pochi elementi del Piano vennero attuati e neanche compiutamente. Di questi dibattiti, negli anni seguenti, ve ne saranno pochi e limitati alla sfera politica, con scarso interesse e coinvolgimento da parte dei cittadini. Contrariamente, nellultimo periodo, si assiste parallelamente a due condizioni: un rinnovato interesse da parte dei cittadini per la storia della citt, promosso anche dal moltiplicarsi di eventi, mostre, conferenze, pubblicazioni sullargomento, e unattenzione nuova per quelli che sono i temi legati alla qualit degli interventi architettonici ed urbanistici, da parte dellamministrazione comunale. Primaria importanza nella promozione di questo interesse riveste lIstituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino e la BibliotecaArchivio Vittorio Bobbato, i quali congiuntamente a diversi autori hanno realizzato vari studi e pubblicazioni su tali argomenti. Il Comune si fatto promotore di diversi interventi, in attuazione di un Piano Regolatore Generale che, nelle intenzioni, mette al centro la qualit architettonica ed urbana degli interventi, puntando su nuove opere e, per quanto riguarda principalmente il Centro Storico, anche sul recupero dellesistente. I presupposti dellintervento progettuale si inseriscono in questo dibattito basandosi sullidea, attualmente in discussione presso i diversi livelli istituzionali coinvolti, della realizzazione di un nuovo polo ospedaliero congiunto con la citt di Fano; quando ci si realizzer, larea ora occupata dallospedale pesarese verr progressivamente liberata, interamente o in parte, determinando un grande vuoto urbano proprio alle porte del centro storico. Questo sito, di notevole privilegio sotto il profilo morfologico e posizionale rispetto alle infrastrutture, assolutamente appropriato per insediarvi un polo culturale legato al teatro, essendo larea confinante con quella sulla quale sorge il principale teatro cittadino, il Teatro Rossini. Larea di progetto una testimonianza della storia urbana della citt: presenta uno dei due esempi superstiti di quelli che furono i bastioni della cinta muraria cittadina, nella sua massima espansione, sotto il dominio dei Della Rovere ed il fatto che tale opera sia in parte arrivata ai giorni nostri, pi che della scelta degli amministratori locali passati, fu il risultato di vicissitudini politiche, del caso e della centenaria presenza dellospedale che di fatto ha vincolato larea preservandola da trasformazioni non idonee come accaduto per altre parti del centro storico. Se la storia urbana di Pesaro la base per poter pensare il suo futuro, non meno importanza ricoprono le manifestazioni e le istituzioni che hanno fatto di Pesaro un punto dincontro culturale a carattere internazionale, elementi anchessi che testimoniano la qualit della citt. La citt ospita principalmente due eventi internazionali: la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema e il Rossini Opera Festival, ai quali si legano altre importanti manifestazioni e istituzioni culturali. Strutturalmente indipendente, ma legato indissolubilmente alla figura del grande compositore pesarese a cui dedicato il festival, vi il Conservatorio Statale di Musica Gioachino Rossini, anchesso un punto di riferimento nel panorama culturale e musicale internazionale. Uno degli elementi caratterizzanti del festival rossiniano quello di essere un evento che letteralmente coinvolge lintera citt, poich le varie rappresentazioni sceniche, i concerti, gli eventi collaterali, trovano spazio in diversi luoghi del centro storico e non solo, arrivando ad utilizzare anche lAdriatic Arena (palazzo dello sport), ubicato in periferia. Lallestimento di una struttura sportiva al fine di potervi svolgere spettacoli teatrali un onere ulteriore per lorganizzazione dellevento che viene ripagato solo dalla grande affluenza di pubblico che capace di garantire tale struttura, allontanandosi per dallintuizione iniziale dellevento che voleva nel centro cittadino il fulcro stesso della manifestazione. Sviluppare un progetto per un centro culturale legato al teatro e alla musica, oltre ad essere un argomento di elevato interesse personale, un tema ricorrente da oltre un decennio nei dibattiti cittadini, che per non ha trovato fino ad ora la possibilit di essere realizzato. Le motivazioni possono essere molteplici, dalla mancanza di una struttura univoca con cui la pubblica amministrazione possa confrontarsi, alla cronica mancanza di fondi pubblici che la obbligherebbero a ricercare figure private in grado di co-finanziare lintervento e, non meno importante, la mancanza, fino ad ora, di unarea idonea. Al di l dellutilizzo a cui sar destinata larea di progetto, di primaria importanza per lamministrazione comunale aprire un tavolo di confronto con la propriet dellarea ospedaliera, in modo da non lasciare nulla al caso nelle scelte che condizioneranno la trasformazione. Questa tesi unopportunit di confronto personale con la citt di oggi, le trasformazioni passate e quelle future; larchitettura, la storia della citt ed il teatro possono essere tre elementi cardine per una crescita ed una consapevolezza nuova delle potenzialit di Pesaro nel panorama culturale. La progettazione di un luogo per la cultura e lo spettacolo si fonda su tutte queste premesse, sulla necessit per la citt di dotarsi di luoghi idonei che possano finalmente accogliere al meglio tutte le manifestazioni legate al teatro e alla musica e che possa inserirsi quale ulteriore spunto di dibattito nella preparazione del dossier che punta a far riconoscere Pesaro quale Citt della Musica, inserita nella rete delle citt creative dellUNESCO.
Resumo:
La produzione di materie plastiche da fonti rinnovabili oggi uno dei principali obiettivi della chimica dei polimeri. Anche se i materiali termoplastici da fonte bio sono stati gi ampiamente studiati, non si pu affermare lo stesso per i termoidurenti. Le resine epossidiche sono ampiamente usate come rivestimenti, adesivi e materiali strutturali grazie alle loro eccezionali propriet meccaniche e alla buona resistenza al calore. Nonostante ci, la ricerca svolta in questo campo su tali materiali molto limitata e la loro produzione deriva ancora dalla reazione tra epicloridrina, cancerogena, e bisfenolo A, sospettato di avere effetti sul sistema ormonale. Per questo, la possibilit di trovare un sostituto per il bisfenolo A un punto cruciale della chimica per dare una risposta eco-sostenibile alla domanda dei consumatori. Lacido difenolo stato identificato come un buon canditato per la sostituzione del bisfenolo A, grazie alla similarit delle loro strutture. Dal momento che esso deriva dalla reazione tra acido levulinico, derivante da biomassa e fenolo, possibile considerarlo un reagente di origine bio. Lo scopo di questo lavoro quello di sostituire il fenolo con composti fenolici di origine naturale come m-cresolo, guaiacolo, catecolo e resorcinolo. Le molecole risultanti saranno confrontate con il bisfenolo A per ci che concerne la possibilit di formare i rispettivi glicidil eteri tramite reazione con epicloridrina. Questo permetterebbe la formazione di un pre-polimero epossidico proveniente da fonte rinnovabile in un prossimo futuro.
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Il concetto di contaminazione fra architettura ed arti plastiche e figurative molto antico. La dicotomia arte-architettura, sancita in via definitiva con il moderno museo di spoliazione napoleonica, non pu che essere considerata una variazione neo-tecnicista sulla quale, non sempre giustamente, sono andati assestandosi gli insegnamenti delle scuole politecniche. Non cos sempre stato. Come il tempio greco pu essere considerato unopera plastica nel suo complesso, esempio tra i primi di fusione tra arte e architettura, moltissimi sono gli esempi che hanno guidato la direzione della ricerca che si intesa perseguire. Molti sono gli esempi del passato che ci presentano figure di architetto-artista: un esempio fra tutti Michelangelo Buonarroti; come per altro non nuovo, per lartista puro, cimentarsi nella progettazione dello spazio architettonico o urbano, o per l'architetto essere coinvolto dalle indagini della ricerca artistica a lui contemporanea dalla quale trarre suggestioni culturali. Le rappresentazioni dei linguaggi visivi sono il frutto di contaminazioni che avvengono su diversi livelli e in pi direzioni. Spesso le ricerche artistiche pi significative hanno anticipato o influenzato il mondo del design, dellarchitettura, della comunicazione. Lintenzione della ricerca stata quindi approfondire, attraverso un viaggio nel Novecento, con particolare attenzione al Secondo Dopoguerra, i fenomeni culturali che hanno prodotto i pi significativi sviluppi stilistici nellambito della ricerca e del rinnovo del linguaggio architettonico. Il compito, parafrasando Leonardo Benevolo, non stato quello di elencare le singole battute della discussione ma di riconoscere gli interventi fruttuosi a lunga scadenza. Mutuando gli insegnamenti della scuola del Bauhaus, arte e architettura sono state affiancate perch considerate espressioni strettamente relazionate di coevi fenomeni culturali. Lobiettivo ha puntato allindividuazione dei meccanismi delle interazioni tra discipline, cercando di delineare il profilo della complessit dellespressione del contemporaneo in architettura.
Resumo:
Nel corso degli ultimi anni si assistito ad un ampio dibattito sulluso della valutazione della ricerca nelle universit e nelle strutture di ricerca. Nellambito di tale dibattito, nella presente tesi, vengono analizzate le pi importanti metodologie per la valutazione della ricerca presenti a livello internazionale, i principali strumenti qualitativi di valutazione della ricerca (in particolare la peer review), gli strumenti quantitativi, quali la bibliometria, e le caratteristiche dei pi importanti archivi bibliografici citazionali (es. Scopus, Web of Science), approfondendo i principali indicatori citazionali utilizzati nelle scienze umane e sociali (es. Indice H). Inoltre la tesi affronta il tema dellimpatto socio-economico della ricerca e le principali criticit di questo innovativo strumento, attraverso uno studio di caso realizzato nel Regno Unito. Una successiva analisi empirica riguarda le principali liste di riviste realizzate a livello internazionale e nazionale, nel settore scientifico di Storia e Filosofia della scienza. I risultati degli studi mostrano che le liste internazionali di riviste possono rappresentare, un punto di partenza a cui devono necessariamente essere affiancati altri strumenti di valutazione (peer review, analisi citazionali, etc); mentre le liste nazionali rischiano, invece, di essere uno strumento poco utile ed in alcuni casi inadeguato al fine di una corretta valutazione della ricerca, a causa della scarsa internazionalizzazione dei repertori e dei giudizi generalmente troppo elevati attribuiti alle riviste. Un ulteriore risultato raggiunto nella presente tesi riguarda la valutazione della ricerca nelle diverse discipline scientifiche: nelle Scienze umane e sociali risulta esserci uno scarso grado di presenza di pubblicazioni scientifiche nei principali archivi bibliografici e citazionali internazionali. Questa situazione limita fortemente lattendibilit delle analisi statistiche basate su indici e indicatori quantitativi, per valutare la produttivit scientifica di un ricercatore, oppure di una istituzione di ricerca.
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La tesi di Dottorato, saldamente ancorata alle Medical Humanities, si concentrata sul modo in cui la storia della letteratura italiana si intreccia con le altre discipline, per arrivare a configurare quellampio panorama di storia delle idee che aiuta a valutare levoluzione stessa delle credenze e dei pensieri delluomo nel corso del tempo. Essa ha contribuito a portare alla luce lapporto dato dalla Societ Medica Chirurgica di Bologna in Epoca Pontificia alla circolarit del pensiero medico, ricordando con forza che le varie correnti storico-mediche non sono appunto il semplice susseguirsi di teorie pi o meno esatte. La tesi rende pienamente visibili non solo la struttura e le dinamiche della comunicazione scientifica, ma documenta attraverso la letteratura (anche quella scientifica) la presenza della medicina e delle sue pratiche allinterno della societ, soffermandosi sui meccanismi, sui percorsi che legano i fenomeni tra loro; viene declinato anche il complesso e travagliato processo teso a ridefinire la figura del medico durante lepoca del dominio pontificio nel suo declino, circondata da diffidenze e ostilit. Il fulcro della tesi dato dalla dimostrazione inconfutabile che esiste ancora un ruolo per la cultura umanistica nella formazione del medico.
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La tesi una ricerca di storia politica che affianca due diverse storie di centro-sinistra, quella nazionale e quella che vide protagonista la Democrazia Cristiana del Trentino. Lo studio analizza i fatti attraverso il filtro delle DC come se quello trentino e quello nazionale fossero due partiti, per poi tentare di capire ci che accadeva alla loro sinistra alla ricerca dei diversi pesi e dei differenti equilibri che al centro e alla periferia si manifestavano nei rapporti con il PSI e con il PCI, e per osservare le reazioni della Chiesa cos da valutare se le gerarchie romane e quelle trentine interagirono in modo differente sugli sviluppi delle rispettive esperienze politiche di quegli anni. Il testo organizzato in quattro capitoli. Il primo e il secondo (speculari e dedicati allo stesso lustro: 1955-1960) rappresentano un confronto tra i differenti iter davvicinamento al centro-sinistra che la politica nazionale e quella trentina sperimentarono nella seconda met degli anni Cinquanta. Nel terzo capitolo (1960-1964) e nel quarto (1964-1968) le vicende nazionali e quelle locali sono invece raccontate in modo intrecciato, ripercorrendo le diverse fasi dellalleanza tra Democrazia Cristiana e Partito Socialista, e nel contempo dando conto della trasformazione del Trentino da una realt di tipo agricolo ad una di tipo industriale, del passaggio da una comunit di tipo cattolico tradizionale ad una che si accinge a vivere in un contesto secolarizzato, e da una societ che si autopercepisce come periferica ad una che ospita una delle contestazioni studentesche pi peculiari, incisive e note dItalia.
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Lobiettivo primario di questo lavoro quello di esplorare un insieme di documentari corti italiani di tipo etnografico e sociologico. Questi film hanno ricevuto pochissima attenzione critica, mentre sono essenziali alla comprensione del periodo di storia italiana compreso fra gli ultimi anni del Regime fascista e la fine del Miracolo economico. La prima parte della tesi dedicata alla descrizione del contesto economico, sociologico, politico in cui questi lavori sono stati prodotti. La seconda parte si concentra su circa un centinaio di documentari corti analizzati sulla base di tre diversi criteri. Innanzitutto li abbiamo considerati a partire da un punto di vista autoriale, secondariamente a partire dalle loro caratteristiche produttive e distributive e infine sulla base di un criterio regionale. A partire dalla discussione antropologica coeva riguardante la scomparsa dei mondi contadini e su una precisa ricerca darchivio focalizzata sullo stesso tema, abbiamo poi comparato il risultato dellanalisi del corpus con altre forme filmiche di rappresentazione dello stesso soggetto. Oltre a far riemergere un gruppo di autori e film quasi dimenticati, questo lavoro intende lanciare uno sguardo sul veloce, conflittuale e sbilanciato cambiamento compreso fra i mondi rurali tradizionali e la modernit, che ha caratterizzato la societ italiana degli anni Cinquanta e Sessanta.
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In questa tesi si trattano alcune delle propriet dei coefficienti binomiali, il cui nome deriva dal fatto che uno dei principali utilizzi di tali coefficienti proprio nel Teorema binomiale di Newton, che permette di calcolare in modo esplicito lo sviluppo di un generico binomio con esponente naturale. I coefficienti binomiali si ricavano anche dal noto Triangolo di Tartaglia, che prende nome dal matematico Niccol Fontana (1490-1557), il quale lo introdusse in Italia nel 1556 nella sua opera "General trattato di numeri et misure". Tuttavia, esso era gi noto agli indiani e ai cinesi nel XIV secolo. Successivamente, in Francia e nel mondo anglosassone, tale triangolo prese anche il nome di Triangolo di Pascal, quando nel 1654 il matematico francese pubblic il libro "Le triangle Aritmetique", interamente dedicato alle sue propriet. I coefficienti binomiali, inoltre, trovano largo uso in calcolo combinatorio, ossia in quella branca della matematica che si occupa di contare i modi di raggruppare, secondo determinate regole, gli elementi di un insieme finito di oggetti. Dunque, per quanto la definizione stessa di coefficienti binomiali sia semplice, essendo un rapporto di interi fattoriali, in realt essi trovano ampio utilizzo in vari ambiti e proprio per questo suscitano un notevole interesse ed hanno svariate applicazioni, giocando un ruolo fondamentale in parti della matematica come la combinatoria. In questa tesi, oltre alle propriet pi note, sono contenuti anche alcuni collegamenti tra i coefficienti binomiali e i polinomi di variabile naturale, nonch, nell'ultima parte, applicazioni alle differenze finite di progressioni geometriche.
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In questa tesi presenter una proposta di traduzione e di localizzazione verso litaliano del sito web tedesco Excellence Kochschulen, un portale dedicato alle scuole di cucina tedesche.L'obiettivo sar quello di dimostrare le difficolt che si incontrano in queste determinate circostanze e dimostrare limportanza del traduttore, che pone lattenzione maggiormente sulla cultura e sul simbolismo presenti nei diversi siti web piuttosto che sulla sostituzione lessicale del testo.
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Gli eventi sismici del 2012 in Emilia-Romagna hanno provocato una rinnovata attenzione su alcuni fenomeni di carattere geologico superficiale. Sono stati in particolare riferiti dalla stampa locale e osservati dagli abitanti gorgogliamenti di gas naturale nelle acque dei pozzi, nelle acque dei canali di bonifica ed emissioni di gas libero, in prevalenza metano. In questa tesi si voluto mettere in luce tutto lo sviluppo storico del metano Padano, facendo un particolare riferimento al metano pi superficiale, ossia al metano denominato biogenico, illustrando le sue origini, le sue prime manifestazioni, la sua scoperta, la sua derivazione dalla torba, le sue prime produzioni, considerando gli impatti ambientali possibili e verificati, arrivando fino allattuale periodo in cui esso si affermato diventando una delle fonti principali di energia ed una delle materie prime pi preziose. La Tesi ha lo scopo di meglio chiarire lorigine e la modalit di occorrenza del metano biogenico Padano. Viene inoltre sviluppata una indagine orientata a identificare gli orizzonti geologici pi produttivi di metano biogenico della regione Emilia-Romagna originato da torbe. Le aree effettivamente pi produttive sono una parte di quelle ricche in torba e sono caratterizzate da buone capacit di conservazione nel tempo delle caratteristiche chimico fisiche favorevoli alla degradazione batterica della sostanza organica. Ci avviene quando vengono mantenute particolari condizioni di isolamento tramite argille ecc. Il metano biogenico Padano viene costantemente espulso dai sedimenti e naturalmente disperso in atmosfera. Eventuali attivit di captazione del metano dalle aree maggiormente produttive potranno contribuire alla diminuzione delleffetto serra e alla contestuale produzione a piccola o piccolissima scala di energia nei limiti delle normative in vigore soggette ad eventuali possibili revisioni in analogia a quanto disposto per altre forme di generazione di metano come biogas, discariche ecc.