748 resultados para teologia dogmatica


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La tesi svolge il tema dell'abuso del diritto nell'ambito del diritto tributario comparato. Vengono individuati due limiti nella trattazione dell'argomento: l'oggetto di studio è il fenomeno abusivo riguardante esclusivamente il diritto tributario e specificamente nell'ottica comparativa dei due ordinamenti giuridici comunitario e brasiliano. Questi ultimi rivelano un importante punto comune: la distribuzione orizzontale del potere tributario. Di conseguenza una parte della tesi analizza gli ordinamenti giuridici con divisione orizzontale di potere. Con lo scopo di svolgere quest'ultima analisi, viene trattato il concetto di potestà tributaria e dei suoi elementi costitutivi, nonché della strutturazione della potestà  tributaria sia in Brasile sia nell'Unione Europea, due contesti in cui un potere centrale esercita influenza anche sugli enti detentori del potere. In questo senso vengono esposti lo storico della potestà  tributaria brasiliana, le considerazioni teoriche sul federalismo fiscale e l'assetto di quest'ultimo nel Brasile odierno; d'altra parte, riguardo all'Unione Europea, sono presentate l'analisi del concetto di sovranità  e la divisione del potere nell'ambito dell'Unione Europea, in specifico del potere tributario. Dopo aver mostrato i punti di convergenza e divergenza di questi due ordinamenti, si passa ad esaminare l'abuso del diritto come fenomeno nell'ambito tributario. Quindi si esamina la disciplina giuridica dell'abuso di diritto nel diritto tributario in entrambi ordinamenti, partendo da un excursus storico, sia in un'ottica generale sia in quella specifica del diritto tributario, ed esaminando le modalità  di abuso del diritto con riflessi tributari. Finite le suddette analisi, è stato possibile trarre conclusioni nella direzione della ricostruzione dogmatica tributaria sull'abuso di diritto in entrambi i sistemi, suggerendo elementi per l'ottimizzazione di tale disciplina.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Il lavoro di ricerca prende le mosse da una premessa di ordine economico. Il fenomeno delle reti di impresa, infatti, nasce dalla realtà economica dei mercati. In tale contesto non può prescindere dal delineare un quadro della situazione- anche di crisi- congiunturale che ha visto coinvolte specialmente le imprese italiane. In tale prospettiva, si è reso necessario indagare il fenomeno della globalizzazione, con riferimento alle sue origini,caratteristiche e conseguenze. Ci si sofferma poi sulla ricostruzione dogmatica del fenomeno. Si parte dalla ricostruzione dello stesso in termini di contratto plurilaterale- sia esso con comunione di scopo oppure plurilaterale di scambio- per criticare tale impostazione, non del tutto soddisfacente, in quanto ritenuto remissiva di fronte alla attuale vis espansiva del contratto plurilaterale. Più convincente appare lo schema del collegamento contrattuale, che ha il pregio di preservare l’autonomia e l’indipendenza degli imprenditori aderenti, pur inseriti nel contesto di un’operazione economica unitaria, volta a perseguire uno scopo comune, l’“interesse di rete”, considerato meritevole di tutela secondo l’ordinamento giuridico ex art. 1322 2.co. c.c. In effetti il contratto ben si presta a disegnare modelli di rete sia con distribuzione simmetrica del potere decisionale, sia con distribuzione asimmetrica, vale a dire con un elevato livello di gerarchia interna. Non può d’altra parte non ravvisarsi un’affinità con le ipotesi di collegamento contrattuale in fase di produzione, consistente nel delegare ad un terzo parte della produzione, e nella fase distributiva, per cui la distribuzione avviene attraverso reti di contratti. Si affronta la materia della responsabilità della rete, impostando il problema sotto due profili: la responsabilità interna ed esterna. La prima viene risolta sulla base dell’affidamento reciproco maturato da ogni imprenditore. La seconda viene distinta in responsabilità extracontrattuale, ricondotta nella fattispecie all’art. 2050 c.c., e contrattuale.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La ripresa degli studi sulla manualistica del recupero ha contribuito, attraverso una lettura tecnica vista in prospettiva storica, a diffondere sensibilità conoscitiva e consapevolezza del patrimonio premoderno. Tuttavia l’esigenza di superare il tracciato delineato dall’uso dei manuali di recupero – da molti intesi, semplicisticamente, come cataloghi per soluzioni architettoniche di ripristino e ricostruzione – ha reso indispensabile una riflessione sul reale bisogno di questi strumenti e sulle loro ripercussioni operative. Se i manuali, spesso, esprimono una visione statica e totalizzante dell’edilizia storica, l’atlante dichiara una concezione dinamica e “sempre aperta”, in cui ogni elemento rilevato è caso a sé. L’atlante fa, quindi, riferimento ad una concezione “geografica” in cui la catalogazione non è esaustiva e dogmatica ma, contrariamente, dà luogo ad un repertorio di casi criticamente analizzati nell’ottica della conoscenza e della conservazione. L’obiettivo della ricerca non è consistito, pertanto, nel descrivere la totalità dei caratteri costruttivi e delle loro combinazioni, ma nell’individuare casi singoli che sono letti ed interpretati all’interno del loro contesto storico-costruttivo e che valgono quale monito per un’azione progettuale consapevole, orientata al minimo intervento e alla compatibilità fisico-meccanica, figurativa e filologica. Nello specifico la ricerca, collocata in un riferimento temporale compreso tra il XIII e il XIX secolo, ha approfondito i seguenti caratteri: solai lignei, appartato decorativo in cotto e portali. Attraverso un approccio interdisciplinare lo studio si è proposto di contribuire alla costituzione di una metodologia di ricerca sulle tecniche costruttive storiche, ravvisando nel momento conoscitivo la prima fase del progetto di conservazione. È indiscusso, infatti, il solido legame che esiste tra conoscenza, progetto ed operatività. Solo attraverso la consapevolezza storica e architettonica del manufatto è possibile individuare scelte conservative criticamente vagliate ed operare in funzione della specificità del caso in esame e delle sue reali necessità.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La tesi di dottorato ha come oggetto il pensiero sociologico di Georg Simmel con particolare riferimento alla sua interpretazione nei diversi indirizzi di ricerca della sociologia relazionale contemporanea. In particolare, si propone una rilettura del contributo simmeliano alla luce del paradigma relazionale della sociologia di Pierpaolo Donati. Il lavoro di ricerca è stato condotto secondo una rigorosa ricognizione testuale dell’opus simmeliano e della bibliografia critica internazionale sull'argomento in oggetto. A partire dalla nozione di relazione sociale, si dipana l’analisi della proposta sociologica simmeliana: il termine tedesco Wechselwirkung (azione reciproca) racchiude la complessa semantica con cui assume senso l’intera teoria sociologica simmeliana. Simmel è il primo "sociologo relazionale", come sostenuto da Donati, e in questa ricerca si cerca di mostrare le evidenze della validità di tale asserzione. Nella formulazione simmeliana si trovano importanti indizi teorici che permettono di rielaborare la relazione nei termini di una “forma sociale vitale”. Questo significa che la relazione sociale trova la sua ragion d’essere in quanto fenomeno umano che si determina a partire dalle nozioni di “spirito” (Geist) e “vita”(Leben). Nel primo capitolo si chiarisce la natura di questa relazione sociale in rapporto alle varie proposte sociologiche relazionali in campo internazionale. Nel secondo capitolo si analizza in maniera critica la (ri)formulazione simmeliana della relazione come scambio (nella forma simbolica del denaro) e le interpretazioni relazionali che si sono succedute a partire da questo cambio di rotta. Nel terzo capitolo vengono passate in rassegna le principali figure relazionali (la vita della metropoli, la moda, il conflitto, il povero, lo straniero) con le quali si confronta il sociologo berlinese. Nel quarto capitolo si propone di rileggere fenomeni sociali e culturali come forme relazionali in riferimento alla sfera dell’arte e della teologia (religione).

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

To nie przypadek, że wyrażenie „wieczna kobiecość" ukute przez Goethego zbiega się w czasie z pierwszymi zachodnimi próbami emancypacji kobiet. W chwili, kiedy model kobiety istniejącej tylko w zależności od mężczyzny zaczyna być kwestionowany, kategoria wiecznej kobiecości pozwala ponownie potwierdzić ten model, wypełniając go pozytywnymi wartościami. Naturą kobiety jest być uległą i oddaną, a te cechy sprawiają, że kobieta jest depozytariuszem wszelkiej potencjalnej zbawczej łaski. Tak w Fauście Goethego, przypada Małgorzacie, dziewczynie naiwniej, niewinnej, niewykształconej i bez własnej woli, wykupić Fausta siłą swojej miłości. Wszystko dzieje się tak, jakby pozytywna kodyfikacja właściwości kobiet dzięki kategorii wiecznej kobiecości służyła tylko lepszemu ukryciu rzeczywistości ich ucisku; feministki jednak nie dają się zwieść: ideały popierane przez kategorię wiecznej kobiecości są a priori niezgodne z emancypacją kobiet. Karolina Světlá, jedna z najważniejszych postaci w walce o zrównanie praw między mężczyznami i kobietami w Czechach w XIX wieku, wykorzystywała przecież intensywnie w swojej literackiej twórczości ten model kobiety, która poświęca się dla kochanego mężczyzny i tym samym udaje się jej go "podciągnąć do góry" ("hinan zu ziehen", Goethe) oraz dać mu dostęp do "nieskończoności", "nieśmiertelności" i "wieczności". Czy jej teoretyczne pisma i jej działalność na rzecz emancypacji kobiet zaprzeczałyby jej tekstom literackim, na pierwszy rzut oka tak konwencjonalnym? W tym wykładzie podejmuję próbę odpowiedzi na to pytanie uważną lekturą jednego z jej najbardziej faustowskich opowiadań, mianowice "Czarna dziewanna".

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Tabla de contenidos: El rescate del discurso oral / Pedro Luis Barcia. Uma introduçao ao estudo e cultural da música na Grécia antiga / Fábio Vergara Cerqueira. Lenguaje, discurso y meta-teatralidad en los cantos corales de Séneca / Zelia de Almeida Cardoso. Actualidad y pervivencia del discurso político romano / Gregorio Hinojo Andrés. Lenguaje, discurso y civilización en Baquílides 11 / Ana María González de Tobia. Los ditirambos de Baquílides : Lenguaje, estructura y religiosidad / Fernando García Romero. La represión del adulterio por la Lex iulia de adulteriis coercendis / Marha Patricia Irigoyen Troconis. El imaginario empedocleo / Giuseppina Grammatico. El género lírico entre autoridad poética y prácticas enunciativas : De Goethe a Safo / Claude Calame. La isla y el exilio : Lenguaje y recuperación de la civilización en Odisea / Graciela Cristina Zecchin de Fasano. Homéridas y rehenes / Jaume Pòrtulas. Virgilio y la palabra poética / Antonio Alvar Ezquerra. Falsedad genuina y falsedad verbal en Platón / María Isabel Santa Cruz. El origen de las ideas sobre el espacio y el tiempo / Héctor Vucetich. Homero y Heródoto / Christopher Pelling. Traços teológicos comuns à tragédias de Esquilo : A Teologia de Esquilo no drama Prometheus Demótes / Jaa Torrano. Onoma, érgon y lógos en Helena de Eurípides / Juan Tobías Nápoli. Atenas y Delfos : Adivinación, ley y lenguaje en la Orestíada / Angus Bowie. Linguaggio, discorso e veritá nella Repubblica di Platone / Giovanni Casertano. El estribillo en la poesía clásica, o el poder de la repetición / David Konstan.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Tit. tomado de Craviotto, I, 435

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Tít. tomado de Craviotto, I, 250

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Tit. tomado de Craviotto, II, 5640

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Sin sign.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Sign.: [hoja]4, A-Z4, Aa-Pp4, Qq2

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Editores tomados de la marca tip