350 resultados para Oper
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"Partitur."
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Greek text at top of page accompanied by Latin translation below.
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Full score.
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Vol. 1: edited by Alfred Einstein and Adolf Sandberger; continuo realized by Franz Bennat. Vols. 2-3 (Bd. 1-2 of the opera) edited by Hugo Riemann.
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Volume designation from foreword.
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A list of "Herausgeber und Mitarbeiter" at the beginning of each of the five volumes.
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Thesis (Ph.D.)--University of Washington, 2016-06
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La ricerca ricostruisce alcuni aspetti della vita politica, sociale e culturale di Reggio Emilia a partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento. La campagna militare del 1848-49 e le vicende sociali e politiche che l’accompagnarono costituiscono il punto focale di questo lavoro che mette in evidenza come il complesso di quegli avvenimenti operò un mutamento irreversibile nella realtà cittadina, alimentando aspettative e ideali che non poterono più rimanere confinati nel sistema di governo ducale, divenuto asfittico e superato. Dopo una ricognizione generale della storiografia esistente si è evidenziata la necessità di una nuova lettura della storia cittadina che tenesse conto degli approcci metodologici più recenti e di aspetti fino ad oggi trascurati o completamente ignorati, ripartendo dai documenti ed ampliando la quantità e la tipologia delle fonti. E’ stato perciò condotto un incrocio sistematico tra la documentazione d’archivio pubblica (atti di governo, polizia, decreti, chirografi ducali) e le fonti di carattere privato, spesso assolutamente inedite (cronache, diari, epistolari), cercando di mantenere un approccio il più possibile aperto, mostrando una molteplicità di punti di vista e cogliendo il riflesso dei diversi orientamenti politici e personali attraverso la lettura degli avvenimenti cittadini da parte dei diversi testimoni dell’epoca. Coerentemente con i più recenti apporti della storiografia si è voluto sottolineare l’impatto decisivo che le Istituzioni scolastiche ducali, caratterizzate da notevole conformismo e oscurantismo, hanno avuto nella maturazione politica della generazione che ha guidato il Movimento del 1848. Per portare alla luce questi aspetti è stata proposta una rilettura del sistema educativo reggiano dal punto di vista funzionale e culturale, partendo dai ricordi degli ex studenti e dalla verifica della disciplina vigente all’interno di queste istituzioni. Non poteva essere tralasciata anche una profonda revisione della storia della Chiesa di Reggio Emilia durante il Risorgimento, pertanto si è proceduto ad uno spoglio su larga scala della documentazione conservata nell’archivio della Curia vescovile di Reggio Emilia che ha permesso di giungere ad una complessiva rivalutazione del ruolo del vescovo Cattani durante le vicende del 1848, portando alla luce un aspetto fino ad oggi assolutamente sottovalutato. Nella ricostruzione delle condizioni della Provincia sono stati sottolineati soprattutto gli aspetti sociali, ampliando il quadro in cui si sono svolte le vicende attraverso nuove fonti che hanno aiutato a non focalizzare la ricerca soltanto sui ceti dirigenti e sulle personalità di rilievo. Allo stesso modo si sono descritti i luoghi e le persone della città, cercando di tracciare un ritratto il più fedele possibile della realtà urbana attraverso testimonianze di tenore e mentalità differenti da quelle ‘ufficiali’. Per gli eventi del 1848 (e per quelli del 1859-60) è stato consultato un numero cospicuo di fondi conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio, a questi si sono aggiunti gli apporti di molte fonti di carattere privato e di documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Torino. Il lavoro propone un’analisi approfondita delle vicende cittadine tra il marzo e l’agosto 1848 e apre a nuove considerazioni sia sul municipalismo, come chiave di lettura del movimento unitario, sia sulla creazione del consenso attorno all’unione dei ducati emiliani con il Regno dell’Alta Italia guidato da Carlo Alberto. Fondamentali sono risultati i fondi della Polizia Estense conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia. Per la loro natura e per le caratteristiche del Ducato (in cui lo stesso duca interviene di persona nei provvedimenti di polizia) hanno permesso di tracciare un quadro assolutamente inedito della vita politica e sociale della Provincia, contribuendo ad arricchire ogni aspetto del lavoro di ricerca. Nell’ultima parte del lavoro sono state messe a confronto le informazioni raccolte sui volontari attraverso lo spoglio di tutte le fonti consultate. La ricerca si era precedentemente basata sugli elenchi dei militi compilati dopo l’unificazione nazionale, elenchi nei quali molte delle informazioni relative ai partecipanti delle campagne del 1848-49 erano andate perdute. Procedendo all’incrocio dei dati raccolti dalla polizia estense al momento del ritorno degli volontari in patria con quelli reperiti nei fondi privati, nelle cronache, nella memorialistica e negli epistolari è stato possibile ricostruire un panorama più completo delle diverse tipologie di combattenti e tracciare un quadro che alla fine risulta assai coerente con la situazione politica e sociale descritta nella prima parte della tesi. Per la prima volta vengono documentate le vicende di coloro che non appartenendo alle classi dirigenti cittadine si sono trovati a combattere per una sorta di azzardo personale nutrito di idealismo patriottico oppure perché inquadrati nei battaglioni dell’ex esercito estense passato al servizio del Governo provvisorio. Emergono l’estrema eterogeneità delle motivazioni e dei destini personali dei combattenti e sono portate alla luce alcune interessanti vicende personali e familiari. I dati sono stati raccolti in modalità digitale per la loro futura fruizione on-line che andrà ad aggiornare il database degli “Albi della memoria” curati da ISTORECO. (http://www.albimemoria-istoreco.re.it/).
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This paper explores the use of the optimisation procedures in SAS/OR software with application to the measurement of efficiency and productivity of decision-making units (DMUs) using data envelopment analysis (DEA) techniques. DEA was originally introduced by Charnes et al. [J. Oper. Res. 2 (1978) 429] is a linear programming method for assessing the efficiency and productivity of DMUs. Over the last two decades, DEA has gained considerable attention as a managerial tool for measuring performance of organisations and it has widely been used for assessing the efficiency of public and private sectors such as banks, airlines, hospitals, universities and manufactures. As a result, new applications with more variables and more complicated models are being introduced. Further to successive development of DEA a non-parametric productivity measure, Malmquist index, has been introduced by Fare et al. [J. Prod. Anal. 3 (1992) 85]. Employing Malmquist index, productivity growth can be decomposed into technical change and efficiency change. On the other hand, the SAS is a powerful software and it is capable of running various optimisation problems such as linear programming with all types of constraints. To facilitate the use of DEA and Malmquist index by SAS users, a SAS/MALM code was implemented in the SAS programming language. The SAS macro developed in this paper selects the chosen variables from a SAS data file and constructs sets of linear-programming models based on the selected DEA. An example is given to illustrate how one could use the code to measure the efficiency and productivity of organisations.
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This research initiates a study of the mechanics of four roll plate bending and provides a methodology to investigate the process experimentally. To carry out the research a suitable model bender was designed and constructed. The model bender was comprehensively instrumented with ten load cells, three torquemeters and a tachometer. A rudimentary analysis of the four roll pre-bending mode considered the three critical bending operations. The analysis also gave an assessment of the model bender capacity for the design stage. The analysis indicated that an increase in the coefficient of friction in the contact region of the pinch rolls and the plate would reduce the pinch resultant force required to end a plate to a particular bend radius. The mechanisms involved in the four roll plate bending process were investigated and a mathematical model evolved to determine the mechanics of four roll thin plate bending. A theoretical and experimental investigation was conducted for the bending of HP30 aluminium plates in both single and multipass bending modes. The study indicated that the multipass plate bending mechanics of the process varied according to the number of bending passes executed and the step decrement of the anticipated finished bend radius in any two successive passes (i.e. the bending route). Experimental results for single pass bending indicated that the rollers normally exert a higher bending load for the steady-continous bending with the pre-inactive side roll oper?tive. For the pre-bending mode and the steady-continous bending mode with the pre-active side roll operative, the former exerted the higher loads. The single pass results also indicated that the force on the side roll, the torque and power steadily increased as the anticipated bend radius decreased. Theoretical predictions for the plate internal resistance to accomplish finished bend radii of between 2500mm and 500mm for multipass bending HP30 aluminium plates, suggested that there was a certain bending route which would effectively optimise the bender capacity.
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Throughout the nineteenth century, German classical music production was an aesthetic point of reference for British concert audiences. As a consequence, a sizeable number of German musicians were to be found in Britain as performers, conductors, teachers, musicologists and managers. They acted as agents of intercultural transfer, disseminating performance and organisational practices which had a transformative effect on British musical life. This article moves away from a focus on high-profile visiting artists such as Mendelssohn Bartholdy or Wagner and argues that the extent to which transfer took place can be better assessed by concentrating on the cohort of those artists who remained permanently. Some of these are all but forgotten today, but were household names in Victorian Britain. The case studies have been selected for the range of genres they represent and include Joseph Mainzer (choral singing), Carl Rosa (opera), August Manns, Carl Hallé and Julius Seligmann (orchestral music), and Friedrich Niecks (musicology). On a theoretical level, the concept of ‘intercultural transfer’ is applied in order to determine aspects such as diffusion, adaptation or sustainability of artistic elements within the new cultural context. The approach confirms that ‘national’ cultures do not develop indigenously but always through cross-national interaction. Während des neunzehnten Jahrhunderts war die klassische Musikszene Deutschlands ästhetischer Bezugpunkt für das britische Konzertpublikum. Dies hatte zur Folge, dass vermehrt Deutsche als Musiker, Dirigenten, Lehrer, Musikwissenschaftler und Manager in Großbritannien tätig wurden. Sie fungierten als Vermittler interkulturellen Transfers, indem sie aufführungs- und organisationstechnische Praktiken verbreiteten und damit zu einer Transformation des britischen Musiklebens beitrugen. Vorliegender Artikel konzentriert sich weniger auf bekannte Künstler mit kurzfristigen Engagements (z. B. Mendelssohn Bartholdy, Wagner), und argumentiert vielmehr, dass sich das Ausmaß des Transfers besser über solche Musiker feststellen lässt, die sich längerfristig ansiedelten. Einige davon waren allgemein bekannte Persönlichkeiten im Königreich, sind heute aber vergessen. Die Auswahl der Fallstudien gibt einen Überblick über verschiedene Gattungen und beinhaltet Joseph Mainzer (Chorgesang), Carl Rosa (Oper), August Manns, Carl Hallé und Julius Seligmann (Orchestermusik), sowie Friedrich Niecks (Musikwissenschaft). Auf der Theorieebene wird das Konzept des ‘interkulturellen Transfers’ herangezogen, um Aspekte wie Diffusion, Anpassung oder Nachhaltigkeit künstlerischer Elemente im neuen kulturellen Kontext zu beleuchten. Der Ansatz bestätigt, dass sich ‘nationale’ Kulturen nicht indigen entwickeln sondern immer im Austausch mit anderen Kulturen
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Data envelopment analysis (DEA) has been proven as an excellent data-oriented efficiency analysis method for comparing decision making units (DMUs) with multiple inputs and multiple outputs. In conventional DEA, it is assumed that the status of each measure is clearly known as either input or output. However, in some situations, a performance measure can play input role for some DMUs and output role for others. Cook and Zhu [Eur. J. Oper. Res. 180 (2007) 692–699] referred to these variables as flexible measures. The paper proposes an alternative model in which each flexible measure is treated as either input or output variable to maximize the technical efficiency of the DMU under evaluation. The main focus of this paper is on the impact that the flexible measures has on the definition of the PPS and the assessment of technical efficiency. An example in UK higher education intuitions shows applicability of the proposed approach.
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The “Nash program” initiated by Nash (Econometrica 21:128–140, 1953) is a research agenda aiming at representing every axiomatically determined cooperative solution to a game as a Nash outcome of a reasonable noncooperative bargaining game. The L-Nash solution first defined by Forgó (Interactive Decisions. Lecture Notes in Economics and Mathematical Systems, vol 229. Springer, Berlin, pp 1–15, 1983) is obtained as the limiting point of the Nash bargaining solution when the disagreement point goes to negative infinity in a fixed direction. In Forgó and Szidarovszky (Eur J Oper Res 147:108–116, 2003), the L-Nash solution was related to the solution of multiciteria decision making and two different axiomatizations of the L-Nash solution were also given in this context. In this paper, finite bounds are established for the penalty of disagreement in certain special two-person bargaining problems, making it possible to apply all the implementation models designed for Nash bargaining problems with a finite disagreement point to obtain the L-Nash solution as well. For another set of problems where this method does not work, a version of Rubinstein’s alternative offer game (Econometrica 50:97–109, 1982) is shown to asymptotically implement the L-Nash solution. If penalty is internalized as a decision variable of one of the players, then a modification of Howard’s game (J Econ Theory 56:142–159, 1992) also implements the L-Nash solution.
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Durante el año 1998 (*) la pesca artesanal en el Puerto Supe se registra el desembarque de 699 t de recursos hidrobiológicos, constituido por 35 especies hidrobiológicas entre peces (31) e invertebrados (4), entre los peces destacó el ayanque (Cynoscion analis) con 147808 k, el bagre (Galeichthys peruvianus) con 165095 k, la lisa (Mugil cephalus) con 53828 k, la lorna (Sciaena deliciosa) con 27898 k, el machete (Ethmídium maculatum) con 19663 k y el perico (Coryphaena hippurus) con 16472 k y entre los invertebrados el mas importante fue el langostino tití (Xíphopenaeus rivetí) con 220 t de captura. Operaron un promedio de 218 embarcaciones mensuales que realizaron faenas de pesca en 30 zonas, desde las Zorras a Ancón obteniendo un esfuerzo pesquero de 2621 viajes y un rendimiento promedio de 267 k/viaje, se capturaron especies asociadas al fenómeno "El Niño", tales como el perico (Coryphaena híppurus) y langostino tití (Xiphopenaeus rive i), que incrementaron su desembarque y las ausencias de otras especies como el pejerrey (Odontesthes regia regia) y el cangrejo morado (Platyxan thus oÍbignyi) . En Puerto Supe se desembarcaron recursos costeros provenientes de la flota industrial, para ser procesados e las plantas pesqueras harineras, se desembarco 723. 669 t, constituido por 3 especies, en este volumen de captura destacó el ayanque (Cynoscion analís) con 616.006 t, lorna (Sciaena deliciosa) con 105.265 t y el coco (Paralonchurus peruanus) con 2398 t, operaron 19 E/P industriales, que realizaron faenas de pesca en Bermejo y Paramonga con un esfuerzo pesquero de 48 viajes y un rendimiento promedio de 15,076 k/viaje. Los meses que se registraron, estos viajes, fue junio, julio, agosto, y octubre. En Puerto Supe se desembarcó un total de 1422.676 t tanto de la flota industrial y artesanal, obteniendo la pesca industrial 3.4% más que la flota artesanal, que operó en el año 357 días, (Los días 1,2,23 y 29 de Junio, 19 y 28 de Julio 3 y 4 de Octubre no salieron a la pesca por condiciones meteorológicas o fiestas) . La flota industrial opero solo 14 días en el año (01 días en Junio, 06 Julio, 01 en Agosto, y 06 días en Octubre). El arte que utilizaron las embarcaciones industriales fue el cerco anchovetero de tamaño de malla de 1/2 Pulg.