814 resultados para Corredor Verde del Guadiamar
Resumo:
La tesi si propone di definire una strategia di riqualificazione urbana per l'area del “Pilastro”, un esteso comparto residenziale sito nella zona più esterna del quartiere San Donato, a Bologna. Questa area periferica rispetto al nucleo urbano di Bologna presenta numerose criticità tipiche delle “periferie”, ma anche importanti potenzialità. Le analisi condotte hanno permesso di individuare meglio criticità e punti di forza, fissando i riferimenti per un progetto di riqualificazione. La tesi affronta il tema della riqualificazione del patrimonio italiano di edilizia sociale, occupandosi in particolare, all’interno dell’area del “Pilastro”, di alcuni edifici residenziali ancora prevalentemente di proprietà pubblica. Si è quindi analizzata l’evoluzione della domanda e dell’offerta di social housing e le caratteristiche della popolazione a cui, nel contesto di Bologna, si rivolge questa soluzione abitativa. Il progetto ha riguardato nel dettaglio due dei quattro edifici residenziali a torre presenti nella zona nord dell’area “Pilastro”, ma ha previsto anche alcuni interventi di riorganizzazione delle aree circostanti, della viabilità, del verde e delle altre due torri residenziali del comparto. Il progetto ipotizza 3 principali azioni dell’intervento di riqualificazione: 1 La ridefinizione del parcheggio (“la piastra”), trasformandolo da semplice superficie di servizio in un sistema su più livelli che incrementa la capienza attuale di posti auto e aggiunge aree verdi, piccoli servizi e attività commerciali. 2 L'ampliamento dell'offerta abitativa (“le nuove residenze”) collocando nelle zone meglio soleggiate del lato nord nuovi edifici in linea destinati ad introdurre il mix sociale residenza sociale. La riqualificazione delle residenze esistenti, puntando a correggerne le principali criticità registrate: l'elevato consumo energetico, il sovradimensionamento delle superfici degli alloggi, la struttura portante rigida, la mancanza di spazi di socializzazione. Gli alloggi sono stati ridimensionati in base alle caratteristiche della domanda abitativa e sono stati dotati di servizi comuni al piano terra e nei due piani interrati (sale sociali, lavanderie, spazi gioco per i bambini, depositi).L'introduzione di un impianto eolico, l’aggiunta di un involucro isolante ed un intervento sull’impianto di acqua calda sanitaria hanno migliorato il comportamento energetico dell’edificio, arricchendone anche l’aspetto e la fruibilità.
Mhrauli, New Delhi, India: riqualificazione del parco archeologico e progetto di nuovi spazi museali
Resumo:
Lo spazio periurbano della città di Mehrauli è caratterizzato dalla massiccia presenza di reperti archeologici di importanza rilevante. L’intervento si pone come obbiettivo la valorizzazione di questo vasto patrimonio storico-culturale attraverso il progetto di un parco archeologico che alterna verde attrezzato ad un reticolo di percorsi connettivi. In particolare il parco archeologico individua un sistema museale capace di connettere il tessuto urbano della città ai reperti storici più rilevanti. Il sistema parco si connette quindi alla città attraverso la realizzazione di servizi, dove oltre al museo possono essere individuati: un mercato, un aggregato residenziale e differenti edifici che possono ospitare in maniera flessibile diverse attività.
Resumo:
Oggetto di lavoro della tesi, è un programma di riqualificazione dell’area urbana riguardante il bastione Miralfiore a Pesaro, situato in un punto strategico, poiché compreso tra la stazione ferroviaria, l’accesso sud alla città da via Miralfiore, e il Teatro Rossini, che affaccia su Piazza Lazzarini. L’obiettivo principale del programma, è la creazione di un polo culturale, che possa valorizzare le caratteristiche storiche e morfologiche dell’area, ridando vita alle antiche mura del bastione, e riportando in auge il nome del teatro cittadino, il Teatro Rossini. Il bastione, attualmente ospita la sede dell’Azienda Ospedaliera San Salvatore, per la quale è in sede di discussione, la proposta della realizzazione di un nuovo polo ospedaliero tra Pesaro e Fano, che di fatto porterebbe alla graduale liberazione di un vuoto urbano all’interno del centro storico. L’intervento, prevede la creazione di due musei, il primo dei quali dedicato all’esposizione permanente, che ospiterà apparati di produzione, di scena, di pubblicistica e didattici riguardanti Rossini e l’opera. L’altro museo è adibito all’esposizione temporanea, pensata per ospitare mostre e rappresentazioni, sia durante l’Opera Rossini Festival, in parallelo al Museo Permanente, che durante il restante periodo dell’anno. Al teatro originario è stato affiancato un Auditorium, dotato di una sala da 1200 posti, che permetterà alla città di ospitare spettacoli e rappresentazioni di portata maggiore. Sono stati predisposti inoltre degli edifici per uffici, insieme all’edificio dell’ex ospedale, che assume così una nuova funzione, i quali ospiteranno oltre agli uffici di pertinenza dei due musei, la Fondazione Rossini ed altre istituzioni, A completare il progetto, abbiamo previsto una stecca di edifici residenziali che affacciano su via Oberdan, ed un Presidio Sanitario Territoriale, conforme alle nuove norme sanitarie nazionali, che garantisce una presenza medica costante. L’intero complesso è immerso nel verde, in parte privato, adibito ad area espositiva esterna del Museo Temporaneo, ed in parte pubblico, che oltre ad avvolgere l’area del bastione, continua sulla fascia di via della Liberazione, fino a congiungersi con il bastione degli Orti Giulii.
Resumo:
Il Sisma dell’Emilia Romagna ha cambiato di colpo l’assetto territoriale, gli edifici e soprattutto le dotazioni territoriali. L’argomento della tesi di laurea si inserisce nell'ambito delle iniziative mirate a fare fronte all'evento sismico, in particolare riguarda la costruzione dello strumento del Piano dei Servizi del Comune di Cento, quale base conoscitiva e di lavoro per permettere all'amministrazione comunale di procedere all'aggiornamento dei propri strumenti urbanistici nella fase di redazione del Piano di Ricostruzione. Le dotazioni pubbliche sono state notevolmente modificate dall'evento sismico, sconvolgendo tutti i sistemi esistenti. La tesi di laurea, sviluppata in collaborazione con il comune di Cento e la Regione Emilia Romagna, ha come obiettivo l’analisi delle dotazioni territoriali al fine di studiare un piano urbanistico efficace e migliorativo, integrato nel Piano della Ricostruzione, strumento con il quale si può intervenire per ricreare spazi pubblici. Il progetto, che presenta aspetti sia di ricerca che operativi, si è sviluppato effettuando un analisi e un confronto, tra stato pre-sisma e stato post-sisma, di alcuni ambiti d’interesse pubblico: il servizio scolastico, le dotazioni sportive, il sistema del verde pubblico e il sistema della sosta. Si è proceduto con approfondimenti delle tematiche principali che tenessero conto dei principi qualitativi espressi nei piani dei Servizi così da ottenere una base conoscitiva più realistica e maggiormente rispondente alle esigenze della cittadinanza. Il lavoro ha permesso di operare secondo criteri di studio sperimentali, di tipo qualitativo, valutandone l’utilità nelle pianificazioni future del Comune a partire dal Piano della Ricostruzione e dalla redazione della Condizione Limite d’Emergenza. Infine le conoscenze acquisite sono state applicate in alcune aree di studio così da verificarne la possibilità di utilizzo. Si è valutata la complessità dei rapporti vigenti tra i vari sistemi delle dotazioni pubbliche superando il limite di una pianificazione unicamente settoriale.
Resumo:
Negli ultimi decenni, in varie parti del Mondo cosi come in Italia, si è assistito a un rapido aumento di strutture abitative, fabbricati ad uso industriale, residenziale e rurale. La continua sottrazione di terreno per tali scopi ha portato a un aumento di tutta una serie di problematiche ambientali. Con la diminuzione delle aree verdi si è andati incontro a una diminuzione della trattenuta idrica del terreno, all'aumento della velocità di scolo dell'acqua e del tempo di corrivazione con conseguenze sempre più drammatiche per le aree urbanizzate nei periodi di forti piogge. Inoltre, c'è da ricordare, che una diminuzione delle aree a verde comporta, oltre al cambiamento a livello paesaggistico, anche una diminuzione della capacità delle piante di trattenere le polveri inquinanti e di produrre ossigeno. Tutti questi fattori hanno portato allo studio di soluzioni tecnologiche che potessero unire i bisogni di verde della collettività con la necessità di una gestione sostenibile delle acque meteoriche. Tra esse, una che sta trovando notevole applicazione è la creazione di aree verdi sulla copertura degli edifici. Secondo le loro caratteristiche, queste aree verdi sono denominate tetti verdi e/o giardini pensili. La struttura si compone di strati di coltivazione e drenaggio con diversa profondità e una copertura vegetale. La vegetazione utilizzata può andare da specie con bassissime richieste manutentive (tipo estensivo) ad altre con maggiori necessità (tipo intensivo), come i tappeti erbosi. Lo scopo di questa tesi è stato quello di approntare una sperimentazione sul nuovo tetto verde realizzato presso la sede di Ingegneria, via Terracini 28, volta a stimare i costi economici e ambientali sostenuti per la realizzazione dello stesso, per poi confrontarli con i benefici ambientali legati al risparmio idrico ed energetico su scala edificio e urbana. Per la stima dei costi ambientali dei materiali utilizzati, dalla nascita al fine vita, si è utilizzato il metodo LCA- Life Cycle Assessment- e il software Sima Pro
Resumo:
La coltivazione massiva di microalghe ha lo scopo di produrre biomassa su larga scala per ottenere prodotti e processi utili, grazie al loro elevato contenuto di carboidrati, proteine, lipidi, pigmenti e altri composti, che sono utilizzati a livello industriale in campo alimentare, medico e nutraceutico. L’elevata potenzialità di utilizzo di questa biomassa ha assunto un ruolo primario nell’ambito della produzione di energia ecocompatibile o di processi utili per l’ambiente. Dalle microalghe è possibile estrarre lipidi da utilizzare come biocarburanti e possono trovare applicazione anche nel trattamento di reflui domestici ed industriali, nella produzione di composti bioattivi atti alla produzione di biopolimeri, fertilizzanti e ammendanti. Le problematiche inerenti ad una produzione industriale, riguardano la riduzione dell’impatto energetico, ambientale ed i costi di produzione con l’obbiettivo di massimizzare la resa della coltura; questo potrebbe essere realizzato attraverso l’utilizzo di sostanze di crescita che diversi studi mostrano come siano presenti naturalmente nelle microalghe. Il lavoro di questa tesi si è incentrato sulla valutazione degli effetti di ormoni vegetali sulla crescita e la composizione molecolare della microalga verde Desmodesmus communis, organismo noto nell’ambito del trattamento delle acque reflue e specie alternativa nella produzione di energia rinnovabile grazie alle sue caratteristiche fisiologiche. La crescita è stata monitorata attraverso conteggio cellulare, consumo di nutrienti, misurazione del peso secco e dell’efficienza fotosintetica; la composizione molecolare è stata quantificata analizzando il contenuto di polisaccaridi, proteine e lipidi delle cellule. Dapprima è stato eseguito uno screening preliminare di cinque fitormoni a concentrazioni diverse, allo scopo di selezionare lo stimolante biochimico con maggior effetto. Selezionato l’ormone, si è poi proceduto ad allestire colture batch, in cui il composto, l’auxina acido fenilacetico, è stato aggiunto alla concentrazione prescelta e successivamente, avvalendosi dell’utilizzo di due fotobioreattori colonnari, è stato valutato l’effetto dell’ormone selezionato in un sistema di coltura semicontinuo, ipotizzando una coltivazione industriale su larga scala.
Resumo:
Il fine principale della tesi è di dimostrare che il concetto di economia verde, pur non avendo natura giuridica, ha un rilievo notevole nel diritto dell’Unione europea, in particolare rispetto al mercato dei servizi. L’indagine concerne innanzitutto lo sviluppo sostenibile, del quale l’economia verde rappresenta uno strumento, per poi incentrarsi sul concetto di economia verde, al fine di ricostruire la sua veste giuridica e la sua collocazione nel diritto (primario) dell’Unione europea. In secondo luogo, si analizza come l’Unione stia utilizzando il proprio diritto per favorire la transizione verso un’economia verde e per stimolare la circolazione dei relativi servizi. Da ultimo, vengono prospettate le varie relazioni che si ritiene possano intercorrere tra l’economia verde (nella sua dimensione giuridica a livello sovranazionale) e la libera prestazione dei servizi.
Resumo:
Lo scopo di questo elaborato di tesi è sintetizzare microcapsule di dimensioni non superiori ai 20 micron, contenenti un composto termocromico in modo da funzionare come indicatori di temperatura. Le capsule devono essere quindi in grado di variare la propria colorazione in funzione della temperatura del mezzo in cui sono disperse o dell’ambiente circostante, senza degradarsi. Il core è costituito da una miscela contenente un pigmento termocromico il cui colore varia da verde intenso se mantenuto a temperature ambiente, fino ad un verde pallido, quasi bianco, per temperature inferiori ai 10°C. Il core è stato quindi incapsulato in uno shell, costituito da una resina melammina-formaldeide (MF) mediante polimerizzazione in situ. Questo processo prevede la sintesi di un prepolimero MF che viene poi fatto reticolare in presenza di una emulsione del core in soluzione acquosa. Per prima cosa è stato ottimizzata la sintesi del prepolimero a partire da una soluzione acquosa di melammina e formaldeide. Vista la tossicità della formaldeide (H341-H350-H370) è stata studiata anche la possibilità di sostituire questo reagente con la sua forma polimerica (paraformaldeide) che a 45°C circa degrada rilasciando formaldeide in situ. In questo modo il processo risulta molto più sicuro anche in previsione di un suo possibile sviluppo industriale. In seguito è stato ottimizzato il processo di microincapsulazione in emulsione su vari tipi di core e studiando l’effetto di vari parametri (pH, temperatura, rapporto core/shell, tipo di emulsionante ecc.), sulle dimensioni e la stabilità delle microcapsule finali. Queste sono quindi state caratterizzate mediante spettrometria Infrarossa in trasformata di Fourier (FT-IR) e la loro stabilità termica è stata controllata tramite analisi TermoGravimetrica (TGA). Il processo di reticolazione (curing) della resina, invece, è stato studiato tramite Calorimetria Differenziale a Scansione (DSC). Le microcapsule sono inoltre state analizzate tramite Microscopio Elettronico (OM) e Microscopio Elettronico a Scansione (SEM).
Resumo:
Actividades desarrolladas durante el período: Búsqueda y recopilación de documentos y materiales bibliográficos existentes en los archivos de los proyectos de investigación finalizados con anterioridad y que estén vinculados directa e indirectamente con el objeto de este trabajo; Elaboración de fichas para el relevamiento de la oferta turística; Recopilación fotográfica existente y registro fotográfico de la situación actual; Búsqueda y recopilación de nuevos documentos y materiales bibliográficos en la Ciudad de Apóstoles, San José, Garupá y Posadas; Análisis y procesamiento de la información recolectada hasta el momento; Generación del Informe Parcial sobre la situación de avance del proyecto correspondiente a esta etapa.
Resumo:
Se desarrolló un nuevo método para la valoración objetiva del color en las aceitunas, mediante el análisis de la intensidad de la reflexión de los colores primarios (rojo, verde y azul) que componen la luz blanca. Se trabajó con programas informáticos para el análisis de imágenes digitales color tipo BMP de 24 bits. Este método es rápido, objetivo, no destructivo y puede ser muy útil cuando se requiere una técnica eficiente para determinar el grado de madurez de las aceitunas o de otros alimentos.
Resumo:
Los espacios verdes y, en general, la vegetación que cumple funciones estéticas y de protección ambiental son valorados, medidos y calculados por el área destinada al cultivo, en lugar de basar los cálculos en los elementos vegetales constitutivos. Esto significa una simplificación excesiva de la valoración de la vegetación (actual o proyectada) que no aporta criterios de cuantificación valorativa necesarios, actualmente, tanto para preservar vegetación existente como para políticas de desarrollo urbano y proyectos de ingeniería del mejoramiento ambiental. En el presente trabajo se propone aplicar a la valoración de los jardines frontales urbanos de la ciudad de Mendoza una metodología cuantitativa desarrollada por R. Codina et al., que se apoya en un concepto nuevo que es su influencia como mejoradores ambientales. La ecuación de cálculo se integra con índices de valoración como el Índice de Vegetación Ambientalmente Activa y el Índice Ambiental Urbanístico, que permiten cuantificar la importancia urbanística y ambiental de la vegetación. También se propone una base para implementar una política de incentivo de los jardines frontales mediante la disminución del avalúo valor terreno del impuesto inmobiliario, en una escala progresiva según el Índice Ambiental Urbanístico de cada propiedad, tendiente a la transformación de la ciudad en una ciudad-jardín, mejorando la calidad de vida y el atractivo turístico urbano.
Resumo:
Se evaluó la incidencia del agregado de cloruros (Cl-) adicionado como NaCl, y de nitrógeno (N) como KNO3, sobre la producción de materia verde (MV), materia seca (MS) y contenido de nitratos (NO3 -) y Cl- en la parte aérea cosechada de Amaranthus tricolor L. El ensayo se realizó en el invernáculo de la Facultad de Agronomía, UNLPam., Santa Rosa, La Pampa, Argentina, en macetas que contenían 5 kg de suelo. Las dosis de fertilizante agregado en kg ha-1 fueron: 50 y 100 de N y 100, 200 y 300 de Cl-. Se realizaron todas las combinaciones posibles originando 12 tratamientos, incluido el testigo. Para el análisis estadístico se empleó ANOVA doble y los tests de Tukey y Tukey-Kramer. No se encontraron diferencias significativas para MS para ningún agregado. Tampoco se encontraron diferencias significativas en la producción de MV entre las dosis de N (N50 y N100) pero sí entre éstas y el testigo. No hubo diferencias entre las dosis de Cl- aplicadas para esta variable. Los NO3 - mostraron diferencias significativas frente a las distintas dosis de N, como así también entre las medias de los tratamientos con el agregado de Cl- y la no incorporación de éstos. Los valores promedio de NO3 - variaron entre 0,51 y 3,56% base seca (bs) y 445,4 y 2916,1 mg kg-1 fresco. Se encontraron diferencias significativas en el % Cl- (bs) frente a las diferentes dosis de NaCl adicionado. Bajo las condiciones del ensayo, los valores promedio de NO3 - se encuentran dentro de los límites establecidos por la Comunidad Económica Europea.
Resumo:
A fines de 2001 se incorporó al mercado argentino el cultivar AZ-1 de Pennisetum clandestinum Hochst. ex Chiov. (kikuyo) para ser utilizado en campos deportivos o con fines ornamentales. Con el propósito de caracterizar esta variedad comercial en el departamento Paraná (provincia de Entre Ríos, Argentina) se evaluó su comportamiento y aptitud para césped ornamental y/o deportivo en condiciones de mantenimiento para césped de calidad, bajo dos condiciones de drenaje. Se evaluaron cobertura, color, textura, distancia de entrenudos, grosor de estolones y período de dormición. El ensayo se realizó en Oro Verde, departamento Paraná, en un suelo Molisol y consistió en 2 tratamientos: con y sin drenaje, con 4 repeticiones cada uno. El tamaño de la parcela fue de 2,5 por 5,0 m. El diseño experimental utilizado fue parcelas apareadas y las mediciones se realizaron desde junio hasta noviembre de 2005. Las características climáticas locales son: temperatura media anual de 18,1°C y un régimen isohigro de 947,6 mm de precipitación anual. El cultivar se comportó como apto para césped en las características y condiciones de manejo evaluadas, sin diferencias entre los tratamientos con y sin drenaje. Presentó rápida implantación, niveles altos de cobertura, color claro y uniforme, textura media y estolones gruesos a medianos a través del tiempo. En invierno no perdió cobertura ni color. Se caracterizó como un césped no apto para campos deportivos de alta exigencia, pero recomendable para clubes de bajo presupuesto y mantenimiento.
Resumo:
El artículo presenta la aplicación de un modelo de Planificación Ambiental Estratégica al diseño de un Plan de Ordenamiento Territorial en la zona de estudio, cuyo territorio se caracteriza por poseer un significativo patrimonio ambiental en términos de recursos naturales, paisaje, historia, etc. Junto a lo anterior, muestra un fuerte dinamismo económico por su localización en relación a la Macrozona Central de Chile, el Mercosur y el futuro corredor bioceánico. El objetivo fue diseñar una metodología que permitiera incorporar la dimensión ambiental en cada en cada una de las etapas características de elaboración de un Plan Regulador. El estudio ambiental se baso en tres etapas: diagnóstico ambiental, evaluación ambiental de alternativas y definición del proyecto, para lo cual se desarrollaron metodologías especificas apoyadas en sistemas de información geográfica (SIG) y modelos de simulación. La aplicación del modelo de planificación ambiental estratégica permitió obtener un Plan territorial con zonas y ordenanzas que protejan el patrimonio ambiental existente y aminore los impactos ambientales negativos de futuras actividades que se instalen en un territorio.
Resumo:
La construcción del dique Potrerillos causa impactos importantes en múltiples aspectos. Las transformaciones que se producen no son sólo a nivel social y económico sino que se evidencian cambios físico-ambientales (relacionadas con zonas a inundar, aparición de nuevos emprendimientos turísticos, flora, fauna, etc.), que involucran no sólo al área inmediata del desarrollo de ésta obra de infraestructura sino que también modifica el comportamiento de la dinámica territorial a nivel regional, especialmente por la posición que la localidad de Potrerillos posee, al encontrarse emplazada dentro del sistema de asentamientos ubicados a lo largo de la Ruta Nacional N° 7, dentro de lo que se denomina Corredor Andino, lo que le da un protagonismo local y regional que hasta hace poco tiempo estaba en manos de la localidad de Uspallata. El propósito de este artículo es establecer la relación entre la disposición de la red vial actual y los nuevos emprendimientos viales en el comportamiento territorial que tiene y tendrá la localidad de Potrerillos dentro del contexto local y regional.