993 resultados para Videu, Auguste-1831-
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Raias da espécie Narcine brasiliensis são frequentemente encontradas em regiões de substrato arenoso e lodoso localizadas entre o sudeste do Brasil e norte da Argentina, entretanto, há poucos estudos sobre seu ciclo de vida, assim como aspectos de sua distribuição e abundância. Verificar suas medidas corporais torna-se crucial para tais estudos, principalmente quando estes estão relacionados ao crescimento, maturação, comprimento máximo e estrutura populacional de elasmobrânquios. O presente estudo teve como objetivo analisar a ocorrência, a morfometria e o crescimento relativo da espécie no litoral do estado de São Paulo. Sendo assim, foram tomadas e avaliadas 46 medidas morfométricas corporais. Para verificar se havia diferenças significativas das proporções corpóreas entre machos e fêmeas, foi aplicado o teste “t de Student” e o teste de “Wilcoxon Rank”, conforme a distribuição da normalidade dos dados. Para avaliar a relação entre os caracteres morfométricos durante o crescimento dos indivíduos, foram ajustadas regressões lineares entre o logaritmo do comprimento total e o logaritmo de cada uma das variáveis, estimando-se o coeficiente alométrico (b); sendo b=1 (isometria), b>1 (alometria positiva) e b<1 (alometria negativa). Por último, foi verificado se havia diferença significativa do coeficiente alométrico (b) entre machos e fêmeas por meio de uma análise de covariância. A amostra analisada foi composta por 72 fêmeas de 237 a 470 mm e 33 machos de 236 a 380 mm. Os indivíduos foram capturados em substrato arenoso, sendo que não estiveram presentes indivíduos neonatos provavelmente pelo local de captura e seletividade da rede. Diferenças significativas foram encontradas na comparação das proporções corpóreas de machos e fêmeas, exceto para a região do espiráculo. As regressões lineares das variáveis logaritmizadas mostraram presença de isometria em 39,5%, alometria positiva em ...
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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Pierre-Auguste Renoir (1841-1919), one of the world's most celebrated impressionist painters, suffered from rheumatoid arthritis for most of his life. His symptoms developed when he was in his 50s and they became aggressive at about the age of 60 years that led to almost complete disability when he was 70 years old. Although the deformities he suffered because of the rheumatoid arthritis were disabling, Renoir never stopped painting nor decreased the quality of his work. The transition between styles adopted by the painter (Impressionist, Dry and Pearly periods) bear no relationship to the stages of flare-ups or the establishment of joint deformities due to rheumatoid arthritis. His work shows aspects of the body's ability to overcome pain and physical limitation.
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Texto na orelha do livro
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La ricerca indaga tensioni e trasformazioni che investono le principali correnti di pensiero politico in Francia nei primi anni della monarchia di Luglio, e vi osserva l’emergere del concetto di classe. Assumendo la dimensione dell’avvenimento come punto di intersezione fra storia e teoria, l’elaborato si concentra sul periodo novembre 1831-giugno 1832 per analizzare il modo in cui, nell’ordine del discorso politico repubblicano, liberale e socialista, le vicende di questi mesi vengono interpretate cercando di dar nome alle figure sociali che esse fanno irrompere nel dibattito pubblico. Il titolo Fra il nome e la storia fa dunque riferimento allo sforzo di indagare il campo di tensione che si apre fra concreto divenire storico e grandi operazioni di nominazione che segnano l’affiorare di strutture concettuali della lunga durata. L’emergere della nozione di classe operaia e delle categorie che intorno a essa si organizzano viene interpretata come una «formazione discorsiva» che pone in questione significato e confini del politico. La frattura del 1848 è assunta come orizzonte e margine esterno della ricerca nella misura in cui si ipotizza che essa segni una prima affermazione del regime di verità di tale formazione discorsiva: lo statuto politico del lavoro. L’elaborato consta di quattro capitoli. I primi tre indagano la riflessione sul politico e la funzione che in essa svolge il concetto di classe a partire dall’interpretazione di alcuni avvenimenti del tornante 1831-32 proposta nel discorso repubblicano del quotidiano «Le National» e della Société des Amis du Peuple, in quello del liberalismo dottrinario di François Guizot e in quello socialista nascente, prima del movimento sansimoniano, e poi muovendo fino al 1848 francese con l’analisi propostane da Karl Marx. Il quarto capitolo indaga infine la dimensione del «sociale», la sua elaborazione e articolazione attraverso il lavoro di studio e oggettivazione delle figure del mondo del lavoro.
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Oggetto del presente studio è il progetto di ricostruzione del centro urbano di Le Havre ad opera di Auguste Perret. Suo obiettivo è il riconoscimento di quell’idea di città posta a fondamento del progetto, per il quale ci si propone di indagare il senso e le grammatiche costitutive della sua forma. Quella di Le Havre costituisce una dimostrazione di come una forma urbana ancora compatta ed evocativa della città storica possa definirsi a partire dalle relazioni stabilite con gli elementi della geografia fisica. Nei suoi luoghi collettivi e monumentali, che rimandano chiaramente a una cultura dell’abitare che affonda le proprie radici nella più generale esperienza della costruzione della città francese, la città riconosce un valore formale e sceglie di rappresentare il proprio mondo civico dinanzi a quei grandi elementi della geografia fisica che costituiscono l’identità del luogo nel quale questa si colloca. Sembra infatti possibile affermare che gli spazi pubblici della città atlantica riconoscano e traducano nella forma della Place de l’Hôtel de Ville le ripide pendici della falesia del Bec-de-Caux, in quella della Porte Océane l’orizzonte lontano dell’Oceano, e nel Front-de-mer Sud l’altra riva dell’estuario della Senna. Questa relazione fondativa sembra essere conseguita anche attraverso la definizione di un’appropriata grammatica dello spazio urbano, la cui significatività è nel fondarsi sull’assunzione, allo stesso tempo, del valore dello spazio circoscritto e del valore dello spazio aperto. La riflessione sullo spazio urbano investe anche la costruzione dell’isolato, sottoposto a una necessaria rifondazione di forma e significato, allo scopo di rendere intellegibile le relazioni tra gli spazi finiti della città e quelli infiniti della natura. La definizione dell’identità dello spazio urbano, sembra fondarsi, in ultima analisi, sulle possibilità espressive delle forme della costruzione che, connotate come forme dell’architettura, definiscono il carattere dei tipi edilizi e dello spazio da questi costruito.
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von Gabriel Riesser
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Thomas Babington Macaulay. Hrsg. u. m. Anm. vers. von F. Fischer