903 resultados para K most critical paths
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The reason that the indefinite exponential increase in the number of one’s ancestors does not take place is found in the law of sibling interference, which can be expressed by the following simple equation:\documentclass[12pt]{minimal} \usepackage{amsmath} \usepackage{wasysym} \usepackage{amsfonts} \usepackage{amssymb} \usepackage{amsbsy} \usepackage{mathrsfs} \setlength{\oddsidemargin}{-69pt} \begin{document} \begin{equation*}\begin{matrix}{\mathit{N}}_{{\mathit{n}}} \enskip & \\ {\mathit{{\blacksquare}}} \enskip & \\ {\mathit{ASZ}} \enskip & \end{matrix} {\mathrm{\hspace{.167em}{\times}\hspace{.167em}2\hspace{.167em}=\hspace{.167em}}}{\mathit{N_{n+1},}}\end{equation*}\end{document} where Nn is the number of ancestors in the nth generation, ASZ is the average sibling size of these ancestors, and Nn+1 is the number of ancestors in the next older generation (n + 1). Accordingly, the exponential increase in the number of one’s ancestors is an initial anomaly that occurs while ASZ remains at 1. Once ASZ begins to exceed 1, the rate of increase in the number of ancestors is progressively curtailed, falling further and further behind the exponential increase rate. Eventually, ASZ reaches 2, and at that point, the number of ancestors stops increasing for two generations. These two generations, named AN SA and AN SA + 1, are the most critical in the ancestry, for one’s ancestors at that point come to represent all the progeny-produced adults of the entire ancestral population. Thereafter, the fate of one’s ancestors becomes the fate of the entire population. If the population to which one belongs is a successful, slowly expanding one, the number of ancestors would slowly decline as you move toward the remote past. This is because ABZ would exceed 2. Only when ABZ is less than 2 would the number of ancestors increase beyond the AN SA and AN SA + 1 generations. Since the above is an indication of a failing population on the way to extinction, there had to be the previous AN SA involving a far greater number of individuals for such a population. Simulations indicated that for a member of a continuously successful population, the AN SA ancestors might have numbered as many as 5.2 million, the AN SA generation being the 28th generation in the past. However, because of the law of increasingly irrelevant remote ancestors, only a very small fraction of the AN SA ancestors would have left genetic traces in the genome of each descendant of today.
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INTRODUZIONE: L’integrazione mente-corpo applicata ad un ambito patologico predominante in questi tempi, come il cancro, è il nucleo di questa tesi. Il background teorico entro cui è inserita, è quello della Psiconeuroendocrinoimmunologia (Bottaccioli, 1995) e Psico-Oncologia. Sono state identificate, nella letteratura scientifica, le connessioni tra stati psicologici (mente) e condizioni fisiologiche (corpo). Le variabili emerse come potenzialmente protettive in pazienti che si trovano ad affrontare il cancro sono: il supporto sociale, l’immagine corporea, il coping e la Qualità della Vita, insieme all’indice fisiologico Heart Rate Variability (HRV; Shaffer & Venner, 2013). Il potenziale meccanismo della connessione tra queste variabili potrebbe essere spiegato dall’azione del Nervo Vago, come esposto nella Teoria Polivagale di Stephen Porges (2007; 2009). OBIETTIVI: Gli obiettivi principali di questo studio sono: 1. Valutare l’adattamento psicologico alla patologia in termini di supporto sociale percepito, immagine corporea, coping prevalente e qualità della vita in donne con cancro ovarico; 2. Valutare i valori di base HRV in queste donne; 3. Osservare se livelli più elevati di HRV sono associati ad un migliore adattamento psicologico alla patologia; 4. Osservare se una peggiore percezione dell’immagine corporea e l’utilizzo di strategie di coping disadattive sono associate ad una Qualità della Vita più scarsa. METODO: 38 donne affette da cancro ovarico, al momento della valutazione libere da patologia, sono state reclutate presso la clinica oncologica del reparto di Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Italia. Ad ogni partecipante è stato chiesto di compilare una batteria di test composta da: MSPSS, per la valutazione del supporto sociale percepito; DAS-59, per la valutazione dell’immagine corporea; MAC, per la valutazione delle strategie di coping prevalenti utilizzate verso il cancro; EORTC-QLQ30, per la valutazione della Qualità della Vita. Per ogni partecipante è stato registrato HRV di base utilizzando lo strumento emWave (HeartMath). RISULTATI PRINCIPALI: Rispondendo agli obiettivi 1 e 2, in queste donne si è rilevato una alto tasso di supporto sociale percepito, in particolare ricevuto dalla persona di riferimento. L’area rivelatasi più critica nel supporto sociale è quella degli amici. Per quanto riguarda l’immagine corporea, la porzione di campione dai 30 ai 61 anni, ha delle preoccupazioni globali legate all’immagine corporea paragonabili ai dati provenienti dalla popolazione generale con preoccupazioni riguardo l’aspetto corporeo. Invece, nella porzione di campione dai 61 anni in su, il pattern di disagio verso l’aspetto fisico sembra decisamente peggiorare. Inoltre, in questo campione, si è rilevato un disagio globale verso l’immagine corporea significativamente più alto rispetto ai valori normativi presenti in letteratura riferiti a donne con cancro al seno con o senza mastectomia (rispettivamente t(94)= -4.78; p<0.000001; t(110)= -6.81;p<0.000001). La strategia di coping più utilizzata da queste donne è lo spirito combattivo, seguito dal fatalismo. Questo campione riporta, inoltre, una Qualità della Vita complessivamente soddisfacente, con un buon livello di funzionamento sociale. L’area di funzionalità più critica risulta essere il funzionamento emotivo. Considerando i sintomi prevalenti, i più riferiti sono affaticamento, disturbi del sonno e dolore. Per definire, invece, il pattern HRV, sono stati confrontati i dati del campione con quelli presenti in letteratura, riguardanti donne con cancro ovarico. Il campione valutato in questo studio, ha un HRV SDNN (Me=28.2ms) significativamente più alto dell’altro gruppo. Tuttavia, confrontando il valore medio di questo campione con i dati normativi sulla popolazione sana (Me=50ms), i nostri valori risultano drasticamente più bassi. In ultimo, donne che hanno ricevuto diagnosi di cancro ovarico in età fertile, sembrano avere maggiore HRV, migliore funzionamento emotivo e minore sintomatologia rispetto alle donne che hanno ricevuto diagnosi non in età fertile. Focalizzando l’attenzione sulla ricerca di relazioni significative tra le variabili in esame (obiettivo 3 e 4) sono state trovate numerose correlazioni significative tra: l’età e HRV, supporto percepito , Qualità della Vita; Qualità della Vita e immagine corporea, supporto sociale, strategie di coping; strategie di coping e immagine corporea, supporto sociale; immagine corporea e supporto sociale; HRV e supporto sociale, Qualità della Vita. Per verificare la possibile connessione causale tra le variabili considerate, sono state applicate regressioni lineari semplici e multiple per verificare la bontà del modello teorico. Si è rilevato che HRV è significativamente positivamente influenzata dal supporto percepito dalla figura di riferimento, dal funzionamento di ruolo, dall’immagine corporea totale. Invece risulta negativamente influenzata dal supporto percepito dagli amici e dall’uso di strategie di coping evitanti . La qualità della vita è positivamente influenzata da: l’immagine corporea globale e l’utilizzo del fatalismo come strategia di coping prevalente. Il funzionamento emotivo è influenzato dal supporto percepito dalla figura di riferimento e dal fatalismo. DISCUSSIONI E CONCLUSIONI: Il campione Italiano valutato, sembra essere a metà strada nell’adattamento dello stato psicologico e dell’equilibrio neurovegetativo al cancro. Sicuramente queste donne vivono una vita accettabile, in quanto sopravvissute al cancro, ma sembra anche che portino con sé preoccupazioni e difficoltà, in particolare legate all’accettazione della loro condizione di sopravvissute. Infatti, il migliore adattamento si riscontra nelle donne che hanno avuto peggiori condizioni in partenza: stadio del cancro avanzato, più giovani, con diagnosi ricevuta in età fertile. Pertanto, è possibile suggerire che queste condizioni critiche forzino queste donne ad affrontare apertamente il cancro e la loro situazione di sopravvissute al cancro, portandole ad “andare avanti” piuttosto che “tornare indietro”. Facendo riferimento alle connessioni tra variabili psicologiche e fisiologiche in queste donne, si è evidenziato che HRV è influenzata dalla presenza di figure significative ma, in particolare, è presumibile che sia influenzata da un’appropriata condivisione emotiva con queste figure. Si è anche evidenziato che poter continuare ad essere efficaci nel proprio contesto personale si riflette in un maggiore HRV, probabilmente in quanto permette di preservare il senso di sé, riducendo in questo modo lo stress derivante dall’esperienza cancro. Pertanto, HRV in queste donne risulta associato con un migliore adattamento psicologico. Inoltre, si è evidenziato che in queste donne la Qualità della Vita è profondamente influenzata dalla percezione dell’immagine corporea. Si tratta di un aspetto innovativo che è stato rilevato in questo campione e che, invece, nei precedenti studi non è stato indagato. In ultimo, la strategia di coping fatalismo sembra essere protettiva e sembra facilitare il processo di accettazione del cancro. Si spera sinceramente che le ricerche future possano superare i limiti del presente studio, come la scarsa numerosità e l’uso di strumenti di valutazione che, per alcuni aspetti come la scala Evitamento nel MAC, non centrano totalmente il target di indagine. Le traiettorie future di questo studio sono: aumentare il numero di osservazioni, reclutando donne in diversi centri specialistici in diverse zone d’Italia; utilizzare strumenti più specifici per valutare i costrutti in esame; valutare se un intervento di supporto centrato sul miglioramento di HRV (come HRV Biofeedback) può avere una ricaduta positiva sull’adattamento emotivo e la Qualità della Vita.
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No presente trabalho, considerou o estudo do potencial de utilização de sacos de cimento e embalagens de longa vida com o intuito de agregar valor a esses resíduos, mediante a fabricação de painéis de partículas para uso como forro em protótipos de galpões avícolas. Para fabricação desse material foi utilizado sacos de cimento descartados nas obras civis, embalagens longa vida residuais e resina poliuretana bicomponente à base de óleo de mamona. O estudo foi dividido em quatro etapas: 1) Caracterização da matéria-prima (sacos de cimento); 2) Efeito da densidade e teor de resina nas propriedades físicas, mecânicas e térmicas de painéis de partículas de saco de cimento; 3) Avaliação do desempenho de embalagens longa vida e verniz como revestimentos dos painéis selecionados na etapa anterior; 4) Determinação do desempenho térmico de protótipos de aviários executados em escala reduzida e distorcida com forro de painel de saco de cimento e embalagem longa vida. Os resultados obtidos indicaram: Em razão do painel com 0,6 g.cm-3 e 12% de resina ter apresentado melhor desempenho nas propriedades investigadas, essa combinação foi selecionada para avaliar o desempenho do material (físicas, mecânicas e térmicas) quando revestido com embalagens longa vida, adotando a testemunha e o verniz como um revestimento comparativo. Dentre os revestimentos avaliados, os painéis com embalagens de longa vida, foram superiores aos revestidos com verniz, quando comparados as suas propriedades físicas, mecânicas e térmicas. Dessa maneira, painéis com 0,6 g.cm-3 e 12% de resina revestidos embalagens longa vida, foram testados como forro quanto ao desempenho térmico (primavera, verão, outono e inverno) em protótipos em escala reduzida e distorcida, mediante a determinação de índices de conforto térmico (Entalpia e IAPfc) para aves de corte. A associação do forro sob o protótipo permitiu reduzir a temperatura interna do ar e dos índices de conforto térmico na primavera, verão e outono, enquanto que no inverno não foi constatado eficácia do material. Dentre as estações estudadas, o verão e a primavera, demonstraram serem as épocas mais críticas para criação de aves corte em instalações avícolas que apresentem características semelhantes aos protótipos experimentais.
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Aumento da produtividade, melhorias na qualidade dos produtos, redução de custos e de impactos ambientais são essenciais para a capacidade competitiva das empresas. A execução da fachada faz parte do caminho crítico da obra, por ser um subsistema que associa as funções de fechamento, acabamento, iluminação e ventilação e ainda por incorporar sistemas prediais; apresenta, por isso também, um alto custo direto em relação aos outros subsistemas do edifício. A tecnologia construtiva de fachadas em chapas delgadas com estrutura em Light Steel Framing (LSF) é uma alternativa viável para aumentar a produtividade e reduzir os prazos de obra, com qualidade e desempenho, e pode trazer benefícios em relação a atividades intensas em mão de obra como é o caso da alvenaria de vedação e de seus revestimentos. O presente trabalho tem por objetivo sistematizar e analisar o conhecimento relativo a essa tecnologia construtiva de fachada. O método adotado compreende revisão bibliográfica. Como contribuição, o trabalho reúne um conjunto organizado de informações sobre os principais sistemas disponíveis no mercado contemplando: a caracterização do sistema de fachada, de suas camadas e dos perfis leves de aço e a sistematização das principais avaliações técnicas de sistemas existentes em outros países, reunindo normas técnicas de produtos e de execução. Acredita-se que a reunião e organização das informações, antes dispersas em diversas referências, têm potencial para subsidiar o meio técnico para tomada de decisão quanto ao uso adequado da nova tecnologia.
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É inegável a importância do desenvolvimento de tecnologias de uso racional da madeira e de solução de problemas de transportes em nossas cidades, principalmente por causa do processo crescente de urbanização do mundo. Existe também, a necessidade estética de se unir à alta tecnologia, o belo. As passarelas estaiadas com tabuleiro de madeira laminada protendida, em módulos curvos, atendem a todas estas exigências. A construção de um protótipo permitiu que a realização de ensaios estáticos e dinâmicos, cujos resultados evidenciaram a viabilidade técnica e econômica de passarelas estaiadas usando madeira de reflorestamento, de tabuleiros compostos apenas por placas de madeira laminada protendida e da construção de placas curvas de madeira laminada protendida. Também foi possível comprovar que as vibrações induzidas por pedestres são a condição mais crítica de projeto. A investigação da perda de curvatura do tabuleiro demonstrou o sucesso do projeto, embora mais estudos ao longo do tempo sejam necessários. Baseando-se nos resultados experimentais, realizou-se a calibração do modelo numérico, que permitiu realizar simulações para determinar quais variáveis definem a resposta da passarela construída. Sugestões de procedimentos de elaboração e construção de passarelas, assim como de criação de norma brasileira específica para pontes e passarelas de madeira, são apresentadas.
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Successful HR departments should support key business objectives by establishing metrics that determine the effectiveness of their processes. Functions such as recruiting, benefits, and training are processes that should have metrics. Understanding who measures what, when, and how often is the first step in measuring how much it costs to run HR. The next step is determining which processes are most critical, and then determining the metrics that fit the business needs. Slight adjustments will need to be made as business needs change, but the process for measuring outcomes should not change. This paper will focus on multinational corporations that employ at least ten thousand employees and have a ratio of one HR professional to every hundred fulltime equivalents (FTEs).
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Often described as complex, opaque and unfair, the EU budget financing system is an ‘unfinished journey’. One of the most critical issues is that EU revenue, drawn from the cashbox of national taxation, remains intangible to the general public. The nature of the EU as a union of states and their nationals makes the visibility of EU revenue unavoidable. The political sustainability of a move that would put the legitimacy of EU revenue at the forefront of public discussion will depend on the EU institutions and member states’ ability to demonstrate that EU funds can achieve results that are truly beyond member states’ reach. In this, his third, CEPS book on the EU budget, Gabriele Cipriani assesses the current system of financing the EU budget against the criteria of simplicity, transparency, equity and democratic accountability and offers two possible options for reforming the EU revenue system. He finds that the value-added tax (VAT) is a natural choice for funding the EU budget, through a dedicated EU VAT rate as part of the national VAT and designed as such in fiscal receipts, whose use as a means for raising EU citizens’ awareness could be encouraged already in the current arrangements.
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Most critical analyses assess citizenship-deprivation policies against international human rights and domestic rule of law standards, such as prevention of statelessness, non-arbitrariness with regard to justifications and judicial remedies, or non-discrimination between different categories of citizens. This report considers instead from a political theory perspective how deprivation policies reflect specific conceptions of political community. We distinguish four normative conceptions of the grounds of membership in a political community that apply to decisions on acquisition and loss of citizenship status: i) a ‘State discretion’ view, according to which governments should be as free as possible in pursuing State interests when determining citizenship status; ii) an ‘individual choice’ view, according to which individuals should be as free as possible in choosing their citizenship status; iii) an ‘ascriptive community’ view, according to which both State and individual choices should be minimised through automatic determination of membership based on objective criteria such as the circumstances of birth; and iv) a ‘genuine link’ view, according to which the ties of individuals to particular States determine their claims to inclusion and against deprivation while providing at the same time objections against including individuals without genuine links. We argue that most citizenship laws combine these four normative views in different ways, but that from a democratic perspective the ‘genuine link’ view is normatively preferable to the others. The report subsequently examines five general grounds for citizenship withdrawal – threats to public security, non-compliance with citizenship duties, flawed acquisition, derivative loss and loss of genuine links – and considers how the four normative views apply to withdrawal provision motivated by these concerns. The final section of the report examines whether EU citizenship provides additional reasons for protection against Member States’ powers of citizenship deprivation. We suggest that, in addition to fundamental rights protection through EU law and protection of free movement rights, three further arguments could be invoked: toleration of dual citizenship in a political union, prevention of unequal conditions for loss among EU citizens, and the salience of genuine links to the EU itself rather than merely to one of its Member States.
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The inability to invest in and develop mortality information systems has been considered the single most critical failure in health information systems. Health information systems are an integral part of health systems. This includes strengthening not only the information content but also the information systems themselves, health information platforms and infrastructure. In this article, particular focus has been placed on the regional and inter-sectoral approach to implementation adopted in Portugal. The article shows how legal and operational barriers have been overcome and focuses on the potential of the new system to improve the quality and timeliness of mortality statistics.
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The growth behaviour of the vibrational wear phenomenon known as rail corrugation is investigated analytically and numerically using mathematical models. A simplified feedback model for wear-type rail corrugation that includes a wheel pass time delay is developed with an aim to analytically distil the most critical interaction occurring between the wheel/rail structural dynamics, rolling contact mechanics and rail wear. To this end, a stability analysis on the complete system is performed to determine the growth of wear-type rail corrugations over multiple wheelset passages. This analysis indicates that although the dynamical behaviour of the system is stable for each wheel passage, over multiple wheelset passages, the growth of wear-type corrugations is shown to be the result of instability due to feedback interaction between the three primary components of the model. The corrugations are shown analytically to grow for all realistic railway parameters. From this analysis an analytical expression for the exponential growth rate of corrugations in terms of known parameters is developed. This convenient expression is used to perform a sensitivity analysis to identify critical parameters that most affect corrugation growth. The analytical predictions are shown to compare well with results from a benchmarked time-domain finite element model. (C) 2004 Elsevier B.V. All rights reserved.
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Much of the hearing loss that occurs in old age is likely to be due to the long-term deterioration of the mitochondria in the different structures of the cochlea. The current review surveys some of the basic information on mitochondria and mitochondrial DNA, as a background to their possible involvement in presbyacusis. It is likely that oxygen radicals damage mitochondrial DNA and other components of the mitochondria, such as their proteins and lipids. This further compromises both oxidative phosphorylation and the repair processes in mitochondria, setting up a vicious cycle of degradation. Evidence is presented from inherited point mutations on the possibly most critical sites for mutations in mitochondrial DNA associated with hearing loss. It is suggested that random sorting and clonal expansion of mutations both maintain the integrity of the pool of mitochondrial DNA molecules and give rise to the apoptosis that leads to loss of vulnerable cells, and hence to deafness. It is moreover suggested that apoptosis of the vulnerable cells of the inner ear may to some extent be preventable, or at least delayed. Copyright (C) 2004 S. Karger AG, Basel.
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The defect effect on hydrogen adsorption on single-walled carbon nanotubes (SWNTs) has been studied by using extensive molecular dynamics simulations and density functional theory (DFT) calculations. It indicates that the defects created on the exterior wall of the SWNTs by bombarding the tube wall with carbon atoms and C-2 dimers at a collision energy of 20 eV can enhance the hydrogen adsorption potential of the SWNTs substantially. The average adsorption energy for a H-2 molecule adsorbed on the exterior wall of a defected (10,10) SWNT is similar to 150 meV, while that for a H-2 molecule adsorbed on the exterior wall of a perfect (10,10) SWNT is similar to 104 meV. The H-2 sticking coefficient is very sensitive to temperature, and has a maximum value around 70 to 90 K. The electron density contours, the local density of states, and the electron transfers obtained from the DFT calculations clearly indicate that the H-2 molecules are all physisorbed on the SWNTs. At temperatures above 200 K, most of the H-2 molecules adsorbed on the perfect SWNT are soon desorbed, but the H-2 molecules can still remain on the defected SWNTs at 300 K. The detailed processes of H-2 molecules adsorbing on and desorbing from the (10,10) SWNTs are demonstrated.
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The purpose of this study was to investigate how the CNS adjusts motor patterns for variants of a complex axial movement-the situp. Adjustments were induced by changing the support surface contact and mass distribution of the body. Healthy adults performed straight-legged sit-ups, 3 s in duration, with support added to or removed from the lumbar trunk, or with mass added to the head or to the legs. Each of these interventions either increased or decreased the difficulty of the task. The study addressed the extent to which changes in sit-up difficulty are compensated by scaling of muscle activity, kinematics, and dynamics versus the extent to which they are compensated by changing discretely the motor pattern. The analysis of muscle activity, kinematics, and dynamics focused on the first 30-40% of the sit-up-the trunk flexion phase-since this is the most critical part of the movement. Our results demonstrate that, in some respects, sit-up kinematics and dynamics scaled with difficulty, but in other respects, they did not. Muscle activity also scaled, in many respects, but in more difficult sit-ups, abdominal flexor activity decreased instead of increased. Non-scaling changes in these parameters suggest that complex movements, such as the sit-up, may require discrete changes in motor pattern in order to deal with large loads, which challenge the available leverage. (C) 2005 Elsevier Ltd. All rights reserved.
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This paper describes and analyses an innovative engineering management course that applies a project management framework in the context of a feasibility study for a prospective research project. The aim is to have students learn aspects of management that will be relevant from the outset of their professional career while simultaneously having immediate value in helping them to manage a research project and capstone design project in their senior year. An integral part of this innovation was the development of a web-based project management tool. While the main objectives of the new course design were achieved, a number of important lessons were learned that would guide the further development and continuous improvement of this course. The most critical of these is the need to achieve the optimum balance in the mind of the students between doing the project and critically analyzing the processes used to accomplish the work.
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A importância das micro e pequenas empresas na economia brasileira já é sentida desde há muito tempo, pois esse segmento é fundamental na geração de riqueza para a sociedade. Apesar da importância econômica, ainda persiste um elevado grau de descontinuidade nas mesmas, o que lhes outorga dificuldades de transporem os dois primeiros e mais críticos anos de existência. Esta pesquisa visa identificar os fatores determinantes da sobrevivência das micro e pequenas empresas do setor industrial na cidade de Santos. A relevância do estudo se intensifica em decorrência da cidade de Santos estar vivenciando um momento de desenvolvimento econômico impulsionado pelas descobertas de petróleo na camada do pré-sal. Isso poderá aumentar ainda mais o número de criação de MPEs, principalmente no setor industrial, e que provavelmente necessitarão de informações nas quais possam se espelhar. O estudo é de caráter exploratório e descritivo. Os dados foram colhidos por meio de uma pesquisa de campo com aplicação de um questionário baseado em quatro dimensões: empreendedorismo, ambiental, recursos financeiros e organização interna. A pesquisa apresentou como principais fatores de sobrevivência o tempo dedicado à empresa; a adequação dos produtos a demanda; a capacidade de assumir riscos e a liderança do gestor. A amostra de estudo foi definida por conveniência, constituída de MPEs pertencentes ao setor econômico industrial, pois é o mais aderente à cadeia de exploração de petróleo. Foram consideradas as empresas que ultrapassaram os dois primeiros anos de existência, de acordo com os critérios de avaliação de sobrevivência adotado pelo SEBRAE (2011).