966 resultados para terminologia, interpretazione, competenza lessicale, locuzioni, schede terminologiche


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The aim of this dissertation is to provide a translation from English into Italian of a highly specialized scientific article published by the online journal ALTEX. In this text, the authors propose a roadmap for how to overcome the acknowledged scientific gaps for the full replacement of systemic toxicity testing using animals. The main reasons behind this particular choice are my personal interest in specialized translation of scientific texts and in the alternatives to animal testing. Moreover, this translation has been directly requested by the Italian molecular biologist and clinical biochemist Candida Nastrucci. It was not possible to translate the whole article in this project, for this reason, I decided to translate only the introduction, the chapter about skin sensitization, and the conclusion. I intend to use the resources that were created for this project to translate the rest of the article in the near future. In this study, I will show how a translator can translate such a specialized text with the help of a field expert using CAT Tools and a specialized corpus. I will also discuss whether machine translation can prove useful to translate this type of document. This work is divided into six chapters. The first one introduces the main topic of the article and explains my reasons for choosing this text; the second one contains an analysis of the text type, focusing on the differences and similarities between Italian and English conventions. The third chapter provides a description of the resources that were used to translate this text, i.e. the corpus and the CAT Tools. The fourth one contains the actual translation, side-by-side with the original text, while the fifth one provides a general comment on the translation difficulties, an analysis of my translation choices and strategies, and a comment about the relationship between the field expert and the translator. Finally, the last chapter shows whether machine translation and post-editing can be an advantageous strategy to translate this type of document. The project also contains two appendixes. The first one includes 54 complex terminological sheets, while the second one includes 188 simple terminological sheets.

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L’idea di sviluppare il presente lavoro è scaturita da alcune considerazioni sulla metodologia di preparazione dell’interprete. In particolare è nata dalla consapevolezza che la sfida principale di questa professione risiede nel fatto di dover gestire, durante l’intera carriera, un confronto impari con una quantità potenzialmente infinita di concetti e termini nuovi da assimilare. Ciò è dovuto in primis all’intrinseca vastità della lingua, principale strumento di comunicazione, e implica che ogni volta l’interprete si trovi a operare in uno degli innumerevoli contesti estremamente eterogenei in cui può essere richiesto il suo servizio, caratterizzati ciascuno da una propria cultura e da un suo lessico settoriale sul quale è necessario prepararsi, spesso disponendo solo di pochi giorni per farlo. Una delle strategie possibili per fare fronte in modo efficace al costante flusso di informazioni da assimilare è la specializzazione, ovvero lo studio approfondito e a lungo termine di uno o più settori tematici, con l’acquisizione graduale della relativa terminologia settoriale nelle varie lingue di lavoro. Il presente lavoro propone l’utilizzo di sistemi di rappresentazione grafica della conoscenza come strumenti a supporto di questo processo di specializzazione, con l’aiuto dei quali mettere a fuoco e fissare sia la componente concettuale, sia quella terminologica relativa ad un dominio specifico. A mo’ di esempio è stato scelto il settore moda, poiché ritenuto particolarmente adeguato agli scopi proposti. Il software utilizzato è la versione freeware di MindMaple. L’elaborato è suddiviso in due parti: la prima ne descrive l’impianto teorico e comprende la descrizione dei processi di categorizzazione della realtà da un punto di vista psicologico-cognitivo (cap.1), integrata da una panoramica delle diverse tipologie di sistematizzazione della conoscenza, dei loro ambiti di applicazione (cap.2), e soffermandosi infine sull’approfondimento dei vari tipi di schemi: mentali, concettuali, ecc.(cap.3) Nella seconda parte del lavoro viene dapprima fornita una descrizione generale del dominio al quale appartiene l’argomento dello schema, ossia il settore moda, esponendo le ragioni di tale scelta e soffermandosi su alcune particolarità del lessico settoriale (cap. 4). L’ultimo capitolo è infine dedicato alla presentazione dell’elaborato grafico con un’ introduzione sulle funzionalità principali del software utilizzato, la descrizione dello schema nei vari suoi aspetti, come la struttura e le fasi di sviluppo, nonché alcuni esempi concreti relativi a problematiche terminologiche incontrate sia in fase di sistematizzazione del lessico che durante la ricerca di equivalenti interlinguistici.

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Negli ultimi anni la tecnologia ha svolto un ruolo sempre più importante nella formazione degli interpreti. All'interno del corso di Metodi e Tecnologie per l'Interpretazione si è quindi deciso di far conoscere agli studenti il software InterpretBank, programma sviluppato da Claudio Fantinuoli per assistere l'interprete durante tutte le fasi dell'interpretazione, dalla preparazione al lavoro in cabina. Le nuove generazioni di studenti usano quotidianamente le TIC e sono dunque molto recettivi alle innovazioni tecnologiche. Non avendo informazioni sul comportamento degli studenti nell'uso del software, si è deciso di condurre uno studio esplorativo che ha coinvolto un campione di studenti attualmente iscritti al corso di laurea magistrale in interpretazione. Dopo una fase formativa in cui gli studenti hanno imparato a conoscere e usare il software, si è svolta una simulazione finale nel corso della quale è stato osservato l'approccio degli studenti nell'uso di InterpretBank. La percezione del software da parte degli studenti è stata rilevata a mezzo questionario, i cui risultati sono stati confrontati con i dati raccolti durante la simulazione. Quanto emerso da questa analisi è poi stato confrontato con l'opinione di una giovane interprete freelance con esperienza presso le istituzioni europee. Dallo studio sono emersi dati interessanti. L'opinione degli studenti e dell'interprete riguardo al software è stata molto positiva. L'esperienza pratica nell'uso del software si è dimostrata utile per sviluppare negli studenti la consapevolezza del corretto uso del software. Sono emersi anche aspetti problematici. Gli studenti tendono infatti ad affidarsi troppo al software durante l'IS e il programma viene a volte percepito come fonte di distrazione che rende difficile concentrarsi sulla resa nel suo complesso. Si ritiene che un approccio graduale con esercizi mirati e l'esperienza pratica nell'uso del software possano aiutare gli studenti a comprendere come conciliare ricerca della terminologia e atto interpretativo, nonché ad imparare come suddividere l'attenzione durante l'IS.

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L'idea di questo studio nasce dalla volontà di capire quali sono le competenze necessarie affinché un interprete riesca a comunicare in modo efficace. In particolare, abbiamo voluto effettuare un'analisi delle competenze comunicative degli interpreti nella loro lingua madre (in questo caso, l'italiano), poiché spesso questa competenza viene data per scontata, per il semplice fatto che si tratta della lingua parlata sin dall'infanzia. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo trascritto e analizzato 20 interpretazioni consecutive, realizzate dagli studenti del DIT (Dipartimento di Interpretazione e Traduzione) di Forlì, durante gli esami finali che hanno avuto luogo tra il 2009 e il 2014. Il presente elaborato è suddiviso in quattro capitoli: nel primo capitolo, di natura teorica, proporremo una definizione del concetto di competenza comunicativa, che sarà divisa a sua volta in competenza linguistica, pragmatica e socio-pragmatica. Successivamente, metteremo in rilievo le altre competenze che un interprete di conferenza professionista dovrebbe avere. Il secondo capitolo sarà invece dedicato alla descrizione del concetto di qualità in interpretazione, principio estremamente importante per capire quali caratteristiche deve soddisfare il discorso prodotto da un interprete. Nel terzo capitolo, di natura pratica, presenteremo la modalità di raccolta dei dati e il risultato dell'analisi delle interpretazioni consecutive trascritte; mettendo in risalto alcune problematiche a livello comunicativo come interferenze linguistiche, calchi, problemi a livello lessicale, morfosintattico, incoerenze e omissioni. Infine, nel quarto capitolo proporremo alcune considerazioni conclusive sui temi trattati nei capitoli precedenti.

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Smooth intercultural communication requires very complex tasks, especially when participants are very different in their cultural and linguistic backgrounds: this is the case of native Italian and Japanese speakers. A further difficulty in such a context can be found in the usage of a foreign language not mastered perfectly by speakers, which is the case for Italian intermediate learners of Japanese. The aim of this study is therefore to identify the linguistic difficulties common among Italian learners of Japanese as a foreign language and to further examine the consequences of incorrect pragma-linguistic deliveries in actual conversations. To this end, a series of linguistic aspects selected on the basis of the author's experience have been taken into consideration. Some aspects are expected to be difficult to master because of linguistic differences between Italian and Japanese, while some may be difficult due to their connection to the specific Japanese cultural context. The present study consists of six parts. The Introduction presents the state of the art on the research topic and defines the purpose of this research. Chapter 1 outlines the linguistic aspects of the Japanese language investigated in the study, specifically focusing on the following topics: writing system, phonology, loan words, numbers, ellipsis, levels of speech and honorifics. Chapter 2 presents an overview of the environment of teaching Japanese as a foreign language in the university setting in Italy. In Chapter 3 the first phase of the research is described, i.e. an online survey aimed at identifying the most problematic linguistic aspects. Chapter 4 presents the second phase of this study: a series of oral interactions between Japanese and Italian native speakers, conversing exclusively in Japanese, focusing on the management of misunderstandings with the use of actual linguistic data. The Conclusion outlines the results and possible future developments.

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Il presente lavoro mette in evidenza le principali difficoltà che il traduttore di testi specialistici è chiamato ad affrontare durante la pratica della traduzione. In particolar modo, il nostro studio si concentra sulla figura del traduttore che lavora in ambito artistico : oggigiorno la facilità degli spostamenti e il conseguente aumento del turismo culturale hanno reso la traduzione di dépliant, guide turistiche e cataloghi una pratica necessaria e in continua crescita. L’obiettivo prefissato è quello di verificare l’apporto che le risorse lessicografiche e terminologiche attualmente disponibili danno al traduttore di testi a contenuto artistico. Il nostro lavoro si articola in quattro capitoli. Il primo, di stampo teorico, pone l’accento sulla natura polisemica della parola terminologia (disciplina, metodologia e insieme di termini appartenenti ad un ambito specialistico) e sulla distinzione tra pratica terminologica e traduttiva gettando le basi del secondo capitolo che, partendo dall'esposizione degli ostacoli terminologici incontrati dal traduttore, descrive le lacune dei principali dizionari bilingui italiano-francese e delle basi di dati terminologiche oggi a disposizione. Il terzo capitolo, dedicato alla presentazione del progetto Lessico multilingue dei beni culturali (LBC), ne evidenzia i punti di forza e sottolinea la necessità di creare degli strumenti “ibridi”, concepiti per aiutare il traduttore in ambito artistico. Questa conclusione sarà ulteriormente ribadita nel quarto capitolo, di stampo pratico : l’analisi di una quindicina di termini dell’ambito della scultura (estratti dal corpus de La Vita di Michelangelo, appositamente creato nell'ambito del progetto LBC) mostra l’eccessivo numero di strumenti che il traduttore è costretto a consultare per risolvere adeguatamente le difficoltà incontrate, pratica che non rispecchia più il mestiere della traduzione, all'interno della società dell’informazione, sempre più influenzato dalle scadenze imposte.

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L’obiettivo di questo lavoro di tesi è rappresentato dalla definizione di un metodo di ricerca terminologica e documentazione, nonché di traduzione assistita, supportato dalle moderne tecnologie disponibili in questo campo (Antconc, Bootcat, Trados ecc.), valido per la traduzione di questo tipo di documenti, gli standard, ma sfruttabile anche in altri ambiti della traduzione tecnico-scientifica, permettendo al traduttore e, di conseguenza, al committente, di ottenere un documento “accettabile” e qualitativamente idoneo in lingua di arrivo. Il percorso tracciato in questo elaborato parte dalla presentazione del quadro storico generale, per poi passare alla classificazione degli additivi alimentari in base alla tipologia e agli impieghi in campo alimentare. Verranno illustrati in modo generale i metodi di analisi degli additivi e i criteri di validazione dei metodi impiegati, in funzione degli standard internazionali relativi alla materia, rivolgendo particolare attenzione al quadro normativo e alle agli organi coinvolti nella regolamentazione e nel controllo di queste sostanze, sia in Italia che in Russia e nel resto del mondo. Tutto ciò in funzione degli avvenimenti sul piano geopolitico e su quello culturale: da un lato le sanzioni economiche tra UE e Russia, dall’altro EXPO 2015, opportunità per numerosi traduttori e terminologi di approfondire e arricchire le proprie conoscenze in un ambito tanto importante: alimentazione e sicurezza alimentare, in relazione al progetto di gestione terminologica VOCA9. La parte finale della tesi è dedicata alla presentazione degli standard russi GOST R e alla loro traduzione in italiano, in funzione della documentazione e alla ricerca terminologica necessarie per la traduzione tramite CAT tools ed indispensabili per la creazione di glossari.

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Lan honetan Kimika arloko euskarazko terminologia akademikoaren deskripzioan eta finkapenean ekarpen bat egin da UPV/EHUko Zientzia eta Teknologia Fakultateko Kimika graduan irakasten den Esperimentazioa Kimika Fisikoan irakasgaian erabiltzen den terminologia errealetik abiatuta. Terminologia Sareak Ehunduz (TSE) programan garatutako metodologia erabiliz bildu da terminologia eta euskara-gaztelania-ingelesa glosategi eleaniztun bat prestatu da Terminologia Zerbitzurako Online Sisteman (TZOS) kontsultagai jartzeko. Bestalde, bildutako terminologia erkatu da, batetik, aldez aurretik TZOSen jasota zegoen terminologiarekin eta, bestetik, Elhuyarren Zientzia eta Teknologiaren Hiztegi Entziklopedikoan eta Euskalterm datu-base terminologikoan kodifikatuta dagoenarekin. Egindako azterketak agerian utzi du Euskalterm datu-baseak glosategiko termino gehien jasotzen dituena dela (% 64,6), TZOSen terminoen erdia ageri direla (% 50,4) eta Elhuyarren ZT Hiztegi Entziklopedikoan, aldiz, erdia baino gutxiago (% 45,7) ageri direla. Azkenik, egindako glosategian bildutako terminologiaren azterketa linguistikoa egin da, irakasgai honetan erabiltzen den terminologiaren profila irudikatzeko helburuaz.

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I. Hitzaldia: - Andrés Alberdi (EIMA): EIMA eta ikasmaterialaren kalitatea. - Araceli Diaz de Lezana: Euskarazko terminologiaren normalizazioa: terminología batzordea. - Juan Garzia (EHU, Euskara Zerbitzua): EHUko Euskara Zerbitzua: ereduak ontzeko bideak lantzen. - Antton Gurrutxaga et alii (Elhuyar): Internet, corpusak eta terminología: Internetetik espezialitate-corpusak erauzteko teknikak eta horien ebaluazioa. - Josu Landa: Corpusen iraultza: maiztasunen korapiloa. - UZEI: Euskara juridikoa eta abokatuen hizkuntza-baliabideak. II. Komunikazioak: - Xabier Alberdi (EHU): Kalkoen eragina euskara akademikoaren garapen lexikoan: Lan Zuzenbideko terminología. - Kepa Altonaga (EHU): Arnaut Abadia (1843-1916), gure zientzia-prosaren aurrendari ahaztu bat. - Xabier Arregi, Ana Arruarte, Xabier Artola, Mikel Lersundi, Gotzon Santander eta Joseba Umbellina (IXA): TZOS: Terminologia Zerbitzurako On-line Sistema. - José Ramón Etxebarria (EHU): Matematika eta fisikako zenbait esamolde estandaritzateko proposamena. - Joseba Ezeiza (EHU): DB (Dokumentu Biltegia): corpus akademikoak sortzeko eta kudeatzeko azpiegitura teknologikoa. - Julio García García de los Salmones (EHU): Kalkoaren kontzeptua eta haren terminologia ikasliburuetan eta gramatiketan. - Jacinto Iturbe (EHU): Elementu kimikoen izenen formak hainbat hiztegitan eta gaur eguneko forma kanonikoak. - Itziar San Martín, Igone Zabala eta Joseba Ezeiza (EHU): Aditzetiko izenak erregistro-bereizle gisa: corpus espezializatu baten azterketa morfopragmatikoa. - Igone Zabala eta Agurtzane Elordui (EHU): Nominalizazioa estrategia diskurtsibo gisa: corpus akademikoaren azterketaren beharra.

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Lan honetan, Zientzia eta Teknologia Fakultatean eskaintzen den Fisikako Graduko irakas-materialetatik abiatuta, Optika irakasgaiko terminologia erreala detektatu eta hiztegi eleaniztun bat osatu da Terminologia Zerbitzurako Online Sisteman (TZOS) kontsultagai jartzeko. Terminologia Sareak Ehunduz (TSE) programarako garatuta- ko metodologia erabili da horretarako. Bestetik, sortutako hiztegia, eskura ditugun ohiko kontsulta-baliabideekin erkatu da, Optika irakasgaiko terminologiaren presentzia zenbaterainokoa den jakiteko. Azkenik, hiztegi eleaniztuna osatzen duten terminoen azterketa linguistikoa ere egin da, Optika irakasgaian erabilitako terminoen esanahiaren eta formaren profila irudikatzeko.

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Discute-se na presente dissertação as metodologias de representação do conhecimento que podem ser utilizadas em terminologia na construção de ontologias. Através da análise de duas abordagens terminológicas – semasiologia e onomasiologia – observa-se o estatuto do texto de especialidade sob um ponto de vista teórico e prático, questionando-se a sua importância e o contributo do terminólogo e do especialista na captura de conhecimento enquanto especificação informal de uma conceptualização.

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Este estudo tem por objectivo reflectir sobre o papel da Terminologia na organização conceptual e linguística das áreas de especialidade. Defender-se-á que, pela sua natureza hermenêutica, organizadora, harmonizadora e heurística, esta área científica poderá reduzir a complexidade e a fragmentação lexical e conceptual que impera no domínio dos modelos de educação para o Ensino Superior, permitindo ajudar a clarificar a filiação ideológica das várias visões de ensino, levando deste modo a que o debate seja epistemologicamente transparente. Será focado o caso particular do Blended-Learning, enquanto exemplo de um sub-domínio ainda instável, do ponto de vista da sua organização ontológica e da sua materialização linguística e terminológica.

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Sustentado numa abordagem conceptual da Terminologia, o trabalho de investigação que a seguir se desenvolve visa propor um cenário de resposta à questão: como se define o blended learning no contexto educativo de Ensino Superior Pós-Bolonha? A necessidade de compreender, delimitar e harmonizar o conceito de blended learning no panorama actual do Ensino Superior, resulta do pressuposto de que muito embora proliferem descrições de práticas e modelos para a sua operacionalização de reconhecida qualidade - tal como sucede com outros conceitos sob alçada da educação a distância - a reflexão teórica é ainda insuficiente. Com efeito, para responder à questão supra-colocada, propõe-se o desenho de uma metodologia para construção de uma definição intensional do conceito de blended learning que herde, subsuma e melhore o conhecimento existente, identificado através da análise de texto para fins onomasiológicos e de um processo de elicitação de conhecimento tácito e de negociação discursiva junto de sujeitos especializados. A proposta de desenho metodológico que neste trabalho de esboça escora-se globalmente em três etapas: (1) etapa exploratória do domínio-objecto de estudo; (2) etapa de análise onamasiológica de evidência textual e discursiva; (3) etapa de modelização e de validação de resultados. Pretende-se, em primeiro lugar, através do estudo do espaço conceptual das modalidades de educação que se situam no continuum presença-distância sistematizar e ordenar as visões analisadas, propondo representações de educação presencial, educação a distância, e-learning, educação online, aprendizagem enriquecida por tecnologias e ainda de outras modalidades emergentes. As representações assumem o carácter de proposta aberta e decorrem da necessidade de uma primeira ordenação no sentido de topografrar, delineando - a um nível macro - o possível lugar do conceito de blended learning naquele cenário. Num segundo momento, aprofunda-se e circunscreve-se a análise, depurando a evidência observada, agora reduzida a um conjunto de contextos ricos em informação conceptual – um corpus escrito e oral de definições e descrições de blended learning – identificando candidatas a características essenciais e candidatas a características acidentais. Num terceiro momento, procede-se à modelização do conhecimento, encapsulando-a numa proposta de definição sujeita a um processo iterativo e reflexivo, constituído por um conjunto de ciclos de investigação-acção, os quais reflectem a sequência de interacções entre o terminólogo e sujeitos especializados. Defender-se-á que a experimentação deste desenho revela a produtividade de uma sequência cíclica entre a análise textual e discursiva para fins onomasiológicos, a interacção colaborativa e a introspecção. Por outras palavras, embora a natureza do estudo realizado não permita a generalização, para além da relação diádica de mediação que o terminológo estabelece com o especialista, defende-se a produtividade de um procedimento de acção-reflexão autónomo, solitário e introspectivo, no âmbito da qual o terminólogo se afirma como sujeito conceptualizador, decisor e interventor. Resultam deste percurso uma proposta de definição e de descrição de blended learning em língua portuguesa que acreditamos poder servir diferentes actores da comunidade académica envolvida neste domínio de especialidade.