666 resultados para SPE
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This paper reports on the development and validation of a simple and sensitive method that uses solid phase extraction (SPE) and liquid chromatography with ultraviolet detection to analyze fluoxetine (FLX) and norfluoxetine (NFLX) in human plasma samples. A lab-made C18 SPE phase was synthesized by using a sol–gel process employing a low-cost silica precursor. This sorbent was fully characterized by nuclear magnetic resonance (NMR), Fourier-transform infrared spectroscopy (FT-IR), and scanning electron microscopy (SEM) to check the particles' shape, size and C18 functionalization. The lab-made C18 silica was used in the sample preparation step of human plasma by the SPE-HPLC-UV method. The method was validated in the 15 to 500 ng mL 1 range for both FLX and NFLX using a matrix matched curve. Detection limits of 4.3 and 4.2 ng mL 1 were obtained for FLX and NFLX, respectively. The repeatability and intermediary precision achieved varied from 7.6 to 15.0% and the accuracy ranged from 14.9 to 9.1%. The synthesized C18 sorbent was compared to commercial C18 sorbents. The average recoveries were similar (85–105%), however the lab-made C18 silica showed fewer interfering peaks in the chromatogram. After development and validation, the method using the lab-made C18 SPE was applied to plasma samples of patients under FLX treatment (n ¼ 6). The concentrations of FLX and NFLX found in the samples varied from 46.8–215.5 and 48.0–189.9 ng mL 1 , respectively.
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We have optimized an SPE-LC-ESI-MS/MS method and used it to monitor disperse azo dyes in environmental aquatic samples. Calibration curves constructed for nine disperse dyes-Red 1, Violet 93, Blue 373, Orange 1, Orange 3, Orange 25, Yellow 3, Yellow 7 and Red 13-in aqueous solution presented good linearity between 2.0 and 100.0 ng mL(-1). The method provided limits of detection and quantification around 2.0 and 8.0 ng L(-1), respectively. For dyes at concentrations of 25.0 ng mL(-1), the intra- and interday analyses afforded relative standard deviation lower than 6 and 13%, respectively. The recovery values obtained for each target analyte in Milli-Q water, receiving waters and treated water samples spiked with the nine studied dyes at concentrations of 8.0, 25.0 and 50.0 ng L(-1) (n = 3) gave average recoveries greater than 70%, with RSD <20%. Statistical evaluation aided method validation. The validated method proved to be useful for analysis of organic extracts from effluents and receiving water samples after an SPE extraction step. More specifically, the method enabled detection of the dyes Disperse Red 1, Disperse Blue 373 and Disperse Violet 93 at concentrations ranging from 84 to 3452 ng L(-1) in the treated effluent (TE), affluent and points collected upstream and downstream of the drinking water treatment plant of a textile dye industry in Brazil.
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To boost crop yield, sugarcane growers are using increasing amounts of pesticides to combat insects and weeds. But residues of these compounds can pollute water resources, such as lakes, rivers and aquifers. The present paper reports the results of a study of water samples from the Feijao River, which is the source of drinking water for the city of Sao Carlos, Sao Paulo, Brazil. The samples were evaluated for the presence of four leading pesticides - ametryn, atrazine, diuron and fipronil - used on sugarcane, the dominant culture in the region. The samples were obtained from three points along the river: the headwaters, along the middle course of the river and just before the municipal water intake station. The pesticides were extracted from the water samples by solid-phase extraction (SPE) and then analyzed by liquid chromatography with diode array detection (LC-DAD). The analytical method was validated by traditional methods, obtaining recovery values between 90 and 95%, with precision deviations inferior to 2.56%, correlation coefficients above 0.99 and detection and quantification limits varying from 0.02 to 0.05 mg L-1 and 0.07 to 0.17 mg L-1, respectively. No presence of residues of the pesticides was detected in the samples, considering the detection limits of the method employed.
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Universidad de Las Palmas de Gran Canaria, Facultad de Ciencias del Mar, Doctorado en Gestión Costera.
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Universidad de Las Palmas de Gran Canaria, Facultad de Ciencias del Mar, Doctorado en Gestión Costera
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L’obiettivo del presente elaborato di tesi è stato quello di mettere a punto una metodica in estrazione in fase solida (SPE) per la determinazione dei composti polari, in alternativa alla metodica ufficiale prevista dalla Circ. Minisan 11.01.91 n.1. Durante la frittura avvengono diverse trasformazioni chimiche che portano alla formazione di composti polari come monogliceridi e digliceridi, acidi grassi liberi, acidi grassi dimeri e polimerizzati, trigliceridi dimeri e polimerizzati. Tali composti, dal punto di vista nutrizionale, sono quelli più importanti poiché rimangono nell’olio, sono assorbiti dall’alimento, e di conseguenza ingeriti. I composti polari hanno una notevole importanza a livello nutrizionale e fisiologico, infatti diversi studi hanno evidenziano come essi possano avere un impatto sull’organismo umano. In seguito a tutte queste motivazioni, per prevenire possibili rischi per il consumatore, derivanti dall’uso improprio o eccessivamente ripetuto di oli e grassi per frittura, l’Istituto Superiore di Sanità prevede che il tenore dei composti polari non debba essere superiore a 25 g/100 g, infatti i composti polari sono l’unico parametro sottoposto ad un controllo ufficiale negli oli da frittura. La metodica ufficiale per la determinazione dei composti polari negli oli da frittura, è descritta nella Circ. Minisan dell’11.1.91 n.1. Tuttavia, tale metodica presenta diverse problematiche, poiché richiede un’elevata manualità da parte dell’operatore ed elevati quantitativi di solventi, con il conseguente impatto economico ed ambientale. Nella fase di messa a punto della metodica SPE, sono stati considerati diversi parametri: tipo di fase stazionaria, quantità di olio, miscele eluenti (in diverse quantità e rapporti). E’ stata scelta l’oleina di palma come matrice di prova della messa a punto, perché è molto utilizzata in frittura e perché, tra gli oli da frittura, risulta essere quello con maggior contenuto in composti polari. I migliori risultati sono stati ottenuti con una colonnina SPE in gel di silice (55 µm, 70 A) avente una capacità di 5 g/20 mL, depositando 400 mg di olio ed eluendo il campione con 80 mL di esano: etere dietilico (90:10, v/v) (composti apolari), e 20 mL di etere dietilico (composti polari). L’efficienza separativa della SPE è stata verificata tramite gascromatografia. Per poter valutare la ripetibilità, efficienza ed attendibilità della metodica SPE, è stata utilizzata l’oleina di palma prima e dopo essere soggetta a diversi cicli di frittura (dopo il primo e quinto giorno di frittura), in modo da avere diversi livelli di composti polari sulla stessa matrice. La metodica SPE ha mostrato un’eccellente ripetibilità analitica intra-giorno, indipendentemente dal livello di composti polari rilevati nell’oleina di palma (14,1-25,5%); infatti, la ripetibilità intra-giorno non ha superato l’1,5%. Inoltre, la ripetibilità intra-giorno non ha subito modifiche in funzione del contenuto di composti polari. Di conseguenza, si è osservato anche un’ottima ripetibilità analitica inter-giorno, che è variata da 0,64% a l’1,18%. Entrambi valori di ripetibilità (intra ed inter-giorni) attestano che questa metodica in estrazione in fase solida può essere utilizzata per la valutazione dei composti polari negli oli da frittura. Confrontando i livelli medi di composti polari ottenuti tramite la metodica SPE e quella ufficiale applicate all’oleina di palma tal quale, dopo il primo e quinto giorno di frittura, sono state rilevate delle piccole differenze (non significative) tra le due metodiche, essendo i livelli di composti polari in tutti i casi leggermente superiori nei dati della SPE. Entrambe le metodiche hanno presentato un’ottima ripetibilità intra-giorno (< 1,5% e < 3,5% per la SPE e la metodica ufficiale, rispettivamente) e sono risultate comunque confrontabili tra loro. La metodica SPE e quella ufficiale sono state poi applicate anche su altri oli vegetali (extravergine di oliva, olio di girasole alto oleico: olio di palma (60:40, v/v) ed olio di palma: olio di girasole alto oleico (55:45, v/v) ) e confrontate. In effetti, è stato osservato che le percentuali dei composti polari rilevati nello stessa tipologia d’olio sono molto simili, indipendentemente dalla metodica con cui siano stati valutati; è stata infatti confermata un’eccellente correlazione lineare tra i dati. Questo stesso andamento è stato riscontrato negli oli sottoposti a diversi cicli di frittura, il che conferma che entrambe metodiche analitiche sono capaci di separare efficientemente ed in modo analogo i composti non polari da quelli polari. Negli oli analizzati, sono state trovate delle percentuali di composti polari diverse, strettamente correlate all’origine dell’olio, alla sua composizione ed al processo di estrazione. Per ultimo, l’analisi dei costi (che includeva materiali, solventi, personale, ed elettricità) di entrambe le metodiche analitiche ha confermato che l’analisi SPE costerebbe € 22-30, a differenza di quella ufficiale, il cui costo sarebbe di circa € 45. Tale differenza è dovuta principalmente ai costi legati all’operatore ed ai consumi di solventi e di elettricità. Pertanto, la metodica SPE è risultata essere più conveniente in termini economici, poiché porta ad un risparmio di ca. € 15-20 per analisi, oltre che ad un dimezzamento dei solventi. Un altro aspetto importante da sottolineare è il diverso tempo che ciascuna delle metodiche prevede per l’analisi dei composti polari, essendo nettamente più veloce la metodica SPE (circa 1,30 h) rispetto alla metodica ufficiale (circa 3 h). La metodica SPE qui sviluppata ha quindi dimostrato di avere un’efficienza separativa e ripetibilità simili a quella della metodica ufficiale, rendendo possibile una minore manipolazione da parte dell’operatore, tempi più brevi di analisi e l’impiego di bassi quantitativi di solventi, portando così ad una riduzione dell’impatto ambientale ed a costi inferiori di operazione. Pertanto, la metodica SPE può rappresentare una valida alternativa alla metodica ufficiale, prevista dalla Circ. Minisan 11.1.91 n.1.
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A universal and robust analytical method for the determination of Δ9-tetrahydrocannabinol (THC) and two of its metabolites Δ9-(11-OH)-tetrahydrocannabinol (11-OH-THC) and 11-nor-Δ9-carboxy-tetrahydrocannabinol (THC-COOH) in human whole blood was developed and validated for use in forensic toxicology. Protein precipitation, integrated solid phase extraction and on-line enrichment followed by high-performance liquid chromatography separation and detection with a triple quadrupole mass spectrometer were combined. The linear ranges used for the three cannabinoids were from 0.5 to 20 ng/mL for THC and 11-OH-THC and from 2.5 to 100 ng/mL for THC-COOH, therefore covering the requirements for forensic use. Correlation coefficients of 0.9980 or better were achieved for all three analytes. No relevant hydrolysis was observed for THC-COOH glucuronide with this procedure--in contrast to our previous GC-MS procedure, which obviously lead to an artificial increase of the THC-COOH concentration due to the hydrolysis of the glucuronide-conjugate occurring at high pH during the phase-transfer catalyzed methylation step.
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Trägerbände: Inc. qu. 562; Inc. qu. 664; Inc. qu. 966; Inc. qu. 1226; Inc. qu. 1240; Inc. oct. 514; zwei weitere Inkunabeln ('Textus sententiae'; 'Thomas de Aquino: Opuscula 1490'); Vorbesitzer: Dominikanerkloster Frankfurt am Main
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Title page printed in red and black; title vignette (Jesuit device); head- and tailpieces; initials; printed marginalia.
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Added t.-p. has title: ... Alpes de Fribourg en général et Monsalvens en particulier ...