996 resultados para Medicina Italia s.XV


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Background & Aims: This study investigates whether the aetiologic changes in liver disease and the improved management of hepatocellular carcinoma (HCC) have modified the clinical scenario of this tumour over the last 20 years in Italy. Methods: Retrospective study based on the analysis of the ITA.LI.CA (Italian Liver Cancer) database including 3027 HCC patients managed in 11 centres. Patients were divided into 3 groups according to the period of HCC diagnosis: 1987–1996 (year of the ‘‘Milano criteria’’ publication), 1997–2001 (year of release of the EASL guidelines for HCC), and 2002–2008. Results: The significant changes were: (1) progressive patient ageing; (2) increasing prevalence of HCV infection until 2001, with a subsequent decrease, when the alcoholic aetiology increased; (3) liver function improvement, until 2001; (4) increasing ‘‘incidental’’ at the expense of ‘‘symptomatic’’ diagnoses, until 2001; (5) unchanged prevalence of tumours diagnosed during surveillance (around 50%), with an increasing use of the 6- month schedule; (6) favourable HCC ‘‘stage migration’’, until 2001; (7) increasing use of percutaneous ablation; (8) improving survival, until 2001. Conclusions: Over the last 20 years, several aetiologic and clinical features regarding HCC have changed. The survival improvement observed until 2001 was due to an increasing number of tumours diagnosed in early stages and in a background of compensated cirrhosis, and a growing and better use of locoregional treatments. However, the prevalence of early cancers and survival did not increase further in the last years, a result inciting national policies aimed at implementing surveillance programmes for at risk patients.

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L’aumento dei costi in sanità, l’aumentata prevalenza delle patologie croniche, le disuguaglianze attuali, evidenziano la domanda crescente di una popolazione fragile che richiede una risposta globale ai bisogni della persona nel suo insieme, attraverso la costruzione di un sistema sanitario integrato che ne garantisca una presa in carico efficace. Riuscire a gestire le patologie croniche in modo appropriato è la sfida a cui sono chiamati i professionisti socio-sanitari; ma quali sono gli elementi per riuscirci? Le evidenze scientifiche dimostrano che è fondamentale l’integrazione tra i professionisti e lo sviluppo dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA). In quest’ottica, in Italia e in particolare in Emilia-Romagna e nell’Azienda USL di Bologna si sono succeduti, e ancora si stanno evolvendo, diversi modelli di organizzazione per migliorare la gestione appropriata delle patologie croniche e l’aderenza alle linee guida e/o ai PDTA. Il ruolo del medico di medicina generale (MMG) è ancora fondamentale e il suo contributo integrato a quello degli gli altri professionisti coinvolti sono imprescindibili per una buona gestione e presa in carico del paziente cronico. Per questo motivo, l’Azienda USL di Bologna ha sviluppato e implementato una politica strategica aziendale volta a disegnare i PDTA e incoraggiato la medicina generale a lavorare sempre di più in gruppo, rispetto al modello del singolo medico. Lo studio ha individuato nelle malattie cardiovascolari, che rimangono la causa principale di morte e morbilità, il suo focus prendendo in esame, in particolare,lo scompenso cardiaco e il post-IMA. L’obiettivo è verificare se e quanto il modello organizzativo, le caratteristiche del medico e del paziente influiscono sul buon management delle patologie croniche in esame valutando la buona adesione alla terapia farmacologica raccomandata dalle linee guida e/o PDTA dello scompenso cardiaco e post-IMA.

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L’aumento esponenziale del contenzioso medico-legale – originatosi negli USA negli anni Sessanta in proporzioni tali da far parlare di medical liability crisis, e sviluppatosi in Italia a partire dalla metà degli anni Ottanta – ha comportato e continua a comportare, unitamente ad altre conseguenze negative, il ricorso sempre più frequente dei sanitari alle pratiche di medicina difensiva, con elevatissimi costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale dovuti alla sovrabbondanza di trattamenti e ricoveri inutili e di procedure diagnostiche invasive non necessarie, peraltro produttive di stress emotivo nei pazienti. La causa dell’aumento della litigiosità deve essere ricercata in buona parte nella relazione medico-paziente, in particolar modo con riferimento al momento informativo che precede l’acquisizione del consenso informato al trattamento clinico. In Italia, i limiti che per lo più caratterizzano gli studi riguardanti il consenso informato derivano principalmente dal fatto che essi tendono a focalizzarsi unicamente sulla componente scritta del medesimo. Il fulcro del consenso informato, invece, deve ritenersi rappresentato da una comunicazione tra sanitario e paziente relativa ad un trattamento proposto ed alle possibili alternative, alla non sottoposizione ad alcun trattamento e ai rischi e benefici di ciascuna di queste opzioni. In un tale contesto il tema della comunicazione tra il professionista e la persona assistita sta suscitando interesse poiché ci si aspetta che esso conduca a miglioramenti degli outcome dei pazienti e alla diminuzione delle denunce da parte di questi ultimi per casi di responsabilità sanitaria. La maggiore attenzione al rapporto medico - paziente ha fatto emergere il bisogno di migliorare e potenziare le abilità comunicative dei medici, in un’ottica in cui il momento comunicativo possa essere percepito dal professionista come fulcro del rapporto medico-paziente, nella prospettiva di una elaborazione di strategie di prevenzione e contrasto ai fenomeni di medicina difensiva.

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In questo lavoro di tesi si indaga come gli acceleratori di particelle si siano rivelati di fondamentale utilità nel settore medico-sanitario, risolvendo problematiche fisiche ed economiche legate alla produzione di radioisotopi. Per riuscire ad effettuare procedure terapeutiche e diagnostiche di qualità senza ricondursi a tecniche invasive, sta diventando sempre più importante disporre di ciclotroni nelle vicinanze delle strutture ospedaliere. Di fronte alla carenza di radionuclidi e alla necessità di produrre nuovi radiofarmaci, il mondo si sta muovendo per affiancare ai pochi reattori nucleari rimasti operativi, progetti nati dalla collaborazione di diversi centri di ricerca. In particolare in Italia è in corso un progetto, il TECHN-OPS, portato avanti da diverse sezioni INFN (compreso quella di Bologna), che si pone l’obiettivo di supplire al bisogno di 99m-Tc sfruttando una rete limitata di ciclotroni (che utilizzano bersagli di molibdeno arricchito) e lo sviluppo di metodi di riciclo di 100-Mo e di ottimizzazione delle varie fasi di produzione.

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A través de una serie de coincidencias entre el Secretum de Petrarca y el Siervo libre de amor de Juan Rodríguez del Padrón es posible encontrar una cosmovisión en común acerca de cómo entender la vida terrenal, que coincide no en lecturas concretas, sino en un espíritu de época que pone en primer plano la experiencia y el individuo en su fuero interno, dándole especial énfasis a la narración psicológica y a la intensidad de la vida emocional.

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A través de una serie de coincidencias entre el Secretum de Petrarca y el Siervo libre de amor de Juan Rodríguez del Padrón es posible encontrar una cosmovisión en común acerca de cómo entender la vida terrenal, que coincide no en lecturas concretas, sino en un espíritu de época que pone en primer plano la experiencia y el individuo en su fuero interno, dándole especial énfasis a la narración psicológica y a la intensidad de la vida emocional.

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A través de una serie de coincidencias entre el Secretum de Petrarca y el Siervo libre de amor de Juan Rodríguez del Padrón es posible encontrar una cosmovisión en común acerca de cómo entender la vida terrenal, que coincide no en lecturas concretas, sino en un espíritu de época que pone en primer plano la experiencia y el individuo en su fuero interno, dándole especial énfasis a la narración psicológica y a la intensidad de la vida emocional.

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Este artículo analiza la función de la figura de san Vicente Ferrer en la política de afianzamiento y expansión de la Corona de Aragón en la Italia de mediados del siglo XV y hasta el siglo XVIII. San Vicente Ferrer, clásico innegable de la cultura de la Corona de Aragón, ejerció una extraordinaria influencia en el pensamiento, la predicación y la ortodoxia católicas, así como también, en el tablero de ajedrez de la alta política de fines del siglo XIV y principios del XV. Su influencia fue prácticamente ubicua y omnímoda: predicaba a las masas de casi toda Europa occidental, enfervorizadas por sus dotes oratorias y su dominio de las artes de la predicación, al mismo tiempo que ejercía de consejero de máxima confianza de papas, reyes y gobernantes, escribía densos tratados de teología y filosofía moral, y obraba milagros (más de 900 registrados en su Causa de Canonización). Caló muy hondo, también después de su muerte y durante siglos, en toda Italia, que era el gran escenario de la política y de la cultura humanística y del Renacimiento. Ello se aprovechó por parte de la Corona de Aragón para su expansión en Italia, desde la conquista de Nápoles por Alfonso el Magnánimo. Todo ello se analiza en este estudio a partir de obras de arte (capillas, cuadros, retablos, frescos y mosaicos), nunca tenidas en cuenta en este sentido, pero que, como queda demostrado, son muestra y prueba de esa influencia tanto religiosa como también política de la “figura” de este santo valenciano. Se trata en definitiva del análisis de la poliédrica función de los clásicos.

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Publisher's plate no.: 101366, 101409, 103034, 104282-97--104296-97, 104309-27--104326-27, 109112-15--109114-15, 109140-64--109163-64.

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v. 1. Composizioni sacre e profane a più voci, secoli XIV, XV e XVI.--v. 2. Composizioni sacre e profane a più voci, secolo XVI.--v. 3. Composizioni per organo o cembalo, secoli XVI, XVII e XVIII.--v. 4. Composizioni a più voci, secolo XVII.--v. 5. Composizioni ad una e più voci, secolo XVII.--v. 6. La musica scenica, secolo XVII.--v. 7. Musica istrumentale, secolo XVII.