324 resultados para INFECCION DE HERIDA OPERATORIA


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Se describen las actividades más representativas que lleva a cabo el proyecto Arco Iris de Madres Narradoras. Este proyecto, con propuestas de animación a la lectura, pretende fomentar la educación sentimental. La experiencia se realiza en todos los cursos de educación infantil y primaria. Se describen sus orígenes y su desarrollo, y la metodología.

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Se desarrollan de forma global nueve unidades de trabajo que sirvan de guía a los docentes que impartan clase dentro del módulo profesional transversal de aplicaciones informáticas y operatoria de teclados, y dirigida a conseguir que salgan técnicos superiores en administración y finanzas. La organización de las unidades se estructura especificando el número de alumnos a quienes van dirigidas, el desarrollo de los contenidos, los procedimientos, así como las prácticas (desde informática básica a procesadores de texto, hojas de cálculo, etc) y métodos de evaluación y adaptación curricular..

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En cubierta: 'Experimental'. M??dulo de Auxiliar de Comercio Interior. T??tulo tomado de la cubierta

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Resumen basado en el del autor. Resumen en castellano e inglés. Notas al final

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Trata de la violación de los derechos civiles de la población negra en la Real Audiencia de Quito en el siglo XVIII, las condiciones sociales y económicas en que se desenvolvían y los intentos por su liberación.

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Background and Objectives - Postoperative pain is one of the major discomforts but often under treated, especially in the pediatric patient. The aim of this study was to evaluate nasal morphine postoperative analgesia as an alternative drug administration route and show its applicability, effectiveness, tolerability and side effects. Methods - Participated in this study 20 patients aged 3 to 13 years, physical status ASA I and II sequentially submitted the different small and medium-size surgeries. Analgesia was obtained with nasal morphine hydrochloride in aqueous solution in variable concentrations of 2%, 1%, 0.5%, 0.25% and 0.125%. The dose for each instillation has been 0.1 mg.kg -1 at three-hour intervals for 36 postoperative hours. Quality of analgesia in pre-verbal age patients was evaluated by a pain intensity scale based on facial expression and crying, sleep, motor activity, sociability and food ingestion was used. Standardized evaluations were performed at 3-hour intervals. A four-grade scale was used to evaluate tolerability, where: 1) Good; 2) Regular; 3) Bad; 4) Very bad. Result - Postoperative analgesia results have proven to be good and safe, especially from the third evaluation on (6 hours). Drug tolerability has been good, although side effects were observed, especially nausea and vomiting. Conclusions - Patients and relatives accepted the method very well. The nasal route was considered an adequate way for opioid administration although more studies are needed to accept it as a routine for postoperative morphine analgesia.

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L’approccio chirurgico agli adenomi ipofisari ACTH secernenti è la terapia d’elezione nell’uomo. L’ipofisectomia transfenoidale è invece una tecnica poco diffusa in ambito veterinario. La terapia più diffusa nel cane con ipercortisolismo ipofisi dipendente (PDH) è di tipo medico e prevede la somministrazione di farmaci inibitori della sintesi del cortisolo. Gli adenomi ipofisari possono aumentare di volume e determinare una conseguente sintomatologia neurologica; in questi casi le uniche opzioni terapeutiche sono rappresentate dall’asportazione chirurgica della neoplasia e dalla radioterapia. Nella presente tesi vengono descritti 8 interventi di ipofisectomia transfenoidale effettuati su 7 cani con macroadenoma ipofisario presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna. La difficoltà maggiore per il chirurgo è rappresentata dalla localizzazione della fossa ipofisaria rispetto ai punti di repere visibile in tomografia computerizzata o in risonanza magnetica nucleare, oltre ai problemi di sanguinamento durante la rimozione della neoplasia. Nel periodo post-operatorio maggiori complicazioni si riscontrano in soggetti con adenomi ipofisari di maggiori dimensioni. Al contrario, in presenza di adenomi di dimensioni più contenute, la ripresa post-operatoria risulta più rapida e il tasso di successo maggiore. Al fine di poter eseguire nel cane l’exeresi mirata della sola neoplasia ipofisaria, al pari di quanto avviene nell’uomo, è stato condotto uno studio sulla tomografia computerizzata (TC) in 86 cani con PDH. Il protocollo TC non ha tuttavia permesso di individuare con precisione la posizione della neoplasia per guidare il chirurgo nella sua rimozione. In due casi riportati nel presente lavoro si è verificata una recidiva della neoplasia ipofisaria. In un soggetto si è optato per il reintervento, mentre nell’altro caso per la radioterapia. Entrambe le opzioni hanno garantito una buona qualità di vita per più di un anno dall’intervento terapeutico. Questi casi clinici dimostrano come il reintervento e la radioterapia possano essere considerate valide opzioni in caso di recidiva.

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Una tracciato anormale della rotula può provocare dolore anteriore al ginocchio dopo un’artroplastica e può condurre al fallimento dell’intervento stesso. È importante quindi valutare questo tracciato sia intra che post-operatoriamente, anche per validare disegni protesici innovativi e supportare il chirurgo per le più critiche decisioni chirurgiche al momento dell’impianto. Ad oggi però le valutazioni in-vivo della cinematica femoro-rotulea sono poche e poco attendibili; è per questi motivi che abbiamo deciso di analizzare l’articolazione con la tecnica video-fluoroscopica, appositamente adattata allo scopo di tale studio, a sei mesi di follow-up dall’intervento. Per lo studio abbiamo esaminato, tramite video-fluoroscopia 3D, sette pazienti che hanno subito l’impianto di una protesi totale al ginocchio con ricopertura della rotula. Successivamente le immagini sono state elaborate con un apposito software per ricostruire la cinematica 3D, e sono stati ottenuti i grafici per ogni grado di libertà dell’articolazione. Dall’analisi dei risultati, la tecnica utilizzata è risultata fattibile ed affidabile, infatti dai grafici si nota come la normale cinematica delle articolazioni studiate sia stata ripristinata. Questo studio, oltre a validare l’applicazione della tecnica video-fluoroscopica all’articolazione femoro-rotulea oltre che a quella tibio-femorale, dopo un confronto con i dati derivanti dalla navigazione chirurgica, ha consentito di validare anche questa tecnica intra-operatoria. Questo risultato potrà condurre ad una maggiore precisione nell’allineamento delle componenti protesiche da parte del chirurgo, con conseguente riduzione del rischio di fallimento dell’impianto.

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Fil: Palmili, Rodrigo. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Odontología

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Fil: Gubilei, Eliana Soledad. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación. Instituto de Investigaciones en Humanidades y Ciencias Sociales (UNLP-CONICET); Argentina.