998 resultados para Azionamento Bilaterale Mano Robotica Protesica
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En el presente trabajo de fin de máster se realiza una investigación sobre las técnicas de preproceso del dataset de entrenamiento y la aplicación de un modelo de predicción que realice una clasificación de dı́gitos escritos a mano. El conjunto de dataset de train y test son proporcionado en la competencia de Kaggle: Digit Recognizer y provienen de la base de datos de dı́gitos manuscritos MNIST. Por tratarse de imágenes las técnicas de preproceso se concentran en obtener una imagen lo más nı́tida posible y la reducción de tamaño de la misma, objetivos que se logran con técnicas de umbralización por el método de Otsu, transformada de Wavelet de Haar y el análisis de sus componentes principales. Se utiliza Deep Learning como modelo predictivo por ajustarse a este tipo de datos, se emplean además librerı́as de código abierto implementadas en el lenguaje estádisto R. Por último se obtiene una predicción con las técnicas y herramientas mencio- nadas para ser evaluada en la competencia de Kaggle, midiendo y comparando los resultados obtenidos con el resto de participantes.
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Questa tesi si è focalizzata sulla topologia robotica. In particolare, in questo elaborato si è voluto sottolineare l’importanza della topografia dei pezzi nella visione robotica. Siamo partiti dalle definizioni di politopo e di mappa gaussiana estesa, per poi passare ad alcuni punti chiave della robotica, quali la definizione di posa di un oggetto, di “peg in the hole”e di forma da X. Questi punti ci hanno permesso di enunciare i teoremi di Minkowski ed Alexandrov che sono stati poi utilizzati nella costruzione del metodo EGI. Questo metodo è stato quindi utilizzato per determinare l’assetto di un oggetto nello spazio e permettere quindi al braccio del robot di afferrarlo.
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This flyer promotes an event called "La cancion de la mano de Mike Porcel",a presentation of "Viernes de Musicalia", music by the Cuban-American musician Mike Porcel. The event was held in Spanish on September 26, 2014 at the Green Library, Room 220.
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11 documentos : ilustraciones, fotografías, gráficos.
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13 documentos : ilustraciones, fotografías.
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El estallido de la “Revolución de los Jazmines” cuestionó el éxito de un país que por más de dos décadas fue exaltado por el Banco Mundial (BM) y el Fondo Monetario Internacional (FMI) por los logros alcanzados gracias a un programa de restructuración económica. Las exigencias e inconformidades de los manifestantes, que iban más allá de la falta de garantías democráticas, permitieron ver que el país sufría de problemas estructurales relacionados a los altos niveles de desempleo, la precariedad de la situación laboral y la desigualdad. Esta monografía pretende evaluar el papel que tuvieron las reformas económicas y en general el modelo de desarrollo que siguió Túnez de la mano del FMI y el BM, en el surgimiento y consolidación de las condiciones que dieron lugar a la Revolución de los Jazmines a finales del año 2010.
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Introducción El monocultivo cafetalero había amenazado la integridad de la agricultura campesina indígena como ningún otro cultivo anterior. A pesar de que el blanco inmediato de la ira indígena era el desventurado grupo de habilitadores, el problema subyacente mas serio de la población indígena era el acceso y control de la tierra. Esta investigación se centrara en el problema de la tierra, sobre todo en San Juan Ixcoy como un ejemplo de esta lucha.
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ResumenEn este breve ensayo se plantean de modo general e introductorio ciertas relaciones históricas entre expansión cafetalera y procesos migratorios, concretamente referidos a la colonización agrícola y procesos migratorios, concretamente referidos a la colonización agrícola. Alude algunos casos caribeños y continentales, para luego sugerir posibles líneas de comparación y discusión comparada.AbstractThis brief essay provides a general introduction to certain historical relations between the expansion of coffee cultivation and migratory processes, specifically land settlement. Several Caribbean and mainland cases are mentioned, and possibilities of comparative research and discussion are suggested.
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Scopo del progetto di dottorato è stato quello di mettere a punto l’utilizzo di una tecnica alternativa, rispetto a quelle riportate in letteratura, per la risoluzione dell’ernia perineale nel cane. Tale tecnica si propone di risolvere il difetto mediante l’ausilio di una rete protesica in polipropilene in supporto all’erniorrafia perineale tradizionale, mediante sutura a punti staccati dei muscoli che costituiscono il diaframma pelvico. Questa procedura risulta meno invasiva per l’animale rispetto alla tecnica che in letteratura viene definita il gold standard, ovvero la trasposizione del muscolo otturatore interno (Shaughnessy and Monnet, 2015), ed altre tecniche traspositive, quali la trasposizione del muscolo semitendinoso (Morello et al., 2015) e del gluteo superficiale (Bellenger & Canfield, 2002), con tempi di recupero postoperatori più rapidi e una gestione più semplice da parte del proprietario, pur mantenendo eccellenti outcomes. La messa a punto di questa procedura nasce dalla necessità di trovare una tecnica semplice da eseguire, che determini una chiusura del diaframma pelvico tale da evitare la comparsa di recidive e minimizzare le complicazioni post-operatorie. L’intento del progetto è stato di combinare l’erniorrafia perineale tradizionale con l’utilizzo di reti protesiche così da ricostruire il diaframma pelvico con i muscoli deputati a svolgere tale compito e fornire, tramite la rete, un maggiore supporto alla rafia, evitando le trasposizioni muscolari che comporterebbero un intervento più demolitivo e un recupero più lento da parte del paziente. Sono stati inclusi nello studio 30 cani portatori di ernia perineale, per un totale di 50 ernie, trattati con l’intervento proposto dal progetto. Di ogni caso sono stati raccolti il segnalamento, l’anamnesi, le indagini diagnostiche e i successivi follow up post-operatori considerando le eventuali complicazioni o la comparsa di recidiva dell’ernia.
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Lo sviluppo della robotica collaborativa, in particolare nelle applicazioni di processi industriali in cui sono richieste la flessibilità decisionale di un utilizzatore umano e le prestazioni di forza e precisione garantite dal robot, pone continue sfide per il miglioramento della capacità di progettare e controllare al meglio questi apparati, rendendoli sempre più accessibili in termini economici e di fruibilità. Questo cambio di paradigma rispetto ai tradizionali robot industriali, verso la condivisone attiva degli ambienti di lavoro tra uomo e macchina, ha accelerato lo sviluppo di nuove soluzioni per rendere possibile l’impiego di robot che possano interagire con un ambiente in continua mutazione, in piena sicurezza. Una possibile soluzione, ancora non diffusa commercialmente, ma largamente presente in letteratura, è rappresentata dagli attuatori elastici. Tra gli attuatori elastici, l’architettura che ad oggi ha destato maggior interesse è quella seriale, in cui l’elemento cedevole viene posto tra l’uscita del riduttore ed il carico. La bibliografia mostra come alcuni limiti della architettura seriale possano essere superati a parità di proprietà dinamiche. La soluzione più promettente è l’architettura differenziale, che si caratterizza per l’utilizzo di riduttori ad un ingresso e due uscite. I vantaggi mostrati dai primi risultati scientifici evidenziano l’ottenimento di modelli dinamici ideali paragonabili alla più nota architettura seriale, superandola in compattezza ed in particolare semplificando l’installazione dei sensori necessari al controllo. In questa tesi viene effettuata un’analisi dinamica preliminare ed uno studio dell’attitudine del dispositivo ad essere utilizzato in contesto collaborativo. Una volta terminata questa fase, si presenta il design e la progettazione di un prototipo, con particolare enfasi sulla scelta di componenti commerciali ed il loro dimensionamento, oltre alla definizione della architettura costruttiva complessiva.
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La presente trattazione propone un metodo innovativo per la fast DC charge, che permette di collegare le colonnine di ricarica a 400 V ai veicoli con batteria ad 800 V. Il collegamento avviene tramite l’azionamento elettrico di propulsione, che deve dunque essere riconfigurato durante la ricarica sotto forma di “integrated boost DC/DC converter”. L'elaborato illustra il modello matematico del sistema, lo schema di controllo in ambiente Simulink ed i risultati delle simulazioni. Infine, sono illustrate le prove a banco effettuate sul sistema in esame, la strumentazione utilizzata ed i risultati ottenuti per le configurazioni confrontate. Tuttavia, si dimostra che il metodo di ricarica richiede un’ulteriore induttanza per il collegamento al motore per evitare gli elevati ripple delle correnti di fase ed il conseguente surriscaldamento dei magneti rinvenuto durante le prove sperimentali.
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L'elaborato analizza il funzionamento di un integrated boost converter, operante come sistema di interfaccia per la ricarica di un veicolo elettrico operante a 800V con la colonnina di ricarica a 400V. Il convertitore utilizza le fasi dell'azionamento di trazione come induttanze di filtro. Mediante un’analisi agli elementi finiti sono stati estratti i parametri del motore elettrico di un veicolo stradale operante a 800V. Il funzionamento del convertitore è studiato in ciascuna delle configurazioni proposte in ambiente Simulink. Poi, sono state individuate le posizioni che permettono il funzionamento ottimale del sistema ed infine sono state eseguite le prove a banco per verificare le previsioni dei modelli matematici dell'integrated boost converter. Si è quindi ottenuta una configurazione dell'azionamento a bordo del veicolo che permette il trasferimento di energia tra batteria e colonnina di ricarica a tensione inferiore, seppur siano richiesti sviluppi futuri per poter avere una ricarica completa della batteria.
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Universidade Estadual de Campinas. Faculdade de Educação Física
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Root canal treatment is a frequently performed dental procedure and is carried out on teeth in which irreversible pulpitis has led to necrosis of the dental pulp. Removal of the necrotic tissue remnants and cleaning and shaping of the root canal are important phases of root canal treatment. Treatment options include the use of hand and rotary instruments and methods using ultrasonic or sonic equipment. OBJECTIVES: The objectives of this systematic review of randomized controlled trials were to determine the relative clinical effectiveness of hand instrumentation versus ultrasonic instrumentation alone or in conjunction with hand instrumentation for orthograde root canal treatment of permanent teeth. MATERIAL AND METHODS: The search strategy retrieved 226 references from the Cochrane Oral Health Group Trials Register (7), the Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL) (12), MEDLINE (192), EMBASE (8) and LILACS (7). No language restriction was applied. The last electronic search was conducted on December 13th, 2007. Screening of eligible studies was conducted in duplicate and independently. RESULTS: Results were to be expressed as fixed-effect or random-effects models using mean differences for continuous outcomes and risk ratios for dichotomous outcomes with 95% confdence intervals. Heterogeneity was to be investigated including both clinical and methodological factors. No eligible randomized controlled trials were identifed. CONCLUSIONS: This review illustrates the current lack of published or ongoing randomized controlled trials and the unavailability of high-level evidence based on clinically relevant outcomes referring to the effectiveness of ultrasonic instrumentation used alone or as an adjunct to hand instrumentation for orthograde root canal treatment. In the absence of reliable research-based evidence, clinicians should base their decisions on clinical experience, individual circumstances and in conjunction with patients' preferences where appropriate. Future randomized controlled trials might focus more closely on evaluating the effectiveness of combinations of these interventions with an emphasis on not only clinically relevant, but also patient-centered outcomes.