988 resultados para right pulmonary artery
Resumo:
Pós-graduação em Fisiopatologia em Clínica Médica - FMB
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
Pós-graduação em Ciência Animal - FMVA
Resumo:
Pós-graduação em Doenças Tropicais - FMB
Resumo:
Pós-graduação em Doenças Tropicais - FMB
Resumo:
Objectives To evaluate the accuracy and probabilities of different fetal ultrasound parameters to predict neonatal outcome in isolated congenital diaphragmatic hernia (CDH). Methods Between January 2004 and December 2010, we evaluated prospectively 108 fetuses with isolated CDH (82 left-sided and 26 right-sided). The following parameters were evaluated: gestational age at diagnosis, side of the diaphragmatic defect, presence of polyhydramnios, presence of liver herniated into the fetal thorax (liver-up), lung-to-head ratio (LHR) and observed/expected LHR (o/e-LHR), observed/expected contralateral and total fetal lung volume (o/e-ContFLV and o/e-TotFLV) ratios, ultrasonographic fetal lung volume/fetal weight ratio (US-FLW), observed/expected contralateral and main pulmonary artery diameter (o/e-ContPA and o/eMPA) ratios and the contralateral vascularization index (Cont-VI). The outcomes were neonatal death and severe postnatal pulmonary arterial hypertension (PAH). Results Neonatal mortality was 64.8% (70/108). Severe PAH was diagnosed in 68 (63.0%) cases, of which 63 died neonatally (92.6%) (P < 0.001). Gestational age at diagnosis, side of the defect and polyhydramnios were not associated with poor outcome (P > 0.05). LHR, o/eLHR, liver-up, o/e-ContFLV, o/e-TotFLV, US-FLW, o/eContPA, o/e-MPA and Cont-VI were associated with both neonatal death and severe postnatal PAH (P < 0.001). Receiver-operating characteristics curves indicated that measuring total lung volumes (o/e-TotFLV and US-FLW) was more accurate than was considering only the contralateral lung sizes (LHR, o/e-LHR and o/e-ContFLV; P < 0.05), and Cont-VI was the most accurate ultrasound parameter to predict neonatal death and severe PAH (P < 0.001). Conclusions Evaluating total lung volumes is more accurate than is measuring only the contralateral lung size. Evaluating pulmonary vascularization (Cont-VI) is the most accurate predictor of neonatal outcome. Estimating the probability of survival and severe PAH allows classification of cases according to prognosis. Copyright (C) 2011 ISUOG. Published by John Wiley & Sons, Ltd.
Resumo:
In questo lavoro ci siamo posti come obiettivo lo studio della disfunzione atrio-ventricolare mediante tecniche ecocardiografiche avanzate (come il Tissue Doppler Imaging - TDI) in cani affetti da malattia mitralica cronica (MVD). Una prima parte è volta alla valutazione della funzionalità diastolica del ventricolo destro. Ci siamo proposti di analizzare la funzione del ventricolo destro in cani affetti da malattia del cuore sinistro per comprendere se quest’ultima possa condizionare direttamente la performance del settore cardiaco controlaterale. I risultati più importanti che abbiamo riscontrato sono: l’assenza di differenze significative nella disfunzione sisto-diastolica del ventricolo destro in cani con MVD a diverso stadio; la diretta correlazione tra le variabili TDI di funzionalità del ventricolo destro con il grado di disfunzione del ventricolo sinistro, come indicatori di interdipendenza ventricolare; ed infine il riscontro di una maggior tendenza ad alterazioni diastoliche del ventricolo sinistro in cani con ipertensione polmonare. A quest’ultimo proposito, per quanto riguarda le variabili TDI, il rapporto E/e’ dell’anulus mitralico laterale e settale è risultato avere una differenza significativa tra i cani con ipertensione polmonare e quelli privi di ipertensione polmonare (P<0,01). Nel secondo studio abbiamo applicato il TDI per l’analisi della funzione sisto-diastolica dell’atrio sinistro. Il lavoro è stato articolato in una parte di validazione della metodica su cani normali ed una su animali affetti da MDV. I risultati ottenuti mostrano che la valutazione ecocardiografica delle proprietà di deformazione dell’atrio sinistro basata sul TDI è attuabile e riproducibile nel cane. Abbiamo fornito dei valori di normalità per questa specie e confrontato questi dati con quelli ricavati in cani portatori di MVD. Le differenza tra le varie classi di malattia, nei diversi gradi di dilatazione atriale, sono risultate limitate, ma abbiamo individuato delle correlazioni tra i parametri TDI ed alcune variabili di funzionalità atriale.
Resumo:
L'intervento di connessione cavo-polmonare totale (TCPC) nei pazienti portatori di cuore univentricolare, a causa della particolare condizione emodinamica, determina un risentimento a carico di numerosi parenchimi. Scopo della ricerca è di valutare l'entità di questo danno ad un follow-up medio-lungo. Sono stati arruolati 115 pazienti, sottoposti ad intervento presso i centri di Cardiochirurgia Pediatrica di Bologna (52 pz) e Torino (63 pz). Il follow-up medio è stato di 125±2 mesi. I pazienti sono stati sottoposti ad indagine emodinamica (88 pz), test cardiopolmonare (75 pz) e Fibroscan ed ecografia epatica (47 pz). La pressione polmonare media è stata di 11.5±2.6mmHg, ed in 12 pazienti i valori di pressione polmonare erano superiori a 15mmHg. La pressione atriale media era di 6.7±2.3mmHg ed il calcolo delle resistenze vascolari polmonari indicizzate (RVP) era in media di 2±0.99 UW/m2. In 29 pazienti le RVP erano superiori a 2 UW/m2. La VO2 max in media era pari a 28±31 ml/Kg/min, 58±15 % del valore teorico. La frequenza cardiaca massima all'apice dello sforzo era di 151±22 bpm, pari al 74±17% del valore teorico. Il Fibroscan ha fornito un valore medio di 17.01 kPa (8-34.3kPa). Cinque pazienti erano in classe F2, 9 pazienti in classe F3 e 33 pazienti risultavano in classe F4. Nei pazienti con follow-up maggiore di 10 anni il valore di stiffness epatica (19.6±5.2kPa) è risultato significativamente maggiore a quello dei pazienti con follow-up minore di 10 anni (15.1±5.8kPa, p<0.01). La frequenza cardiaca massima raggiunta durante lo sforzo del test cardiopolmonare è risultata significativamente correlata alla morfologia del ventricolo unico, risultando del 67.8±14.4% del valore teorico nei pazienti portatori di ventricolo destro contro il 79.6±8.7% dei portatori di ventricolo sinistro (p=0.006). L'intervento di TCPC determina un risentimento a carico di numerosi parenchimi proporzionale alla lunghezza del follow-up, e necessita pertanto un costante monitoraggio clinico-strumentale multidisciplinare.
Resumo:
La BCPA e’ ormai utilizzata routinariamente come stadio intermedio della palliazione di Fontan nel trattamento dei cuori funzionalmente univentricolari e si conferma intervento a ridotta mortalità e morbilità. La crescita delle arterie polmonari dopo BCPA è abbastanza variabile ed imprevedibile, le dimensioni indicizzate dei rami principali sembrano tendenzialmente ridotte, tranne quelle dell’arteria lobare inferiore destra, la quale beneficerebbe del flusso preferenziale della BCPA. Proprio i pazienti con arterie polmonari più piccole mostrerebbero un maggior incremento di dimensioni delle stesse dopo BPCA. Il ruolo ed i vantaggi del flusso accessorio nella BCPA sono ancora da definire; tuttavia sembrerebbe offrire vantaggi in termini di crescita delle arterie polmonari, soprattutto il ramo lobare sinistro, e di miglior outcome dopo TCPC.
Resumo:
Cardiac papillary fibroelastoma is a benign tumor that mainly affects cardiac valves. The tumor has the potential to cause angina and myocardial infarction due to embolization of tumor fragments. We describe a rare case of right coronary artery ostial obstruction by a 12 x 19 mm sized papillary fibroelastoma located in the sinus of Valsalva. The report underlies the importance of echocardiography in diagnosis and intraoperative treatment of this type of cardiac mass.
Resumo:
Lung recruitment maneuvers (RMs), used to reopen atelectatic lung units and to improve oxygenation during mechanical ventilation, may result in hemodynamic impairment. We hypothesize that pulmonary arterial hypertension aggravates the consequences of RMs in the splanchnic circulation. Twelve anesthetized pigs underwent laparotomy and prolonged postoperative ventilation. Systemic, regional, and organ blood flows were monitored. After 6 h (= baseline), a recruitment maneuver was performed with sustained inflation of the lungs. Thereafter, the pigs were randomly assigned to group C (control, n = 6) or group E with endotoxin-induced pulmonary arterial hypertension (n = 6). Endotoxemia resulted in a normotensive and hyperdynamic state and a deterioration of the oxygenation index by 33%. The RM was then repeated in both groups. Pulmonary artery pressure increased during lipopolysaccharide infusion from 17 ± 2 mmHg (mean ± SD) to 31 ± 10 mmHg and remained unchanged in controls (P < 0.05). During endotoxemia, RM decreased aortic pulse pressure from 37 ± 14 mmHg to 27 ± 13 mmHg (mean ± SD, P = 0.024). The blood flows of the renal artery, hepatic artery, celiac trunk, superior mesenteric artery, and portal vein decreased to 71% ± 21%, 69% ± 20%, 76% ± 16%, 79% ± 18%, and 81% ± 12%, respectively, of baseline flows before RM (P < 0.05 all). Organ perfusion of kidney cortex, kidney medulla, liver, and jejunal mucosa in group E decreased to 65% ± 19%, 77% ± 13%, 66% ± 26%, and 71% ± 12%, respectively, of baseline flows (P < 0.05 all). The corresponding recovery to at least 90% of baseline regional blood flow and organ perfusion lasted 1 to 5 min. Importantly, the decreases in regional blood flows and organ perfusion and the time to recovery of these flows did not differ from the controls. In conclusion, lipopolysaccharide-induced pulmonary arterial hypertension does not aggravate the RM-induced significant but short-lasting decreases in systemic, regional, and organ blood flows.
Resumo:
The authors report on bilateral simultaneous knee arthroplasty in a 40-year-old male patient with haemophilia A, high inhibitor titre and an aneurysma spurium of the right popliteal artery. Both knees showed a fixed flexion deformity of 20 degrees. To build up haemostasis, treatment with activated prothrombin complex concentrate (APCC) and recombinant activated factor seven (rFVIIa) was initiated preoperatively. A tourniquet was used on both sides during the operation and factor VIII (FVIII) was administered to further correct coagulopathy. On the eleventh postoperative day the patient complained of increasing pain and pressure in the right knee. An ultrasound suggested aneurysm, which was confirmed by substraction angiography. Under the protection of rFVIIa the aneurysm could be coiled and further rehabilitation was uneventful. At one year post-op the patient presented a range of motion of 90/5/0 degrees for both knees and had returned to full time office work. This case indicates that haemophiliacs with high antibody titre and destruction of both knees can be operated on in one session in order to diminish the operative risk of two consecutive surgical procedures, thus allowing an effective rehabilitation programme. Because of the significant frequency of popliteal aneurysms, preoperative angiography is recommended.
Resumo:
Thrombotic events are being increasingly recognized during the neonatal period. An infant girl was born at 29 weeks' gestation after a pregnancy complicated by twin-to-twin transfusion syndrome. After an initial uncomplicated clinical course, her oxygen requirement increased, which was interpreted as an early sign of bronchopulmonary dysplasia. At 3 weeks of age, she suddenly collapsed and died of severe pulmonary hypertension. At autopsy, multiple pulmonary artery emboli and several older renal vein thromboses were found. Results of genetic analyses of the infant and her family were negative for thrombophilia. Although embolism represents a frequent emergency in adults, fatal pulmonary embolism has never, to our knowledge, been described for premature infants. This case suggests that thrombotic events are underdiagnosed and that additional studies are needed to define infants at risk and optimal treatment strategies.