897 resultados para Interest rate futures market


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Predicting the federal funds rate and beating the federal funds futures market: mission impossible? Not so. We employ a Markov transition process and show that this model outperforms the federal funds futures market in predicting the target federal funds rate. Thus, by using purely historical data we are able to better explain future monetary policy than a forward looking measure like the federal funds futures rate. The fact that the federal funds futures market can be beaten by a statistical model, suggests that the federal funds futures market lacks eciency. The mar- ket allocates too much weight to current Federal Reserve communication and other real-time macro events, and allocates too little weight to past monetary policy behavior.

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We examine the effects of the terms of trade and the expected real interest rate differential on the real exchange rate in a sample of small open developed economies. We employ cointegration analysis to search for possible long-term linkages. We find that while both the terms of trade and the expected real interest rate differentials affect the real exchange rate in the long run, the role of the terms of trade generally proves more consistent across countries. The speed of adjustment for the expected real interest rate differential in the error-correction model, however, is quantitatively larger than it is for the terms of trade.

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Credit-rationing model similar to Stiglitz and Weiss [1981] is combined with the information externality model of Lang and Nakamura [1993] to examine the properties of mortgage markets characterized by both adverse selection and information externalities. In a credit-rationing model, additional information increases lenders ability to distinguish risks, which leads to increased supply of credit. According to Lang and Nakamura, larger supply of credit leads to additional market activities and therefore, greater information. The combination of these two propositions leads to a general equilibrium model. This paper describes properties of this general equilibrium model. The paper provides another sufficient condition in which credit rationing falls with information. In that, external information improves the accuracy of equity-risk assessments of properties, which reduces credit rationing. Contrary to intuition, this increased accuracy raises the mortgage interest rate. This allows clarifying the trade offs associated with reduced credit rationing and the quality of applicant pool.

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Recently, steady economic growth rates have been kept in Poland and Hungary. Money supplies are growing rather rapidly in these economies. In large, exchange rates have trends of depreciation. Then, exports and prices show the steady growth rates. It can be thought that per capita GDPs are in the same level and development stages are similar in these two countries. It is assumed that these two economies have the same export market and export goods are competing in it. If one country has an expansion of monetary policy, price increase and interest rate decrease. Then, exchange rate decrease. Exports and GDP will increase through this phenomenon. At the same time, this expanded monetary policy affects another country through the trade. This mutual relationship between two countries can be expressed by the Nash-equilibrium in the Game theory. In this paper, macro-econometric models of Polish and Hungarian economies are built and the Nash- equilibrium is introduced into them.

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The installment of a new government has augmented the prospect for implementing disinflation and exchange rate unification in Myanmar. A close look at the state budget shows that the reform of the budget system for state economic enterprises (SEEs) is essential. Reforms need to hold the replacement of controlled prices including the official exchange rate with market prices in SEE operations, and the separation of the SEEs from the state budget. But separating the SEEs from the state budget will necessitate careful planning to cope with SEE bankruptcies which would imposes another fiscal burden on the government. Therefore, economic viability must be a criterion for the continuation of their operations.

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The simulation of interest rate derivatives is a powerful tool to face the current market fluctuations. However, the complexity of the financial models and the way they are processed require exorbitant computation times, what is in clear conflict with the need of a processing time as short as possible to operate in the financial market. To shorten the computation time of financial derivatives the use of hardware accelerators becomes a must.

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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.

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This Commentary summarises the main reasons why the ECB can no longer delay launching a massive bond-buying programme, also including sovereigns of eurozone member countries, and why such interventions will indeed be effective in raising inflation, thus restoring the ECB’s credibility and spurring economic activity. A credible programme must continue either until an explicit inflation target has been achieved or the ECB balance sheet has reached the €2 trillion target already announced by the ECB’s Governing Council. Regardless of how such interventions will be undertaken, they will reduce interest-rate spreads between eurozone markets, but it is nevertheless important that the ECB designs its operations so as to avoid any implication of direct support or deficit financing facilitation for the eurozone’s most indebted countries. Finally, some kind of guarantee against first losses by the ECB on its sovereign bonds may be appropriate, while entrusting open market operations to each national central bank for their own sovereigns could threaten the very survival of monetary union.

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O presente trabalho, visa implementar uma perfumaria na província de Benguela-Angola, e tem como objetivo identificar a relevância da mesma e aferir a viabilidade económica e financeira do negócio. O setor da perfumaria e cosméticos ainda são dos menos competitivos em Benguela, contudo o segmento desta junção apresenta uma enorme margem de progressão, pois a oferta ainda é escassa, e existe uma tendência de se procurar cada vez mais estes produtos. A ideia surgiu devido a presença de uma realidade precária na oferta e procura desses produtos naquela província em geral, para além disso, alia-se o facto de não existir nenhuma perfumaria na zona onde se pretende instalar a perfumaria. Como tal, entendeu-se estar perante uma boa oportunidade de negócio. Os meios financeiros necessários foram de, 70% de capitais próprios e 30% através de empréstimo bancário, a uma taxa de juro anual de 14%. O montante total do financiamento foi de 15 306 060,00 AOA. Com base em estudos científicos, pesquisas de campo, livros, entrevistas a pessoas singulares e coletivas, e um plano financeiro aplicado bem elaborado, obtivemos resultados satisfatórios principalmente se analisarmos os três critérios de avaliação mais preponderantes de um projeto aplicado tais como o valor atual líquido de 617 051 187,75 AOA, taxa interna de rentabilidade de 56,40%, e é expectável que o período de recuperação do investimento seja aproximadamente de 3 anos. Consequentemente, foram utilizadas técnicas estratégicas académicas focadas nas características do mercado que apresentaram boas perspetivas futuras através de uma relação entre a visão do investimento o custo de oportunidade do negócio. Portanto, conclui-se que é um investimento viável, devido a características do mercado e os recursos tangíveis e intangíveis que nele ostentam, bem como as perspetivas futuras de sustentabilidade que a mesma apresenta.

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Thesis (Ph.D.)--University of Washington, 2016-06

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This paper investigates the hypotheses that the recently established Mexican stock index futures market effectively serves the price discovery function, and that the introduction of futures trading has provoked volatility in the underlying spot market. We test both hypotheses simultaneously with daily data from Mexico in the context of a modified EGARCH model that also incorporates possible cointegration between the futures and spot markets. The evidence supports both hypotheses, suggesting that the futures market in Mexico is a useful price discovery vehicle, although futures trading has also been a source of instability for the spot market. Several managerial implications are derived and discussed. (C) 2004 Elsevier B.V. All rights reserved.

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This paper examines execution costs and the impact of trade size for stock index futures using price-volume transaction data from the London International Financial Futures and Options Exchange. Consistent with Subrahmanyam [Rev. Financ. Stud. 4 (1991) 11] we find that effective half spreads in the stock index futures market are small compared to stock markets, and that trades in stock index futures have only a small permanent price impact. This result is important as it helps to better understand the success of equity index products such as index futures and Exchange Traded Funds. We also find that there is no asymmetry in the post-trade price reaction between purchases and sales for stock index futures across various trade sizes. This result is consistent with the conjecture in Chan and Lakonishok [J. Financ. Econ. 33 (1993) 173] that the asymmetry surrounding block trades in stock markets is due to the high cost of short selling and the general reluctance of traders to short sell on stock markets. (C) 2004 Elsevier B.V. All rights reserved.

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The present paper investigates the characteristics of short-term interest rates in several countries. We examine the importance of nonlinearities in the mean reversion and volatility of short-term interest rates. We examine various models that allow the conditional mean (drift) and conditional variance (diffusion) to be functions of the current short rate.We find that different markets require different models. In particular, we find evidence of nonlinear mean reversion in some of the countries that we examine, linear mean reversion in others and no mean reversion in some countries. For all countries we examine, there is strong evidence of the need for the volatility of interest rate changes to be highly sensitive to the level of the short-term interest rate. Out-of-sample forecasting performance of one-factor short rate models is poor, stemming from the inability of the models to accommodate jumps and discontinuities in the time series data.

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A reação dos mercados às alterações na taxa básica de juros é relevante para toda a economia. O entendimento da relação entre a política monetária e as taxas de juros é de extrema importância, uma vez que surpresas monetárias, ou seja, os erros de previsão do mercado a respeito das alterações da meta da Taxa Selic, podem afetar as taxas de juros de diferentes maturidades ou vencimentos, impactando diretamente a Administração Financeira. O objetivo deste estudo foi analisar a variação da Estrutura a Termo da Taxa de Juros (ETTJ) quando verificadas surpresas monetárias na ocasião da decisão do Comitê de Política Monetária (Copom) a respeito da meta da Taxa Selic. Para isso, foi desenvolvido um estudo descritivo quantitativo, que considerou as 88 reuniões ordinárias do Copom realizadas no período de janeiro de 2004 a dezembro de 2013. As surpresas monetárias foram identificadas através de duas formas distintas. Na primeira forma foram consideradas as taxas do contrato de DI1 referente ao último negócio realizado no pregão da data da reunião do Copom, e a taxa do primeiro negócio realizado no pregão seguinte. Desta maneira foram identificadas 11 surpresas monetárias. Na segunda forma foram consideradas as taxas médias verificadas nos mesmos contratos e ocasiões citados anteriormente, sendo assim identificadas 10 surpresas monetárias. Já para a análise da relação entre as variações da ETTJ e as surpresas monetárias foram considerados os vencimentos de 2, 3, 6, 9, 12, 15, 18 e 24 meses. Como resultado foi possível observar que as surpresas monetárias e as variações na ETTJ são diretamente proporcionais, movendo-se na mesma direção, para as duas formas distintas de surpresas monetárias identificadas neste estudo. Além disso, foi empregada nas análises a questão da unanimidade na decisão do Copom, com o objetivo testar o seu conteúdo informacional, e observou-se como resultado uma menor variação da ETTJ em ocasiões em que a decisão do Copom foi unânime. Em resumo, entende-se que os resultados encontrados no presente estudo estão em linha aos apresentados por outros autores, sendo possível comprovar a correlação existente entre as variações da ETTJ e as surpresas monetárias, bem como verificar que a magnitude das variações diminui ao longo da ETTJ, fato este que pode ser relacionado à transparência da política monetária nacional e à experiência na vigência do sistema de metas para a inflação.

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As empresas que almejam garantir e melhorar sua posição dentro de em um mercado cada vez mais competitivo precisam estar sempre atualizadas e em constante evolução. Na busca contínua por essa evolução, investem em projetos de Pesquisa & Desenvolvimento (P&D) e em seu capital humano para promover a criatividade e a inovação organizacional. As pessoas têm papel fundamental no desenvolvimento da inovação, mas para que isso possa florescer de forma constante é preciso comprometimento e criatividade para a geração de ideias. Criatividade é pensar o novo; inovação é fazer acontecer. Porém, encontrar pessoas com essas qualidades nem sempre é tarefa fácil e muitas vezes é preciso estimular essas habilidades e características para que se tornem efetivamente criativas. Os cursos de graduação podem ser uma importante ferramenta para trabalhar esses aspectos, características e habilidades, usando métodos e práticas de ensino que auxiliem no desenvolvimento da criatividade, pois o ambiente ensino-aprendizagem pesa significativamente na formação das pessoas. O objetivo deste estudo é de identificar quais fatores têm maior influência sobre o desenvolvimento da criatividade em um curso de graduação em administração, analisando a influência das práticas pedagógicas dos docentes e as barreiras internas dos discentes. O referencial teórico se baseia principalmente nos trabalhos de Alencar, Fleith, Torrance e Wechsler. A pesquisa transversal de abordagem quantitativa teve como público-alvo os alunos do curso de Administração de uma universidade confessional da Grande São Paulo, que responderam 465 questionários compostos de três escalas. Para as práticas docentes foi adaptada a escala de Práticas Docentes em relação à Criatividade. Para as barreiras internas foi adaptada a escala de Barreiras da Criatividade Pessoal. Para a análise da percepção do desenvolvimento da criatividade foi construída e validada uma escala baseada no referencial de características de uma pessoa criativa. As análises estatísticas descritivas e fatoriais exploratórias foram realizadas no software Statistical Package for the Social Sciences (SPSS), enquanto as análises fatoriais confirmatórias e a mensuração da influência das práticas pedagógicas e das barreiras internas sobre a percepção do desenvolvimento da criatividade foram realizadas por modelagem de equação estrutural utilizando o algoritmo Partial Least Squares (PLS), no software Smart PLS 2.0. Os resultados apontaram que as práticas pedagógicas e as barreiras internas dos discentes explicam 40% da percepção de desenvolvimento da criatividade, sendo as práticas pedagógicas que exercem maior influencia. A pesquisa também apontou que o tipo de temática e o período em que o aluno está cursando não têm influência sobre nenhum dos três construtos, somente o professor influencia as práticas pedagógicas.