939 resultados para Incendio forestal


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Se presenta una etnohistoria ambiental de la producción forestal en el bosque atlántico altoparanaense de Misiones (Argentina), entre 1874 y 2010. Para ello se utiliza el enfoque de la historia ambiental que se propone conocer las prácticas e ideas con las que una sociedad interviene la naturaleza (Arnold, 1992). Es etnohistoria, porque se orienta a caracterizar la diversidad de grupos sociales ágrafos y subalternos. En base a diferencias tecnológicas, de recurso y de territorio en uso, el período estudiado se subdividió en tres etapas: a) 1874 a 1920: la representación hegemónica es la selva como enemigo a vencer para integrar a Misiones a la Nación. b) 1930 a 1960: la selva es fuente de materia prima a costo cero. c) 1970 a 2010: la selva es resguardada en áreas de reserva, se define a la plantación monocultivo de árboles como bosque. La hipótesis central del artículo es que este abordaje histórico y etnográfico a la vez, posibilita entender la relación naturaleza-cultura como un proceso de configuración simultánea de dominios excluyentes, donde la clase y la diversidad étnica determinan experiencias sociales particulares del ambiente.

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Tradicionalmente, la cuestión de la resistencia ha recibido escasa atención académica, tal vez porque las manifestaciones colectivas, organizadas y públicas de protesta han sido poco frecuentes entre los trabajadores rurales del campo uruguayo. Lo que se propone aquí es introducir una nueva mirada en torno a las resistencias, que permita dar cuenta de los canales por los cuales se expresan las tensiones consustanciales al trabajo. Para esto se partió de una mirada relacional sobre las resistencias, entendidas en una permanente y conflictiva relación con las estrategias empresariales de control que se configuran en los procesos de trabajo. Dicho tema general fue abordado en el caso particular de los trabajadores de la fase agraria de la cadena forestal - celulósica en Uruguay.

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Introducción En los últimos años se ha llegado a un consenso mundial acerca de la necesidad de un desarrollo sostenible. Este hecho ha permitido contar con un cambio de perspectiva respecto del desarrollo, que se entiende como un proceso en el cual es necesario reconciliar aspectos económicos y sociales con las dimensiones biofísicas e los recursos naturales, y la capacidad del ecosistema para brindar servicios ambientales, para que la sociedad pueda continuar su proceso evolutivo…

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A expansão da divisão internacional do trabalho nos séculos XIX e XX advindos dos interesses do centro do sistema capitalista fez aprofundar, no caso da América Latina, os interesses de grandes capitais. Pela pujança econômica e forte processo de exploração, destacamos os casos da empresa inglesa The Forestal Land, Timber and Railways Company Limited (La Forestal) e a empresa estadunidense Southern Brazil Lumber and Colonization (Lumber) pertencente ao Grupo Farquhar, objetivando-se analisar comparativamente suas dinâmicas econômicas e o que provocaram à sociedade, economia e natureza local/regional. Das dinâmicas regionais imprimidas por essas empresas resultou grande exploração e conflitos, gerando movimentos de trabalhadores, no caso das províncias do norte argentino, e, no caso do sul brasileiro, servindo como um dos estopins da Guerra do Contestado, ocorrida em espaços dos atuais territórios dos estados de Santa Catarina e Paraná.

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Il presente lavoro di tesi vuole focalizzare l’attenzione sull’impiego del GNL per la propulsione navale, analizzando aspetti legati alla sicurezza delle infrastrutture necessarie a tale scopo. Si sono considerati due diversi casi di studio: il primo riguarda un deposito costiero attrezzato per poter svolgere attività di rifornimento per imbarcazioni, mentre il secondo caso interessa una nave da trasporto passeggeri alimentata a GNL. È stata condotta un’analisi del rischio: l’identificazione dei pericoli ha seguito le linee guida proposte dalla metodologia MIMAH, oltre a sfruttare risultati di analisi HAZOP e HAZID. La stima delle frequenze di rilascio è stata effettuata con la tecnica della parts count, sulla base di valori ottenuti da database affidabilistici. La valutazione delle conseguenze è stata realizzata con il supporto del software DNV PHAST, utilizzando come riferimento i valori soglia proposti dal D.M. 9/5/2001. È stata infine impostata una modellazione fluidodinamica con lo scopo di valutare la possibilità di rottura catastrofica dei serbatoi di stoccaggio dovuta ad un’eccessiva pressurizzazione causata da una situazione di incendio esterno. Le simulazioni sono state condotte con il supporto del software CFD ANSYS® FLUENT® 17.2. Si è modellata una situazione di completo avvolgimento dalle fiamme considerando due geometrie di serbatoio diverse, nel caso di materiale isolante integro o danneggiato. I risultati ottenuti dall’analisi del rischio mostrano come i danni derivanti da un ipotetico scenario incidentale possano avere conseguenze anche significative, ma con valori di frequenze di accadimento tipici di situazioni rare. Lo studio fluidodinamico del comportamento di serbatoi di stoccaggio avvolti dalle fiamme ha evidenziato come questi siano capaci di resistere a condizioni gravose di incendio per tempi prolungati senza che si abbia una pressurizzazione tale da destare preoccupazione per l’integrità strutturale delle apparecchiature.

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Il progetto alla base della presente tesi di laurea, sviluppato presso la Dow Italia di Correggio (RE), riguarda lo studio di formulazioni di materiali compositi con matrice polimerica a base di isocianurato, al fine di preparare manufatti con migliorato comportamento in condizioni d’incendio. In particolare si cerca di migliorare il parametro di tenuta isolamento nei test di resistenza al fuoco di serramenti. In bibliografia sono presenti numerosi esempi di matrici polimeriche usate per lo sviluppo di questi materiali, principalmente a base di silicio, mentre la matrice organica che è stata utilizzata in questo progetto è a base di poliisocianurato (PIR) rigido, scelto per la sua elevata stabilità termica. Sono stati analizzati nel dettaglio i vari approcci che sono stati affrontati al fine d’individuare la formulazione più adeguata per lo scopo che ci si è prefissati.

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Le tecniche di fluidodinamica computazionale vengono utilizzate in numerosi settori dell’ingegneria per risolvere in modo efficiente i problemi di flusso e di termodinamica nei fluidi. Uno di questi settori in cui si è diffuso l’utilizzo delle tecniche CFD (Computational Fluid Dynamics) è il settore dell’ingegneria antincendio. Tra i vari software di simulazione presenti, FDS (Fire Dynamics Simulator) è quello più diffuso nella comunità antincendio e utilizzato all’interno della presente analisi. L’elaborato introduce le basi dell’ingegneria antincendio spiegando le varie fasi attraverso il quale passa la metodologia prestazionale, passando poi ad approfondire le dinamiche d’incendio, in particolare nelle gallerie stradali e le tecniche di modellazione termo fluidodinamica degli incendi. L’analisi tratta il confronto tra delle prove d’incendio in scala reale effettuate all’interno di una galleria e le relative simulazioni fluidodinamiche realizzate al fine di verificare la corrispondenza tra la modellazione con software e l’effettiva evoluzione dell’incendio. Nell’analisi verranno confrontati diversi metodi di modellazione, evidenziando i vantaggi e i limiti incontrati nel corso delle simulazioni, confrontandoli al tempo stesso con i risultati ottenuti dai test in scala reale. I modelli ottenuti hanno permesso di estendere le simulazioni a focolari di potenza maggiore al fine di effettuare un’analisi delle prestazioni antincendio della galleria oggetto di studio.

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Negli ultimi anni si sono riscontrati in tutto il territorio Nazionale un consistente aumento di eventi incendiari negli impianti di stoccaggio e smaltimento rifiuti. In questo elaborato troviamo una prima panoramica sulle normative nazionali riguardanti la prevenzione incendi, le emergenze e l’ambiente. Successivamente si focalizza l’attenzione sulle Linee Guida dei piani di Emergenza Esterni .La parte delle linee guida relativa al “Metodo ad indici per la classificazione del rischio incendio negli impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti” , è stata elaborata a partire dalla metodologia per la gestione del rischio di incendio negli impianti di deposito di rifiuti. Le linee guida a cui ci si riferisce hanno ritenuto di considerare l'incendio quale scenario di riferimento per la valutazione del rischio dell'impianto, anche a seguito della complessità e variabilità delle caratteristiche dei rifiuti che comportano una differente pericolosità degli effluenti. La procedura sviluppata prevede un metodo di valutazione del rischio ad indici che consiste nell’attribuire determinati punteggi a fattori di rischio e misure di prevenzione e protezione presenti nell’impianto e considerando i pericoli per la salute umana e l’ambiente circostante. Il metodo ha l’obiettivo di semplificare e unificare i criteri di classificazione dei livelli di rischio in tali impianti, in base al livello viene quindi stabilita una certa distanza di attenzione su cui poi si baseranno i Piani di Emergenza Esterni. Il metodo ad indici esposto nelle Linee Guida è stato quindi testato su un caso studio. I risultati ottenuti da tale elaborazione sono stati poi integrati e contestualizzati con l’ausilio del software QGIS attraverso il quale si sono ricavate mappe raffiguranti i vari impianti e le loro rispettive distanze di attenzione, le quali saranno conferite alle autorità competenti per lo sviluppo di efficienti Piani di Emergenza Esterni.

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Due to its relationship with other properties, wood density is the main wood quality parameter. Modern, accurate methods - such as X-ray densitometry - are applied to determine the spatial distribution of density in wood sections and to evaluate wood quality. The objectives of this study were to determinate the influence of growing conditions on wood density variation and tree ring demarcation of gmelina trees from fast growing plantations in Costa Rica. The wood density was determined by X-ray densitometry method. Wood samples were cut from gmelina trees and were exposed to low X-rays. The radiographic films were developed and scanned using a 256 gray scale with 1000 dpi resolution and the wood density was determined by CRAD and CERD software. The results showed tree-ring boundaries were distinctly delimited in trees growing in site with rainfall lower than 25 10 mm/year. It was demonstrated that tree age, climatic conditions and management of plantation affects wood density and its variability. The specific effect of variables on wood density was quantified by for multiple regression method. It was determined that tree year explained 25.8% of the total variation of density and 19.9% were caused by climatic condition where the tree growing. Wood density was less affected by the intensity of forest management with 5.9% of total variation.