1000 resultados para CORTE NACIONAL DE JUSTICIA. SALA ESPECIALIZADA DE LO CONTENCIOSO TRIBUTARIO


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Pós-graduação em Direito - FCHS

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A bovinocultura é um dos principais destaques dentro do universo pecuário brasileiro e mundial, uma vez que o rebanho nacional é detentor do expressivo número de 200 milhões de cabeças entre as atividades de corte e leite, produzindo um valor bruto estimado em 67 bilhões de reais. Ainda assim, a pecuária de corte nacional apresenta baixos índices produtivos por continuar sendo conduzida, ao menos em considerável parcela do país, como uma atividade extrativista que emprega reduzido uso de insumos e biotecnologias, como inseminação artificial, transferência de embriões, fertilização in vitro e inseminação artificial em tempo fixo. No atual cenário mundial, essa característica da bovinocultura brasileira necessita ser alterada para que a atividade torne-se ainda mais rentável e competitiva. Neste caso, a pecuária de corte nacional terá que se apoiar no aumento de sua eficiência reprodutiva e produtiva, tendo como principais alternativas para atingir tal objetivo a elevação do número de vacas com estro no início da estação de monta, o aumento na taxa de concepção no primeiro serviço e a redução no intervalo entre partos, de improdutivos 21 meses para um ano, tempo considerado ideal e de máxima eficiência reprodutiva de um rebanho. Assim sendo, torna-se imprescindível elencar os principais fatores prolongadores do intervalo entre partos para, somente depois, instituir um ou mais métodos para se reduzir essa eficiência reprodutiva e finalmente impulsionar ainda mais a pecuária bovina brasileira

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Pós-graduação em Genética e Melhoramento Animal - FCAV

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La necessità di conservazione e recupero di murature, di qualsiasi interesse storico/architettonico, ha evidenziato la necessità di conoscere il più dettagliatamente possibile le caratteristiche strutturali delle opere interessate: un intervento risulterà tanto più efficace e adatto agli scopi prefissi quanto maggiore sarà la conoscenza dell’opera, della sua evoluzione, dei materiali utilizzati per la realizzazione, della tecnica costruttiva e della struttura portante. Spesso è necessario eseguire interventi di adeguamento sismico di comuni edifici su cui poter intervenire più o meno indiscriminatamente, mentre, per opere di interesse storico è necessario ridurre al minimo l’invasività degli interventi: in tutti e due i casi, una buona riuscita dell’intervento dipende dalla conoscenza dell’organismo strutturale sul quale si deve operare. Come spesso accade, anche per opere di recente costruzione, risulta difficile poter recuperare i dati progettuali (disegni e calcoli) e spesso le tecniche e le tipologie utilizzate per le costruzioni si differenziavano da zona a zona, così come diversi erano i materiali da costruzione; risulta quindi evidente che per progettare una serie di interventi di recupero è necessario poter ottenere il maggior numero di informazioni al riguardo. Diverse sono le esperienze maturate in questo campo in tutta Europa e queste hanno mostrato come non è sufficiente intervenire con tecniche innovative per adeguare agli standard attuali di sicurezza opere del passato: infatti, in molti casi, l’applicazione sbagliata di queste tecniche o gli interventi progettati in modo non adeguato non hanno svolto il loro compito e in alcuni casi hanno peggiorato la situazione esistente. Dalle esperienze maturate è stato possibile osservare che anche le migliore tecniche di recupero non possono risultare efficaci senza un’adeguata conoscenza dello stato di degrado degli edifici, del loro assetto strutturale e delle possibili carenze. La diagnostica strutturale si vuole inserire proprio in questo livello potendo fornire ad un progettista tutte le informazioni necessarie per effettuare al meglio ed in maniera efficace gli interventi di recupero e restauro necessari. Oltre questi aspetti, le analisi diagnostiche possono essere utilizzate anche per verificare l’efficacia degli interventi effettuati. Diversi sono gli aspetti che si possono analizzare in un’indagine di diagnostica ed in base alle esigenze e alle necessità del rilievo da effettuare sono varie le tecniche a disposizione, ognuna con le sue peculiarità e potenzialità. Nella realizzazione di questa tesi sono state affrontate diverse problematiche che hanno previsto sia l’analisi di situazioni reali in cantiere, sia lo studio in laboratorio. La prima parte del presente elaborato prevede lo studio delle attività svolte a Palazzo Malvezzi, attuale sede della Provincia di Bologna. L’edificio, di interesse storico, ha subito diverse trasformazioni durate la sua vita ed in alcuni casi, queste, eseguite con tecnologie e materiali inadatti, hanno provocato variazioni nell’assetto statico della struttura; inoltre, il palazzo, è soggetto a movimenti a livello di fondazione in quanto è presente una faglia di subsidenza che attraversa l’edificio. Tutte queste problematiche hanno creato movimenti differenziali alla struttura in elevazione che si sono evidenziati con crepe distribuite in tutto l’edificio. Il primo aspetto analizzato (capitoli 4 e 5) è lo studio della profondità delle fessure presenti nel solaio della sala Rossa, sede dei comunicati stampa e delle conferenze della Provincia. Senza dubbio antiestetiche, le crepe presenti in una struttura, se sottovalutate, possono compromettere notevolmente le funzioni statiche dell’elemento in cui si sviluppano: la funzione di protezione fornita dal solaio o da qualsiasi altro elemento strutturale alle armature in questo immerse, viene meno, offrendo vie preferenziali a possibili situazioni di degrado, specialmente se in condizioni ambientali aggressive. E' facile intuire, quindi, che un aspetto all’apparenza banale come quello delle fessure non può essere sottovalutato. L’analisi è stata condotta utilizzando prove soniche ed impact-echo, tecniche che sfruttano lo stresso principio, la propagazione delle onde elastiche nel mezzo, ma che si differenziano per procedure di prova e frequenze generate nel test. Nel primo caso, la presenza del martello strumentato consente di valutare anche la velocità di propagazione delle onde elastiche, fenomeno utilizzato per ottenere indicazioni sulla compattezza del mezzo, mentre nel secondo non è possibile ricavare queste informazioni in quanto la tecnica si basa solamente sullo studio in frequenza del segnale. L’utilizzo dell’impact-echo è stato necessario in quanto la ristilatura effettuata sulle fessure scelte per l’analisi, non ha permesso di ottenere risultati utili tramite prove soniche ; infatti, le frequenze generate risultano troppo basse per poter apprezzare queste piccole discontinuità materiali. La fase di studio successiva ha previsto l’analisi della conformazione dei solai. Nel capitolo 6, tale studio, viene condotto sul solaio della sala Rossa con lo scopo di individuarne la conformazione e la presenza di eventuali elementi di rinforzo inseriti nelle ristrutturazioni avvenute nel corso della vita del palazzo: precedenti indagini eseguite con endoscopio, infatti, hanno mostrato una camera d’aria ed elementi metallici posizionati al di sotto della volta a padiglione costituente il solaio stesso. Le indagini svolte in questa tesi, hanno previsto l’utilizzo della strumentazione radar GPR: con questa tecnica, basata sulla propagazione delle onde elettromagnetiche all’interno di un mezzo, è possibile variare rapidamente la profondità d’ispezione ed il dettaglio ottenibile nelle analisi cambiando le antenne che trasmettono e ricevono il segnale, caratteristiche fondamentali in questo tipo di studio. I risultati ottenuti hanno confermato quanto emerso nelle precedenti indagini mostrando anche altri dettagli descritti nel capitolo. Altro solaio oggetto d’indagine è quello della sala dell’Ovale (capitoli 7 e 8): costruito per dividere l’antica sala da ballo in due volumi, tale elemento è provvisto al suo centro di un caratteristico foro ovale, da cui ne deriva il nome. La forma del solaio lascia supporre la presenza di una particolare struttura di sostegno che le precedenti analisi condotte tramite endoscopio, non sono riuscite a cogliere pienamente. Anche in questo caso le indagini sono state eseguite tramite tecnica radar GPR, ma a differenza dei dati raccolti nella sala Rossa, in questo caso è stato possibile creare un modello tridimensionale del mezzo investigato; inoltre, lo studio è stato ripetuto utilizzando un’antenna ad elevata risoluzione che ha consentito di individuare dettagli in precedenza non visibili. Un ulteriore studio condotto a palazzo Malvezzi riguarda l’analisi della risalita capillare all’interno degli elementi strutturali presenti nel piano interrato (capitolo 9): questo fenomeno, presente nella maggior parte delle opere civili, e causa di degrado delle stesse nelle zone colpite, viene indagato utilizzando il radar GPR. In questo caso, oltre che individuare i livelli di risalita osservabili nelle sezioni radar, viene eseguita anche un’analisi sulle velocità di propagazione del segnale e sulle caratteristiche dielettriche del mezzo, variabili in base al contenuto d’acqua. Lo scopo è quello di individuare i livelli massimi di risalita per poterli confrontare con successive analisi. Nella fase successiva di questo elaborato vengono presentate le analisi svolte in laboratorio. Nella prima parte, capitolo 10, viene ancora esaminato il fenomeno della risalita capillare: volendo studiare in dettaglio questo problema, sono stati realizzati dei muretti in laterizio (a 2 o 3 teste) e per ognuno di essi sono state simulate diverse condizioni di risalita capillare con varie tipologie di sale disciolto in acqua (cloruro di sodio e solfato di sodio). Lo scopo è di valutare i livelli di risalita osservabili per diverse tipologie di sale e per diverse concentrazioni dello stesso. Ancora una volta è stata utilizzata la tecnica radar GPR che permette non solo di valutare tali livelli, ma anche la distribuzione dell’umidità all’interno dei provini, riuscendo a distinguere tra zone completamente sature e zone parzialmente umide. Nello studio è stata valutata anche l’influenza delle concentrazioni saline sulla propagazione del segnale elettromagnetico. Un difetto delle tecniche di diagnostica è quello di essere strumenti qualitativi, ma non quantitativi: nel capitolo 11 viene affrontato questo problema cercando di valutare la precisione dei risultati ottenuti da indagini condotte con strumentazione radar GPR. Studiando gli stessi provini analizzati nel capitolo precedente, la tecnica radar è stata utilizzata per individuare e posizionare i difetti (muretti a 3 teste) e le pietre (muretti a 2 teste) inserite in questi elementi: i risultati ottenuti nella prova sono stati confrontati, infine, con la reale geometria. Nell’ultima parte (capitolo 12), viene esaminato il problema dell’individuazione dei vuoti all’interno di laterizi: per questo scopo sono state create artificialmente delle cavità di diversa forma e a diverse profondità all’interno di laterizi pieni che, dopo un trattamento in cella climatica per aumentarne la temperatura, sono stati sottoposti a riprese termografiche nella fase di raffreddamento. Lo scopo di queste prove è quello di valutare quale sia la massima differenza di temperatura superficiale causata dai diversi difetti e per quale intervallo di temperature questa si verifica.

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Questo lavoro, tramite un'analisi attenta ed accurata dello sviluppo delle pronunce della Corte di Giustizia in materia tributaria, ha lo scopo di mettere in evidenza i canoni interpretativi utilizzati dalla Corte, tenendo presente gli effetti che tali pronunce hanno prodotto nei singoli stati ed in particolare sul ruolo del giudice tributario come giudice europeo. Assistiamo infatti oggi ad una vera e propria europeizzazione della produzione giuridica in grado di aprire nuovi spiragli alla tutela del cittadino anche nei confronti dell'amministrazione finanziaria. L'interazione, per molti aspetti problematica, tra gli organi di giustizia tributaria dei singoli ordinamenti ed il giudice comunitario sono diventate vera e propria fucina di un diritto tributario europeo, nell'ambito del quale a svolgere un ruolo di estrema rilevanza è il giudice interno. Le sentenze del giudice tributario nazionale infatti rappresentano lo strumento più efficace di chiarificazione del diritto comunitario. Il presente lavoro si propone quindi di esaminare nel dettaglio il rapporto complementare e funzionalista che si estrinseca nella peculiare funzione attribuita al giudice tributario nazionale che gli fa assumere le vesti di "giudice europeo" nonché la funzione attribuita alla Corte di Giustizia che assume i caratteri sempre più marcati di "giudice tributario sovranazionale". Partendo dalla disamina delle figure dei giudici tributari di Germania, Francia ed Italia, si passerà poi ad evidenziare i ruoli che hanno avuto le Corti nazionali nell'applicazione del diritto comunitario, evidenziando come nei vari casi le sentenze si sono affiancate alla preminenza gerarchica della norma europea.

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El presente trabajo de tesis se encuadra dentro del proyecto Language Toolkit, resultado de la cooperación entre la Cámara de Comercio de Forlì-Cesena y la Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione de Forlì, con el fin de acercar a los recién licenciados al mundo empresarial. En colaboración con la sociedad limitada Seico Compositi srl, se ha realizado la localización parcial de su sitio web, así como la traducción de sus pertinentes fichas técnicas de productos de punta. Dicha empresa opera en el territorio y es líder en el sector de la construcción especializada por lo que se refiere a los refuerzos estructurales y a la producción y distribución de materiales compuestos. El trabajo consta de tres capítulos: el primero está dedicado al fenómeno de la localización y abarca desde sus orígenes hasta el caso específico de la localización de sitios web pasando por su adaptación lingüístico-técnica y prestando una especial atención a los aspectos culturales que la misma conlleva. En un segundo capítulo se analizan las lenguas de especialidad y la terminología como marco teórico del presente trabajo; todo ello permite presentar el dominio objeto de estudio y las fases que han marcado el trabajo de catalogación terminológica, desde la búsqueda y recopilación de textos paralelos hasta la creación de los corpus bilingües (IT/ES) así como de un pequeño banco de datos terminológicos específico. En este capítulo se explican también las dificultades y problemáticas encontradas durante la preparación de las fichas terminológicas y las estrategias adoptadas para solucionarlas. Para finalizar, el último capítulo se centra en la actividad práctica de la traducción y en los diferentes tipos de intervención aplicados a los textos de salida. Tras algunas reflexiones sobre la internacionalización empresarial, este mismo capítulo continúa con el análisis en clave contrastiva del sitio web, de su estructura interna y de los textos originales, para así concluir con el comentario de la traducción acompañado por ejemplos.

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El tribunal suspendió la ejecución de una cautelar dictada por una jueza civil e hizo saber a las autoridades de la Ciudad que no existen obstáculos que surjan de decisión judicial alguna que impidan llevar a cabo la práctica solicitada por la interesada

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Este informe es una actualización del publicado en agosto de 2012 en la revista jurídica "Cuestión de Derechos" de la Asociación por los Derechos Civiles, disponible en http://www.cuestiondederechos.org.ar/pdf/numero2/09-Aborto-no-punible.pdf

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Presentación en la 4ta. Conferencia Regional del CLACAI. Reafirmando el legado de Cairo: Aborto legal y seguro. Lima, 21 y 22 de Agosto de 2014

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Ante los serios obstáculos que enfrentan las mujeres para acceder al aborto legal y seguro en la provincia de Santiago del Estero, la ADC se propuso, a través de actividades de capacitación e incidencia, entablar un diálogo con las autoridades públicas de la provincia y apoyar a la sociedad civil a fin de enfrentar dichos obstáculos. Las acciones de ADC apuntaron a construir capacidad jurídico-técnica a ONGs, grupos de mujeres, abogad@s, prestadores de salud y a fomentar un debate abierto con participación de funcionarios públicos y representantes de la sociedad civil respecto de las implicancias del fallo “F.,A.L.” dictado por la Corte Suprema de Justicia de la Nación (CSJN) en marzo de 2012. El objetivo general del proyecto radicó en proveer a estos actores de nuevas herramientas que les permitan garantizar las vías de acceso apropiadas para el acceso al aborto legal y seguro especialmente de mujeres en situación de vulnerabilidad

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El presente análisis indaga, a partir de una investigación de campo enmarcada en los aportes que, desde un paradigma interpretativo, aproxima la etnografía, la problemática que suscita las prácticas de enseñanza de la "crítica académica", cuando se inscriben en un espacio de saberes y prácticas sobre la literatura particularmente conflictivo, de pasaje entre la escuela media y los comienzos de una formación especializada, como lo es el "Programa de Apoyo Académico" (FAHCE, UNLP). A su vez, una propuesta de enseñanza semejante, necesariamente reclamapara sí un regreso sobre la noción de discurso crítico académico, guiado por la certeza de que el ensayo de algún tipo de respuesta sobre la misma, alejada de posiciones más o menos reaccionarias,indefectiblemente contribuirá al desarrollo de hipótesis didácticas más productivas para su enseñanza

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Me propongo examinar aquí de qué modo comienzan a reformularse los presupuestos de la llamada "poesía de la experiencia" española en la escritura de los años 90. Aspiración a la legibilidad, riguroso cuidado formal, búsqueda de complicidad con el lector a partir de un poema hecho con trazos de emoción y fragmentos de vida parecen ser los mismos pilares que sustentan toda la poesía experiencial, pero en algunas escrituras de los años 90 como la de Carlos Marzal, por ejemplo, se le imprime un giro más y un cambio de tono. Se trata de poemas reflexivos (y autorreflexivos) que indagan simultáneamente en la intimidad del sujeto poético (el planteo de la intimidad amorosa pero también -y con no menor peso- las problemáticas de corte filosófico existencial) desde los supuestos de lo que podríamos denominar "poesía de pensamiento" y lo hace ostentando una genealogía poética que lo vincula con Jaime Gil de Biedma y Francisco Brines, entre sus principales referentes

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Esta tesis se propone indagar en las vias por las que la arquitectura española cambió en el periodo comprendido entre 1920 y 1960 y el papel que los viajes tuvieron en dicho cambio. La investigación busca demostrar que, junto a otros factores como la llegada de revistas y libros y las conferencias de arquitectos de la talla de Le Corbusier, Gropius, Mendelsohn, Neutra o Aalto, los viajes tuvieron un papel clave en el proceso de apertura de miras y que provocó que, bien a traves de lo publicado en las revistas por los “arquitectos viajeros” o por el reflejo que tuvo lo conocido fuera de nuestras fronteras en proyectos y obras concretas, un buen numero de arquitectos, que no tuvieron la posibilidad de viajar, pudieron conocer que existía una realidad muy distinta a la que los profesores en la Escuela les habían enseñado o a la que estaban acostumbrados a ver en otros arquitectos de generaciones anteriores basada, en buena medida, en la recuperación de un estilo propio nacional centrandose en los historicismos. A lo largo de la investigación trataremos de ver que efecto produjo la apertura de fronteras y que papel tuvieron los viajes en dicho proceso. También nos centraremos en comprobar hasta qué punto cambió la manera de ver la arquitectura de los protagonistas del viaje y de aquellos que recibieron la información por ellos encontrada. Veremos cómo dicha información es cuantificable, clasificable y demostrable en propuestas concretas. Será importante ver que motivó su salida, que buscaban y que encontraron así como, entre las influencias recibidas, cuales tuvieron un mayor calado: las propuestas europeas o las americanas, y dentro de las primeras, las holandesas, las alemanas o las francesas. Los objetivos que se persigue conseguir son: contribuir a un mayor conocimiento de la arquitectura entre 1920 y 1960 a través de las conexiones internacionales y el ensanchamiento de horizontes, recopilar, clasificar y analizar todo el material obtenido relacionando los viajes con las biografías de los arquitectos protagonistas, estudiar qué interesa a los arquitectos españoles cuando van fuera y porqué (será importante ver quiénes de entre los arquitectos son más abiertos a las corrientes europeas y que motivó su salida en busca de nuevos lenguajes), ordenar las reflexiones que exponen los arquitectos a la vuelta de sus viajes y ver en que propuestas y de qué forma los arquitectos plasman lo encontrado en su búsqueda en el extranjero. Para conseguir estos objetivos estructuraremos la investigación en tres bloques: En el primero de ellos nos centraremos en profundizar como era la arquitectura española a principios del siglo XX. Para poder entender mejor las transformaciones que los viajes provocaron será necesario conocer cuál era la arquitectura predominante en estos años que, como veremos, consistía en la búsqueda de un estilo nacional propio dirigiendo su mirada al pasado. También veremos cómo un grupo de arquitectos (Palacios, Flórez, Torres Balbás o Anasagasti) fueron pioneros en el deseo de mirar fuera de nuestras fronteras así como dedicaremos especial atención a cómo era la formación en la Escuela. El segundo capítulo, que abarca desde principios de los años 20 hasta la Guerra Civil, tratará de demostrar la importancia que tuvo en el proceso de permeabilidad frente a las corrientes extranjeras los viajes que los arquitectos realizaron y que, sumados a la llegada de revistas y las visitas de los principales arquitectos modernos, provocaron una primera apertura como respuesta a los historicismos predominantes. Entre los arquitectos viajeros destacaremos las figuras de Fernando García Mercadal (incidiendo en su importancia como difusor de la arquitectura moderna), Rafael Bergamín, Ramón Sánchez Arcas y Luis Lacasa. También nos detendremos en ver la importancia que tuvieron las exposiciones (con especial atención a la de Artes Decorativas de París de 1925 y la de la Deutscher Werkbund en Stuttgart en 1927) que se realizaron estos años y como llegó la información a nuestro país. El tercer y último capítulo arranca con el periodo de posguerra, una época de transición pues los viajes que se realizaron fueron escasos y en la mayoría de las ocasiones no se llevaron a cabo en busca de nuevos caminos. Veremos cómo tras la Guerra y de la mano de la dictadura se produce, de la misma forma que en la Alemania nazi, una vuelta al interés por los historicismos de principios de siglo. Para entender mejor este periodo haremos un repaso a la obra de Luis Gutiérrez Soto por ser explicativa de lo cambiante de las corrientes arquitectónicas de estos años. Tras el análisis de los sucedido en posguerra nos dedicaremos a analizar, de la misma forma que en el primer periodo, la manera en que se produjo el rechazo al estilo nacional de nuevo gracias a la llegada de libros y revistas, lo publicado por las revistas españolas, las visitas de arquitectos de prestigio así como los viajes de un grupo de arquitectos que, de manera individual, salieron al extranjero en busca de apoyo, de referencias en los que cimentar su arquitectura. De este grupo, por la importancia que los propios protagonistas dieron al hecho de viajar como complemento a su formación y por la manera en la que reflejaron lo aprendido en proyectos concretos destacamos a Francisco de Asís Cabrero, Miguel Fisac, Ramón Vázquez Molezún y Francisco Javier Sáenz de Oiza. De nuevo, igual que en el primer capítulo finalizaremos la investigación dedicando un apartado a las exposiciones (fundamentalmente la Interbau de Berlín de 1957) celebradas en estos años. Para finalizar estableceremos las conclusiones que nos llevarán a comprobar hasta qué punto la arquitectura española en los periodos previo y posterior a la guerra cambió y en qué medida tuvieron importancia los viajes que los arquitectos españoles realizaron al extranjero en dicho cambio… ABSTRACT This thesis aims to look at the ways which Spanish architecture changed in the period between 1920 and 1960, and the way it was effected by travelling . The research will demonstrate that, together with other factors, such as the arrival of magazines, books, conferences and architects like Le Corbusier, Gropius, Mendelsohn, Neutra or Aalto, travelling played a key role in architecture. Also, it changed the way we look at architecture. Travelling, thanks to the published journals by "travelling architects” and the influence that they had - known beyond our borders in projects and concrete works, caused the arrival of a new type of architects. Even those who were not able to travel, knew that there was a very different reality than the reality the teachers at the school had taught them. Also, the “new reality” was different from the one that they were used to seeing in other architects of earlier generations, based mainly on the recovery of a national style focused on historicism. Throughout the investigation I will try to show the effect that the opening of borders and travelling had on this process. We will also focus on checking how it changed the way we see the architecture, from the point of view of the protagonists of the travels and those who received the information . We will see how that information is quantifiable and demonstrably classifiable into concrete proposals. It will be important to see which led to their departure. They sought and found among the influences, which had a major impact: the proposed European or American, and within the first, Dutch, German or French. The objectives to be achieved are: To contribute to a better understanding of architecture between 1920 to 1960 by the international connections, and widening the horizon. To collect, classify and analyze all obtained materials related to travelling with biographies of architects protagonists. To study what the interests of the Spanish architects were when they went abroad and why ( it will be important to see who among those architects were more open to European trends and prompted their departures for new languages). To order reflections exhibited by architects around his travels and to see what proposals and how architects reflected what they found in their search abroad. To achieve these objectives we will structure this research in three areas: In the first one, we will focus on how the Spanish architecture in the early twentieth century was. To better understand the changes that travelling caused it is necessary to understand that the predominant architecture in these years was in pursuit of its own national style, directing its gaze to the past, like we shall see. We will also see how a group of architects (Palacios, Flórez, Torres Balbás or Anasagasti) pioneered by looking beyond our borders and devote special attention to how the training was in the School. The second chapter, ranging from early 20s to the Civil War, will try to demonstrate the importance that travelling had in the process of diffusion currents. That, together with the arrival of magazines and visits by leading modern architects, led to a first opening in architecture, in response to the prevailing historicism. Among the travelers we highlight architects like Fernando García Mercadal (stressing his importance as a disseminator of modern architecture), Rafael Bergamín, Ramón Sánchez Arcas and Luis Lacasa. We will also stop to see the importance of exhibitions (with special attention to the Decorative Arts in Paris in 1925 and the Deutscher Werkbund in Stuttgart in 1927) that were held over the years and how the information came to our country . The third and final chapter starts with the post war period, a time of transition for the travels, which were scarce and in most cases were not conducted on new roads. We will see that after the war and with the dictatorship, a return to interest in historicism of the century occurred, just as in Nazi Germany. For better understanding of this period we will review the work of Luis Gutiérrez Soto. His work is explanatory of the changing of architectural trends over these years. After analyzing the case in post war, we turn to analyze, in the same way as in the first period, the manner in which rejection occurred in national style again with the arrival of books and magazines. Visits by prestigious architects and group travels of architects who, individually, went abroad in search of support, references on which to base their architecture. In this group of architects, due to the importance that the protagonists gave to the act of traveling to improve their training and the way in which they reflected what they learned in practical projects, I include Francisco de Asís Cabrero, Miguel Fisac, Ramon Vazquez Molezún and Francisco Javier Saenz de Oiza. Again, as in the first chapter, we will conclude the investigation dedicating a section to the exhibitions held in these years (mainly Interbau Berlin, 1957). Finally establishing conclusions lead us to see how far the Spanish architecture in the pre- and post -war periods changed and how much the trips were important to Spanish architects who performed abroad on the change...

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O presente trabalho consiste em uma análise sistemática da obra de Ariano Suassuna Auto da Compadecida , escrita em 1955, e suas transcodificações para TV e cinema. Nesta pesquisa procuramos apresentar a apropriação da cultura popular pela cultura de massas num processo folkmidiático, onde Guel Arraes realizou a adaptação mais elogiada pela crítica, sendo esta a terceira versão cinematográfica da obra de Suassuna. Buscamos apresentar, primeiramente, a importância da Folkmídia para o resgate da cultura nacional, tornando uma obra clássica do ponto de vista da cultura popular, da cultura erudita e da cultura de massa, acessível ao público massivo brasileiro em TV aberta. Decifrador de brasilidades , Ariano Suassuna resgata o folclore, as danças, os contos míticos e heranças ibéricas, onde percebemos a semelhança entre Auto da Compadecida e os autos de Gil Vicente, por exemplo. Seus personagens sofrem o processo de descarnavalização, perante o trono de Emanuel, onde as máscaras despencam. São defendidos por uma mãe Compadecida desesperada para salvar seus filhos do sofrimento e da dor. Auto de moralidade e misericórdia, o Auto da Compadecida revela, não somente a alma do sertanejo severino , mas suas crenças, sua cultura e seu sofrimento.

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O presente trabalho consiste em uma análise sistemática da obra de Ariano Suassuna Auto da Compadecida , escrita em 1955, e suas transcodificações para TV e cinema. Nesta pesquisa procuramos apresentar a apropriação da cultura popular pela cultura de massas num processo folkmidiático, onde Guel Arraes realizou a adaptação mais elogiada pela crítica, sendo esta a terceira versão cinematográfica da obra de Suassuna. Buscamos apresentar, primeiramente, a importância da Folkmídia para o resgate da cultura nacional, tornando uma obra clássica do ponto de vista da cultura popular, da cultura erudita e da cultura de massa, acessível ao público massivo brasileiro em TV aberta. Decifrador de brasilidades , Ariano Suassuna resgata o folclore, as danças, os contos míticos e heranças ibéricas, onde percebemos a semelhança entre Auto da Compadecida e os autos de Gil Vicente, por exemplo. Seus personagens sofrem o processo de descarnavalização, perante o trono de Emanuel, onde as máscaras despencam. São defendidos por uma mãe Compadecida desesperada para salvar seus filhos do sofrimento e da dor. Auto de moralidade e misericórdia, o Auto da Compadecida revela, não somente a alma do sertanejo severino , mas suas crenças, sua cultura e seu sofrimento.