950 resultados para autocorrezione, interpretazione simultanea, studenti di interpretazione, miglioramento
Resumo:
Con la prima parte, si intende fornire un quadro pressoché esaustivo delle principali disposizioni in materia di società a partecipazione pubblica regionale e locale operanti nel campo dei servizi pubblici locali e della loro interpretazione giurisprudenziale e dottrinale, prendendo le mosse dagli ultimi interventi legislativo. Nella seconda parte, si affronta, invece, il tema dei limiti legislativi alla capacità di azione delle società a partecipazione pubblica e dei connessi dubbi interpretativi, anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali. In particolare, l’analisi riguarda l’art. 13 del decreto”Bersani” e il comma 9 dell’art. 23 bis (ora pedissequamente trasfuso nel comma 33 dell’art. 4 del d.l. n. 138/2011), ossia le principali disposizioni che definiscono, rispettivamente, la capacità di azione delle società (a partecipazione pubblica) strumentali e di quelle operanti nel campo dei servizi pubblici locali titolari di affidamenti diretti (assentiti con modalità diverse dall’evidenza pubblica). Vengono forniti cenni di inquadramento in relazione al cd. procedimento di riordino delle partecipazioni societarie pubbliche previsto dalla legge finanziaria del 2008 (art. 3, commi 27 – 32). Dal combinato disposto delle suddette norme, così come interpretate dalla giurisprudenza costituzionale ed amministrativa, si ricavano, poi, utili indicazioni in ordine alla possibilità, per gli enti pubblici territoriali, di costituire società con scopo meramente lucrativo (ossia, soggetti societari privi del rapporto di strumentalità con gli enti costituenti o partecipanti, chiamati ad operare, in regime di concorrenza, in settori completamente liberalizzati) e società cd. multiutilities (aventi oggetto sociale complesso, la cui attività si estrinseca tanto nel campo dei servizi strumentali, quanto in quello dei servizi pubblici locali), nonché in relazione alla disciplina applicabile all’attività di detti soggetti societari. La finalità ultima del contributo consiste nell'individuazione delle linee guida finalizzate alla classificazione delle società pubbliche in funzione della loro attività.
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Scopo della tesi è la realizzazione di una carta della vegetazione su base fisionomica del SIC “IT4080008 Balze di Verghereto, Monte Fumaiolo, Ripa della Moia” (Provincia di Forlì-Cesena). Tale area, di rilevante interesse naturalistico, è stata fino ad ora scarsamente indagata dal punto di vista vegetazionale. La carta della vegetazione è stata ottenuta mediante interpretazione a video delle Ortofoto AGEA 2008 digitali e successiva restituzione cartografica con il software ArcGIS 9.3. Per la delimitazione delle abieti-faggete sono state utilizzate anche le immagini ad infrarosso del medesimo volo. I poligoni ottenuti dall’interpretazione sono stati verificati a terra mediante opportuni sopralluoghi. Sono stati inoltre eseguiti campionamenti mediante la tecnica del transetto per valutare le dinamiche della vegetazione con particolare riguardo al margine boscoprato/ pascolo, le tipologie più diffuse nel SIC. I dati raccolti hanno riguardato l’identificazione e la localizzazione degli individui nel transetto, l’altezza, il diametro, l’estensione della chioma e la determinazione dell’età per le specie arboree. L’elaborazione dei transetti è accompagnata da una restituzione grafica con il posizionamento delle diverse specie, delle loro altezze e dell’estensione delle chiome, consentendo l’effettuazione di ulteriori considerazioni sulle aree indagate. Di particolare interesse è l’acquisizione dei dati relativi alla rinnovazione di Fagus sylvatica e Quercus cerris,le specie che danno la fisionomia alle principali formazioni forestali del SIC. La definizione della carta fisionomica rappresenta un documento di base indispensabile per una successiva elaborazione di una carta della vegetazione su base fitosociologica, mentre l’analisi sui transetti ha evidenziato come i fenomeni evolutivi della vegetazione siano diffusi, seppur con modalità e gradi diversi.
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La tesi vuole verificare se il metodo dell'apprendimento cooperativo può essere utilizzato per facilitare l'inclusione di studenti con DSA.
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In questa Tesi di Dottorato di Ricerca sono state studiate le caratteristiche strutturali e le relative prestazioni dei sistemi strutturali cellulari a pareti tozze di tipo sandwich in c. a. gettato in opera realizzate con la tecnologia del pannello di supporto in polistirene. Tali sistemi strutturali sono caratterizzati da numerose peculiarità; infatti, (i) il comportamento globale delle strutture risulta essere di tipo cellulare, e, le pareti che costituiscono il sistema resistente alle azioni sia orizzontali che verticali risultano essere: (ii) tozze, (iii) di tipo sandwich e caratterizzate da: (iv) basse percentuali di armatura, (v) ridotti tassi di lavoro a sforzo assiale e (vi) stesso quantitativo di armatura orizzontale e verticale. Date le specificità dei sistemi strutturali in esame, si è, in primo luogo, cercato di inquadrare le peculiarità strutturali sopra elencate nell’ambito scientifico. Ciò ha consentito di riscontrare una profonda carenza nella conoscenza relativa al comportamento di tali strutture specialmente nei confronti delle azioni orizzontali di tipo sismico. Pertanto i due principali obiettivi di questa Tesi di Dottorato sono stati: (1) la sistematizzazione scientifica e la relativa interpretazione di 10 anni di prove sperimentali condotte sul sistema strutturale in esame; e (2) la progettazione, la realizzazione e l’interpretazione preliminare dei risultati di una prova su tavola vibrante di una struttura a tre piani con pianta rettangolare, realizzata con la tecnologia del pannello di supporto in polistirene (la prova è stata effettuata nell’ambito del progetto di ricerca Europeo SERIES). Questa ricerca ha dunque consentito di far luce sul comportamento (in particolar modo, nei confronti delle azioni orizzontali di tipo sismico) dei sistemi strutturali composti da pareti tozze di tipo sandwich in c. a. gettato in opera realizzati con la tecnologia del pannello di supporto in polistirene.
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La tesi si articola in quattro parti. La prima, di stampo femminista, propone una panoramica sul femminicidio come fenomeno sociale e sulla relativa situazione giuridica internazionale. La seconda tratta in generale la stampa di qualità, supporto mediatico prescelto per l'analisi linguistica. La terza parte propone un micro-corpus di stampa italiana sul tema del femminicidio e la quarta un micro-corpus di stampa francese sull' "Affaire DSK", entrambe corredate di un' analisi del componente lessicale e discorsivo (Analyse du discours). E' un lavoro comparativo, i cui risultati hanno permesso di mettere in evidenza e provare come la stampa di qualità italiana e francese tendano a veicolare in modo implicito un'immagine sessista, sterotipata e discriminatoria del femminicidio e della vittima di violenza.
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In questa tesi abbiamo presentato i risultati sperimentali di nanoindentazione su pentacene in transistor organici a film sottile (OTFT) sottoposti ad irraggiamento ionico. Nella prima parte si ripercorre lo sviluppo della tecnica di indentazione strumentata, con una focalizzazione particolare sui modelli matematici proposti per l'interpretazione dei dati forza-spostamento ricavati da queste misure. In particolare, viene diffusamente esposta l'implementazione della tecnica di analisi proposta da Oliver e Pharr, che è utilizzata in questa tesi. Il secondo capitolo espone le caratteristiche generali (strutturali ed elettriche) degli OTFT. Un paragrafo è dedicato al pentacene, che rappresenta lo strato attivo dei transistor organici su cui sono state effettuate le misure in laboratorio. L'ultima parte del capitolo consiste in una panoramica dell'interazione tra radiazioni e polimeri. Vengono quindi presentati i risultati sperimentali: si confrontano le proprietà di durezza e modulo di Young per campioni caratterizzati da differenti specie ioniche, dosi ed energie di irraggiamento (unitamente a campioni reference, per permettere un confronto con il pentacene sottoposto a bombardamento).
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La mia sperimentazione si inserisce in un progetto di respiro nazionale- “AGER-STAY FRESH”- volto a trovare soluzioni di lavaggio alternative al cloro per il prolungamento della shelf-life delle produzioni di IV gamma. Questi prodotti rappresentano, attualmente, uno dei più promettenti ed innovativi comparti del settore ortofrutticolo e sono definiti, secondo le norme della Comunità Europea, prodotti minimamente trasformati, cioè soggetti a interventi tecnologici ridotti, ed utilizzabili per il consumo diretto senza ulteriori manipolazioni, o con manipolazioni minime. La loro espansione sul mercato deriva dal fatto che sono in grado di offrire alta convenienza, alto valore nutrizionale ed organolettico e sono concepiti dai consumatori come prodotti “genuini” in quanto a base vegetale e, generalmente, non contengono sostanze antimicrobiche. Tuttavia, le materie prime vegetali utilizzate per le produzioni di IV gamma sono spesso caratterizzate da elevate contaminazioni microbiche (4-6 log UFC/g) poiché, durante la crescita o il post-raccolta, frutti o vegetali vengono a contatto con il suolo, insetti o contaminazioni di origine umana.Al momento la shelf-life e la sicurezza d’uso di questa categoria di prodotti sono basate principalmente sul mantenimento della catena del freddo unitamente alla fase di lavaggio delle materie prime con sostanze clorate. Recentemente, però, alcuni autori hanno evidenziato alcuni svantaggi derivanti da questa fase di processo come la formazione di composti clorati cancerogeni. In questa prospettiva, il principale obiettivo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare gli effetti di olio essenziale di cedro e alcuni composti bioattivi degli oli essenziali (citrale, esanale, trans-2-esenale e carvacrolo), utilizzati singolarmente o in combinazione, sulla shelf-life di mele affettate di IV gamma. Su tutti i prodotti sono state eseguite analisi microbiologiche, di texture e colore. Un ulteriore obiettivo di questo lavoro sperimentale è stato quello di ottimizzare alcuni parametri di processo come la riduzione del rapporto acqua di lavaggio/prodotto ed incrementare la temperatura dell’acqua utilizzata al fine di meglio solubilizzare gli antimicrobici in fase di dipping.
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La ricerca muove dal presupposto che l’opera di Aldo Rossi sia stata analizzata finora secondo un criterio tipologico. Tale approccio è una tra le possibili chiavi di lettura del lavoro dell’architetto. Nel tentativo di individuare un’interpretazione dell’opera di Rossi legata a sistemi immutabili nel tempo si è ritenuto necessario approfondire la relazione che si stabilisce tra la sua opera e il suolo. Attraverso la definizione di due categorie di lettura dei progetti dell’autore, che si basano su continuità o discontinuità fisica del progetto rispetto al suolo, si comprende come il rapporto tra area e progetto produca nel tempo soluzioni ricorrenti. In base a questa interpretazione muro e pilastro costituiscono due elementi fondamentali del linguaggio di Rossi. Essi a loro volta si allacciano ad un sistema di riferimento più ampio di cui tettonica e arte muraria sono i capisaldi. La ricerca si articola in tre parti, all’interno delle quali sono sviluppati specifici capitoli. La prima parte, sistema di riferimento, è necessaria a delineare un vocabolario utile per isolare il tema trattato. Essa è fondamentale per comprendere la posizione occupata da Rossi rispetto alle esperienze verificatesi nel corso della storia, relativamente al rapporto spazio - architettura - suolo. La seconda parte, arte muraria, serve a mettere in luce l’influenza che la componente massiva e plastica del terreno ha determinato nella definizione di specifiche soluzioni progettuali. La terza parte, tettonica, delinea invece un approccio opposto al precedente, individuando quei progetti in cui il rapporto col suolo è stato sminuito o addirittura negato, aumentando il senso di sospensione dei volumi nello spazio. In definitiva, l’influenza che il rapporto col suolo ha determinato sulle scelte progettuali di Rossi rappresenta l’interrogativo principale di questa ricerca.
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La tesi offre un commento critico-testuale alle principali parti liriche dell'Elettra di Euripide: la Monodia di Elettra, la Parodo, il primo, il secondo e quarto Stasimo, il Kommòs. Ogni capitolo è relativo al commento di ciascuna delle sezioni menzionate. Ognuno di essi si apre con un'introduzione relativa ad i problemi interpretativi di portata generale; segue il commento verso per verso; si offre infine, al termine di ogni capitolo, testo, traduzione ed interpretazione metrica.
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Il presente lavoro si prefigge di descrivere e analizzare la realtà dell’insegnamento della lingua portoghese nelle università italiane, con particolare attenzione alla presentazione della varietà brasiliana, nel quadro dell’educazione linguistico-culturale in senso lato. Per poter cogliere l’insieme interrelato di fattori che compongono il processo di insegnamento/apprendimento in questa specifica situazione, la ricerca si sviluppa in tre ambiti: i) riflessione sulle varietà della lingua portoghese, basata sugli studi attuali in ambito linguistico e sociolinguistico relativi all’area lusofona, mettendo a fuoco il portoghese brasiliano; ii) ricognizione dell’attuale stato dell’insegnamento del portoghese all’interno degli atenei italiani, attuata tramite una ricerca quantitativa basata su un questionario online; iii) indagine qualitativa sulle pratiche didattiche, in presenza e online, basate rispettivamente sull’analisi dei materiali didattici in uso negli atenei e sull’analisi culturale e linguistica delle interazioni fra studenti in teletandem. L’analisi dei dati ha permesso di tracciare un quadro rappresentativo dell’insegnamento del portoghese nel contesto accademico nonché di delineare percorsi formativi integrativi alle lezioni tradizionali, che mettano in evidenza lo stretto legame fra lingua e cultura, e quindi per meglio contestualizzare l’apprendimento della lingua e della cultura brasiliana in Italia.
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Sorto alla fine degli anni ottanta del Novecento, il teatro di narrazione ha raggiunto un notevole successo di pubblico a partire dagli anni Novanta. I suoi legami con il giornalismo d'inchiesta hanno condotto questo genere teatrale verso la narrazione di alcuni tra gli eventi pi controversi della storia dell'Italia repubblicana; eventi non ancora risolti sul piano processuale o al centro di una memoria storica fortemente divisa. Marco Baliani, Marco Paolini e Ascanio Celestini sono i tre autori che abbiamo scelto per affrontare un'analisi delle loro narrazioni in merito, rispettivamente, all'omicidio di Aldo Moro, alla strage di Ustica e all'eccidio delle Fosse Ardeatine. Oggetto della ricerca l'analisi dell'utilizzo delle fonti da dichiarate o comunque utilizzate dai narratori per la costruzione delle loro performances la loro selezione, la loro interpretazione e la loro disposizione nel testo e la messa in evidenza del problema della verità e del suo rapporto con il verosimile nelle narrazioni teatrali di eventi storici. Particolare attenzione viene inoltre posta al grande dibattito internazionale tra storia e fiction, alle strategie di coinvolgimento dell'opinione pubblica su temi morali e politici nonché all'analisi dei fattori economici e delle committenze che sono alla base di tali narrazioni.