969 resultados para LINGUISTICA ITALIANA,00789,Scienze della Formazione,0013,Scienze della formazione primaria,1313,ESAME INTEGRATO DI LINGUISTICA ITALIANA - DIDATTICA DELLA LINGUA ITALIANA (II MODULO),22123,SCUOLA ELEMENTARE,253,MAIOR LINGUA STRANIERA,229,2007,3


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The Firenzuola turbidite system formed during a paroxysmal phase of thrust propagation, involving the upper Serravallian deposits of the Marnoso-arenacea Formation (MAF). During this phase the coeval growth of two major tectonic structures, the M. Castellaccio thrust and the Verghereto high, played a key role, causing a closure of the inner basin and a coeval shift of the depocentre to the outer basin. This work focuses on this phase of fragmentation of the MAF basin; it is based on a new detailed high-resolution stratigraphic framework, which was used to determine the timing of growth of the involved structures and their direct influence on sediment dispersal and on the lateral and vertical turbidite facies distribution. The Firenzuola turbidite system stratigraphy is characterized by the occurrence of mass-transport complexes (MTCs) and thick sandstone accumulation in the depocentral area, which passes to finer drape over the structural highs; the differentiation between these two zones increases over time and ends with the deposition of marly units over the structural highs and the emplacement of the Visignano MTC. According to the stratigraphic pattern and turbidite facies characteristics, the Firenzuola System has been split into two phases, namely Firenzuola I and Firenzuola II: the former is quite similar to the underlying deposits, while the latter shows the main fragmentation phase, testifying the progressive isolation of the inner basin and a coeval shift of the depocentre to the outer basin. The final stratigraphic and sedimentological dataset has been used to create a quantitative high-resolution 3D facies distribution using the Petrel software platform. This model allows a detailed analysis of lateral and vertical facies variations that can be exported to several reservoirs settings in hydrocarbon exploration and exploitation areas, since facies distributions and geometries of the reservoir bodies of many sub-surface turbidite basins show a significant relationship to the syndepositional structural activity, but are beyond seismic resolution.

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Questa tesi descrive la ricerca condotta tra l'autunno e l'inverno di quest'anno da un gruppo di ricercatori in didattica della matematica relativamente all'influenza che le variazioni redazionali di un quesito matematico hanno sulle performance degli studenti. Lo scopo della ricerca è quella di strutturare e validare una metodologia e uno strumento che permettano di individuare e quantificare l'influenza delle variazioni del testo sulle prestazioni dello studente. Si è sentita l'esigenza di condurre uno studio di questo tipo poichè è sempre più evidente il profondo legame tra il linguaggio e l'apprendimento della matematica. La messa a punto di questo strumento aprirebbe le porte a una serie di ricerche più approfondite sulle varie tipologie di variazioni numeriche e/o linguistiche finora individuate. Nel primo capitolo è presentato il quadro teorico di riferimento relativo agli studi condotti fino ad ora nell'ambito della didattica della matematica, dai quali emerge la grossa influenza che la componente linguistica ha sulla comprensione e la trasmissione della matematica. Si farà quindi riferimento alle ricerche passate volte all'individuazione e alla schematizzazione delle variazioni redazionali dei Word Problems. Nel secondo capitolo, invece si passerà alla descrizione teorica relativa allo strumento statistico utilizzato. Si tratta del modello di Rasch appartenente alla famiglia dei modelli statistici dell'Item Response Theory, particolarmente utilizzato nella ricerca in didattica. Il terzo capitolo sarà dedicato alla descrizione dettagliata della sperimentazione svolta. Il quarto capitolo sarà il cuore di questa tesi; in esso infatti verrà descritta e validata la nuova metodologia utilizzata. Nel quinto sarà eseguita un analisi puntuale di come lo strumento ha messo in evidenza le differenze per ogni item variato. Infine verranno tratte le conclusioni complessive dello studio condotto.

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L'analisi degli spetti astronomici ci fornisce informazioni cruciali per la comprensione degli oggetti astrofisici che li generano. In questo breve elaborato, si analizzano i processi fisici a livello microscopico che portano alla loro formazione, i meccanismi per i quali le righe subiscono uno shift, e quelli per cui il loro profilo viene modificato. Infine, si approfondiscono alcuni esempi astrofisici di spettri.

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Le regioni HII sono nubi di idrogeno ionizzato da stelle di recente formazione, massicce e calde. Tali stelle, spesso raggruppate in ammassi, emettono copiosamente fotoni di lunghezza d’onda λ ≤ 912 Å, capaci di ionizzare quasi totalmente il gas che le circonda, composto prevalentemente da idrogeno, ma in cui sono presenti anche elementi ionizzati più pesanti, come He, O, N, C e Ne. Le dimensioni tipiche di queste regioni vanno da 10 a 100 pc, con densità dell’ordine di 10 cm−3. Queste caratteristiche le collocano all’interno del WIM (Warm Ionized Medium), che, insieme con HIM (Hot Ionized Medium), WNM (Warm Neutral Medium) ed CNM (Cold Neutral Medium), costituisce la varietà di fasi in cui si presenta il mezzo interstellare (ISM, InterStellar Medium). Il tema che ci prestiamo ad affrontare è molto vasto e per comprendere a fondo i processi che determinano le caratteristiche delle regioni HII sarebbero necessarie molte altre pagine; lo scopo che questo testo si propone di raggiungere, senza alcuna pretesa di completezza, è dunque quello di presentare l’argomento, approfondendone ed evidenziandone alcuni particolari tratti. Prima di tutto descriveremo le regioni HII in generale, con brevi indicazioni in merito alla loro formazione e struttura. A seguire ci concentreremo sulla descrizione dei processi che determinano gli spettri osservati: inizialmente mostreremo quali siano i processi fisici che generano l’emissione nel continuo, concentrandoci poi su quello più importante, la Bremmstrahlung. Affronteremo poi una breve digressione riguardo al processo di ricombinazione ione-elettrone nei plasmi astrofisici ed alle regole di selezione nelle transizioni elettroniche, concetti necessari per comprendere ciò che segue, cioè la presenza di righe in emissione negli spettri delle regioni foto-ionizzate. Infine ci soffermeremo sulle regioni HII Ultra-Compatte (UC HII Region), oggetto di numerosi recenti studi.

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Si danno la definizione formale e alcune proprietà elementari della funzione zeta di Hasse-Weil. Si forniscono poi alcuni esempi di calcolo della stessa, in particolare si esaurisce il caso delle coniche affini.

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Il presente elaborato propone un’analisi del tedesco standard austriaco e prende le mosse da un argomento di attualità, ovvero la discussione sulla necessità di meglio preservare i tratti caratteristici di questa varietà linguistica, di fronte alla tendenza, riscontrabile soprattutto tra i più giovani, a utilizzare sempre più spesso termini ed espressioni tipiche del tedesco parlato in Germania. Questo fenomeno è strettamente legato all’influenza dei moderni mezzi di comunicazione e all’ampia disponibilità di materiale doppiato, che contribuisce a diffondere la varietà caratteristica del nord della Germania negli altri paesi di lingua tedesca. Dopo aver fornito alcune informazioni di carattere storico e spiegato alcune nozioni di linguistica, la riflessione si concentra sul concetto di lingua pluricentrica e sugli spunti che quest’ultimo offre in ambito formativo, sia per la formazione scolastica dei madrelingua che nel campo dell’insegnamento del tedesco come lingua straniera.

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El prólogo del De rerum natura de Lucrecio (1.1-148) parece ser un tema gastado: ha sido tratado decenas de veces tanto por su excelente calidad como por los problemas que plantea. Pero esperamos poder dar un nuevo sentido y solución a ambos aspectos. En primer lugar, el himno a Venus no es una mera convención, sino que respira sentimiento religioso; Venus no personifica a la naturaleza, sino al placer y la felicidad y ni la hegemonía que se dice ejerce Venus, ni las plegarias que contiene el himno contradicen la teología epicúrea. Todavía más, nos parece que el himno constituye una auténtica epifanía religiosa muy propia de la teología epicúrea. En segundo lugar, suponiendo que el autor ha tomado como tema compartido los schemata o grados de dificultad de la intellectio retórica en el texto de 1.50-148, se intentan solucionar las dificultades de coherencia del texto.

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La presente revisión de la literatura tiene el objetivo de identificar el rol que desempeña el testigo en la elaboración individual del trauma y el papel que cumple en el establecimiento de la memoria colectiva en contextos de conflicto armado. El papel del testigo, dentro de esta situación, puede ser adoptado por el agresor, la víctima o un tercero que presencia una escena, cumpliendo con diversas funciones tanto a nivel individual como colectivo, no solo en el área jurídica, también en la antropológica, psicológica, histórica, entre otras. Su principal producción, que corresponde al testimonio, media procesos tales como la elaboración del trauma y la constitución de la memoria colectiva. El testimonio, siendo una producción lingüística, por medio de la palabra y el silencio, funciona como una herramienta con la que cuenta tanto el sujeto como las sociedades para dar sentido a su existencia. La acción de testimoniar, a través de la virtud creadora del lenguaje, permite articular a nivel individual las experiencias limite vividas por un sujeto, teniendo igualmente un efecto reparador dentro del tejido social una vez alterado.

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La presente revisión de la literatura tiene el objetivo de identificar el rol que desempeña el testigo en la elaboración individual del trauma y el papel que cumple en el establecimiento de la memoria colectiva en contextos de conflicto armado. El papel del testigo, dentro de esta situación, puede ser adoptado por el agresor, la víctima o un tercero que presencia una escena, cumpliendo con diversas funciones tanto a nivel individual como colectivo, no solo en el área jurídica, también en la antropológica, psicológica, histórica, entre otras. Su principal producción, que corresponde al testimonio, media procesos tales como la elaboración del trauma y la constitución de la memoria colectiva. El testimonio, siendo una producción lingüística, por medio de la palabra y el silencio, funciona como una herramienta con la que cuenta tanto el sujeto como las sociedades para dar sentido a su existencia. La acción de testimoniar, a través de la virtud creadora del lenguaje, permite articular a nivel individual las experiencias limite vividas por un sujeto, teniendo igualmente un efecto reparador dentro del tejido social una vez alterado.

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Pure O-methyl N-methoxycarbonyl thiocarbamate CH(3)OC(S)N(H)C(O)OCH(3) (I) and O-ethyl N-methoxycarbonyl thiocarbamate, CH(3)CH(2)OC(S)N(H)C(O)OCH(3) (II), are quantitatively prepared by the addition reaction between the CH(3)OC(O)NCS and the corresponding alcohols. The compounds are characterized by multinuclear ((1)H and (13)C) and bi-dimensional ((13)C HSQC) NMR, GC-MS and FTIR spectroscopy techniques. Structural and conformational properties are analyzed using a combined approach involving crystallographic data, vibration spectra and theoretical calculations. The low-temperature (150 K) crystal structure of II was determined by X-ray diffraction methods. The substance crystallizes in the monoclinic space group P2(1)/n with a = 4.088(1)angstrom. b = 22.346(1)angstrom, c = 8.284(1)angstrom, beta = 100.687(3)degrees and Z = 4 molecules per unit cell. The conformation adopted by the thiocarbamate group -OC(S)N(H)- is syn (C=S double bond in synperiplanar orientation with respect to the N-H single bond), while the methoxycarbonyl C=O double bond is in antiperiplanar orientation with respect to the N-H bond. The non-H atoms in II are essentially coplanar and the molecules are arranged in the crystal lattice as centro-symmetric dimeric units held by N-H center dot center dot center dot S=C hydrogen bonds Id(N center dot center dot center dot S) = 3.387(1)angstrom, <(N-H center dot center dot center dot S) = 166.4(2)degrees]. Furthermore, the effect of the it electronic resonance in the structural and vibrational properties is also discussed. (C) 2009 Elsevier Ltd. All rights reserved.

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A resistência de genótipos de abobrinha italiana Cucurbita pepo L. à broca das cucurbitáceas Diaphania nitidalis Cr. foi avaliada a campo. O genótipo Duda apresentou o maior número de frutos produzidos (33 frutos/parcela), enquanto Lita-186 foi o mais preferido, com a maior percentagem de frutos broqueados (3,6%). Os genótipos AG-202, Lita-186 e Duda, mais o inseticida deltametrina 25 CE foram avaliados. Duda comportou-se novamente como mais produtivo (35 frutos/parcela) e menos danificado (0,35%), confirmando os resultados obtidos no primeiro ensaio; já os genótipos AG-202 e Lita-186 revelaram-se os mais preferidos por D. nitidalis, com maiores índices de frutos danificados (2,7 e 6,3%, respectivamente).

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