277 resultados para Intertextual neology
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The modernist poet Emílio Moura (1902-1971) incorporates a strictly modern language regarding the imagistic suggesting a mainly poetry metalinguistic. That way, from the works Canto da hora amarga (1932) and Cancioneiro (1944) we attest, through the poetic analysis, that modernity Moura’s poetry takes place in confluences with ideas ranging from biblical tradition and come to the depersonalization of the modern I and questing. We objectify, therefore, demonstrate and explore the metalinguistic and intertextual character that results in the personification of poetry, as clarified muse. To achieve this, this same poetry undergoes a dualistic and pessimistic sentiment, baroque, the I that is divided into life and death, light and shadow; goes through a romantic feeling of anguish and desolation and reaches the multiplicity of the poetic speaker, which promotes a constant struggle with the language. More than draw a correlation between classical and modern ideas (in the sense that the poet creates depersonalization and appropriates of free, short prose or verse, typical of modernism), intend to supply, at least in part, the dearth of studies on the miner poet who has found fertile ground to question and analyze internally the role of poetry in the multiplicity of man and modern society to therefore conclude that universalism the Emílio Moura becomes distinctive and mature. Thus, we will check how poetic inflows corroborate both works for reevaluation and critical insertion of poetic the Emílio Moura in the context of modern/Modernist Brazilian literature
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This work consists of a semiotic analysis of the animation motion picture The Lion King (1994), by the Walt Disney Animation Studios, describing its intertextual relation with Hamlet, by Shakespeare, considering Disney’s individuality, its style. In order to study style in texts, we use discursive semiotics theory, highlighting Discini’s work (2013) and the concept of discursive settings. Hence, a deep discussion about The Lion King’s style, compared to the Shakespeare’s play, is established. The movie, once a syncretic text, requires advanced studies on Expression Plane, its plastic, musical and verbal/phonic aspects. We find these studies in the work of José Luiz Fiorin (2009), Lúcia Teixeira (2009), Ana Claúdia de Oliveira (2009), Jean-Marie Floch (2009) and Antônio Vicente Pietroforte (2008). We note how a syncretic text makes the discursive settings more complex by assembling plastic and sonorous materials in semissimbolic relation. Once defined The Lion King’s style, we analyze the way it justifies the intense popularity of this kind of animation features. Finally, it is important to understand how Disney uses in its style not only discursive settings, but also passional settings, revealing its own way to stir emotions on the spectator
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Pós-graduação em Letras - FCLAS
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This article aims to draw attention to the elements that signalize some characteristics of the Romanticism in the narrative Un hiver à Majorque by George Sand, such as the style, the themes, the descriptions of space and the use of fantastic elements. Some quotes and intertextual allusions are also employed as procedures to emphasize the dialogue established by the text of Sand with the literary romantic movement.
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The study of Latin is essentially focused on the receptive writing skills acquisition. For this reason, the teaching of this ancient language should have the readers’ training as its main objective. ! e e" ective understanding of ancient texts depends on a learning process that is based on three competence levels: the language level, the textual level and the intertextual level. As part of this teaching methodology, which seeks to narrow the cultural gap between the ancient and the contemporary world, avoiding anachronistic interpretation of Latin texts, this paper presents strategies that allow students to learn grammar from authentic texts.
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The aim is to analyze some aspects of the strategy of intertextual Maria Rosa Lojo and her importance to the translation of two tales Historias Ocultas en la Recoleta. Then, the theory by Umberto Eco about the intertextual irony and its implications in the act of tranlation were used to the understanding. The theories and considerations by Linda Hutcheon on intertextuality, parody and discourses of history also contributed.
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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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Doctorado en Literatura y Teoría de la Literatura
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La dissertazione, basandosi su un confronto sistematico dei testi, analizza i rapporti fra i carmina docta di Catullo e le Argonautiche di Apollonio Rodio con particolare attenzione al carme 64. Il lavoro è suddiviso in dieci capitoli più un'introduzione e una conclusione. Nell'introduzione si illustra la metodologia applicata e si discutono alcune questioni teoriche relative all'intertestualità. Nel I capitolo si delinea una storia della critica moderna che mette in evidenza come negli studi catulliani sul carme 64, nel corso dell'ultimo secolo e mezzo, Apollonio tenda ad assumere un ruolo sempre più importante. Nei capitoli II-IX viene fatto uno studio molto approfondito del carme 64. Tale studio analizza il testo catulliano mettendo in luce le somiglianze contenutistiche, strutturali e stilistiche con le Argonautiche. Il X capitolo è invece dedicato agli altri carmina docta. Poiché questi ultimi carmi hanno scarsi punti di contatto con il poema di Apollonio, ci si limita a mettere in evidenza una serie di motivi e tratti comuni. Nella parte conclusiva si espone un quadro sommario dei risultati raggiunti. Il lavoro dimostra in particolare come nel complesso le somiglianze fra Catullo e Apollonio riguardino elementi superficiali o luoghi comuni e come non vi sia alcuna prova certa di una dipendenza diretta di Catullo da Apollonio (nonostante una tale dipendenza sia da ritenersi probabile per ragioni storiche). In contrasto con buona parte della critica più recente, si esprime di conseguenza la convinzione che sia poco opportuno utilizzare le Argonautiche per spiegare il carme 64 o per instaurare un dialogo di natura intertestuale fra Catullo e Apollonio.
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La ricerca sviluppa le più recenti proposte teoriche dell'antropologia interpretativa, applicandole alla teoria della letteratura. Si concentra sull'ipotesto antropologico attivo nell'opera di Elsa Morante, con particolare riferimento alla produzione successiva agli anni Sessanta (Il mondo salvato dai ragazzini, 1968; La Storia, 1974; Aracoeli, 1982), in cui si verifica la concentrazione del materiale etno-antropologico di derivazione demartiniana. La tesi si propone di sondare la prolificità del rapporto intertestuale Morante-De Martino, soprattutto mediante la ricorrenza di alcuni luoghi significanti che accomunano la ricerca poetica e quella scientifica degli autori, uniti da una fondamentale rielaborazione del concetto di "umanesimo". Centrale, a questo proposito, diviene la nozione di "crisi" della persona, direttamente collegata al vissuto da "fine del mondo" e alla percezione apocalittica post-atomica. Alla crisi del soggetto contemporaneo si guarda nei termini di una risoluzione culturale, che chiama direttamente in causa il rapporto tra letteratura e ritualità. Secondo la prospettiva sociologica durkheimiana, si indagano i momenti della piacularità e della festa, ricorsivi nella scrittura morantiana, come fondanti il discorso (la narrazione mitografica) della comunità. Di qui, la riflessione si attesta sulle strategie della comunicazione finzionale in ambito etno-antropologico, con attenzione all'autorialità dello stesso antropologo sul campo. Non mancano raffronti con le esperienze letterarie più significative nell'orizzonte culturale delineato: in particolar modo, si tiene in considerazione il fondamentale rapporto Morante-Pasolini.
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Il lavoro si divide in quattro capitoli in cui il candidato cerca di stabilire i rapporti intertestuali tra il Sindbad, un libro di matrice orientale, e la Disciplina Clericalis da una parte e il Decameron dall’altra. 1- Nel primo capitolo il candidato ha trattato l’origine e la diffusione del Il libro di Sindbad e della Disciplina Clericalis. Il libro di Sindbad è di indubbia origine orientale. Si diffonde in oriente e poi in Occidente. Giunge in Italia nel Dodicesimo secolo. L’altra opera è la Disciplina Clericalis, di Pietro Alfonsi, un-opera di origine orientale. 2- Nel secondo capitolo il candidato ha svolto una attenta ricerca sulla visione boccacciano verso il mondo orientale, arabo-islamico in particolare. 3- Nel terzo capitolo il candidato mette a confronto la struttura narrativa del Sindbad con quella del Decameron, rilevando gli elementi principali che accomunano le due strutture delle due opere sono. Nella parte finale del capitolo il candidato mette in discussione il termine con cui viene definita la struttura narrativa, cioè la cosiddetta cornice, dando una nuova terminologia alla struttura. 4- Nel quarto e ultimo capitolo il candidato cerca di rintracciare le fonti di alcune novelle decameroniane. Le fonti si dividono in due parti: scritte e orali. Nella prima parte mette a confronto alcune novelle del Decameron con racconti della Disciplina Clericalis e del Sette Savi. La seconda parte invece studia le fonti orali di altre novelle decameroniane le cui radici affondano nella tradizione orientale, arabo-islamica soprattutto. La prima novella è la (I, 5) della marchesana Monferrato. La (V, 9), la (VIII, 2), e l’ultima novella in questa parte è la (X, 3).
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La tesi si occupa di analizzare la produzione narrativa della scrittrice messicana di frontiera Cristina Rivera Garza. In particolare, si pone l'accento sull'uso della strategia dell'intertestualità. A partire dalle fondamentali teorie classiche di Julia Kristeva, Gérard Genette e molti altri, lo scopo è quello di proporre un nuovo modello interpretativo che possa considerare la peculiarità della letteratura ispano-americana e inglobare la particolarità della proposta narrativa della scrittrice in oggetto. Attraverso l'innovativo studio di Roberto González Echevarría, l'obiettivo è quello di analizzare non solo i rapporti che si stabiliscono tra opere che appartengono al sistema della letteratura, ma anche i produttivi rapporti che si stabiliscono fra testi letterari e testi che non appartengono al sistema della letteratura. In particolare si analizza: a) le relazioni tra Storia e narrazione nel romanzo storico messicano tra XX e XXI secolo; b) le relazioni tra cronaca (considerata come genere tout court e come insieme di notizie giornalistiche) e narrazione nel romanzo poliziesco messicano contemporaneo.